7Doc, volti e storie di migranti al Cineporto di Torino
Gli emigranti italiani nelle miniere del Belgio, un viaggio dall’Etiopia nell’inferno del deserto libico, un’agenzia che collega Torino e Casablanca. Volti e storie di migranti, in documentari finalisti ai David di Donatello 2009, nella rassegna “7Doc” al Cineporto di via Cagliari a Torino dal 20 al 22 maggio. Voci, suoni, colori e avventure, per raccontare le mille facce dell’emigrazione. L’iniziativa, ad ingresso gratuito per tutte e tre le serate, è promossa da Eie con la Circoscrizione 7 in collaborazione con la cooperativa di animazione Valdocco e la Torino Piemonte Film Commission.
Apre la serie il 20 maggio “Dallo zolfo al carbone”, di Luca Vullo (Ondemotive) che in 53 minuti ripercorre la storia del fenomeno migratorio derivato dal patto italo-belga del 1946 che portò all’emigrazione obbligata di migliaia di minatori e contadini siciliani verso le miniere di carbone del Belgio. Un ritratto storico-sociale, tra mancanza di lavoro, sfruttamento, assenza di condizioni di sicurezza, integrazione difficoltosa e smarrimento di identità. «Temi attuali – osservano i promotori della rassegna – che il giovane regista ci porta a rivivere, nel suo viaggio tra le viscere della terra», ripensando a quando gli italiani, «venduti dal loro Paese per un sacco di carbone» divennero «demoni neri, prigionieri dell’inferno».
“Come un uomo sulla terra” (21 maggio), girato tra Italia e Libia da Andrea Segre, Riccardo Biadene e Dag Mawy Yimer (Asinitas onlus e Zalab) racconta in 73 minuti l’avventura di Dag, studente di giurisprudenza ad Addis Abeba, costretto ad emigrare dalla repressione politica. «Nell’inverno 2005, Dag ha attraversato il deserto tra Sudan e Libia, imbattenosi in mille disavventure: le violenze dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneoe soprattutto le sopraffazioni della polizi libica, responsabile di arresti indiscriminati e deportazioni disumane».
Sopravvissuto alla trappola libica, Dag è riuscito a raggiungere l’Asinitas onlus di Roma, dove ha appreso il linguaggio video decidendo di raccontare, per immagini, la sua storia. «Il film – spiegano gli organizzatori – prova a rompere l’incompresibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del colonnello Gheddafi». “Come un uomo sulla terra” è un viaggio di dolore e dignità, per dare voce alla memoria di sofferenze atroci, «rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono più rimanere nascoste».
Chiude la serie “7Doc”, il 22 maggio, il film “Overbooked” di Stefano Strocchi (Stefilm) che meno di un’ora esplora il rapporto tra l’italiano Sergio e il marocchino Youssef: la loro integrazione comuncia dall’ufficio che insieme gestiscono, quello di un’agenzia per immigrati che, tra l’altro, organizza i viaggi del pullman che ogni settimana collega stabilmente Torino e Casablanca. Info: www.comune.torino.it/circ7, www.eiefilm.com.
MIGRANTS MOVIES - Italian migrants in the mines of Belgium and African “slaves” coming from the Libyan desert: social movies on immigration at “7Doc”, special program at Cineporto, Turin (may, 20-22). Info: www.comune.torino.it/circ7, www.eiefilm.com.