L’Onu: non deportate in Libia i profughi africani
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, scende in campo contro l’Italia dopo l’avvio dei “respingimenti” di migranti africani, intercettati nel Mediterraneo e deportati in Libia dalle autorità di Roma. Ban Ki-Moon sottoscrive la presa di posizione dell’Acnur, l’alto commissariato Onu per i rifugiati, che ha chiesto formalmente al governo italiano di ospitare i migranti e accogliere quanti necessitino di protezione internazionale: lo status di rifugiati, nel 2008, è stato richiesto dal 75% degli africani sbarcati sulle coste italiane e concesso al 50% di essi dopo aver esaminato la loro provenienza.
Secondo l’Acnur (Unhcr), intercettare in acque internazionali i ”barconi della speranza” respingendo in Libia i migranti africani espone l’Italia al rischio della violazione del diritto d’asilo, previsto dalle convenzioni internazionali in materia di diritti umani. Contro la linea dell’intransigenza inaugurata dal ministro dell’interno Roberto Maroni si è schierata l’opposizione. «Non vogliamo in Italia una società multietnica», ha spiegato il premier Silvio Berlusconi. «Ma l’Italia – gli ha risposto monsignor Mario Crociata, segretario della Cei – è già una società multietnica: e il multiculturalismo è un valore».
Con l’avvicinarsi della scadenza elettorale (europee e amministrative) del 6-7 giugno, sul problema dell’immigrazione sta crescendo una polemica incandescente. Da una parte Berlusconi e la Lega, dall’altra un fronte d’opinione variegato, composto dall’opposizione di centro-sinistra, dalla Chiesa cattolica e da voci come quella del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ammonisce: giusta la richiesta di sicurezza, ma è sbagliato criminalizzare l’emigrazione.
Negli ultimi giorni, in attesa del ddl-Maroni che prevede l’introduzione del reato (penale) di immigrazione clandestina, oltre al prolungamento fino a 6 mesi della detenzione dei “centri di identificazione ed espulsione” dei migranti approdati in Italia, la vita politica è stata segnata da sortite estemporanee come quella del leghista Matteo Salvini (posti riservati “ai milanesi” sulla metropolitana) che hanno indotto il leader Pd, Dario Franceschini, a evocare il rischio del ritorno, in Italia, di leggi razziali.
U.N. AGAINST ITALY - Warning from Ban Ki-Moon (United Nations): Italy must not send back to Libya the African migrants. Many of them could be humanitarian refugees.