Herlin: banche a rischio e risparmi in pericolo già nel 2012
Attenzione: fra non molto la vostra banca potrebbe chiudere. Un consiglio? Puntare su investimenti fisici, case e oro, e soprattutto: frammentare il proprio patrimonio distribuendolo prudentemente in svariati istituti di credito, perché «con ogni probabilità nel 2012 diverse banche andranno in fallimento». L’avvertimento è firmato dall’economista francese Philippe Herlin, secondo cui «le banche non valgono più molto», dato che «dalla crisi del 2008, i titoli bancari hanno perso circa il 90% del loro valore». Ciononostante, risultano ancora quotati addirittura il doppio rispetto al loro peso reale. «In Europa – dice Herlin – le banche sono disposte a vendere qualsiasi tipo di attivo pur di recuperare la liquidità indispensabile per dare un poco di olio all’economia reale i cui ingranaggi stanno saltando».
Lo scorso dicembre, constatando le difficoltà del mercato interbancario, la Banca centrale europea aveva offerto prestiti su tre anni a un tasso dell’1% alle banche che desideravano rifinanziarsi. All’appello hanno risposto 523 banche, con una richiesta totale di 489 miliardi di euro. E cosa hanno fatto le banche di tutti questi soldi? Li hanno rimessi nelle casse della Bce, scrive Herlin sul portale di approfondimento “Atlantico”. «A inizio gennaio, 455 miliardi sono stati riversati alla Bce e questo a un tasso inferiore all’1%». Un’operazione nella quale le banche europee sono in perdita, osserva il blog “Rischio calcolato”, in un’analisi ripresa da “Megachip”. «Ma che potrebbero fare d’altro? Concedere crediti alle imprese e ai privati, con il rischio di recessione e il tasso d’insolvibilità in aumento, risulterebbe essere troppo rischioso.
Acquistare titoli di Stato dal 3 al 7% (Francia, Italia, Spagna) sembrerebbe un’alternativa redditizia (acquisire all’1% e prestare al 3% e oltre), sennonché nessuno di questi Stati è esente dal rischio di andare in default e dunque generare perdite enormi sul capitale prestato. Dato che la Bce non può acquistare direttamente i debiti degli Stati, presta quantità considerevoli di denaro alle banche dei rispettivi paesi, le quali poi potrebbero usarli per finanziare gli Stati. «Purtroppo però queste banche sono costrette a rinunciare a questi finanziamenti al rispettivo Stato, a causa delle precarie condizioni del mercato, in particolare gli altri rischi che ne derivano: dunque, alla fine scelgono la sicurezza e per non perdere soldi li rimettono nella banca centrale».
Questi giri di somme così ingenti di denaro, rileva Herlin, non rassicurano affatto i partner stranieri. La Bce ha appena accordato altri 31 miliardi di prestiti in dollari alle banche dell’Eurozona, le quali faticano a procurarseli sui mercati. E se una banca americana non presta soldi a una banca europea, che pure possiede miliardi di euro provenienti dalla Bce, significa che dubita della sua “solvenza”, cioè pensa che possa fallire prima di riuscire a rimborsare il prestito. Risultato: interviene la Bce, che si procura questi dollari dalla Federal Reserve. «Il tutto – conclude l’economista francese – mostra un sistema bancario in lenta agonia, che ha un grave problema di solvenza e per il quale un diluvio di liquidità (come il prestito gigante della Bce) serve unicamente a ritardare le scadenze».
l’ho detto,e lo ribadisco…è solo questione di tempo
ritorneremo tutti a zappare,allevare,ed a svolgere tutti
quei lavori umili che fino ad ora sono stati sgobbati!!!!
addio suv,comodità varie etc etc…..altro che vizi,della serie:
la bistecca senza grasso perchè sennò addio linea,quello mi fa schifo,e l’altro anche…
buonanotte secchio!!!!!e fra non molto buongiorno all’italia degli anni 30!!!!
L’operazione tra la BCE e le banche NON è in perdita per le banche, come affermato nell’articolo.
Il prestito della BCE è condizionato al conferimento di titoli in garanzia. Funziona cosi: le banche acquistano ( o hanno già in portafoglio, fa lo stesso) titoli ad esempio italiani che rendono dal 4 al 7 per cento a seconda delle scadenze. Li danno in garanzia alla BCE che in cambio gli presta liquidità all’1%. Se le banche ridepositano presso la BCE gli stessi fondi al tasso dello 0,25 abbiamo: 7 (rendimento dei titoli) meno 1 ( costo del prestito) più 0,25 (rendimento del deposito presso la BCE ) = 6,25% di guadagno finale, praticamente senza aver fatto realmente niente e ( quasi) senza rischio! O no? Qualcuno, per favore, mi smentisca se può.
Saluti
@ pino
caro amico ma se sono scomparsi i più grandi
imperi che hanno fatto la storia umana,credi che prima o poi
il capitalismo non finisca?????nulla è per sempre!!!!!prima si tocca il fondo
prima si risale a galla!!!stai tranquillo che arriverà il giorno nel quale
ci diranno che tutti i nostri risparmi sono andati perduti,ecco perchè
sono del parere cui sopra ho descritto;altro che economia,pil,spred,rendimenti,tassi e tutta sta robaccia
che ci ha affossati.mo vado a letto che giusto appunto domani devo prima dare da mangiare
alle vacche,portare al pascolo il gregge,e se non sono stanco dovrò pure trattorare!!!!!
fanno soldi con i soldi senza produrre niente .