Sarà buio per tutti, se oggi Marchionne ricatta gli operai
No, quello che è successo alla Fiat non è solo una questione aziendale, non sono affari loro. Inutile affannarsi, come pure stanno tentando di fare alcuni esponenti del centrosinistra e del Pd, a distinguere tra la parte buona e quella cattiva dell’intesa; quando si mettono tra parentesi i diritti fondamentali non possono esserci luci, non ci sono giustificazioni possibili. Quella intesa sbatte fuori dall’azienda il sindacato più rappresentativo, nega il diritto alla contrattazione per chi non ci sta, lede persino il diritto all’uguaglianza tra i cittadini lavoratori.
Provate ad immaginare cosa sarebbe mai accaduto se la Cgil o la Fiom avessero deciso, loro che pure tra le tute blu sono maggioritari, di siglare una simile intesa, magari lasciando fuori dalla porta gli altri sindacati. Le urla sarebbero arrivate sino al cielo, il ministro Sacconi avrebbe minacciato un decreto di urgenza per stroncare il patto scellerato, alcuni editorialisti ci avrebbero fatto una lezione sulla democrazia liberale e sull’antico vizio “comunista ed operaista” di voler mettere il bavaglio alle minoranze e di non voler rispettare il principio della democrazia rappresentativa.
Non contenti di aver siglato un simile accordo ora si annuncia anche un referendum che sarà dominato dal ricatto di Marchionne: “O mangiate questa minestra, o me ne andrò, vi sbatterò fuori, vi rimanderò a casa”. Quelli che voteranno no, come è già accaduto a Pomigliano, dovranno essere considerati gli unici veri cavalieri del lavoro, perchè in queste condizioni il loro voto sarà davvero un gesto liberale e di libertà.
Se dovesse passare una simile impostazione, nel metodo e nel merito, non potrebbe che produrre un ulteriore contagio. Dalla Fiat questo morbo si estenderebbe alle altre aziende, poi toccherà al contratto nazionale, infine si punterà diritti dritti sulla devastazione dello statuto dei lavoratori e, di conseguenza, proprio su quelle parti della Costituzione che, da tempo immemorabile, sono nel mirino della destra berlusconiana.
«Marchionne non è certo di destra», già ci sembra di sentire la voce di alcuni presunti modernizzatori, in realtà rottamatori della legalità repubblicana. Ci interessa poco sapere per chi abbia votato il capo della Fiat, quello che è certo e che vuole “sovvertire” la democrazia in fabbrica, e questo sarà usato come un grimaldello dentro e fuori le aziende. Quelli che pensano di poter gestire il processo che rischia di mettersi in azione scopriranno tardi, molto tardi, di essere stati usati non come utili idioti, bensì come inutili idioti, neppure la soddisfazione di essere associati tra i protagonisti, al massimo dipendenti da e di un disegno concepito altrove, di segno oligarchico e autoritario.
Quell’accordo si sposa bene con la controriforma delle università, con la privatizzazione strisciante della formazione, con la devastazione del patrimonio culturale nazionale e punta, come hanno detto la Gelmini e soci, «a liberare l’Italia dai residui del 68». Peccato che tra quei residui ci fosse e ci sono ancora il pensiero critico, la creatività, i diritti delle persone, il principio di libertà contro il dogmatismo, la mobilità sociale e la redistribuzione del reddito e delle opportunità contrapposte al conservatorismo, alla tutela del privilegio e dei conflitti di interesse. Altro che lotta tra il vecchio e il nuovo, qui è in atto un tentativo di restaurare la vecchia Italia, di abrogare conquiste fondamentali, di restringere l’area dei diritti e delle libertà.
Per queste ragioni non sono affari loro, per queste ragioni, anche chi non si riconosce nelle posizioni della Fiom, dovrà comunque partecipare alle iniziative che saranno promosse e dovrà farlo non solo per solidarizzare con gli operai e gli impiegati di Torino, ma anche per solidarizzare con se stesso, perchè prima o poi quell’intesa farà scuola e sbaraccherà le relazioni sindacali e industriali, rendendo i forti più forti e coloro che posseggono solo la propria forza lavoro ancora più deboli, sottoposti al ricatto permanente: “O obbedite o delocalizzo, me ne vado”. Prima o poi piangeranno anche quelli che oggi si voltano dall’altra parte, fingono di non vedere, o addirittura lodano “l’amico e compagno Marchionne”.
Se ne accorgeranno anche quei giornalisti, così sensibili al loro contratto di lavoro, e così insensibili alle ragioni dei meccanici della Fiom, ai quali, salvo le consuete eccezioni, riservano disprezzo e disgustosi editoriali intrisi di paternalismo padronale, per usare una antica ma quanto mai utile espressione. Ci auguriamo davvero che la Cgil decida di proclamare lo sciopero generale, per quanto ci riguarda, come “Articolo 21”, saremo dalla parte della Fiom e lo saremo perchè questo tipo di intese colpisce anche la libertà di espressione e la libera circolazione delle opinioni.
Non si può accettare e bisogna indignarsi con la stessa forza e con la stessa passione civile che abbiamo usato per contrastare la legge bavaglio. Questa è una legge bavaglio, anche se gli imbavagliatori e gli imbavagliandi non hanno il tesserino dell’ordine dei giornalisti, proprio per questo bisognerà impegnarsi ancora di più affinchè le loro ragioni non siano soffocate o rese incomprensibili, esattamente come già sta accadendo.
(Giuseppe Giulietti, “Da Pomigliano a Mirafiori, l’offensiva autoritaria del regime del ricatto” da “Micromega” del 28 dicembre 2010, http://temi.repubblica.it/micromega-online)
Come consumatore posso solo dire che le auto FIAT da sempre costano troppo, a parità di cilindrata, rispetto alle altre case automobilistiche e … SONO ANCHE PIU’ SCADENTI COME TECNOLOGIA.
E, se vale per Marchionne il principio di investire dove la manodopera costa meno in quanto “imprenditore”, tale principio vale ANCHE PER NOI CONSUMATORI … LA CRISI E’ PER TUTTI!!!!
Come cittadino italiano, poi, ritengo giusto ed opportuno comprare auto tedesche per il semplice motivo che, oltre ad essere molto migliori di qualità, NELLE INDUSTRIE TEDESCHE LAVORANO MOLTISSIMI ITALIANI CON TRATTAMENTO ECONOMICO MOLTO MIGLIORE rispetto a quello riservato in Italia ai lavoratori FIAT che hanno perso ogni tipo di diritto e, soprattutto, DI DIGNITA’!!!!!
IN QUESTI ANNI I VARI GOVERNI SE NE SONO FREGATI ALTAMENTE DI ATTUARE POLITICHE ECONOMICHE ADEGUATE A FAVORE DELL’IMPRENDITORIA ma l’unica cosa che sanno fare EGREGIAMENTE è quella di “scaricare” ogni conseguenza sui lavoratori (l’ultima ruota del carro) .
MA Marchionne anche se costringesse i lavoratori a lavorare 24 ore al giorno producendo il piu’ possibile crede davvero di riuscire a vendere prodotti obsoleti ????
O, anche in quel caso LA COLPA SAREBBE DEI LAVORATORI?????????
e’ COLPA DEI LAVORATORI SE LA TECNOLOGIA FIAT E’ ARRETRATA?????
Imprenditori e … POLITICANTI FATE SOLO PENA!!!!!
siamo veramente all’apoteosi dell’autolesionismo. Caro Marchionne dai retta a me, chiudi e porta tutto negli USA. Più flessibilità, più serietà professionale, costi delle maestranze più bassi. COsì noi avremo ancora più povertà e auto tedesche. Complimenti.
Stai calmo pipino, Marchionne non andrà da nessuna parte. Se potesse farlo veramente come vuole farti credere, lo avrebbe già fatto. Nessuno rinuncia al “facile guadagno in terra straniera” per la bella faccia degli operai italiani. Solo un ingenuo può credere a queste baggianate. Negli USA c’è già, vedremo quando Obama gli richiederà il ritorno dei soldi prestati il tuo Marchionne, cosa si inventerà…
Complimenti a te pipino, sei nato schiavo e schiavo morirai.
Prefeisco morire di fame che vendere il mio lavoro e la mia dignità
per un piatto di lenticchie.
Gente come te mi fa proprio schifo,
I nostri nonni e i nostri padri sono morti per farci vivere una
vita migliore e adesso gentaglia come marchionne apoggiata da gentaglia come
te ci vuole ricacciare nell’ottocento, proprio un bel risultato per una
nazione che sta festeggiando i 150 anni di unità.
sig gigi luki rosi, probabilmente conoscete e capite solo quello che la vs, corrente politica vi dice, CONSIGLIO GIRATE LA TESTA GUARDATE ED ASCOLTATE.
I nostri nonni e padri sono morti i nonni per guerre a cui non potevano sottrarci 15-45 i ns padri per malattia o raggiunti limiti di eta.
MARCHIONNE sta come deve essere cercando di mantenere in Italia una produzione che a condizioni diverse dovrebbe portare all’estero.
GUARDATE (POTETE LEGGERE IN MOLTE PARTI) GLI OPERAI TEDESCHI LAVORANO PIU ORE DEGLI OPERAI ITALIANI, NELLE STESSE ORE PRODUCONO PIU VETTURE (spiegate il perche).
noi italiano come dice rosi amiamo comperare le macchine straniere perche con un marchio straniero ci riempiamo bocca e culo, QUANTO SIAMO FESSI, ricordati ogni macchina comperata da un italiano e’ in valore il suo stipendio quasi annuale se compro fiat e’ operaio ITALIA se compro WV e’ operaio tedesco.
ROSI informati delle tecnologia FIAT in quante vetture sono montate nel mondo, scrivi e non conosci.
LA DIGNITA DEGLI OPERAI l’hanno persa quando hanno imparato a fare gli assenteisti protetti dal sistema
sindacale (hanno pagato tutti anche i buoni per colpa dei cattivi).
Perchè al signor marchionne non gli si dice che sè vuol portare la FIAT via dal paese non restituisce i dobloni che lo stato negli anni gli ha prestato e che sono parecchi , perchè non dirglielo al signor faccia di culo ,lui e quei corrotti di pseudo zenzali che rispondono al nome di Angeletti e Bonanni venditori della pelle altrui !
Atos, mi sa che sei tu ad avere le fette di salame sugli occhi. Già oggi più della metà della produzione FIAT è fuori dai confini nazionali. Non capisco come fai a dire che comprando FIAT, paghi lo stipendio ad un operaio italiano. Menti sapendo di mentire. Assenteisti protetti dai sindacati, altro luogo comune campato per aria e propinato, guarda caso, da chi in fabbrica non ha mai messo piedi. Ti consiglio di leggere questo libro: “Gianni Agnelli” la biografia a lui dedicata da Valerio Castronovo. Capirai come e perchè la FIAT si è arricchita in Italia e cioè con aggiottaggi, denunce, processi, corruzioni di giudici, tangenti ai partiti, speculazioni edilizie (Bardonecchia ), controllo di una stampa addomesticata , fiancheggiamenti dell’uomo forte (Mussolini), e infine discesa in campo: da primo senatore a vita. Fu proprio l’avvocato a dichiarare una volta che “la Fiat è governativa”. Cioè, pronta a scendere a patti con qualunque governo, pur di continuare a praticare la politica del capitalismo d’accatto che ha dissanguato l’Italia: gli utili agli imprenditori, le perdite allo stato (e dunque, ai lavoratori). Marchionne dovrebbe semplicemente avere la decenza di riconoscere la storia dell’azienda che si trova ad amministrare. Perchè, invece di accettare la sua carità di 360 euro lordi l’anno in cambio della rinuncia ai diritti sindacali, non lo si obbliga a restituire il maltolto e non lo si rimanda da dove viene?
Come si fa a rispondere ad un ignorante che dice che i nostri nonni e padri sono morti per raggiunti limiti di età, significa non aver mai letto nulla della storia della lotta operaia e sindacale in Italia.
Significa non essere mai entrato in una fabbrica (io ne ho passati 36 di anni in fabbrica, oltretutto facendo i turni), significa non aver mai lavorato nella propria vita.
Significa essere pronto a vendere la propria dignità per un tozzo di pane.
Sono proprio le persone come lei che hanno rovinato il mondo.
Gigi
P.S.: Prima di scrivere tante stupidaggini, impari almeno a scrivere.
La crisi la creano i governi fatti di politici che non sanno governare e si trovano a fare solo i propri sporchi interessi e soprattutto da industriali e imprenditori che si spacciano per tali ma in realtà sanno solo evadere e chiedere elemosina allo stato-popolo e non sanno dare ricchezza al paese e alle persone. Se i soldi li possono spendere solo 10 persone su 100 mi sa dire Marchionne come un operaio può comprare una cinquecento che costa più del guadagno di un anno di lavoro?
ORMAI i LAVORATORI in generale sono in ITALIA “quando” si lavora ..in particolare i PRECARI schiavitizzati truffati ricattati sfruttati …e VIOLATI ! VIOLATI IN SOPRUSI ANCHE DI LEGGI DEL LAVORO ANTIFORTUNISTICHE 626/94 – 81/2008 che violando queste LEGGI tusl vanno a RICADERE sui prodotti che poi vengono venduti ! Mettendo così a RISCHIO altre persone ! Ed il PRECARIATO CONTRATTUALE è STATO CONFIRMATO anche da certi SINDACATI ! VOLUTO ! A NOSTRO DANNO ! PERPETUATO ANCHE CONTRO LE NOSTRE FAMIGLIE ! E con il Precariato non solo si violano TANTISSIME leggi 81/2008 MA SI VIOLANO uniti a DISOCCUPAZIONE FORZATA gli stessi ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA : 1-4 e 36 ! ! ! E non solo si violano anche gli Articoli della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo ! Pertanto L’Italia crisi o non crisi..è COMPARTECIPE VIOLANDO tutto questo contro i Lavoratori è compartecipe di morti bianche e infortuni continui !
Si deve fare intervenire CONTRO tutti questi soprusi la Corte di Giustizia Tribunale dell’Unione Europea contro questi soprusi continui contro i Lavoratori precari etc. ! Si stanno facendo SOPRUSI AD INTERE FAMIGLIE di Lavoratori !
Morando