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Primarie, clausola-capestro: l’agenda Monti non si tocca

Scritto il 09/11/12 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Attenzione: chi voterà alle primarie del centrosinistra non farà che votare, in realtà per l’agenda Monti. In altre parole: “lacrime e sangue” per tutti, tranne che per gli ingegneri della grande crisi e l’oligarchia che, attraverso i diktat di Bruxelles, condanna l’Italia alla “recessione infinita” e al disastro sociale definitivo, con lo smantellamento del welfare e la svendita dei beni comuni. La dimostrazione in termini logici, sostiene “Alternativa”, è tanto semplice quanto ovvia in termini politici. Infatti, alla voce “Responsabilità” della “Carta d’Intenti per l’Italia Bene Comune”, ovvero della carta che è stata obbligatoriamente sottoscritta da tutti i candidati alle primarie promosse da Pd, Sel e Psi, si legge che le forze della coalizione, “in un quadro di lealtà e civiltà dei rapporti”, dovranno impegnarsi a sottostare, senza sgarrare di una virgola, a tutte le disposizioni-capestro finora inflitte all’Italia e agli altri paesi dell’Eurozona.

Letteralmente, il vademecum obbligatorio delle primarie impegna i concorrenti ad “assicurare la lealtà istituzionale agli impegni internazionali e Vendolaai trattati sottoscritti dal nostro Paese”, escludendo la possibilità che il governo italiano li possa autonomamente modificare, o non rispettare. I competitori delle primarie si impegnano inoltre ad “appoggiare l’esecutivo in tutte le misure di ordine economico e istituzionale che nei prossimi anni si renderanno necessarie per difendere la moneta unica”, nella prospettiva di “procedere verso un governo politico-economico federale dell’Eurozona”. Tra i nostri “impegni internazionali” e i “trattati sottoscritti dal nostro paese”, ricorda il laboratorio politico fondato da Giulietto Chiesa, ci sono il Trattato di Maastricht che ha revocato la sovranità monetaria europea, il Trattato di Lisbona e il Fiscal Compact, che condanna anche l’Italia alla follia del “pareggio di bilancio”, con lo smantellamento dei servizi sociali vitali. Corollario: l’adesione al Mes, il meccanismo europeo di stabilità che vincola il controllo del debito pubblico ai prestiti “usurai” della Bce. Senza contare, naturalmente, la permanenza nella Nato, alleanza militare nata a scopo difensivo durante la Guerra Fredda: scomparsa l’Urss, la Nato è stata riciclata come forza speciale per operazioni di guerra.
 
«Il trattato di Maastricht e quello di Lisbona – scrive l’ufficio politico di “Alternativa” in una nota su “Megachip” – sono stati i due pilastri che hanno retto la costruzione dell’euro non come moneta comune, bensì come moneta di divisione e di predominio di un’area dell’Europa nei confronti di un’altra». In altri termini, l’euro è «la moneta che ha indebolito alla base la costruzione europea», perché ha invertito il rapporto tra moneta e governo e tra finanza e Stato. Sempre l’euro, infatti, ha subordinando gli Stati e i governi al predominio incontrastato del potere finanziario, «sottraendo sovranità e democrazia». Un piano egemonico che non ha assolutamente nulla a che fare con la costruzione dell’unità europea, ma – al contrario – mira a sottomettere popoli e governi al volere di «ristretti centri decisionali»: col pretesto formale dell’unificazione europea, il trattati-capestro che sorreggono la “dittatura” dell’euro e la “privatizzazione” della moneta hanno il solo scopo di indebolire l’Europa, precipitandola in una Monticrisi senza soluzioni, con l’unica eccezione dell’area tedesca, privilegiata da un’economia di vantaggio.

«Il Fiscal Compact e il Mes – aggiunge “Alternativa” – sono due meccanismi che, approfittando della crisi, peggiorano questo processo di sottrazione del potere decisionale reale, quello cioè che ha ripercussioni sulle nostre vite, su quelle dei nostri figli e dei nostri nipoti». Penalizzando «ogni meccanismo democratico conosciuto», i trattati-capestro di cui le primarie del centrosinistra pretendono l’assoluto rispetto mirano unicamente a concentrare il potere «in ristretti centri politici, tecnici e finanziari che non dovranno rendere conto a nessuno delle decisioni che prenderanno e delle loro conseguenze». Attenzione: sono dispositivi «progettati apposta per approfondire l’attuale subordinazione delle società europee ai meccanismi finanziari di accumulazione», e quindi – anziché risolverla – non faranno che aggravare la crisi. «Valgano pochi fatti: il Mes sarà un soggetto di diritto privato con sede nel Lussemburgo, paradiso fiscale europeo protetto dagli articoli 32 e 35 del suo statuto, che prevedono l’immunità per gli amministratori e la segretezza degli atti». Fantastico, no? «Evviva la democrazia! Evviva il popolo sovrano!».

Infine, non potrà essere messa in discussione la nostra appartenenza alla Nato e di conseguenza la nostra partecipazione alle missioni di guerra: quelle già in atto e quelle che con moltissima probabilità ci saranno in futuro, «dato che le crisi sistemiche hanno sempre condotto a guerre». Senza contare gli impegni internazionali di spesa per armamenti, come quella già prevista per i famigerati super caccia-bombardieri F35 per un totale di quasi 9 miliardi di euro (e poi “non ci sono i soldi per gli esodati”!). «Questi – conclude “Alternativa” – sarebbero dunque i pilastri del “progetto di società di pace, di libertà, di eguaglianza, di laicità, di giustizia, di progresso e di solidarietà” che ci viene raccontato» dagli organizzatori delle primarie del centrosinistra. Quindi, in guardia: «Chi vota candidati che si sono presi questi impegni, vota ipso facto per questi stessi impegni. Ad ognuno la scelta».

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Tag: accumulazione, alternativa, armamenti, Bce, Bruxelles, candidati, civiltà, coalizione, controllo, crisi, debito pubblico, democrazia, Difesa, diktat, diritti, disastro, dittatura, economia, egemonia, euro, F-35, federalismo, figli, finanza, follia, Germania, Giulietto Chiesa, giustizia, guerra, guerra fredda, immunità, istituzioni, laicità, lavoro, libertà, Megachip, miliardi, militari, Nato, pace, Pd, pensioni, politica, potere, primarie, privatizzazioni, progresso, Psi, recessione, rigore, sanità, scuola, segreti, servizi sociali, solidarietà, sottomissione, sovranità, stabilità, Stato, tagli, Trattato di Lisbona, Unione Europea, Urss, vita, welfare

3 Commenti

  1. eva
    9 novembre 2012 • 12:22

    Non ditemi che Vendola è così ingenuo da non sapere da mesi – e non da ieri – che il centro sinistra non tocca l’agenda Monti?
    E’ una presa in giro.
    Guardiamo altrove, per favore.

    Replica
    • Antonio
      9 novembre 2012 • 20:51

      io è dal ‘96 che “guardo altrove”. cioè da nessuna parte, il mio certificato elettorale è finito dove merita: a pezzetti nel cesso. se l’avessi potuto scambiare con un AK…

      Replica
  2. pigrecosan
    14 novembre 2012 • 08:13

    mai come questa volta la sinistra deve essere unita per andare a governare insieme e dasola per la prima volta questo paese…sturarsi il naso e via….

    Replica

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