LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Meno carne, la Svezia certifica il cibo “amico del clima”

Scritto il 31/7/09 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Una nuova manifestazione di sensibilità ecologista arriva, ancora una volta, dalla Svezia. Essa è, infatti, la prima ad aver introdotto una certificazione per gli alimenti a basso impatto ambientale: riceveranno il bollino “climate friendly” (amico del clima) tutti quei cibi che, tanto nella produzione della materia prima, quanto nel processamento necessario per portarli nei supermercati, restano al di sotto di alcuni valori per quanto riguarda l’inquinamento del suolo, l’emissione di gas serra nell’atmosfera, il consumo e la degenerazione delle acque.

Non è stato introdotto alcun obbligo, ovviamente. Le aziende che vorranno fregiarsi del marchio dovranno seguire un determinato protocollo nella svezia-cibo-1produzione e dimostrare alle autorità competenti di rispettarlo effettivamente. Ciò offrirà ai consumatori la possibilità di praticare scelte più consapevoli e quindi, eventualmente, fare acquisti più in linea con le proprie convinzioni. Chiaramente si tratta anche di un’occasione per le aziende di conquistare fette di mercato, puntando sulla sensibilità ambientale ed un marketing ad hoc.

Ci si augura – pertanto – che i vincoli imposti dal marchio siano piuttosto stretti, onde evitare che si verifichi una sua stradiffusione incoerente e, in taluni casi, scarsamente affidabile, come è avvenuto in passato per il biologico e, in parte, per il commercio equo e solidale. La responsabile del progetto sugli standard “climate friendly”, Anna Richert, membro della Federazione degli agricoltori svedesi (Lrf), ha dichiarato che negli ultimi anni in Svezia, c’è stata una significativa riduzione dell’impronta ecologica nel settore alimentare soprattutto in relazione alle emissioni di gas serra.

La prima azienda ad aver ricevuto la certificazione è una piccola impresa produttrice di latte, situata a nord di Stoccolma. Essa ha dimostrato di fare un uso intelligente (e contenuto) di risorse energetiche e di ricorrere molto limitatamente a fertilizzanti provenienti da carburanti di origine fossile. La presentazione del marchio è stata preceduta da un’altra importante iniziativa ecologista per la quale la Svezia ancora una volta fa da capofila, ossia la pubblicazione di linee guida per la scelta di cibo a basso impatto ambientale.

«I consumatori effettuano delle scelte ambientali importanti nel momento in cui acquistano gli alimenti, pertanto essi hanno bisogno di indicazioni sulla base delle quali compiere le proprie decisioni», ha dichiarato Inger Andersson, direttore generale dell’Amministrazione nazionale svedese del cibo. E’ proprio per offrire agli acquirenti tali strumenti che quest’ultima, insieme all’Agenzia per la protezione ambientale del paese, ha redatto un documento che contenesse informazioni chiare e dettagliate allo stesso tempo. Si tratta di un’iniziativa senza dubbio interessante e tali linee guida saranno probabilmente riproposte in un prossimo futuro da altri paesi dell’Unione Europea (almeno si auspica che ciò accada).

La categoria che nel documento viene additata come quella a maggior impatto ambientale è, come prevedibile, la carne. L’elevato consumo di manzo, agnello, svezia-cibo-2maiale e pollo (caratteristico di molte culture occidentali) ha gravissime ricadute sull’equilibrio della biosfera e sulla sostenibilità ambientale. Le carni rosse sono poi, in generale, peggiori di quelle bianche. Alla produzione di un chilo di manzo è connessa l’emissione di gas serra per un quantitativo che può arrivare fino a 15-25 chili, ossia dieci volte di più di quanto si ha nel caso di un chilo di pollo. Subito a seguire nella lista nera vengono i prodotti caseari.

Carne e latticini sono gli alimenti che causano le maggiori emissioni di gas serra a causa delle ingenti quantità di metano prodotte dagli animali per via delle fermentazioni enteriche. Simili effetti collaterali sono poi particolarmente accentuati negli allevamenti intensivi, in seguito al tipo di alimentazione e allo stile di vita a cui il bestiame è sottoposto. In relazione a questo problema, si tenga presente anche che il metano risulta essere, purtroppo, venti volte più efficace dell’anidride carbonica nella generazione dell’effetto serra.

Una recente relazione a cura del Joint Research Centre mostra come la carne e i prodotti caseari contribuiscano mediamente in Europa al 24% dell’impatto svezia-cibo-3ambientale totale dovuto al cibo, mentre costituiscono solo il 6% del valore economico alimentare. «Sostituire uno o due pasti a base di carne con piatti vegetariani o almeno ridurre la quantità complessiva di carne», si legge nel documento che presenta le linee guida, «permette una riduzione dell’impronta ecologica umana e può rallentare i cambiamenti climatici in atto».

Particolarmente preoccupante in questo senso è il vertiginoso aumento della popolazione in paesi come la Cina e l’India, i quali contemporaneamente stanno virando il loro regime alimentare verso quello caratteristico dei paesi ricchi dell’Occidente. Essi stanno cioè acquisendo sempre più una dieta ad alto consumo di carne e derivati del latte, con le gravi conseguenza già menzionate. Secondo la Banca Mondiale, se la domanda di cibo aumenterà del 50% entro il 2050, quella di carne si accrescerà dell’85%, proprio a causa delle economie emergenti.

Lo scenario è dunque inquietante e ad esso sono legati interrogativi e preoccupazioni non solo di natura ambientale ma anche “semplicemente” di sicurezza alimentale. E’, infatti, ormai più che lampante che il Pianeta non sarà mai in grado di sfamare la popolazione in aumento se si pretende di sostenere un regime alimentare ricco di carne e latticini. La via vegetariana è l’unica possibile per garantire la sopravvivenza di oltre sei miliardi di esseri umani.

Le indicazioni fornite nel testo delle linee guida prendono in considerazione, ovviamente, anche tutti gli altri cibi. Viene raccomandato, per esempio, di preferire frutta e verdura di stagione e prodotte localmente, di evitare l’acqua e le bevande in bottiglia (soprattutto di plastica) e l’olio di palma. Si suggerisce, inoltre, di limitare il consumo di riso: la sua coltivazione comporta produzione di metano.

Oltre a considerazioni relative all’impatto climatico e ambientale degli alimenti, le guide linee analizzano anche gli aspetti legati alla salute, fornendo strumenti per compiere scelte oculate in materia di prevenzione di malattie. In linea generale, vale una regola d’oro:  «A parte poche eccezioni, i cibi salutari coincidono con i cibi a minor impronta ecologica».

Forse nel prossimo futuro in Svezia verranno venduti molti manuali di cucina vegetariana. Quanto al nostro Paese, ci auguriamo che tanto il marchio “climate friend” quanto le linee guida approdino presto, ma i grossi interessi economici che ruotano intorno agli allevamenti non lasciano sperare in una grossa spinta verso la scelta vegetariana.

(Virginia Greco, Terranauta – www.terranauta.it)

CLIMATE FRIENDLY FOOD - From Sweden, a new ecological certification for “climate friendly” food. More season’s vegetables and less meat: it’s a good way to cut down the impact on climate (info: www.terranauta.it).

Articoli collegati

  • Insostenibile: un chilo di carne vale due quintali di verdura
  • Il Piemonte: stop agli ipermercati, meglio le botteghe
  • Foer: salvare il mondo? Non uccidere (gli animali)
  • Stuart: mangio solo spazzatura, per abolire gli sprechi
  • Stern: meno bistecche, così guariremo il pianeta
  • Dalla taiga, un libro per salvare cuccioli di orso bruno
  • Zaia, latte crudo: un BancoLat anche al ministero
  • Latte crudo gratis, dalla cascina nel cuore della città
  • Kumalé: il mondo unito da caffé e peperoncino
  • L'Onu: addio ghiacciai in 40 anni, emergenza planetaria
  • Ricchi e poveri, chi ridurrà le emissioni di gas serra?
  • Il cancro del cibo: i nostri figli ci accuseranno
  • Barnard: divento vegano, basta mangiare sangue (umano)
  • La legge anti-vegana e il cibo-spazzatura di troppi minori
  • Legambiente: l'edilizia divora l'agricoltura padana
  • Walden Bello: de-globalizzazione, unica salvezza
  • Morire di gas serra: Lombardia ad alto rischio
  • Stop ai gas serra in Europa, un patto sul clima per salvare le Alpi
Tag: agnello, agricoltori, allevamenti, Anna Richert, Banca Mondiale, carne, cibo, Cina, clima, ecologia, emissioni, fertilizzanti, gas serra, imballaggi, India, Inger Andersson, Joint Research Centre, latticini, maiale, manzo, plastica, pollo, prodotti di stagione, Svezia, Terranauta, Unione Europea, vegetariani, verdure, Virginia Greco

1 Commento

  1. caiogracco
    12 marzo 2010 • 16:23

    qualcuno sa dirmi i rifermenti della legge\direttiva svedese e dei limiti imposti per ottenere il bollino?
    grazie mille in anticipo

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Articoli collegati

    Insostenibile: un chilo di carne vale due quintali di verdura
    Il Piemonte: stop agli ipermercati, meglio le botteghe
    Foer: salvare il mondo? Non uccidere (gli animali)
    Stuart: mangio solo spazzatura, per abolire gli sprechi
    Stern: meno bistecche, così guariremo il pianeta
    Dalla taiga, un libro per salvare cuccioli di orso bruno
    Zaia, latte crudo: un BancoLat anche al ministero
    Latte crudo gratis, dalla cascina nel cuore della città
    Kumalé: il mondo unito da caffé e peperoncino
    L'Onu: addio ghiacciai in 40 anni, emergenza planetaria
    Ricchi e poveri, chi ridurrà le emissioni di gas serra?
    Il cancro del cibo: i nostri figli ci accuseranno
    Barnard: divento vegano, basta mangiare sangue (umano)
    La legge anti-vegana e il cibo-spazzatura di troppi minori
    Legambiente: l'edilizia divora l'agricoltura padana
    Walden Bello: de-globalizzazione, unica salvezza
    Morire di gas serra: Lombardia ad alto rischio
    Stop ai gas serra in Europa, un patto sul clima per salvare le Alpi
Condividi Libre
Follow @libreidee
Sottoscrivi il feed Libre  Feed via FeedBurner

Pagine

  • Blind Wine
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblicità su Libreidee.org
  • Siberian Criminal Style
  • UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Archivi

Link

  • BLIND WINE
  • Cadavre Exquis
  • Centro Studi Ambientali
  • Hammam Torino
  • Il Cambiamento
  • Libre scrl
  • Movimento per la Decrescita Felice
  • Neuma
  • Nicolai Lilin
  • Penelope va alla guerra
  • Rete del Caffè Sospeso
  • Rialto Sant’Ambrogio
  • Rubamatic
  • Shake edizioni
  • TYC
© 2019 LIBRE • Realizzato con da Libre sc