Moresco: tribù culturali, per guarire l’anomalia italiana
Ogni volta sembra che si sia toccato il fondo, ma non so per quale meccanismo perverso il pavimento si sfonda sempre più e si aprono delle voragini impreviste. La concentrazione del potere e l’assenza di leggi indispensabile per farvi fronte hanno portato a questo imbarbarimento dell’agone politico e della società. È come se si fosse creata una bolla che ha colonizzato l’immaginario collettivo, i media e tutte le varie forze ed energie, permettendo solo una crescita smisurata e perversa della dimensione politica e della vita.
Sembrerebbe quasi che esista una provvidenza maligna che non perde di vista l’Italia, come mostrano le ultime vicende politiche. All’estero non esiste una situazione analoga alla nostra. Nessun paese in Europa ha una simile storia politica recente fatta di stragi, poteri occulti e violenza. L’Italia è un’anomalia. Bisogna allargare gli orizzonti, non si può pensare e parlare sempre e solo di Berlusconi. Siamo arrivati al culto della personalità.
Quando era caduto Berlusconi, ed era salito al governo Prodi, molti giornali, seppure in maniera critica, continuavano a scrivere dell’ex premier, quasi ne avessero nostalgia, eppure era il momento di introdurre delle novità. Tutto questo non fa che rafforzare una presenza incombente. Nel frattempo ci si dimentica di quel che accade negli altri campi. C’è una forza centripeta che riporta tutto verso il nucleo Berlusconi. Non voglio certo sminuire le responsabilità di questo personaggio, ma è proprio dando spazio anche ad altro che se ne evidenzia l’ingombro e il rischio.
È il momento di inventarsi una strada diversa. Quello che sta succedendo è molto grave, ma la sola contrapposizione speculare è una prigione. Usciamo dalla bolla e facciamo un passo di lato. Subito ci renderemmo conto che esistono altre forze che ci mostrano come è piccolo e grottesco tutto quello che accade in Italia. La vita, gli uomini, tutto è più grande di quello che sembra.
C’è bisogno di lotta sociale, politica, ma anche di una rigenerazione dei desideri e delle speranze. Insieme ad altri scrittori ed esponenti del volontariato, laico e religioso, abbiamo organizzato un incontro intitolato “Tribù d’Italia” per conoscere altre realtà e dare spazio alla solidarietà, all’impegno sociale e alla dimensione culturale. Se guardiamo la situazione italiana solo dal punto di vista politico, tutto appare bloccato e squallido, ma se si ha voglia di grattare e andare oltre, si scopre un universo molto più ricco. C’è bisogno di unire le forze culturali, sociali e anche politiche per sfondare le paratie e creare una vaso-comunicazione tra tutti questi aspetti, facendo nascere nuove proiezioni e passioni.
(Antonio Moresco, dall’intervista che lo scrittore ha rilasciato a Benedetta Guerriero per “PeaceReporter”, www.peacereporter.net).