LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Zarelli: la scuola si salva riaffermando il primato del pensiero

Scritto il 18/11/08 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

«L’istruzione non è un corpo avulso dalla società edonistica e individualistica in cui vive il disorientato uomo contemporaneo. Non si cambia né rendendola un servizio di assistenza sociale permissivo, né inseguendo la competizione economica, in entrambi i casi trainate dal suicida determinismo della globalizzazione. Bisogna, in contro tendenza, avere la forza di emanciparsi dal mercenario spirito dei tempi e riformulare un primato del pensiero disinteressato rispetto al pragmatismo utilitaristico della società industriale».

«La leva del cambiamento è la parte per il tutto, ma nel contesto dell’educazione ha un suo primato esemplare. Il degrado dell’istruzione intacca, ancor prima del ruolo sociale, la dignità del docente e l’irripetibilità del discente. Il compromesso impiegatizio, lo squallore familistico del baronato accademico, l’ignoranza studentesca che si propaga e raggiunge i vertici professionali in ogni dove… Nessuno è più disponibile a giocarsi coerentemente la vocazione di una scelta di vita, a trasmettere la cultura come evento irripetibile nella formazione spirituale dell’essere, del sentirsi partecipe di un tutto comunitario».

«La domanda da porsi è banale, elementare: chi è il bravo insegnante, quello che cova la sua frustrazione nei mille rivoli del compromesso sociale o quello che fa una lezione meravigliosa sull’origine dell’universo? Il paradosso è che l’insegnante che si limita a fare lezioni straordinarie, di quelle da incantare anche i sassi, è bravo perché non è “misurabile”. Ma per i funzionari del grigiore questo è intollerabile: una lezione “invisibile”, non è valutabile, scende nell’anima, s’inabissa chissà dove e magari agisce dopo vent’anni e crea uno sconquasso. Chi la misurerà mai? Peccato che sia l’unica “prestazione” che distingue un “maestro” da un intrattenitore sociale».

(tratto da “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, di Eduardo Zarelli, pubblicato su Opifice, www.opifice.it).

Articoli collegati

  • Maltese: favorire i ricchi col consenso dei poveri, grazie ai media
  • Babando: è ora di abolire gli assessorati alla cultura
  • Europa, sondaggio on-line sulle politiche giovanili
  • Marco Revelli: gli imprenditori della paura
  • Network giovane, il Tyc alla Residenza Universitaria
  • Caporale: mediocri, i potenti dell'Italia immobile
  • In un libro la vera storia (non solo politica) della "A" cerchiata
  • Maggiani: i ragazzi di oggi e i rapinatori di destino
  • On line il sito del Torino Youth Centre
  • Perotti: università truccata, catastrofe educativa
  • Rumiz: addio all'ultima scuola di montagna
Tag: Eduardo Zarelli, Opifice, pensiero, riforma, scuola

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Articoli collegati

    Maltese: favorire i ricchi col consenso dei poveri, grazie ai media
    Babando: è ora di abolire gli assessorati alla cultura
    Europa, sondaggio on-line sulle politiche giovanili
    Marco Revelli: gli imprenditori della paura
    Network giovane, il Tyc alla Residenza Universitaria
    Caporale: mediocri, i potenti dell'Italia immobile
    In un libro la vera storia (non solo politica) della "A" cerchiata
    Maggiani: i ragazzi di oggi e i rapinatori di destino
    On line il sito del Torino Youth Centre
    Perotti: università truccata, catastrofe educativa
    Rumiz: addio all'ultima scuola di montagna
Condividi Libre
Follow @libreidee
Sottoscrivi il feed Libre  Feed via FeedBurner

Pagine

  • Blind Wine
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblicità su Libreidee.org
  • Siberian Criminal Style
  • UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Archivi

Link

  • BLIND WINE
  • Cadavre Exquis
  • Centro Studi Ambientali
  • Hammam Torino
  • Il Cambiamento
  • Libre scrl
  • Movimento per la Decrescita Felice
  • Neuma
  • Nicolai Lilin
  • Penelope va alla guerra
  • Rete del Caffè Sospeso
  • Rialto Sant’Ambrogio
  • Rubamatic
  • Shake edizioni
  • TYC
© 2019 LIBRE • Realizzato con da Libre sc