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Celentano: tutti a votare, referendum contro Berlusconi

Scritto il 30/4/11 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

«Non si tratta più di destra o sinistra per capire che un uomo come Berlusconi non solo non può governare l’Italia, ma nessun paese». Dopo la prima clamorosa invettiva all’indomani di Fukushima sul “Corriere della Sera”, Adriano Celentano torna in campo: stavolta sceglie “Il Fatto Quotidiano” per sferrare un colpo frontale direttamente al premier, accusato di voler “scippare” i referendum del 12-13 giugno: col decreto anti-nucleare, come ha ammesso lo stesso Berlusconi davanti a Sarkozy, si vuole evitare che l’emotività di oggi possa compromettere il futuro atomico dell’Italia. E soprattutto: disinnescando la mina referendaria sul nucleare, il Cavaliere spera di far mancare il quorum al quesito che lo tiene in ansia: quello per abrogare l’impunità del “legittimo impedimento”.

«Caro direttore – esordisce Celentano – ma soprattutto cari studenti, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a lavorare nell’insicurezza. Adriano CelentanoCome avrete letto su tutte le prime pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua, sfidando l’intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua demoniaca voglia di avvelenare gli italiani». L’unico popolo che già 24 anni fa, col voto sull’onda di Chernobyl, ebbe la «saggia intuizione» di «distinguersi dagli altri popoli imbecilli» e «dire No alla bevanda radioattiva che, in nome di quel “benessere” tanto sbandierato da Berlusconi, ti uccide in cambio di un voto contro la vita».

Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani, continua lo showman, se poi chi ci governa fa «discorsi cretini» come quello del ministro Paolo Romani che a “Porta a porta” ha detto che  essere nuclearisti «non può essere definita una bestemmia» visto che «lo sono tutti i più grandi paesi del mondo», dall’America alla Russia, dalla Cina al Giappone fino a tutti i paesi europei? L’Italia, ricorda Romani, è «l’unica grande potenza industriale che non ha il nucleare». Protesta Celentano: «Come dire che, se la maggioranza dei paesi industriali vogliono suicidarsi, la logica vuole che chi non si suicida è un mascalzone». Essere nuclearisti, insiste il “Molleggiato”, «non solo è una bestemmia, ma significa essere dementi fin dalla nascita». Ma la verità è un’altra: «Il vostro è un trucco per indebolire il referendum: senza il quesito Paolo Romanidel nucleare (e ora state tentando di far saltare anche quello sull’acqua), sperate che il “legittimo impedimento” non raggiunga il quorum».

Celentano è ottimista: pensa che stavolta sarà proprio il governo a restare «col quorum a pezzi». Aggiunge: «Non so come si pronuncerà la Cassazione. È a lei che spetta l’ultima parola per decidere se il quesito referendario è venuto meno o no. In ogni caso non si potrà fare a meno di andare a votare: anche le formiche lo hanno capito che questa mossa di soprassedere sul nucleare non solo è una truffa ai danni di chi vuole vivere, ma serve soprattutto a tener fede a quel contratto di morte che Berlusconi ha firmato con Sarkozy per la costruzione di quattro nuove centrali nucleari». Per non parlare dell’acqua, che finirebbe ai privati: «E’ un bene comune, di tutti. Come si può pensare che, se io ho sete, devo pagare per bere?». Si cerca di frenare su acqua e nucleare perché si teme l’appeal popolare dei quesiti. Se i referendum vincono, Berlusconi è in pericolo perché può vedersi bocciare lo scudo del “legittimo impedimento”.

Secondo Celentano, il presidente del Consiglio ha letteralmente “ripudiato” la coscienza: «Le bugie che dice infatti sono spaventose e senza un minimo di pudore. Vuol farci credere che lui davvero pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Vuol cambiare la Costituzione a furia di barzellette che non fanno ridere, ce l’ha coi magistrati che vogliono processarlo». Le accuse contro il premier ormai non si contano più: «Magari è davvero innocente, però non lo sapremo mai. Lui continua a non presentarsi ai processi e non si accorge che i suoi elettori cominciano a farsi delle domande, a chiedersi se è giusto essere governati da un bugiardo». Ultimo scandalo, «il malsano gesto di Lassini e i suoi tristi manifesti» contro i magistrati milanesi (accostati alle Br). Da cui Berlusconi doveva prendere le distanze, e invece «ha telefonato all’attacchino e gli ha espresso il suo pieno sostegno», seguito a ruota dalla via le BR dalle procurecoppia Daniela Santanché e Giorgio Stracquadanio, che Celentano ribattezza “Straguadagno”.

Il problema è lui, «l’incantatore di serpenti», sempre «inafferrabile per i giudici». Celentano lo addita alla pubblica esecrazione. E lancia l’allarme: «La sua prossima vittima purtroppo sono ancora gli italiani», aggiunge, facendo eco a Di Pietro, di cui loda la capacità di mobilitazione legalitaria. A far scattare l’allerta sono i due emendamenti presentati per il regolamento Rai in campagna elettorale. Un trucco escogitato «affinché tutto sia compiuto sul colossale scippo perpetrato ai danni del referendum sul nucleare, nel caso la Cassazione vada contro la richiesta del governo e si pronunci invece a favore della sua validità». Se cioè i referendum fossero confermati, il primo emendamento chiede di togliere alle tribune elettorali il 30% di spazio per darlo al “comitato per il non voto”, in modo da ridurre gli spazi promozionali per il Sì contro le centrali atomiche. Il secondo vuole «completare l’opera di devastazione» facendo cominciare la campagna referendaria solo dopo le amministrative, «anche qui per ridurre i tempi di dibattito che rimarrebbero di soli 12 giorni».

Non ci resta che un unico mezzo di sopravvivenza: il voto. «Non possiamo assolutamente mancare», ribadisce Celentano. «Il 12 giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il “legittimo impedimento”». Nel caso, avverte lo showman, gli italiani dovranno essere «ancora più numerosi davanti ai seggi», con una clamorosa iniziativa di protesta democratica: «Se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini. Contro il nucleare, contro la privatizzazione dell’acqua e contro il “legittimo impedimento”» (info: www.sireferendum2011.it).

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Tag: Adriano Celentano, Antonio Di Pietro, Berlusconi, democrazia, destra, diritti, giustizia, governo, Il Fatto Quotidiano, menzogne, nucleare, potere, Rai, referendum, rivolta, sinistra, voto

2 Commenti

  1. a.giordano
    30 maggio 2011 • 12:03

    Referendum: perchè devo votare si se voglio dire NO al nucleare,
    NO alla privatizzazione dell’acqua etc..
    qualcuno0 me lo spiega ?

    Replica
  2. secret info
    4 gennaio 2015 • 16:25

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