LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Chi taglia lo Stato rovina anche te: la lezione di Roosevelt

Scritto il 22/6/12 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

Di fronte a un’emergenza che si riassume in quattro milioni di disoccupati e altrettanti di precari, con una marcata tendenza al peggioramento, qualsiasi intervento in tema di occupazione dovrebbe presentare una serie di caratteristiche quali: creare in breve tempo il maggior numero di posti di lavoro; dare priorità alle fasce sociali più colpite, poiché un indicatore negativo che segna il 10 per cento per alcuni può toccare il doppio o il triplo per altri; privilegiare attività ad alta intensità di lavoro; indirizzare i nuovi occupati verso settori di pubblica utilità ed alta priorità, tipo, visto quel che succede, la messa in sicurezza antisismica degli edifici. Gli interventi finora previsti in questo campo dal governo non presentano nessuna di tali caratteristiche.

Dal lato della spesa si pensa ancora una volta a grandi opere, che richiedono anni prima di vedere assunto un solo lavoratore, e in ogni caso ne occupano Elsa Forneroassai pochi in rapporto al capitale fisso impiegato. Dal lato degli incentivi fiscali, tipo i 10.000 euro di sgravi promessi alle imprese per ogni giovane che assumono, si tratta di vetusti incentivi a pioggia: invece di piantare un albero qui e ora, si irrora un campo sterminato sperando che in futuro spunti non si sa dove qualcosa di simile a un albero. Inoltre il governo ha peggiorato la situazione dell’occupazione, sia nel settore pubblico che nel privato, con i tagli ai bilanci che ha eseguito o sta predisponendo. Sembra predominare in esso, per non parlare dei commentatori che ogni giorno lo spronano in questo senso, l’idea che ogni forma di spesa pubblica sia un costo da contenere il più possibile. È un’idea iper-liberale, che i conservatori americani riassumono nella battuta “bisogna far morire di fame la bestia”, cioè lo Stato.

Fermo restando che ogni genere di spreco nella PA va combattuto, bisognerebbe recuperare la ovvia verità che gli stipendi pagati dallo Stato, nonché gli acquisti di beni e servizi che effettua, sono tutti soldi che entrano nel circuito dell’economia al pari di ogni altra spesa, trasformandosi in domanda e occupazione. Per cui i tagli alla spesa pubblica sono in ultimo efficaci contributi alla crescita non del Pil, bensì della disoccupazione. A fronte del predominio di questa idea nel governo e nei partiti che lo sostengono, ripetere che lo Stato dovrebbe finalmente decidersi a operare come datore di lavoro di ultima istanza – come chi scrive prova a dire da tempo muovendo proprio dalle realizzazioni del New Deal rooseveltiano – sembra davvero una causa persa. Con un piccolo segno in controtendenza. Roosevelt, il ministro Profumo e Luciano GallinoIl ministro dell’Istruzione Profumo ha annunciato che il suo ministero intende avviare entro il 2012 le procedure per l’assunzione di 25.000 insegnanti, metà per concorso e il resto attingendo dalle graduatorie dei precari della scuola.

Non è esattamente il New Deal, quando con il programma Federal Emergency Relief Act fu ridato un lavoro a 100.000 insegnanti disoccupati e al tempo stesso furono aiutati nel proseguire gli studi 2 milioni di studenti delle scuole superiori e dell’università. Ma è quanto meno un segno che in un settore vitale come l’istruzione, dove la spesa pubblica è assolutamente insostituibile, pena l’esclusione da esso di milioni di giovani, l’idea di tagliarla ancora perché i costi della macchina statale vanno sempre e comunque ridotti, è stata riposta nel cassetto. Dove si può sperare sia raggiunta presto da altre idee controproduttive intorno allo stesso tema.

(Luciano Gallino, “L’idea sbagliata dei tagli al bilancio”, da “La Repubblica” del 21 giugno 2012, editoriale ripreso da “Micromega”).

Articoli collegati

  • Gallino: agenda Monti impraticabile, senza moneta sovrana
  • Affari d'oro sulla nostra pelle: la dittatura dei super-ricchi
  • Amputare la sanità italiana: maxi-tagli sulla pelle dei malati
  • Massimo Fini: l'Italia, Repubblica fondata sulla schiavitù
  • Massacro sociale: ci siamo, l'Italia precipita verso la Grecia
  • Debito sovrano e moneta alternativa: a lezione dai nazisti
  • Denaro, chi tocca muore: quando Kennedy silurò la Fed
  • L'Impero della Crisi: illusione, sfuggire all'euro-guinzaglio
  • Lavoro per tutti: solo lo Stato, se vuole, può salvare l'Italia
  • Rocard: smascheriamo la Bce e quest'Europa da buttare
  • Ferrero: un New Deal europeo per uscire dalla crisi
Tag: aziende, beni, bilancio, capitale, conservatori, crescita, crisi, debito pubblico, democrazia, diritti, disoccupazione, domanda, economia, Edilizia, emergenza, equità, fisco, formazione, Francesco Profumo, Franklyn Delano Roosevelt, futuro, giovani, giustizia, grandi opere, incentivi, infrastrutture, insegnanti, istruzione, La Repubblica, lavoro, Micromega, neoliberismo, New Deal, partiti, pil, precari, ricchezza, rigore, scuola, servizi, sicurezza, sovranità, spesa pubblica, sprechi, Stato, stipendi, studenti, tagli, Terremoto, università, Usa, welfare

1 Commento

  1. Teresa
    26 luglio 2012 • 12:08

    Conoscere la verità su tutto ciò che accade alla nostra nazione è oggi di fondamentale importanza per il nostro
    futuro e quello delle prossime generazioni. Vogliamo il ritorno alla Moneta Sovrana e la spesa pubblica a deficit positivo. Ma i politici che ci distraggono con la nuova legge elettorale a tutti i costi cosa aspettano a cominciare una rivolta in parlamento contro la comunità europea e chi la rappresenta in Italia per riappropriarci della no-stra democrazia sospesa?

    Replica

Commenta

Elimina Risposta

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Articoli collegati

    Gallino: agenda Monti impraticabile, senza moneta sovrana
    Affari d'oro sulla nostra pelle: la dittatura dei super-ricchi
    Amputare la sanità italiana: maxi-tagli sulla pelle dei malati
    Massimo Fini: l'Italia, Repubblica fondata sulla schiavitù
    Massacro sociale: ci siamo, l'Italia precipita verso la Grecia
    Debito sovrano e moneta alternativa: a lezione dai nazisti
    Denaro, chi tocca muore: quando Kennedy silurò la Fed
    L'Impero della Crisi: illusione, sfuggire all'euro-guinzaglio
    Lavoro per tutti: solo lo Stato, se vuole, può salvare l'Italia
    Rocard: smascheriamo la Bce e quest'Europa da buttare
    Ferrero: un New Deal europeo per uscire dalla crisi
Condividi Libre
Follow @libreidee
Sottoscrivi il feed Libre  Feed via FeedBurner

Pagine

  • Blind Wine
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Siberian Criminal Style
  • UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Archivi

Link

  • BLIND WINE
  • Cadavre Exquis
  • Centro Studi Ambientali
  • Hammam Torino
  • Il Cambiamento
  • Libre scrl
  • Movimento per la Decrescita Felice
  • Neuma
  • Nicolai Lilin
  • Penelope va alla guerra
  • Rete del Caffè Sospeso
  • Rialto Sant’Ambrogio
  • Rubamatic
  • Shake edizioni
  • TYC
© 2018 LIBRE • Realizzato con da Libre sc