LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Etinomia: Monti non taglia il Tav, ma i sussidi all’handicap

Scritto il 02/10/12 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

Il governo italiano sostiene di voler spendere 50 milioni di euro per la costruzione di una stazione internazionale nel comune di Susa, nell’ambito della presunta realizzazione di una linea ferroviaria ad alta capacità per collegare Torino a Lione. Non rimanendo molto dopo il tornado dei tagli che hanno massacrato la scuola, il lavoro, i trasporti locali, la salute dei cittadini, le prossime spese per luminose stazioni e treni vuoti ma velocissimi, saranno pagate dai disabili e dalle loro famiglie. In un recente disperato tragicomico momento parlamentare è passata per un attimo la proposta di trasferire i soldi che lo Stato avrebbe guadagnato dalla tassazione delle bevande gassate, direttamente ai fondi per la disabilità.

Sfumata in extremis questa ipotesi per il comprensibile ostruzionismo delle megacorporation, gli onorevoli non hanno neppure pensato per un attimo Handicapche fosse un oltraggio, oltre che un’ingiustizia, non rinunciare proprio a nulla in favore di chi, per davvero, non può e non ha. Ma i soldi sono finiti e nessuno vuole rinunciare a treni e stazioni. Peccato per i disabili, sarà per un’altra volta. Così al governo Monti non è restato altro da fare che tagliare. Si è deciso di conteggiare come redditi anche gli aiuti monetari riconosciuti alle persone con disabilità (assegni di cura, indennità di accompagnamento, pensioni). Centinaia di migliaia di famiglie vengono escluse dall’accesso agevolato ai servizi e alle prestazioni, nei pochi casi in cui non l’avessero già perduto, come accaduto a moltissimi ragazzi che avevano quel sostegno scolastico che oggi è dimezzato se non cancellato del tutto. Le conseguenze sono la perdita di qualsiasi possibilità di futuro per chi non potrà pagare.

Considerando che oggi in Italia un disabile non autosufficiente riceve dallo Stato una cifra variabile tra i 250 e i 500 euro, “Etinomia” ritiene vergognoso spingere alla disperazione le persone più deboli ed indifese e le loro famiglie, abbandonandole al loro destino senza pietà: anziché estendere il reddito minimo a tutti i cittadini e cercare di evitare drammi umani e suicidi, si preferisce puntare su infrastrutture inutili e cemento selvaggio quali stimoli all’economia. Sfortunatamente però, nonostante grandi opere che richiamano al progresso, non potrà mai dirsi civile un paese in cui diritti fondamentali come istruzione, assistenza, cura e sostegno al lavoro vengono scambiati con bibite gassate o venduti per pagare la costruzione di treni fantasma.

(Emilio Mannari, “I conti in tasca, parte prima: alta velocità e spesa sociale”, dal sito di “Etinomia”, 25 settembre 2012).

Articoli collegati

  • Depardieu e Bové coi No-Tav: giù le mani dalla val Susa
  • Debito, Tav e Mose sottobanco: le Salerno-Reggio di domani
  • No Tav, eresia e orgoglio di una valle in fondo al vento
  • Mistero italiano: l'addio al Pendolino, super-treno perfetto
  • Anche Mosca rinuncia al Tav, e risparmia 100 miliardi
  • Parigi, la Corte dei Conti coi No-Tav: linea inutile e costosa
  • No-Tav, Formenti: la sinistra ha tradito la valle di Susa
  • Ceronetti con la Decrescita: e si scordino il Tav in val Susa
Tag: alta velocità, cemento, cittadini, civiltà, democrazia, diritti, disperazione, economia, etica, famiglie, futuro, grandi opere, infrastrutture, istruzione, lavoro, No Tav, pensioni, redditi, rigore, salute, scuola, servizi, sovranità, Stato, tagli, Tav, Torino-Lione, trasporti, valle di Susa, vergogna, welfare

3 Commenti

  1. Carla
    2 ottobre 2012 • 11:45

    Sono state le regioni a bloccare la tassa sulle bevande per i disabili non le mulitinazionali …. chiaro ?

  2. QUESTA è LA MORALE "Dantes"
    2 ottobre 2012 • 13:13

    ma si può sapere cosa serve costruire una stazione internazionale a Susa di 50 milioni…questo si che è un deficit mentale…bello grosso
    in bolivia il presidente ha bannato la coca cola dai suoi confini…quindi solo noi in italia ci poniamo dei limiti questo a mio parere è un handicap.

    si può sapere quando anchè in italia si organizzera qualcosa giù a roma fatta di gente comune e non di blackblock…come a madrid

  3. Etinomia
    8 ottobre 2012 • 18:14

    Certo sono state le regioni. Peccato perchè le multinazionali sarebbero state d’accordissimo. hanno supplicato fino all’ultimo di tassarsi, qualche dirigente della Nestlè si è anche incatenato per protesta. vogliamo pagare di più! Poi hanno scaricato tutto sui disabili che danno meno nell’occhio, siamo abituati. Berremo cola sfrecciando su linee AV, mentre i ragazzi muoiono nelle scuole crollate.

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Articoli collegati

    Depardieu e Bové coi No-Tav: giù le mani dalla val Susa
    Debito, Tav e Mose sottobanco: le Salerno-Reggio di domani
    No Tav, eresia e orgoglio di una valle in fondo al vento
    Mistero italiano: l'addio al Pendolino, super-treno perfetto
    Anche Mosca rinuncia al Tav, e risparmia 100 miliardi
    Parigi, la Corte dei Conti coi No-Tav: linea inutile e costosa
    No-Tav, Formenti: la sinistra ha tradito la valle di Susa
    Ceronetti con la Decrescita: e si scordino il Tav in val Susa
Condividi Libre
Follow @libreidee
Sottoscrivi il feed Libre  Feed via FeedBurner

Pagine

  • Blind Wine
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblicità su Libreidee.org
  • Siberian Criminal Style
  • UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Archivi

Link

  • BLIND WINE
  • Cadavre Exquis
  • Centro Studi Ambientali
  • Hammam Torino
  • Il Cambiamento
  • Libre scrl
  • Movimento per la Decrescita Felice
  • Neuma
  • Nicolai Lilin
  • Penelope va alla guerra
  • Rete del Caffè Sospeso
  • Rialto Sant’Ambrogio
  • Rubamatic
  • Shake edizioni
  • TYC
© 2019 LIBRE • Realizzato con da Libre sc