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Nessuno come l’Italia ci guadagnerebbe, lasciando l’euro

Scritto il 21/12/12 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

Un aglosassone fuori dal coro: mentre “Financial Times” e “Wall Street Journal” hanno fatto un endorsement per un Monti-Bis, Ambrose Evans-Pritchard la pensa all’opposto. E spiega perché dovremmo applicare una terapia opposta a quella, suicida, di Monti. In termini pro capite, l’Italia è una nazione più ricca della Germania , con circa 9 trilioni (9.000 miliardi) di ricchezza privata. Abbiamo il più grande avanzo primario di bilancio del blocco G7, mentre il nostro debito “combinato”, quello che si ottiene facendo la media tra debito pubblico ed esposizione privata, ammonta al 265% del Pil ed è quindi inferiore a quello di Francia, Olanda, Gran Bretagna, Usa e Giappone. Per l’indice del Fmi, il punteggio dell’Italia è il migliore per “sostenibilità a lungo termine del debito” tra i principali paesi industrializzati. «Hanno un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario», dice Andrew Roberts di “Rbs”. «Se c’è un paese dell’Eurozona che potrebbe trarre beneficio dall’abbandonare l’euro e ripristinare la competitività, è ovviamente l’Italia».
«I numeri parlano da soli», aggiunge Roberts. «Pensiamo che nel 2013, non si tratterà di sapere quali paesi saranno costretti a lasciare l’euro, ma chi sceglierà di andarsene». Uno studio basato sulla “teoria dei giochi” e condotto da Bank of America ha concluso che l’Italia, sganciandosi e ripristinando il controllo sovrano sulle sue leve politiche, guadagnerebbe più di altri membri dell’unione monetaria. La nostra posizione patrimoniale sull’estero è vicina all’equilibrio, in netto contrasto con Spagna e Portogallo, entrambi in deficit per oltre 90% del Pil. L’avanzo primario, aggiunge Evans-Pritchard in un intervento sul “Telegraph” ripreso dal blog “Informare per Resistere”, implica che l’Italia «può lasciare l’Eurozona in qualsiasi momento lo desideri, senza dover affrontare una crisi di finanziamento». Un tasso di risparmio elevato, aggiunge il grande economista inglese, significa che qualsiasi shock del tasso di interesse dopo il ritorno alla lira rifluirebbe nell’economia attraverso maggiori pagamenti a obbligazionisti italiani: spesso ci si dimentica che in Italia i tassi reali erano molto più bassi sotto la Banca d’Italia.
«Roma possiede una serie di carte vincenti», sostiene Evans-Pritchard. «Il grande ostacolo è il premier Mario Monti, installato a capo di una squadra di tecnocrati grazie al golpe del novembre del 2011 voluto dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dalla Banca Centrale Europea, tra gli applausi dei media e della classe politica europea». Monti «potrebbe essere uno dei grandi gentlemen d’Europa», ma sfortuna vuole che sia anche «un sommo sacerdote del progetto Ue» e, in Italia, «un promotore decisivo dell’adesione all’euro». Per cui: «Prima se ne va, prima l’Italia può fermare la diapositiva in depressione cronica». I “mercati” sono ovviamente inorriditi all’idea che si dimetta una volta approvata la legge di  bilancio 2013, visto che i rendimenti sul debito italiano sono cresciuti. «L’armistizio è durato 13 mesi. Ora la guerra continua. Il mondo ci guarda con incredulità», scrive il “Corriere della Sera”.
Il rischio immediato per gli investitori obbligazionari sta nel Parlamento fratturato, sostiene Evans-Pritchard, con almeno il 25% dei seggi attributi a «forze euroscettiche», cioè Berlusconi, la Lega Nord e lo stesso Grillo, quotato attorno al 18% . «Siamo condannati, se non vi sarà chiara maggioranza in Parlamento», avverte il professor Giuseppe Ragusa dell’università Luiss Guido Carli di Roma. «Qualsiasi risultato del genere – ammette Evans-Pritchard – lascerebbe i mercati obbligazionari palesemente esposti, come lo erano nel luglio scorso, durante l’ultimo spasimo della crisi del debito in Europa. Roma avrebbe ancora meno probabilità di richiedere un salvataggio e firmare un “Memorandum” rinunciando alla sovranità fiscale», che poi è la pre-condizione già prevista dal Fiscal Compact affinché entri in azione la Bce per tenere a bada i rendimenti dei titoli italiani.
Tutti quegli investitori che si sono esposti sul debito italiano (e quello spagnolo) dopo la promessa di Mario Draghi che la Bce avrebbe fatto tutto il possibile per salvare l’Eurozona ora potrebbero scoprire che Draghi non è in grado di tener fede alla sua promessa, perché ha le mani legate dalla politica. I detentori dei titoli italiani sono preoccupati, «ma gli interessi della democrazia italiana e quelli dei creditori stranieri non sono più allineati», dice Evans-Pritchard. «Le politiche deflazionistiche stile anni ’30 imposte da Berlino e Bruxelles hanno spinto il paese in un vortice greco». Confindustria ha detto che la nazione è ridotta in macerie, e gli ultimi dati confermano che la produzione industriale in Italia è in caduta libera, giù del 6,2% rispetto all’ottobre dell’anno prima. «Abbiamo visto, negli ultimi 12 mesi, un crollo completo del settore privato», conferma Dario Perkins, del Lombard Street Research. «La fiducia delle imprese è tornata ai livelli dei momenti più bui della crisi finanziaria. La fiducia dei consumatori è la più bassa di sempre. Berlusconi ha ragione a dire che l’austerità è stata un completo disastro».
I consumi sono è scesi del 4,8% anche a causa della stretta fiscale. «Questi numeri non hanno precedenti: il rischio per il 2013 è che la caduta sarà ancora peggiore», avverte la Confcommercio. Le origini di questa crisi, per Evans-Pritchard, risalgono a metà degli anni ’90, quando il marco e la lira sono stati inchiodati per sempre ad un tasso di cambio fisso. L’Italia, che aveva la “scala mobile” salariale ed era abituata all’inflazione, ha così perduto progressivamante dal 30% al 40% di competitività del lavoro rispetto alla Germania. E il surplus commerciale storico con la Germania è diventato un grande deficit strutturale. «Il danno ormai è fatto: non è possibile riportare indietro le lancette dell’orologio. Eppure – insiste Evans-Pritchard – questo è esattamente ciò che le élite politiche dell’Ue stanno cercando di fare con l’austerità e la drastica “svalutazione interna”».
Una simile politica può funzionare in una piccola economia aperta come quella irlandese, con alti ingranaggi commerciali, mentre in Italia «significa replicare l’esperienza della Gran Bretagna dopo che Winston Churchill fece tornare la sterlina all’ancoraggio all’oro, tornando così al tasso sopravvalutato del 1925». Come Keynes disse acidamente, i salari sono condannati a scendere. Difatti, gli inglesi pagarono con gli stenti i cinque anni successivi. «L’effetto principale di questa politica è quello di portare alle stelle il tasso di disoccupazione», che per i giovani italiani ha superato il 36% e va aumentando ancora. «Il commissario Monti, con la stretta fiscale, si è mangiato quest’anno il 3,2% del Pil, tre volte la dose terapeutica». Eppure, non c’era alcuna ragione economica per farlo: «L’Italia ha avuto un budget vicino al saldo primario nel corso degli ultimi sei anni. È stata, sotto Berlusconi, un raro esempio di rettitudine».
L’avanzo primario raggiungerà quest’anno il 3,6% del Pil, per poi passare addirittura al 4,9% l’anno prossimo. «Non si potrebbe essere più virtuosi, eppure il dolore è stato più dannoso che inutile». L’inasprimento fiscale, aggiunge Evans-Pritchard, ha spinto in zona-pericolo il debito pubblico italiano, che era in equilibrio stabile. Il Fmi conferma: il nostro debito sta crescendo molto più velocemente di prima, saltando dal 120% dello scorso anno al 126% di quest’anno per salire al 128% nel 2013. E l’economia? Ha subito una contrazione per cinque trimestri consecutivi: secondo Citigroup, l’economia italiana non si riprenderà fino al 2017. «Sarebbe straordinario se gli elettori italiani tollerassero questa débacle per lungo tempo», dice Evans-Pritcahrd, anche se Bersani – come pare probabile – vincerà le elezioni con un centrosinistra pro-euro.
Gli ultimi sondaggi rivelano che ormai solo il 30% della popolazione pensa ancora che l’euro sia “una cosa buona”. «Il coro in favore dell’uscita dell’Eurozona è stato silenziato dopo la promessa di salvezza di Draghi». E ora, cinque mesi dopo, «è chiaro che la crisi è più profonda è ancora purulenta». Berlusconi «gioca maliziosamente con il tema»: un giorno accenna alla sua “pazza idea” di autorizzare Bankitalia a stampare euro con aria di sfida, aggiungendo che «non è una bestemmia dire di lasciare l’euro». Poi, gli affondi più recenti: l’Italia «sull’orlo del baratro», la «spirale senza fine» della recessione. In un anno, un vero e proprio crollo: milioni di disoccupati, debito alle stelle, imprese che chiudono, industrie ko come quella dell’auto. «Non possiamo continuare ad andare avanti in questo modo», dice il bellicoso Berlusconi elettorale, prima dell’ennesimo folle dietrofront pro-Monti. Impossibile continuare così? «Infatti: non si può», conferma Evans-Pritchard. Che invita l’Italia a svegliarsi, e scrollarsi di dosso il parassita che la sta dissanguando: l’euro e la setta finanziaria che l’ha imposto, azzoppando un paese dall’economia solida e dalla ricchezza ragguardevole.

Un aglosassone fuori dal coro: mentre “Financial Times” e “Wall Street Journal” hanno fatto un endorsement per un Monti-Bis, Ambrose Evans-Pritchard la pensa all’opposto. E spiega perché dovremmo applicare una terapia opposta a quella, suicida, di Monti. In termini pro capite, l’Italia è una nazione più ricca della Germania , con circa 9 trilioni (9.000 miliardi) di ricchezza privata. Abbiamo il più grande avanzo primario di bilancio del blocco G7, mentre il nostro debito “combinato”, quello che si ottiene facendo la media tra debito pubblico ed esposizione privata, ammonta al 265% del Pil ed è quindi inferiore a quello di Francia, Olanda, Gran Bretagna, Usa e Giappone. Per l’indice del Fmi, il punteggio dell’Italia è il migliore per “sostenibilità a lungo termine del debito” tra i principali paesi industrializzati. «Hanno un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario», dice Andrew Roberts di “Rbs”. «Se c’è un paese dell’Eurozona che potrebbe trarre beneficio dall’abbandonare l’euro e ripristinare la competitività, è ovviamente l’Italia».

«I numeri parlano da soli», aggiunge Roberts. «Pensiamo che nel 2013, non si tratterà di sapere quali paesi saranno costretti a lasciare l’euro, ma chi Ambrose Evans-Pritchardsceglierà di andarsene». Uno studio basato sulla “teoria dei giochi” e condotto da Bank of America ha concluso che l’Italia, sganciandosi e ripristinando il controllo sovrano sulle sue leve politiche, guadagnerebbe più di altri membri dell’unione monetaria. La nostra posizione patrimoniale sull’estero è vicina all’equilibrio, in netto contrasto con Spagna e Portogallo, entrambi in deficit per oltre 90% del Pil. L’avanzo primario, aggiunge Evans-Pritchard in un intervento sul “Telegraph” ripreso dal blog “Informare per Resistere”, implica che l’Italia «può lasciare l’Eurozona in qualsiasi momento lo desideri, senza dover affrontare una crisi di finanziamento». Un tasso di risparmio elevato, aggiunge il grande esperto economico inglese, significa che qualsiasi shock del tasso di interesse dopo il ritorno alla lira rifluirebbe nell’economia attraverso maggiori pagamenti a obbligazionisti italiani: spesso ci si dimentica che in Italia i tassi reali erano molto più bassi sotto la Banca d’Italia.

«Roma possiede una serie di carte vincenti», sostiene Evans-Pritchard. «Il grande ostacolo è il premier Mario Monti, installato a capo di una squadra di tecnocrati grazie al golpe del novembre del 2011 voluto dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dalla Banca Centrale Europea, tra gli applausi dei media e della classe politica europea». Monti «potrebbe essere uno dei grandi gentlemen d’Europa», ma sfortuna vuole che sia anche «un sommo sacerdote del progetto Ue» e, in Italia, «un promotore decisivo dell’adesione all’euro». Per cui: «Prima se ne va, prima l’Italia può fermare la diapositiva in depressione cronica». I “mercati” sono ovviamente inorriditi all’idea che si dimetta una volta approvata la legge di  bilancio 2013, visto che i rendimenti sul debito italiano sono cresciuti. «L’armistizio è durato 13 mesi. Ora la guerra continua. Il mondo ci guarda con incredulità», scrive il “Corriere Andrew Robertsdella Sera”.

Il rischio immediato per gli investitori obbligazionari sta nel Parlamento fratturato, sostiene Evans-Pritchard, con almeno il 25% dei seggi attributi a «forze euroscettiche», cioè Berlusconi, la Lega Nord e lo stesso Grillo, quotato attorno al 18% . «Siamo condannati, se non vi sarà chiara maggioranza in Parlamento», avverte il professor Giuseppe Ragusa dell’università Luiss Guido Carli di Roma. «Qualsiasi risultato del genere – ammette Evans-Pritchard – lascerebbe i mercati obbligazionari palesemente esposti, come lo erano nel luglio scorso, durante l’ultimo spasimo della crisi del debito in Europa. Roma avrebbe ancora meno probabilità di richiedere un salvataggio e firmare un “Memorandum” rinunciando alla sovranità fiscale», che poi è la pre-condizione già prevista dal Fiscal Compact affinché entri in azione la Bce per tenere a bada i rendimenti dei titoli italiani.

Tutti quegli investitori che si sono esposti sul debito italiano (e quello spagnolo) dopo la promessa di Mario Draghi che la Bce avrebbe fatto tutto il possibile per salvare l’Eurozona ora potrebbero scoprire che Draghi non è in grado di tener fede alla sua promessa, perché ha le mani legate dalla politica. I detentori dei titoli italiani sono preoccupati, «ma gli interessi della democrazia italiana e quelli dei creditori stranieri non sono più allineati», dice Evans-Pritchard. «Le politiche deflazionistiche stile anni ’30 imposte da Berlino e Bruxelles hanno spinto il paese in un vortice greco». Confindustria ha detto che la nazione è ridotta in macerie, e gli ultimi dati confermano che la produzione industriale in Italia è in caduta libera, giù del 6,2% rispetto all’ottobre dell’anno prima. «Abbiamo visto, negli ultimi 12 mesi, un crollo completo del settore privato», conferma Dario Perkins, del Lombard Street Research. «La fiducia delle imprese è tornata ai livelli dei momenti più bui della crisi finanziaria. La fiducia dei consumatori è la più bassa di sempre. DraghiBerlusconi ha ragione a dire che l’austerità è stata un completo disastro».

I consumi sono è scesi del 4,8% anche a causa della stretta fiscale. «Questi numeri non hanno precedenti: il rischio per il 2013 è che la caduta sarà ancora peggiore», avverte la Confcommercio. Le origini di questa crisi, per Evans-Pritchard, risalgono a metà degli anni ’90, quando il marco e la lira sono stati inchiodati per sempre ad un tasso di cambio fisso. L’Italia, che aveva la “scala mobile” salariale ed era abituata all’inflazione, ha così perduto progressivamante dal 30% al 40% di competitività del lavoro rispetto alla Germania. E il surplus commerciale storico con la Germania è diventato un grande deficit strutturale. «Il danno ormai è fatto: non è possibile riportare indietro le lancette dell’orologio. Eppure – insiste Evans-Pritchard – questo è esattamente ciò che le élite politiche dell’Ue stanno cercando di fare con l’austerità e la drastica “svalutazione interna”».

Una simile politica può funzionare in una piccola economia aperta come quella irlandese, con alti ingranaggi commerciali, mentre in Italia «significa replicare l’esperienza della Gran Bretagna dopo che Winston Churchill fece tornare la sterlina all’ancoraggio all’oro, tornando così al tasso sopravvalutato del 1925». Come Keynes disse acidamente, i salari sono condannati a scendere. Difatti, gli inglesi pagarono con gli stenti i cinque anni successivi. «L’effetto principale di questa politica è quello di portare alle stelle il tasso di disoccupazione», che per i giovani italiani ha superato il 36% e va aumentando ancora. «Il commissario Monti, con la stretta fiscale, si è mangiato quest’anno il 3,2% del Pil, tre volte la dose terapeutica». Eppure, non c’era alcuna ragione economica per farlo: «L’Italia ha avuto un budget vicino al saldo primario nel corso degli ultimi sei anni. È stata, sotto ChurchillBerlusconi, un raro esempio di rettitudine».

L’avanzo primario raggiungerà quest’anno il 3,6% del Pil, per poi passare addirittura al 4,9% l’anno prossimo. «Non si potrebbe essere più virtuosi, eppure il dolore è stato più dannoso che inutile». L’inasprimento fiscale, aggiunge Evans-Pritchard, ha spinto in zona-pericolo il debito pubblico italiano, che era in equilibrio stabile. Il Fmi conferma: il nostro debito sta crescendo molto più velocemente di prima, saltando dal 120% dello scorso anno al 126% di quest’anno per salire al 128% nel 2013. E l’economia? Ha subito una contrazione per cinque trimestri consecutivi: secondo Citigroup, l’economia italiana non si riprenderà fino al 2017. «Sarebbe straordinario se gli elettori italiani tollerassero questa débacle per lungo tempo», dice Evans-Pritcahrd, anche se Bersani – come pare probabile – vincerà le elezioni con un centrosinistra pro-euro.

Gli ultimi sondaggi rivelano che ormai solo il 30% della popolazione pensa ancora che l’euro sia “una cosa buona”. «Il coro in favore dell’uscita dell’Eurozona è stato silenziato dopo la promessa di salvezza di Draghi». E ora, cinque mesi dopo, «è chiaro che la crisi è più profonda è ancora purulenta». Berlusconi «gioca maliziosamente con il tema»: un giorno accenna alla sua “pazza idea” di autorizzare Bankitalia a stampare euro con aria di sfida, aggiungendo che «non è una bestemmia dire di lasciare l’euro». Poi, gli affondi più recenti: l’Italia «sull’orlo del baratro», la «spirale senza fine» della recessione. In un anno, un vero e proprio crollo: milioni di disoccupati, debito alle stelle, imprese che chiudono, industrie ko come quella dell’auto. «Non possiamo continuare ad andare avanti in questo modo», dice il bellicoso Berlusconi elettorale, prima dell’ennesimo folle dietrofront pro-Monti. Impossibile continuare così? «Infatti: non si può», conferma Evans-Pritchard. Che invita l’Italia a svegliarsi, e scrollarsi di dosso il parassita che la sta dissanguando: l’euro e la setta finanziaria che l’ha imposto, azzoppando un paese dall’economia solida e dalla ricchezza ragguardevole.

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95 Commenti

  1. pigrecosan
    21 dicembre 2012 • 13:34

    Ancora con queste fandonie..uscire dall’euro costa all’Italia 3000 miliardi di svalutazione dei portafogli della gente solo epr effetto cambio dopo averne pagati quasi 2000 di manovre in quasi 10 anni di governo berlusconi ininterrotti sotto l’euro…ma chi è che scrive ste boiate senza far conti…

  2. clack
    21 dicembre 2012 • 22:38

    Caro pigrecosan
    le cifre che enumeri sono probabilmente giuste.
    Ma con una semplice differenza: sono quelle che ci è costato l’euro nel corso degli ultimi anni.
    Ma con un temerario salto mortale semantico utilizzato in parallelo a un gioco degli specchi altrettanto distorsivo e a una faccia tosta da primato, si vorrebbe far credere che sia ciò che ci aspetta con l’uscita dell’euro.
    Scenario, questo, che terrorizza le elite, le quali hanno incamerato tutte quelle ricchezze sulle spalle della cittadinanza italiana, e ancor più la casta politica e mediatica che da tali elite ha avuto l’assicurazione che resterà nel posto che occupa vita natural durante.
    Ma solo se le permetteranno di dissanguuare il nostro paese a fini di lucro.
    Per cui avanti tutta con il terrorismo mediatico e politico. Malgrado ciò la gente sta capendo che lo scenario che si paventa è quello che in realtà la si sta cosstringendo a vivere giorno per giorno.
    E i politici hanno capito che la gente ha capito.
    Per questo stanno facendo di tutto per pilotare il risultato delle prossime elezioni.
    Che si terranno a febbraio non per un caso e neppure per i motivi che stanno raccontando.

  3. Arnaldo
    21 dicembre 2012 • 22:54

    Sicuramente l’euro non sarà sostenibile nel medio periodo, ma nel breve, non essendo probabile una nostra uscita dalla moneta-trappola unica, ci sono possibili escamotage. In questa intervista un’economista propone di rilanciare l’economia con investimenti pubblici ( come dice il nobel stiglitz curare la crisi con l’austerità é come curare l’anemia con i salassi) e spiega con cosa finanziarli.

    http://www.lafinanzasulweb.it/2012/debito-patrimonio-pubblico-e-sovranita-monetaria-la-via-duscita-suggerita-dal-prof-orati/

  4. giu
    21 dicembre 2012 • 23:28

    non conviene …………………agli …..investitori………..che perderanno miglioni nei paradisi fiscali …………ma conviene per …………………..per miglioni di artigiani ……………………….e operai

  5. pigrecosan
    22 dicembre 2012 • 07:42

    Per fortuna che non siamo guidati da un analfabeta come IO che di matematica è rimasto alle elementari perchè già con le medie se fatte bene saprebbe fare questo calcolo.
    L’Italia ha una ricchezza privata di 10.000 miliardi per fare i conti tondi per un analfabeta come IO.
    Fare una svalutazione del 30% ora significherebbe il giorno dopo perdere 3000 miliardi di valore di beni Italiani dopo everne spesi 2000 per restare nell’euro. Quello che non capite voialtri sinistroloidi è che nella globalizzazione (ormai) le svalutazioni come quella che intendete voi non servono più a nulla. Quello che andava bene 30 anni fa ora non è più attuabile. Svalutare ora avresti sempre un povero diavolo in giro per il mondo che fa il prodotto e meno di te. E’ molto facile fare questo ragionamente anche per persone elementari.
    La soluzione non è abbandonate l’euro ma potenziale la scuola la ricerca la qualità..L’euro è stato gestito male da quasi 10 anni di governo ininterrotto di berlusca sotto l’euro. il popolo italiano ha creduto alle favole di berlusconi e dell’ignorante di tremonti incapaci di gestire una nazione sotto l’euro..ma non tutto è perduto..ci vuole una patrimoniale che intacchi il debbito di un 30% invece che svalutare consolidi e poi riparte tutto..ance questo è matematico…non urlato, demagogico e populista ma semplicemente matematico….

  6. pigrecosan
    22 dicembre 2012 • 08:08

    Per gli altri analbabeti economici…del perchè gli altri svalutano e possono e noi no..rispondo semplicemente che noi non siamo Giapponesi e non abbiamo la credibilità dei giapponesi..noi abbiamo i leghisti che usano una banca per truffare le quote latte europee e perdiamo credibilità ogni volta che parlano e ogni volta che mandavamo un pagliaccio a parlare all’estero che magari fa i corni nelle foto.
    Parlando tecnico è stata la svizzera a svalutare per l’euro imponendo un cambo fisso del Franco a 1,2 e comprando euri da mesi con stamperie di franchi a gogo(vedasi grafico eurchf). parlando ancora più tecnico se guardiamo all’europa come nazione unica la battaglia la si fa sulle risorse cioè sull’oil, motore mondiale dell’economia. L’america sta sempre più perdendo credibilità proprio a causa della troppa stamperia. I produttori di oil vogliono in cambio valuta forte non valuta che si svaluta. L’unica vera statista in giro ora è la Merkel. I tedeschi hanno capito che la vera partita si giocherà i prossimi anni sulla credibilità dei debiti per comprare oil. L’unica maniera che abbiamo per pagare meno tasse e pagare l’oil di meno che significa un euro forte che significa bilanci stabili che significa classi dirigenti serie. certo la germania illuminata è dal 2003 che vedeva la crisi e si è ristrutturata eliminando 1,5milioni di dipendenti pubblici. L’italia dei ristoranti pieni invece era dibattuta su problemi ad personam da anni. Morale dobbiamo recuperare 10 anni di malgoverno in massimo 3 anni. Effetti collaterali gravi per la società sono l’abbattimento del welfare e la disoccupazione spinta. I dicoccupati europei però, una volta stabilizzato il debito e la credibilità che permetterà di fare opere pubbliche per centinaia di miliardi nel prossimo cuinquennio, dovrebbe calare di molto e rifare volano. La previsione più pessimistica è che serviranno ancora 3 anni ma io perso che già il prossimo anno il trend si inverta e le cose migliorino. Grazie sempre al prezzo dell’oil che dovrebbe calare visto la nuova spinta europea per le rinnovabili che ci stanno facendo risparmiare in europa tonnelalte di oil. L’america stessa che si è trovata indietro rispetto all’europa sta cercando di rincorrere. sta i fatto che nei prossimi anni ne vedremo delle belle..possibile un cambio euro dollaro sempre più a vantaggio dell’euro e lo spostarsi della crisi dei debiti verso i stampatori che perderanno sempre di più credibilità, tra i primi gli inglesi..ma voi queste cose non le potete capire..urlate urlate contro l’euro ma non capite proprio nulla del gioco e della battaglia che si sta facendo nel mondo ora. (per oil intendo materie prime, ho volutamente semplificato il disorso per voi) Ma proprio voi che siete gli unici che scriverte che siamo tanti nella terra che già nel 2020 ci sarà scarsità di acqua e di cibo nel mondo e non capite le grandi battaglie valutarie che si compiono oggi per far mangiare i nostri figli nel 2020 con valuta forte…hahah negati siete in economia ragionate poco e seguite solo i populisti..ragionate con la calcolatrice invece. E’ da quanto abbiamo l’euro che i prezzi non aumentano, sono solo le tasse che aumentano..e chi è che ci ha governato con l’euro?
    A voi sinistroloidi vi conviene turarvi il naso e votare PD anche se non capite i conti. fidatevi ogni tanto.

  7. Giorgio
    22 dicembre 2012 • 09:59

    Caro pigrecosan, ti informo che se fai la patrimoniale, 5 minuti dopo i ricchi hanno gia’ trasferito tutto in Svizzera

  8. IO
    22 dicembre 2012 • 18:45

    Un altra cosa su PETROLIO, GAS e MATERIE PRIME in generale: in Italia paghiamo le pIU’ ALTE TASSE sulle MATERIE PRIME in Europa. Esempio: su 1 Litro di benzina il PREZZO del PETROLIO incide per circa il 12%, mentre le ACCISE incidono per l’80%. Indi per cui anche se AUMENTA il PREZZO delle MATERIE PRIME per effetto della SVALUTAZIONE ( ma sappiamo che NON E’ DETTO CHE SUCCEDA come NON E’ SUCCESSO nel ‘92 quando abbiamo SVALUTATO ), è sufficiente RIDURRE le ACCISE o TASSE sulle stesse e dall’AUMENTO delle MATERIE PRIME IMPORTATE me ne SBATTO IL CAZZO!
    Ora torni pure a ZAPPARE che forse fa più bella figura.

  9. Massimiliano
    22 dicembre 2012 • 18:58

    Mi conforta vedere che c’è chi sa rispondere a certi sonnambuli come questo pigrecosan

  10. Dantes
    22 dicembre 2012 • 19:40

    dopo tutti sti discorsi siamo arrivati all’unica soluzione possibile…uscire dall euro…e dopo di che farsi governare da una nuova elite di inteletuali e patrioti…e non da gli stessi che ci hanno svenduto.

  11. pigrecosan
    24 dicembre 2012 • 14:10

    hahahaah sfigato…

  12. oniotna
    28 dicembre 2012 • 00:31

    …”L’Italia ha avuto un budget vicino al saldo primario nel corso degli ultimi sei anni. È stata, sotto Berlusconi, un raro esempio di rettitudine»????azzzz! rettitudine sta per Ruby rubacuore e Bunga Bunga?..questo articolo e’stato pagato e diffuso da Berluconi con evidente scopo elettorale, dunque l’obiettivita’ di questo articolo e’ pari zero!

  13. carmelo
    28 dicembre 2012 • 01:45

    Ho letto con interesse la disputa tra IO e Pigrecosan, credo che come spesso accade la ragione non stia solo da una parte. Concordo pienamente con IO per quanto riguarda il ruolo truffaldino con cui la Germania ci ha “imposto” l’euro, e che ha truccato i conti, ma per me cade in contraddizione quando asserisce che gli stipendi dei tedeschi sono calati del 20% (se non ricordo male) e che alcuni operai guadagnano meno di 600 Euro, allora non è sarebbe solo merito dell’euro il forte export.
    Nella mia ignoranza però non capisco coloro che affermano che un paese che batte moneta possa fare salire il proprio debito all’infinito. Altra cosa, le spese di esercizio di uno stato (pensioni, sanità, scuola, servizi pubblici in genere) se non bilanciate a dovere creano un deficit insostenibile che alimenta il debito ulteriormente. Credo che prima o poi qualcuno dovrà pagare il conto. Quel conto in Italia lo stanno pagando quelli della mia e soprattutto della prossima generazione.
    Qualcuno ha parlato della Danimarca e il petrolio. Beh in Danimarca non vanno a cavallo anche perché la Danimarca per quanto riguarda il petrolio è autosufficiente grazie ai giacimenti nel mare del Nord.
    Prevedo comunque ancora una volta (non so quando) guerre all’orizzonte, paesi con economie drogate come USA, Gran Bretagna o Giappone non potranno andare avanti così ancora per molto tempo.
    Rimango del parere che per fare andare avanti un paese non basti realizzare opere pubbliche ad oltranza gravando sull’equilibrio finanziario e ambientale, ma bisogna trovare un equilibrio tra dare/avere tra stato/cittadino e soprattutto tornare a parlare di felicità e non di ricchezza. Saluti a tutti e buon 2013.

  14. kungfu panda
    28 dicembre 2012 • 15:54

    una domanda per chi può rispondermi: in caso di uscita dall’euro potrebbero esserci gravi conseguenze per i mutui di acquisto prima casa in riferimento al tasso interesse ad essi collegati ? Quale scenario si potrebbe presentare?

  15. carmelo
    29 dicembre 2012 • 00:25

    Ragion per cui NON C’E’ NESSUN DEBITO TRANSGENERAZIONALE che i FIGLI DEVONO PAGARE AI GENITORI, AI NONNI, AI BISNONNI, AI TRISAVOLI O AGLI ANTENATI. Quella è una STRONZATA INVENTATA DAI POLITICI NOSTRANI ( e NON SOLO, anche quelli americani raccontano ai loro elettori-cittadini la MEDESIMA STRONZATA ) per COSTRINGERCI AD ACCETTARE l’INCULATA dell’AUSTERITY come SACRIFICIO INEVITABILE e NECESSARIO per EVITARE LA CATASTROFE, LE CAVALLETTE, I 4 CAVALIERI DELL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI ed altre AMENE, SESQUIPEDALI, MONUMENTALI STRONZATE da MILLE E 1 NOTTE ( perchè bisogna essere proprio ADDORMENTATI e avere le BISTECCHE SUGLI OCCHI per CREDERCI ).

    Continuo a non capire allora perché i governi dovrebbero dirci che l’austerity è necessaria, e sopratutto se fosse davvero così semplice, ce ne fregheremmo tutti del debito pubblico, tutti gli stati stamperebbero carta moneta in grande quantità (anche se virtuale), i governi ordinerebbero grandi commesse alle imprese private che verrebbero subito pagate (e non a babbo morto come ora) tutti i privati sarebbero ricchi.
    Ma non pensi che tutto questo porterebbe come minimo a una inflazione pazzesca? Se non sbaglio, già ai tempi dell’antica Roma ebbero un problema d’inflazione dovuta alla grande quantità di denaro messo in circolazione.
    Con queste premesse, tornando al punto che dicevi tu prima…

    “oppure ACQUISTARE TITOLI DI STATO AMERICANI ( che si possono ACQUISTARE SOLO IN DOLLARI ). Se sceglie la terza possibilità allora la Banca Centrale americana non farà altro che TRASFERIRE quei 20.000 $ dal conto del cinese a un LIBRETTO DI RISPARMIO ( il Titoli di Stato ) EMESSO dal Ministero del Tesoro americano e registrato sempre presso la Banca Centrale americana che gli fa GUADAGNARE 1 INTERESSE ( ad es. ) del 2%. Alla scadenza del Titolo la Banca Centrale americana farà l’OPERAZIONE INVERSA: TRASFERIRA’ i 20.000 $ dal LIBRETTO DI RISPARMIO di nuovo al CONTO del cinese, assieme ai quali AGGIUNGERA’ la cifra di 400 $ ( l’INTERESSE del 2% maturate sul capitale investito ) a sua volta INVENTATA DAL NULLA sempre dalla Banca Centrale.”

    … la Cina non comprerebbe più titoli in dollari perché alla scadenza saranno tanto svalutati che i tassi d’interesse del 2% sarebbero un’inezia.

    Rimango in attesa di tuoi chiarimenti grazie.

  16. pigrecosan
    3 gennaio 2013 • 15:05

    Chissà come mai l’america ha deciso di aumentare le tasse invece di stampare ancora seguendo la politica dell’Europa e della Merkel…chissà come mai…

  17. Daniele, Napoli
    7 gennaio 2013 • 09:29

    forse da un punto di vista economico, o semplicemente monetario, l’Italia potrebbe effettivamente guadagnarci. Ma leggevo che USA starebbero trasferendo 35.000 militari in Africa in caso di problemi per garantirsi materie prime di cui hanno bisogno. E chissà che altre grandi nazioni non stiano facendo lo stesso.
    Suppongo, quindi, che l’Italia dovrebbe lasciare l’Euro intesa come sola moneta, ma restare nell’Europa. Altrimenti potrebbe avere più problemi che vantaggi.

  18. pigrecosan
    10 febbraio 2013 • 14:00

    il pagliaccio Io pagato con soldi pubblici per scrivere su vari forum cazzate scrive
    “3000 miliardi di svalutazione? Ma che cazzo cianci? Ma dove hai letto quei numeri? La svalutazione ( SE ci sarà ) sarà AL MASSIMO del 30% ….

    Bene l’Italia ha una ricchezza stimata di 10.000 miliardi di euri e il 30% fa tremila 3000 miliardi…

    pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,pagliaccio ignorante,

  19. pigrecosan
    11 febbraio 2013 • 23:48

    pagliaccio ignorante… i soldi che dici che guadagneremo con il senno di poi dopo aver perso però da subito il 30% andranno ad ingrassare le banche e il berlusca che ti paga, buffone di corte mediaset.
    ma quale trader perderebbe il 30% da subito per una cambiale in bianco fatta da questi politici…
    pagliaccio alla enne, torna a scuola valà che di economia sai meno della Napoleoni

  20. controllailtuomutuo
    20 dicembre 2013 • 14:30

    Pigrecosan utilizzi uno degli strumenti più potenti per fare in modo che qualsiasi informazione non abbia la giusta valenza: la ridicolizazzione
    ma qui di ridicolo sei solo tu

  21. IO
    21 dicembre 2012 • 18:11

    Le fandonie e le boiate le scrivi tu. E’ veramente ALLUCINANTE leggere una tale sequela di STRONZATE scritta in un solo commento. 3000 miliardi di svalutazione? Ma che cazzo cianci? Ma dove hai letto quei numeri? All’osteria dopo 10 bicchieri di rosso? La svalutazione ( SE ci sarà ) sarà AL MASSIMO del 30% ( partendo da 1 cambio 1:1 e non 1:1936,27 ) perchè tale è il DIFFERENZIALE di INFLAZIONE MASSIMO accumulato nei confronti della Germania dal momento dell’ultimo agganciamento. E non tirarmi fuori INFLAZIONE e CAZZATE SIMILI perchè nel ‘92 abbiamo SVALUTATO ( USCENDO dallo SME ) e l’INFLAZIONE è CALATA, inoltre il coefficiente di collegamento SVALUTAZIONE/INFLAZIONE per l’Europa va dallo 0,1 allo 0,4 ( ossia 1 MISERIA ) e l’INFLAZIONE ( se mai dovesse avvenire ) NON AVVIENE nello STESSO TEMPO e nella STESSA MISURA. Studia, CAPRA!

  22. IO
    21 dicembre 2012 • 18:19

    Tra l’altro, caro GENIO della FINANZA, spiegami 1 cosa. Se SVALUTARE è così BRUTTO, come mai lo hanno fatto o lo stanno facendo TUTTI i paesi che contano ( Cina, USA, Germania, Giappone, Svizzera, Inghilterra, Brasile, eccetera ) tranne NOI? Come mai NOI siamo gli UNICI COGLIONI che hanno RIVALUTATO il loro TASSO DI CAMBIO facendosi FOTTERE TUTTO l’EXPORT da MEZZO MONDO?

  23. giorgio armanelli
    28 dicembre 2012 • 11:24

    be’ e’ interessante che nessuno parli di come e’ stato fatto l’euro a livello qualitativo.

    Be’ oltre ad aver permesso la svalutazione degli stipendi in ambito europeo, l’euro ha aumentato le frodi al welfare, le frodi alle banche , e ha di fatto legalizzato la poligamia e favorito l’immigrazione illegale.

    Basti pensare che molte persone che sono all’estero per lavoro non registrano la propria permanenza all’estero presso la loro ambasciata, basti pensare all’irlanda, per lo stato irlandese gli italiani residenti che lavorano la’ sono 120000 mila , per l’italia 30 mila euro, dati identici per l’inghilterra , e la germania e cosi’? chi ha ragione? naturalmente lo stato dove arriva l’immigrazione!.

    Molti si registrano a carico dei propri genitori anche se lavorano all’estero, e nel proprio paese di origine si dichiarano a carico dei genitori, oppure se hai una pensione estera, fai una cosa semplice, torni nel tuo paese di origine e chiedi anche l’assegno sociale….doppi assegni familiari. Stessa cosa con le banche, prendi 100 mila euro in prestito in germania e in inghilterra, li porti in bulgaria, e ti cercano in italia, perche’ sei italiano.

    non parliamo poi dei matrimoni, uno arriva in germania, si sposa con una extracomunitaria per soldi, non registra il proprio matrimonio presso l’ambasciata ,( e attenzione non lo puo’ registrare nemmeno lei!!) si sposta in un altra paese e fa’ la stessa storia, naturalmente non ti beccano(conosco gente che vive cosi’).

    L’euro e’ solo la spia che abbiamo creato un europa con meccanismi del cavolo, e subisce attacchi perche’ prima questi problemi da me elencati si risolvevano svalutando, adesso, questi problemi sono rimasti in piedi, la perdita’ di sovranita’ monetaria, deve migliorare la circolazione di informazione, per rendere l’euro funzionante servirebbe:

    a) codice fiscale e partita iva europea, e informatizzazione di tutti i catasti europei, tramite quello dovrebbe essere possibile sapere vita morte e miracoli di una persona in ambito europeo
    b) centrale rischi finanziari europea cosi’ che una banca straniera puo’ sapere se sei indebitato in un altro paese europeo
    c) Registrazione automatica dei matrimoni attraverso codice fiscale europeo automatica
    d) visti europei per extracomunitari (c’e’ l’idiozia dei visti shenghen e non, ma come fai a controllare se uno con visti non shenghen sconfina??)
    e) uniformita’ europea del welfare , e finanziamento centralizzato, con contributi pagati ad un aliquota comune su tutti i redditi… non solo su quelli da lavoro

    Queste cose non verranno mai fatte perche’:
    a) se esce fuori una centrale rischi finanziari europea, si scopre che le banche tedesche sono le piu’ disastrate in europa
    b) uniformita’ degli strumenti di welfare vuol dire anche reddito di cittadinanza e tetto alle pensioni(solo l’italia in europa non ha il tetto), e paesi medioevali come l’italia dove il 75% delle persone prende pensioni sotto i 2000 euro al mese, ma sono solo il 35% della spesa , perche’ il 65% della spesa pensionistica assistenziale italiana riguarda persone che prendono piu’ di 2000 euro di pensione al mese, e stipendi dei dipendenti (anche qui leggesi stipendi dei dirigenti pubblici, poiche’ esiste anche li la stessa proporzione), dovrebbero adeguarsi a livello europeo, ma ce lo vedete geronzi, o cimoli dire: riduceteci la pensione a 2000 euro al mese, per salvare l’europa? io no, voglio sempre salvare l’europa con il deretano degli altri, e della maggioranza delle persone che sono quelle che poi pesano meno sul bilancio dello stato

    A conti fatti o si procede sulla strada di un unione qualitativa e efficace(ritengo personalmente che il 50% degli assegni sociali in italia siano dati a persone che abbiano beni o pensioni esteri, non in svizzera o lussemburgo, ma anche in francia e germania, perche’ attenzione, sono stati che non comunicano all’italia quando danno pensioni a cittadini italiani, e che quindi l’informazione che circola, porterebbe a una riduzione automatica della spesa senza austerita’), o si torna indietro.

  24. Dantes
    21 dicembre 2012 • 19:47

    standing ovation…

  25. Gerardo
    29 dicembre 2012 • 11:05

    IO, una gentilezza. “…….Se SVALUTARE è così BRUTTO, come mai lo hanno fatto o lo stanno facendo TUTTI i paesi che contano ( Cina, USA, Germania, Giappone, Svizzera, Inghilterra, Brasile, eccetera ) tranne NOI? Come mai NOI siamo gli UNICI COGLIONI che hanno RIVALUTATO il loro TASSO DI CAMBIO facendosi FOTTERE TUTTO l’EXPORT da MEZZO MONDO?” Ti credo naturalmente. Un mio amico mi dice, tra l’altro, che in Brasile non svalutano. Mi puoi mandare qualche link o altre info che dimostrino meglio la bontà della svalutazione? Il mio amico è un tipo che dice che fuori dall’euro saremmo spacciati ed avremmo un inflazione del 60%. Grazie in anticipo. Ciao.

  26. pigrecosan
    22 dicembre 2012 • 12:20

    mi scuso solo per gli errori di ortografia ma mi piace scrivere al buoi con la luce del PC solamente e la tastiera nera non sempre la vedo eheheheh

  27. IO
    22 dicembre 2012 • 16:46

    L’analfabeta è lei. Non si capisce DOVE andrebbero persi questi 3000 miliardi. I 10.000 miliardi sono stati ACCUMULATI IN ITALIA, non ALL’ESTERO, indi per cui non si capisce dove andrebbero, a meno di una FUGA DI CAPITALI che comunque è GIA’ IN ATTO e PROPRIO per effetto dell’AUSTERITY e della crisi dell’EURO.
    “rispondo semplicemente che noi non siamo Giapponesi e non abbiamo la credibilità dei giapponesi.” credibilità è una parola che vuol dire TUTTO e il CONTRARIO di tutto, ossia 1 CAZZO. Se la credibilità si misura sugli sprechi, la corruzione, l’evasione fiscale e le mafie, esiste anche in Cina e in altri paesi. La LEGGE ECONOMICA è una SOLA ( e sarei io l’analfabeta? Ma torni a ZAPPARE! ): se vuoi ESPORTARE e avere 1 ATTIVO COMMERCIALE con l’ESTERO o SVALUTI il TASSO di CAMBIO o SVALUTI gli STIPENDI e finora non mi risulta che si sia verificato qualcosa di DIVERSO da quello che ho appena detto. Tu PRODUCI e VENDI se c’è DOMANDA: la DOMANDA può essere o INTERNA o ESTERA. Se tu INGESSI la DOMANDA INTERNA con il PAREGGIO DI BILANCIO devi obbligatoriamente puntare sulla DOMANDA ESTERA e puoi VENDERE all’ESTERO solo se SVALUTI il TASSO di CAMBIO o i SALARI. Se lei vuole dimostrare che 2+2 fa 5 faccia pure ma sappi che riceverà solo una SOLIDA PERNACCHIA.

  28. IO
    22 dicembre 2012 • 17:31

    “Per fortuna che non siamo guidati da un analfabeta come IO che di matematica è rimasto alle elementari perchè già con le medie se fatte bene saprebbe fare questo calcolo.” e infatti siamo guidati da autentici CAZZARI AMBULANTI come lei da almeno 20 anni e i RISULTATI si sono VISTI: sono 20 che viene applicata l’AUSTERITY e sono 20 anni che il DEBITO continua ad AUMENTARE, proprio per lo schema da me citato. Chi è che deve studiare la MATEMATICA, miserabile CLOWN PAGLIACCIO da CIRCO? Ma torni da dove è venuto così evita di fare ulteriori FIGURE DI MERDA più di quante non ne sta già facendo!

  29. pigrecosan
    22 dicembre 2012 • 12:31

    No Giorgio non è più così facile spostare i soldi e poi case terreni aziende valori quadri opere non li sposti…
    manco euri non si riescono a spostare perchè i movimenti sono tutti controllati e c’è il rischio che soldi depositati in svizzera da incauti investitori invogliati da blog spesso che si fanno solo i propri interessi prenderanno con la patrimoniale una cantonata pazzesca e una salassata..era dicembre dello scorso anno che bazzicavano in questo blog dei personaggi che paventavano la fine dell’euro entro gennaio lo spred a 7000 ahahah paiasi e ignoranti e basta…ho sempre longato euro tutto l’anno credendoci che per fine anno tornava nella linea della cina a 132 e siamo li e ho fatto beri soldi con le mie previsioni. le cose sono più complesse del semplice populismo del torniamo a lira che si stava meglio, certo negli anni 50 ma diffcile che si possa portare le lancette indietro e ributtare la cina nella agricoltura feudale…invece serve decrescita..le case devono costare meno e d essere di classe a ..i prodotti devono costare meno e le aziende devono crescere in qualità assumento persone competenti non manovali…non si può più fare stoffe, scarpe, mobili in Italia ma bisogna fare tecnologia verde, pannelli, rinnovabili allora si cresce e turismo di livello ma nell’euro…è facile dare la colpa agli altri delle nostre incapacità do 10 anni ininterrotti di governi leghisti dell’aumento della spesa pubblica per pagare i CD al Trota..sarebbe ora di lavorare tutti.

  30. Dantes
    22 dicembre 2012 • 19:34

    ecco la mini patrimognale…
    http://www.repubblica.it/economia/2012/12/22/news/patrimoniale_risparmi-49258795/

  31. pigrecosan
    22 dicembre 2012 • 12:32

    buio

  32. IO
    22 dicembre 2012 • 17:21

    “10 anni ininterrotti di governi leghisti dell’aumento della spesa pubblica per pagare i CD al Trota..sarebbe ora di lavorare tutti.” PUTTANATE. La SPESA PUBBLICA che è AUMENTATA è quella PER INTERESSE, non quella PRIMARIA ( per stipendi, pensioni e servizi pubblici ) che è invece DIMINUITA rispetto alle ENTRATE. La SPESA PER INTERESSE è AUMENTATA solo ed esclusivamente per 1 solo motivo: la Banca d’Italia NON ACQUISTA PIU’ TITOLI di STATO sul MERCATO PRIMARIO dal 1981 ( ossia dal famoso “divorzio” col Ministero del Tesoro ). Ora con l’EURO la situazione è ancor più PEGGIORATA perchè tale pratica è VIETATA dall’articolo 123 del TRATTATO DI MAASTRICHT. Ma sa qual’è la novità? Che la stessa Banca Centrale tedesca ha VIOLATO tale articolo ( alla faccia degli STATISTA Merkel ) acquistando Titoli governativi in una recente asta ( dove i bund rischiavano un clamoroso FLOP del 35% ), inoltre la Germania TRUCCA i CONTI perchè OCCULTA il 17% del suo DEBITO PUBBLICO, non facendo comparire nel bilancio statale quello della SOCIETA’ PUBBLICA “KFW” ( l’equivalente della Cassa Depositi e Prestiti italiana che invece nel BILANCIO STATALE italico compare eccome ). Ora si è capito perchè i tedeschi sono più VIRTUOSI: si chiama TRUFFA e TRUCCARE le CARTE facendo apparire le FINANZE PUBBLICHE KRUKKE più CREDIBILI di quanto IN REALTA’ siano ( questo dimostra quanto la parola CREDIBILE usata a sproposito da voi europeisti DEL MENGA non voglia dire 1 CIPPA DI CAZZO ).
    Inoltre lo SPREAD è CALATO non certo grazie a Monti ma grazie all’azione della BCE che ha ACQUISTATO Titoli italiani sul MERCATO SECONDARIO ( secondo il protocollo LTRO SMP Bond Purchases ), la quale si è RIFIUTATA di farlo fino a quando Berlusconi era in carica ( questo a casa mia si chiama GOLPE ) e rammento che lo SPREAD ha già SUPERATO la soglia di guardia dei 500 PUNTI a luglio di questo anno ( quando Monti ERA IN CARICA ).
    “I dicoccupati europei però, una volta stabilizzato il debito e la credibilità che permetterà di fare opere pubbliche per centinaia di miliardi nel prossimo cuinquennio, dovrebbe calare di molto e rifare volano” PUTTANATE. Il DEBITO non può essere STABILIZZATO perchè più si applica l’AUSTERITY più il DEBITO AUMENTA. Dimostrazione molto semplice:
    a)Se applico l’AUSTERITY CALO la SPESA PUBBLICA per STIPENDI, PENSIONI e SERVIZI PUBBLICI e AUMENTO le TASSE
    b) In conseguenza del punto a) CALANO i REDDITI
    c) In conseguenza del punto b) CALANO i CONSUMI
    d) In conseguenza del punto c) CALANO le VENDITE e la PRODUZIONE delle AZIENDE
    e) In conseguenza del punto d) CALANO i POSTI di LAVORO
    f) In conseguenza dei punti c), d) e e) CALANO le ENTRATE dello Stato
    g) In conseguenza del punto e) AUMENTA la SPESA dello Stato ( per AMMORTIZZATORI SOCIALI )
    h) In conseguenza dei punti f) e g) AUMENTA il DEFICIT PUBBLICO e così il DEBITO PUBBLICO
    Questa cosa è quello che sta succedendo ALLA LETTERA da almeno 20 anni a questa parte ( dai tempi dei primi governi “tecnici” degli anni ‘90 e dalla ratifica di quella CLOACA LERCIA chiamata TRATTATO DI MAASTRICHT ).

    “la germania illuminata è dal 2003 che vedeva la crisi e si è ristrutturata eliminando 1,5milioni di dipendenti pubblici.” FALSO. La Germania si è RISTRUTTURATA grazie ai TRUCCHI di BILANCIO e alle VIOLAZIONI dei Trattati sopracitati, inoltre ha operato la più GIGANTESCA COMPRESSIONE dei SALARI in EUROPA grazie alle Haartz Reform creando una MASSA DI MANODOPERA SOTTOPAGATA corrispondente al 20% del TOTALE della FORZA LAVORO ( es. mini jobs a 400 Euro al mese senza contributi pensionistici e senza assicurazione sanitaria, dentro questo tipo di forma contrattuale rientrano circa 6 MILIONI di LAVORATORI in Germania, considerati LAVORATORI POVERI ) e in ultimo è stata indubbiamente AGEVOLATA dal CAMBIO dell’EURO, infatti mentre noi abbiamo RIVALUTATO, la Germania ha SVALUTATO. Morale: NOI PRIMA dell’EURO eravamo PRIMI in EUROPA per PRODUZIONE INDUSTRIALE e avevamo la BILANCIA COMMERCIALE in ATTIVO, mentre la Germania era ULTIMA in EUROPA per PRODUZIONE INDUSTRIALE e la BILANCIA COMMERCIALE in PASSIVO. DOPO l’EURO la situazione si è LETTERALMENTE CAPOVOLTA.
    Un ultimo appunto: negli anni ‘90 l’Italia ha TOTALIZZATO il RECORD delle PRIVATIZZAZIONI in EUROPA ( grazie ai governi cosiddetti di CENTROSINISTRA che di SINISTRA hanno solo il NOME ), mentre la Germania NON HA PRIVATIZZATO manco 1 FICO SECCO, anzi… mentre la Commissione Europea imponeva all’Italia di SVENDERE il fior fiore della sua INDUSTRIA PUBBLICA ( la maggior parte delle aziende PRIVATIZZATE avevano il BILANCIO IN ATTIVO ), alla Germania consentiva, tramite imponenti AIUTI DI STATO, di rinnovare tutta la propria industria e quella della parte orientale ( appena riunificatasi dopo la Caduta del Muro ) e poi ha fatto PAGARE IL CONTO di tale operazione ai PIIGS dopo l’ingresso nell’EURO.
    “A voi sinistroloidi vi conviene turarvi il naso e votare PD anche se non capite i conti.” qua se c’è uno che NON CAPISCE I CONTI e SPARA CAZZATE e NUMERI presi al LOTTO è solo uno: LEI. Infatti bisogna essere proprio dei PERFETTI IDIOTI per VOTARE una FIERA DELLE CAZZATE e PRESE PER IL CULO come il PD

  33. IO
    22 dicembre 2012 • 17:36

    Ora continui pure a ripetere il solito ritornello CASTACRICCACORRUZIONEDEBITOPUBBLICOCATTIVO del classico repertorio del PIDDINO SUCCHIACAZZI, così mi diverto ancora a PISCIARLE IN TESTA. E’ troppo esilarante SBUGIARDARE tutti quelli come lei che portano avanti tesi completamente INFONDATE spacciandosi da “esperti” e che sfoggiano PRAGMATISMO del MENGA ricevendo GIUSTAMENTE SONORE PERNACCHIE.

  34. IO
    22 dicembre 2012 • 19:10

    Tutti quei 10.000 MILIARDI di RISPARMI PRIVATI accumulati dal SETTORE PRIVATO in Italia sono la SOMMA di tutti i soldi che lo STATO ( tramite l’ACCUMULO di DEFICIT e quindi il DEBITO PUBBLICO ) e il SETTORE ESTERO ( tramite le nostre ESPORTAZIONI ) hanno fatto ENTRARE in Italia. Ora invece molti di questi RISPARMI stanno andando VERSO l’ESTERO, a causa dell’AUSTERITY ( lo Stato USA le TASSE e i TAGLI alla SPESA PRIMARIA per PAGARE la SPESA PER INTERESSI a SOGGETTI ESTERI che detengono quasi la META’ dei Titoli di Stato italiani ) e a causa del DEFICIT COMMERCIALE ( ora IMPORTIAMO PIU’ di quanto ESPORTIAMO per effetto della RIVALUTAZIONE avvenuta con l’EURO ).
    E con questa abbiamo finito: indi per cui, come da copione, prenda pure la sua bella calcolatrice e se la INFILI dove NON BATTE IL SOLE.

  35. IO
    22 dicembre 2012 • 17:57

    “A voi sinistroloidi vi conviene turarvi il naso e votare PD anche se non capite i conti” e per quale motivo uno che si definisce DI SINISTRA deve VOTARE un PARTITO come il PD che DI FATTO NON E’ DI SINISTRA? Il punto è proprio quello: i sinistroidi VOTANO PD perchè sono CONVINTI ( dalle BALLE degli stessi dirigenti del PD ) che questo PARTITO sia DI SINISTRA. Il problema è che ai sinistroidi nessuno ha detto ( a parte rare mirabili eccezioni ) che il PD NON E’ 1 PARTITO DI SINISTRA e continuano a VOTARE PD convinti che sia 1 PARTITO DI SINISTRA. Una tale PRESA PER IL CULO DI MASSA e una MANIPOLAZIONE dell’OPINIONE PUBBLICA così MACHIAVELLICA è veramente ALLUCINANTE.

  36. IO
    22 dicembre 2012 • 18:41

    “E’ da quanto abbiamo l’euro che i prezzi non aumentano, sono solo le tasse che aumentano..e chi è che ci ha governato con l’euro?” la calcolatrice gliela regalo io, emerito IMBECILLE. Come fa a dire che i PREZZI NON SONO AUMENTATI quando il POTERE D’ACQUISTO di uno STIPENDIO MEDIO è CALATO del 40% dall’ingresso dell’EURO? Le TASSE sono AUMENTATE per il motivo che ho detto prima: dobbiamo PAGARE INTERESSI sempre PIU’ ALTI su Titoli di Stato che si SVALUTANO sempre di più.
    “L’america stessa che si è trovata indietro rispetto all’europa sta cercando di rincorrere.” ma rincorrere de che se in America la DISOCCUPAZIONE è gia INFERIORE ( nonostante la grave crisi ) rispetto all’Eurozona?

    Tra l’altro:
    - il PETROLIO viene PREZZATO in DOLLARI ma può essere PAGATO con qualsiasi VALUTA
    - il fabbisogno di petrolio da parte dell’Italia corrisponde all’1,8% del PIL ( ossia una cifra assolutamente gestibile ),
    - se si SVALUTA si ESPORTANO MERCI e se si ESPORTANO MERCI verso l’ESTERO si IMPORTANO CAPITALI ESTERI che poi si possono usare per PAGARE le MATERIE PRIME IMPORTATE.

    La DIMINUZIONE dei RISPARMI PRIVATI delle famiglie è GIA’ IN CORSO da almeno 20 anni, ossia da quando è stata intrapresa la strada dell’AUSTERITY ( AUMENTO delle IMPOSTE e TAGLI alla SPESA PRIMARIA ) imposta dal VINCOLO ESTERNO dell’EUROZONA. Infatti il DEFICIT/DEBITO PUBBLICO corrisponde al RISPARMIO del SETTORE PRIVATO. Ogni qualvolta lo Stato RIDUCE il DEFICIT di conseguenza si RIDUCE il RISPARMIO del SETTORE PRIVATO. Se anche dovessimo avere una PERDITA iniziale di quota di RISPARMI con la SVALUTAZIONE, lo Stato potrà REINTEGRARLA ( e addirittura AUMENTARLA rispetto ad ora ) tramite la SPESA A DEFICIT ( che potrà praticare liberamente una volta USCITI dai VINCOLI di MAASTRICHT, FISCAL COMPACT e MERDATE VARIE ).

    Ogni volta poi con questa manfrina del cazzo della GLOBALIZZAZIONE e della CINA ….avete ROTTO I COGLIONI!
    La Cina va forte nell’EXPORT anche perchè ha anche SVALUTATO il renmimbi ( la sua VALUTA ) ed inoltre si capisce perchè voi fautori della GLOBALIZZAZIONE e del LIBERO MERCATO siete LIBEROSCAMBISTI su tutto tranne che sui TASSI DI CAMBIO delle VALUTE ( che ovviamente secondo voi devono essere FISSI come l’EURO ):
    se hai un CAMBIO FISSO non puoi SVALUTARE la MONETA e devi SVALUTARE i SALARI. Facile, no?

  37. IO
    22 dicembre 2012 • 18:46

    Un altra cosa su PETROLIO, GAS e MATERIE PRIME in generale: in Italia paghiamo le pIU’ ALTE TASSE sulle MATERIE PRIME in Europa. Esempio: su 1 Litro di benzina il PREZZO del PETROLIO incide per circa il 12%, mentre le ACCISE incidono per l’80%. Indi per cui anche se AUMENTA il PREZZO delle MATERIE PRIME per effetto della SVALUTAZIONE ( ma sappiamo che NON E’ DETTO CHE SUCCEDA come NON E’ SUCCESSO nel ‘92 quando abbiamo SVALUTATO ), è sufficiente RIDURRE le ACCISE o TASSE sulle stesse e dall’AUMENTO delle MATERIE PRIME IMPORTATE me ne SBATTO IL CAZZO!
    Ora torni pure a ZAPPARE che forse fa più bella figura.

  38. IO
    22 dicembre 2012 • 18:52

    Un altro utile meccanismo per comprendere meglio la MACROECONOMIA sono i BILANCI SETTORIALI ideati dall’economista irlandese Wynne Godley ( 1926 – 2010 ), docente di economia alle Università di Oxford e Cambridge.

    I SETTORI MACROECONOMICI sono 3:

    a)SETTORE PUBBLICO ( lo Stato e tutto l’apparato PUBBLICO )

    b)SETTORE PRIVATO ( cittadini, famiglie, aziende e banche RESIDENTI )

    c)SETTORE ESTERO ( Stati, banche, cittadini, famiglie e aziende NON RESIDENTI )

    I soldi entrano/escono in/da 1 dei 3 SETTORI e vengono/vanno da/in 1 degli altri 2 SETTORI, ciò significa che ognuno dei 3 SETTORI ha un BILANCIO con ENTRATE e USCITE.

    Il BILANCIO di ogni SETTORE può essere di 3 tipi:

    -in DEFICIT/PASSIVO ( se le ENTRATE sono INFERIORI alle USCITE)

    -in PAREGGIO ( se le ENTRATE sono UGUALI alle USCITE)

    -in SURPLUS/ATTIVO ( se le ENTRATE sono SUPERIORI alle
    USCITE )

    Cosa significa questo? Significa che se 1 SETTORE ha il BILANCIO in SURPLUS/ATTIVO significa MATEMATICAMENTE che ALMENO 1 degli altri 2 SETTORI ha il BILANCIO in DEFICIT/PASSIVO. Indi per cui:

    -se il BILANCIO di a) è in DEFICIT/PASSIVO significa che il BILANCIO di b) è in SURPLUS/ATTIVO
    -se il BILANCIO di a) è in SURPLUS/ATTIVO significa che il BILANCIO di b) è in DEFICIT/PASSIVO

    Il DEFICIT del SETTORE PUBBLICO è l’ATTIVO del SETTORE PRIVATO. La cifra corrispondente al DEBITO PUBBLICO è l’EQUIVALENTE della SOMMA dei DEFICIT ANNUALI accumulati dal SETTORE PUBBLICO nel corso della sua storia ( solitamente dalla nascita stessa dello Stato ). Se lo Stato SPENDE 100 e INCASSA 80 ( e il suo BILANCIO va a -20 ) significa che il SETTORE PRIVATO INCASSA 100 e SPENDE 80 ( e il suo BILANCIO va a +20 ).
    Se lo Stato accumula il cosiddetto DEBITO PUBBLICO all’interno del SETTORE PRIVATO si accumula il RISPARMIO PRIVATO ( se io INCASSO 100 e SPENDO 80 mi resta 20 che posso METTERE da PARTE o INVESTIRE ).
    Ovviamente lo Stato NON PUO’ FINANZIARE la SPESA con le ENTRATE perchè deve PRIMA EMETTERE e SPENDERE il DENARO ( METTENDOLO in CIRCOLO nel SETTORE PRIVATO ) per POI INCASSARLO ( dallo stesso SETTORE PRIVATO ).

    -se il BILANCIO di c) è in DEFICIT/PASSIVO significa che il BILANCIO di b) è in SURPLUS/ATTIVO
    -se il BILANCIO di c) è in SURPLUS/ATTIVO significa che il BILANCIO di b) è in DEFICIT/PASSIVO

    In questo caso si parla di BILANCIA COMMERCIALE. Quando il SETTORE PRIVATO ( RESIDENTE ) ESPORTA verso l’ESTERO PIU’ di quanto IMPORTA dall’ESTERO ha un SURPLUS/ATTIVO COMMERCIALE.
    Quando il SETTORE PRIVATO ( RESIDENTE ) ESPORTA verso l’ESTERO MENO di quanto IMPORTA dall’ESTERO ha un DEFICIT/PASSIVO COMMERCIALE.

    Un appunto: all’interno del SETTORE PRIVATO a ogni INCASSO ( o CREDITO ) corrisponde una SPESA ( o DEBITO ). L’ATTIVO di BILANCIO di un soggetto corrisponde sempre al PASSIVO di BILANCIO di un altro soggetto. Esempi:
    -quando io vado dal salumiere e compro 1 kg di affettati che costano ad es. 10 Euro/kg il mio BILANCIO ha 1 PASSIVO di 10 Euro ( -10 ) mentre quello del salumiere ha 1 ATTIVO di BILANCIO di 10 Euro ( +10 ).
    -quando vado in banca e ottengo 1 PRESTITO di 1000 Euro nel mio BILANCIO ci sarà 1 PASSIVO/DEBITO di 1000 Euro ( + interessi ) mentre in quello della banca ci sarà 1 ATTIVO/CREDITO di 1000 Euro ( + interessi ). Se andassi invece a DEPOSITARE i miei soldi succederebbe l’ESATTO CONTRARIO.

    Naturalmente le banche quando PRESTANO i soldi non li attingono dai loro DEPOSITI ( i DEPOSITI NON CREANO i PRESTITI, casomai è l’ESATTO CONTRARIO ) ma li CREANO dal NULLA ( esattamente come lo STATO fa tramite la Banca Centrale che ricordo è PUBBLICA perchè DESTINA la MAGGIORANZA dei suoi UTILI NETTI ANNUI allo STATO ). Possono CREARLI dal NULLA però SOLO col VINCOLO della RISERVA che è la Banca Centrale a CREARE.
    I soldi degli INTERESSI che i clienti devono PAGARE per RIPAGARE i DEBITI contratti con le banche ( in seguito ai PRESTITI ) non possono venire dalle stesse banche ma devono venire per forza da 1 degli altri 2 SETTORI ( PUBBLICO o ESTERO, il che significa che il BILANCIO di almeno 1 di questi 2 deve essere stato in DEFICIT/DEBITO/PASSIVO, cosicchè dentro il SETTORE PRIVATO si sono accumulati dei RISPARMI ).

    Un caso ANOMALO è l’UNIONE MONETARIA EUROPEA dove le Banche Centrali NON POSSONO FINANZIARE la SPESA degli Stati e dei Governi e NON POSSONO ACQUISTARE i loro Titoli sul MERCATO PRIMARIO
    ( tenendo SOTTO CONTROLLO il loro TASSO di INTERESSE – quando la BC compra i Titoli di Stato rimasti INVENDUTI sul MERCATO PRIVATO o ESTERO impedisce loro di SVALUTARSI e blocca così il RIALZO dei loro TASSI DI INTERESSE ). I Governi sono COSTRETTI a INCASSARE PRIMA di SPENDERE e devono CHIEDERE IN PRESTITO i soldi ai cosiddetti MERCATI DEI CAPITALI PRIVATI, ossia banche d’affari ( commerciali e d’investimento ), fondi assicurativi, fondi pensione, fondi di investimento, fondi speculativi, fondi sovrani e privati cittadini VENDENDO i loro TITOLI a TASSI DI INTERESSE sempre PIU’ ALTI ( che POI a SCADENZA dovranno RIPAGARE ), questo COSTRINGE gli Stati a RIDURRE sempre di più il DEFICIT del loro BILANCIO ( e di conseguenza AUMENTARE il DEFICIT del SETTORE PRIVATO ). A questo si aggiunge il fatto che la maggior parte dei paesi dell’EURO ( con l’eccezione della Germania che ha SVALUTATO il suo TASSO di CAMBIO passando dal marco all’Euro ) hanno RIVALUTATO il loro TASSO di CAMBIO. Questo ha reso MENO COMPETITIVE ( ad eccezione di quelle tedesche naturalmente ) le loro MERCI sui MERCATI ESTERI e ciò ha determinato 1 DEFICIT COMMERCIALE con l’ESTERO.

    La seguente equazione è alla base dell’attuale crisi che stiamo vivendo:

    DIMINUZIONE del DEFICIT/DEBITO del SETTORE PUBBLICO+AUMENTO dell’INDEBITAMENTO del SETTORE PRIVATO( col SETTORE BANCARIO )+AUMENTO del DEFICIT COMMERCIALE del SETTORE PRIVATO col SETTORE ESTERO.

    Sia negli USA ( col crack di Lehman Brothers nel 2007 ) sia che nel caso della crisi europea ( in particolare nei cosiddetti paesi PIIGS – Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna ) si è verificata ALLA LETTERA la situazione che ti ho sopra menzionato.

    Glielo ripeto: prenda la CALCOLATRICE, se la FICCHI IN CULO e TORNI PURE A ZAPPARE perchè lei ne capisce di MACROECONOMIA come il mio CANE capisce di FISICA QUANTISTICA.

  39. IO
    22 dicembre 2012 • 19:11

    La conforta sapere quanto il signor pigrecosan sia stato SMERDATO AMPIAMENTE con tanto di DATI e NUMERI? Contento lei…

  40. IO
    22 dicembre 2012 • 19:45

    “uscire dall euro…e dopo di che farsi governare da una nuova elite di inteletuali e patrioti…e non da gli stessi che ci hanno svenduto.” una soluzione che richiede uno SFORZO ENORME, paragonabile solo a quello intrapreso dall’Italia del dopoguerra ( che ci ha fatto diventare la grande nazione industrializzata quale noi siamo nonostante la CASTACRICCACORRUZIONE ). Qua c’è veramente da RICOSTRUIRE 1 PAESE e non sto scherzando.

  41. IO
    22 dicembre 2012 • 20:31

    Anche il DITTATORE dell’Indonesia SUHARTO ( che ha MASSACRATO MILIONI di suoi CONCITTADINI nelle FOSSE COMUNI ) aveva un’alta CREDIBILITA’ INTERNAZIONALE e da quando era lui al potere l’Indonesia ha visto l’afflusso di MILIONI DI DOLLARI di INVESTIMENTI ESTERI ( in primis da USA e UK che guarda caso erano tra i primi FINANZIATORI del REGIME di Suharto ). Ecco qual’è il vero significato dell’espressione CREDIBILITA’ INTERNAIZONALE: una STRONZATA buona solo a PULIRSI IL CULO

  42. IO
    22 dicembre 2012 • 22:02

    Se tutti fossero come te, questa classe politica andrebbe a fare in culo, UE compresa” non credo. A
    Se tutti fossero come me non saremmo qui a parlare di USCIRE dall’EURO perchè NON CI SAREMMO MAI ENTRATI e l’EURO in sè NON ESISTEREBBE NEMMENO ( che cazzo se ne farebbe la Germania della MONETA UNICA se NON PUO’ FOTTERE l’Italia? ).

  43. Dantes
    23 dicembre 2012 • 12:56

    RICOSTRUIRE 1 PAESE e se occorre fare saltare anche il parla mento… ispirandosi alla maschera di Guy Fawkes…perchè quello che stiamo vivendo ora ornwell lo aveva già predetto nel suo libro “1948″

  44. Massimiliano
    23 dicembre 2012 • 13:36

    Chiedo scusa alle volte non so scrivere bene, purtroppo non ho studiato molto, intendevo appoggiare ciò che ha scritto lei e non le tesi di pigrecosan

  45. Dantes
    23 dicembre 2012 • 14:03

    scusa ma ti stai confondendo…ti faccio l’esempio. l’italia ha un debito del 120% in base al pil quindi se il pil è in recessione e ogni anno arranca di circa due punti è logico che il debito aumenti dello stesso valore poi aggiungi anche le agenzie di rating che ti declassano e pagherai tassi d’interesse usurai. quindi ricapitolando finche il pil diminuisce il debito aumenta anche se in italia non si spende più un spillo con il pareggio di bilancio. se un paese non investe in infratrotture e altro vedra anchè la disoccupazione aumentare…e dunque recessione a vita…
    il giappone avendo un debito superiore al nostro fa deficit quindi più investimenti fa al suo paese es. costruzione di strade ecc. il debito aumentara ma questo fara crescere il pil che a sua volta avra un rating con tassi bassi. allora bastera che il buon governo japponese non ecceda troppo in investimenti sbagliati.

  46. IO
    23 dicembre 2012 • 16:31

    Nessun problema. Mi scusi lei, mi sono confuso.

  47. IO
    25 dicembre 2012 • 04:45

    Ti riferisci a TE STESSO? Assolutamente d’accordo.

  48. carmelo
    28 dicembre 2012 • 12:03

    Sig Jean Sebastien, non mi sto confondendo con la Norvegia, le confermo che la Danimarca è autosufficiente dal punto di vista energetico. http://www.deagostinigeografia.it/wing/schedapaese.jsp?idpaese=051#

    Per quanto riguarda il Giappone staremo a a vedere cosa succederà negli anni a venire con un paese che è alle prese con una crisi che dura da anni, tanto è vero che è in fase di deflazione, che ha un costo del denaro già prossimo alllo zero (quindi a mio parere non si può intervenire abbassandolo per incentivare gli investimenti) e soprattutto un’età media elevatissima.
    Sta di fatto che una volta quando si parlava di oriente si pensava solo al Giappone, ora non è più così, il Giappone sente la pressione di economie come Cina, India e Corea del Sud, paesi ormai con alta tecnologia e minore costo del lavoro.
    Comunque sono tutti punti di vista, io non sono uno studioso ma uno a cui piace leggere di economia e mi sto facendo sempre più l’idea che l’economia non è una scienza esatta.
    Saluti

  49. IO
    28 dicembre 2012 • 18:17

    Ma non dire CAZZATE. I CONTI PUBBLICI non sono MANIPOLABILI. Basta INFORMARSI. Durante il Governo Berlusconi-Tremonti lo Stato ha avuto 1 AVANZO PRIMARIO.

  50. IO
    28 dicembre 2012 • 18:47

    “ma per me cade in contraddizione quando asserisce che gli stipendi dei tedeschi sono calati del 20% (se non ricordo male) e che alcuni operai guadagnano meno di 600 Euro, allora non è sarebbe solo merito dell’euro il forte export.” non è vero che sono in contraddizione. Evidentemente tu NON HAI LETTO BENE i miei COMMENTI. Io ho detto che la Germania ha SVALUTATO il TASSO di CAMBIO e anche gli STIPENDI. Sono le due ricette che un paese può adottare per AUMENTARE le ESPORTAZIONI. Nella maggior parte dei casi una ricetta esclude l’altra ma in questo caso la Germania le ha ADOTTATE ENTRAMBE ( come anche la Cina del resto ) così per andare sul sicuro.
    “Nella mia ignoranza però non capisco coloro che affermano che un paese che batte moneta possa fare salire il proprio debito all’infinito. Altra cosa, le spese di esercizio di uno stato (pensioni, sanità, scuola, servizi pubblici in genere) se non bilanciate a dovere creano un deficit insostenibile che alimenta il debito ulteriormente.” appunto, sei IGNORANTE perchè non conosci il MECCANISMO di CONTABILITA’ di uno Stato ( e sì che lo ho anche scritto in un mio precedente commento ). Quando uno Stato EMETTE MONETA significa che SPENDE e INCASSA quella stessa MONETA.
    Uno Stato SPENDE quando:
    -PAGA stipendi, pensioni, servizi pubblici, infrastrutture ( SPESA PRIMARIA )
    -ONORA i Titoli di Stato compresi di INTERESSE ( SPESA PER INTERESSE )
    Uno Stato INCASSA quando:
    -RISCUOTE TASSE
    -TAGLIA la SPESA PRIMARIA
    -VENDE Titoli
    Quando le ENTRATE SUPERANO le USCITE lo Stato ha un DEFICIT di BILANCIO che si TRADUCE in SURPLUS di BILANCIO per il SETTORE PRIVATO, cioè se lo Stato INCASSA MENO DI QUANTO SPENDE significa MATEMATICAMENTE che cittadini, famiglie e aziende ( RESIDENTI nel territorio di quello Stato ) INCASSANO PIU’ DI QUANTO SPENDONO e hanno SOLDI IN PIU’ IN TASCA che possono METTERE DA PARTE ( RISPARMIO PRIVATO ).
    La cifra denominata DEBITO PUBBLICO altri non è che la SOMMA dei DEFICIT accumulati dallo Stato nel corso della sua storia ( a partire generalmente dalla sua nascita ma a volte anche prima ).

    Ragion per cui la parola DEBITO INSOSTENIBILE non vuol dire 1 CIPPA DI CAZZO perchè quando lo Stato RIPAGA i Titoli non fa altro che SPOSTARE CIFRE ELETTRONICHE INVENTATE DAL NULLA da un LIBRETTO DI RISPARMIO ( il Titolo di Stato per l’appunto ) a un CONTO CORRENTE registrato presso la Banca Centrale ( o il Ministero del Tesoro ) a nome di chi ha ACQUISTATO il TITOLO e faccio presente che lo Stato quando VENDE TITOLI non fa altro che INCASSARE e RIPRENDERE INDIETRO dei SOLDI che ha EMESSO e SPESO IN PRECEDENZA. Se non CREA e METTE IN CIRCOLO la MONETA tramite la SPESA come farebbe POI a INCASSARLA, sennò?
    Es. il Governo USA COMPRA 200 divise militari dalla Cina del costo di 100 $ l’una e le PAGA EMETTENDO 20.000 $ ( tramite la propria BANCA CENTRALE ) e li ACCREDITA sul CONTO CORRENTE che il venditore cinese ha registrato presso la Banca Centrale americana. Il venditore cinese in quel caso può fare 3 cose: INVESTIRE quei 20.000 $ nell’economia REALE americana ( comprando terreni, immobili o altro ), CONVERTIRE quei dollari nella sua moneta nazionale trasferendo il suo CONTO dalla Banca Centrale americana alla Banca Centrale cinese ( o una semplice banca commerciale cinese ) oppure ACQUISTARE TITOLI DI STATO AMERICANI ( che si possono ACQUISTARE SOLO IN DOLLARI ). Se sceglie la terza possibilità allora la Banca Centrale americana non farà altro che TRASFERIRE quei 20.000 $ dal conto del cinese a un LIBRETTO DI RISPARMIO ( il Titoli di Stato ) EMESSO dal Ministero del Tesoro americano e registrato sempre presso la Banca Centrale americana che gli fa GUADAGNARE 1 INTERESSE ( ad es. ) del 2%. Alla scadenza del Titolo la Banca Centrale americana farà l’OPERAZIONE INVERSA: TRASFERIRA’ i 20.000 $ dal LIBRETTO DI RISPARMIO di nuovo al CONTO del cinese, assieme ai quali AGGIUNGERA’ la cifra di 400 $ ( l’INTERESSE del 2% maturate sul capitale investito ) a sua volta INVENTATA DAL NULLA sempre dalla Banca Centrale.

    Ragion per cui NON C’E’ NESSUN DEBITO TRANSGENERAZIONALE che i FIGLI DEVONO PAGARE AI GENITORI, AI NONNI, AI BISNONNI, AI TRISAVOLI O AGLI ANTENATI. Quella è una STRONZATA INVENTATA DAI POLITICI NOSTRANI ( e NON SOLO, anche quelli americani raccontano ai loro elettori-cittadini la MEDESIMA STRONZATA ) per COSTRINGERCI AD ACCETTARE l’INCULATA dell’AUSTERITY come SACRIFICIO INEVITABILE e NECESSARIO per EVITARE LA CATASTROFE, LE CAVALLETTE, I 4 CAVALIERI DELL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI ed altre AMENE, SESQUIPEDALI, MONUMENTALI STRONZATE da MILLE E 1 NOTTE ( perchè bisogna essere proprio ADDORMENTATI e avere le BISTECCHE SUGLI OCCHI per CREDERCI ).

  51. IO
    28 dicembre 2012 • 18:55

    Tra l’altro devi ricordare una cosa: uno Stato che EMETTE MONETA non fa altro che CREARE DAL NULLA a COSTO 0 la MONETA CHE SPENDE per POI DISTRUGGERE QUELLA CHE RICEVE INDIETRO INCASSANDOLA. Avviene GIA’ così dal 1971 solo che nessuno si è preso la briga di spiegartelo ( perchè o è IGNORANTE, o è in MALAFEDE o in BUONAFEDE ma PREFERISCE NON DIRTELO sennò PERDE IL POSTO ). Conun meccanismo di questo tipo non si capisce che il cosiddetto DEBITO PUBBLICO è solo un fatto PURAMENTE NUMERICO e CONTABILE e una STRONZATA PRIVA DI SENSO. Dire DEBITO PUBBLICO ha lo stesso SENSO che dire CUBO SFERICO, ossia NESSUNO.

  52. IO
    28 dicembre 2012 • 18:59

    Se vuoi capirci meglio qualcosa di ciò che ho scritto ti consiglio di leggere questo
    -LE 7 INNOCENTI FRODI CAPITALI DELLA POLITICA ECONOMICA, Warren Molser, Arianna Editrice, 2012
    Alcuni capitoli del testo li puoi SCARICARE GRATUITAMENTE ONLINE.

  53. IO
    28 dicembre 2012 • 19:06

    I problemi dell’Eurozona sono in primis questi 2:
    1)la Banca Centrale NON PUO’ FINANZIARE la SPESA PRIMARIA del Governo
    2)la Banca Centrale NON PUO’ ACQUISTARE titoli governativi sul MERCATO PRIMARIO ( ma sappiamo che questa regola la Bundesbank l’ha già VIOLATA )

    La logica vuole che i Trattati HANNO VALORE fin quando qualcuno dei sottoscrittori NON CI PISCIA SOPRA come hanno fatto i cari amici di Francoforte al punto 2), ragion per cui ora i Trattati europei sono CARTA STRACCIA utile a PULIRSI IL CULO e se avessimo dei governanti degni di questo nome al potere quei Trattati li avremmo GIA’ BUTTATI NEL CESSO, non solo perchè INIQUI ma anche perchè NON PIU’ VALIDI.

  54. IO
    28 dicembre 2012 • 19:13

    Qui rimando al Codice Civile:

    Art. 1277 Debito di somma di danaro
    I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale.
    Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale RAGGUAGLIATA PER VALORE ALLA PRIMA.

    Art. 1278 Debito di somma di monete non aventi corso legale
    Se la somma dovuta è determinata in una moneta non avente corso legale nello Stato, il debitore ha facoltà di pagare in moneta legale al corso del cambio nel giorno della scadenza e nel luogo stabilito per il pagamento.

    Art. 1281 Leggi speciali
    Le norme che precedono si osservano in quanto non siano in contrasto con i princìpi derivanti da leggi speciali.
    Sono salve le disposizioni particolari concernenti pagamenti da farsi fuori del territorio dello Stato.

    L’art. 1277 si applicherebbe laddove l’Eurozona esplodesse. In quel caso l’euro non ci sarebbe più, non avrebbe più corso legale da nessuna parte al tempo del pagamento, e i pagamenti andrebbero fatti in moneta legale (nuova lira) ragguagliata per valore all’euro, e il rapporto di cambio sarebbe quello del changeover, cioè uno a uno (mi riferisco al changeover “in uscita”, non a quello “in entrata”. Solo qualche sprovveduto può pensare che si torni al 1936,27).
    L’art. 1278 si applicherebbe laddove l’Eurozona non esplodesse, per cui l’euro continuerebbe ad avere corso legale, ma non nello Stato italiano. In questo caso il debitore potrebbe pagare in euro, ma ha facoltà di pagare in moneta legale (nuova lira) al cambio corrente alla scadenza. Questa disposizioni si applicano a meno che non intervengano leggi speciali, previste dall’art. 1281, e lo Stato OVVIAMENTE dovrà, nel decreto di uscita, prevedere una DEROGA all’art. 1278 stabilendo che i rapporti di debito e di credito in euro disciplinati dal Codice Civile saranno regolati in nuove lire al cambio previsto ALLA DATA DEL CHANGEOVER (cioè UNO A UNO ), e NON A QUELLA DELLA SCADENZA DEL PAGAMENTO (che incorporerebbe la svalutazione).
    Perché dico OVVIAMENTE? Perché se non lo facesse condannerebbe all’insolvenza una quantità abnorme di famiglie e di imprese. Nessun governo prenderebbe una decisione simile, se non altro perché significherebbe mettere una pietra tombale su qualsiasi aspirazione politica dei suoi componenti.

  55. IO
    28 dicembre 2012 • 19:20

    Inoltre gli INTERESSI dei MUTUI a TASSO VARIABILE si basano sull’andamento dell’INDICE EURIBOR, il quale NON E’ CALCOLATO SUL TASSO DI INTERESSE ITALIANO MA SULLA MEDIA EUROPEA.

  56. carmelo
    29 dicembre 2012 • 00:24

    Ragion per cui NON C’E’ NESSUN DEBITO TRANSGENERAZIONALE che i FIGLI DEVONO PAGARE AI GENITORI, AI NONNI, AI BISNONNI, AI TRISAVOLI O AGLI ANTENATI. Quella è una STRONZATA INVENTATA DAI POLITICI NOSTRANI ( e NON SOLO, anche quelli americani raccontano ai loro elettori-cittadini la MEDESIMA STRONZATA ) per COSTRINGERCI AD ACCETTARE l’INCULATA dell’AUSTERITY come SACRIFICIO INEVITABILE e NECESSARIO per EVITARE LA CATASTROFE, LE CAVALLETTE, I 4 CAVALIERI DELL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI ed altre AMENE, SESQUIPEDALI, MONUMENTALI STRONZATE da MILLE E 1 NOTTE ( perchè bisogna essere proprio ADDORMENTATI e avere le BISTECCHE SUGLI OCCHI per CREDERCI ).

    Continuo a non capire allora perché i governi dovrebbero dirci che l’austerity è necessaria, e sopratutto se fosse davvero così semplice, ce ne fregheremmo tutti del debito pubblico, tutti gli stati stamperebbero carta moneta in grande quantità (anche se virtuale), i governi ordinerebbero grandi commesse alle imprese private che verrebbero subito pagate (e non a babbo morto come ora) tutti i privati sarebbero ricchi.
    Ma non pensi che tutto questo porterebbe come minimo a una inflazione pazzesca? Se non sbaglio, già ai tempi dell’antica Roma ebbero un problema d’inflazione dovuta alla grande quantità di denaro messo in circolazione.
    Con queste premesse, tornando al punto che dicevi tu prima…

    “oppure ACQUISTARE TITOLI DI STATO AMERICANI ( che si possono ACQUISTARE SOLO IN DOLLARI ). Se sceglie la terza possibilità allora la Banca Centrale americana non farà altro che TRASFERIRE quei 20.000 $ dal conto del cinese a un LIBRETTO DI RISPARMIO ( il Titoli di Stato ) EMESSO dal Ministero del Tesoro americano e registrato sempre presso la Banca Centrale americana che gli fa GUADAGNARE 1 INTERESSE ( ad es. ) del 2%. Alla scadenza del Titolo la Banca Centrale americana farà l’OPERAZIONE INVERSA: TRASFERIRA’ i 20.000 $ dal LIBRETTO DI RISPARMIO di nuovo al CONTO del cinese, assieme ai quali AGGIUNGERA’ la cifra di 400 $ ( l’INTERESSE del 2% maturate sul capitale investito ) a sua volta INVENTATA DAL NULLA sempre dalla Banca Centrale.”

    … la Cina non comprerebbe più titoli in dollari perché alla scadenza saranno tanto svalutati che i tassi d’interesse del 2% sarebbero un’inezia.

    Rimango in attesa di tuoi chiarimenti grazie.

  57. It
    29 dicembre 2012 • 10:16

    Esattamente. Quoto al 100%. Qui la gente deve capire che l’unico modo per uscire da questo disastro è il ritorno alla sovranità monetaria. Alla luce di questa tua analisi corretta, personalmente uscirei anche a costo di sacrifici immani , che comunque non ci saranno. La gente si deve svegliare e smettere di avere paura di minchiate che scrivono i giornali di regime. SVEEEGLIAAAA!!!

  58. IO
    29 dicembre 2012 • 19:00

    “la Cina non comprerebbe più titoli in dollari perché alla scadenza saranno tanto svalutati che i tassi d’interesse del 2% sarebbero un’inezia.” frase senza senso. Questa cosa va avanti da sempre ( e i dollari hanno variato SEMPRE il loro TASSO DI CAMBIO in su e in giù in base alla DOMANDA e all’OFFERTA ) e nessuno si è mai rifiutato di acquistare i Titoli in dollari. Tra l’altro i Titoli SI POSSONO ACQUISTARE SOLO IN DOLLARI e IN NESSUN ALTRA VALUTA, indi per cui chi COMPRA TITOLI SA’ GIA’ IN ANTICIPO che A SCADENZA riceverà indietro la stessa VALUTA che ha INVESTITO in quei Titoli, indi per cui quella cosa che tu hai detto semplicemente NON ESISTE e NON E’ TECNICAMENTE POSSIBILE. Nessuno PUO’ COMPRARE Titoli di Stato americani con una VALUTA DIVERSA DAL DOLLARO, esattamente come avviene per tutti gli altri Titoli di Stato di paesi a VALUTA SOVRANA o FIAT.
    “Continuo a non capire allora perché i governi dovrebbero dirci che l’austerity è necessaria, e sopratutto se fosse davvero così semplice, ce ne fregheremmo tutti del debito pubblico, tutti gli stati stamperebbero carta moneta in grande quantità (anche se virtuale), i governi ordinerebbero grandi commesse alle imprese private che verrebbero subito pagate (e non a babbo morto come ora) tutti i privati sarebbero ricchi.” e una domanda che si risponde da sola: è ovvio che se noi siamo TUTTI RICCHI ( e quando intendo TUTTI dico TUTTI anche chi adesso è DISOCCUPATO o INDIGENTE ) ciò NON FA COMODO ai grossi gruppi industriali e finanziari PRIVATI e ai RENTIERS perchè non avrebbero più GENTE ALLA CANNA DEL GAS da SFRUTTARE come SCHIAVI e da INDEBITARE per PAGARSI anche l’aria che respirano. E’ esattamente quello che succedeva nel Medioevo o anche fino all’800: ai grandi NOBILI e PROPRIETARI TERRIERI INCASSAVANO PROFITTI dal fatto che c’era la SERVITU’ DELLA GLEBA.
    “Ma non pensi che tutto questo porterebbe come minimo a una inflazione pazzesca? Se non sbaglio, già ai tempi dell’antica Roma ebbero un problema d’inflazione dovuta alla grande quantità di denaro messo in circolazione.” evidentemente tu non hai bene inteso il significato REALE della parola INFLAZIONE perchè se lo sapessi comprenderesti che NON E’ L’EMISSIONE MONETARIA IN SE’ a CREARE INFLAZIONE ma il MODO di SPENDERLA e di DISTRIBUIRLA all’INTERNO di un SISTEMA ECONOMICO NAZIONALE.
    Il Giappone sta STAMPANDO YEN dall’inizio della crisi ( nel tentativo di SVALUTARLO e RILANCIARE le proprie ESPORTAZIONI ) ma nonostante tutto l’INFLAZIONE in Giappone è TRA LE PIU’ BASSE AL MONDO ( intorno allo 0% ).
    Lo sai cosa ha fatto di recente il nuovo governo cinese retto da Xi Jinping? Ha fatto CRESCERE il DEFICIT PUBBLICO cinese del 50% (!!), mica briciole, cioè ha STAMPATO circa 1,2 TRLIONI DI YUAN e li HA INVESTITI investe in TAGLI ALLE TASSE e AIUTI AI CONSUMI DELLE FAMIGLIE. Se ne sono FOTTUTI dell’INFLAZIONE? No. E si badi bene: NON PER AIUTARE LE ESPORTAZIONI, no, tutti soldi per il MERCATO INTERNO. La stessa cosa che dovremmo fare noi ( ma che non facciamo perchè siamo governati da degli IMBECILLI ). Se noi uscissimo dall’EURO SVALUTANDO troveremmo subito DOMANDA per le nostre merci: quelle famiglie cinesi che ti ho appena elencato CHE HANNO PIU’ SOLDI IN TASCA da SPENDERE perchè il loro Governo ha SPESO A DEFICIT e gli converrebbe pure acquistarle perchè con la Lira costerebbero MENO di quanto costano ora con l’EURO.

  59. IO
    29 dicembre 2012 • 19:07

    L’INFLAZIONE è una situazione che può verificarsi solo quando c’è 1 ECCESSO DI DOMANDA DI MERCI rispetto all’OFFERTA DI MERCI o alle CAPACITA’ PRODUTTIVE del SISTEMA ECONOMICO, ossia quando è stato COLMATO il famoso OUTPUT GAP ( DIFFERENZIALE tra PIL EFFETTIVO e PIL POTENZIALE ), situazione possibile solo in condizioni di PIENA OCCUPAZIONE. Al momento attuale ( vista anche la crisi mondiale ) nessun paese risulta trovarsi in questa condizione ( vista l’ELEVATA DISOCCUPAZIONE/SOTTOCCUPAZIONE che imperversa nella MAGGIOR PARTE dei paesi del mondo ). Il nostro OUTPUT GAP è NEGATIVO e quando è NEGATIVO ( il PIL EFFETTIVO è AL DI SOTTO DEL PIL POTENZIALE ) in questo caso si parla di OUTPUT GAP DEFLATTIVO, viceversa quando è POSITIVO si parla OUTPUT GAP INFLATTIVO.

  60. IO
    29 dicembre 2012 • 19:11

    In questo momento si può dire che c’è addirittura 1 ECCESSO DI OFFERTA di MERCI rispetto alla DOMANDA di MERCI. C’è moltissima merce che è in magazzino INVENDUTA, moltissima gente che NON LAVORA ( alta OFFERTA di MANODOPERA, bassa DOMANDA di MANODOPERA ) o che LAVORA con SALARI talmente BASSI da non essere in grado di RILANCIARE la DOMANDA e i CONSUMI.

  61. IO
    29 dicembre 2012 • 19:17

    L’INFLAZIONE è quella situazione che si verifica quando c’è un GAP di OFFERTA di MERCI e MANODOPERA rispetto alla DOMANDA delle stesse, non nella situazione INVERSA. Noi attualmente ci ritroviamo nella SECONDA SITUAZIONE, non nella PRIMA.

  62. IO
    29 dicembre 2012 • 19:32

    Tra l’altro che tu non comprendi il fatto che siccome lo Stato è in grado di REGOLARE l’OFFERTA di MONETA ( rispetto all’OFFERTA di MERCI e MANODOPERA e alle CAPACITA’ PRODUTTIVE dell’ECONOMIA NAZIONALE ) può anche REGOLARE l’INFLAZIONE. Come può IMMETTERE NUOVA MONETA nel SISTEMA ( tramite la SPESA ) può anche SOTTRARLA ( tramite le ENTRATE, ossia TASSE, TAGLI alla SPESA e VENDITA DI TITOLI, AUMENTO delle IMPORTAZIONI, CALO delle ESPORTAZIONI ), indi per cui alla fine l’INFLAZIONE è un FALSO PROBLEMA finchè quella MONETA EMESSA viene INVESTITA e SPESA perseguendo gli obiettivi sopra citati. La DEMONIZZAZIONE del DEBITO PUBBLICO e dell’INFLAZIONE in realtà fa parte di una STRATEGIA IDEOLOGICA decennale attuata dalle elites finanziarie e industriali per spingere e convincere “con le buone” la classe lavoratrice ad accettare come INEVITABILI e NECESSARIE misure altrimenti INACCETTABILI e possibili da IMPORRE solo tramite l’USO della FORZA e degli SPARGIMENTI DI SANGUE ( che se vogliamo comunque avvengono ma con MENO VISIBILITA’ ).

    Per capire tale meccanismo basta leggere questa dichiarazione di Romano Prodi in data 4/12/2001 fatta sul FINANCIAL TIMES:
    “Noi sappiamo che questo progetto è sbagliato, che la MONETA UNICA è INSOSTENIBILE e che determinerà delle CRISI in futuro. Ma questo è CIO’ CHE VOGLIAMO perchè quelle CRISI ci permetteranno di attuare delle RIFORME che in questo momento sarebbero POLITICAMENTE IMPROPONIBILI”

    Oppure c’è quest’altra dichiarazione di un economista del centro sinistra, di nome Aristide:
    “I COSTI DELL’EURO SONO NOTI, TUTTI I MANUALI LI ILLUSTRANO. Li vedevano anche i nostri politici, ma non potevano spiegarli ai loro elettori: SE QUESTI AVESSERO POTUTO CONFUTARE COSTI E BENEFICI NON AVREBBERO MAI ACCETTATO L’EURO. Tenendo gli elettori all’oscuro abbiamo potuto agire, mettendoli in una IMPASSE dalla quale non potranno uscire che decidendo di fare la cosa giusta, cioè di andare avanti verso la totale unione, fiscale e politica, dell’Europa.”

    Penso che ciò non abbia bisogno di ulteriori commenti. La DEMOCRAZIA NON ESISTE.

  63. George Orwell
    2 gennaio 2013 • 11:21

    Semmai 1984.

  64. Alberto
    2 gennaio 2013 • 12:33

    Sei un mostro! Ti voglio in parlamento!

  65. Alberto
    2 gennaio 2013 • 12:37

    Siamo stufi di sentire puttanate infondate e retoriche dai servi degli stati e da questi cittadini pseudo volontari nel portare avanti il loro lavoro sporco per rovinarci, è anni che sentiamo solo balle per colpa dei media schiavi, la rete non la fotti però. Perchè finalmente c’è il contraddittorio, e se sei un coglione, dopo il quarto o il quinto post di risposta, ti becchiamo.

  66. IO
    6 gennaio 2013 • 05:01

    Per la verità sta succedendo l’ESATTO CONTRARIO. Obama sta spingendo per AUMENTARE e NON DIMINUIRE il DEFICIT del Governo USA. Lo stesso stanno facendo Cina e Giappone. Chissà come mai ogni qualvolta tu apri bocca fai FIGURE DI MERDA?

  67. pigrecosan
    7 gennaio 2013 • 19:05

    ohhh ma sei proprio ignorante…l’america ha finito di stampare dicchiarando fine del QE..se fosse vero quello che dici noi che stimo aumentando il debito stiamo forse stampando?

  68. IO
    7 gennaio 2013 • 22:29

    Guarda che il DEBITO/DEFICIT può AUMENTARE per diversi motivi, non solo perchè si EMETTE MONETA. L’AUSTERITY è 1 di questi. Infatti se:
    AUMENTO le TASSE e TAGLIO la SPESA consegue che:
    CALANO i REDDITi e consegue che:
    CALANO i CONSUMI e consegue che:
    CALANO le VENDITE e la PRODUZIONE e consegue che:
    CALANO i POSTI DI LAVORO e consegue che:
    CALANO le ENTRATE FISCALI e AUMENTA la SPESA PUBBLICA
    Come vedi, GENIO della FINANZA, l’AUSTERITY in fase RECESSIVA fa AUMENTARE il DEFICIT e NON POTRA’ mai FARLO DIMINUIRE.

  69. IO
    7 gennaio 2013 • 22:30

    Nome? Sarà per caso 1 certo ARISTIDE?

  70. IO
    7 gennaio 2013 • 22:32

    Ah, no forse ho capito… il suo cognome ha a che fare con le BOCCE? Non è 1 caso che BOCCIA sia sinonimo di PALLA o BALLA?

  71. IO
    10 gennaio 2013 • 01:29

    “Mi puoi mandare qualche link o altre info che dimostrino meglio la bontà della svalutazione? Il mio amico è un tipo che dice che fuori dall’euro saremmo spacciati ed avremmo un inflazione del 60%.” dì al tuo amico che farebbe bene ad andare a FARSI CURARE.
    Postagli questo documento ( guarda caso proprio della BANCA CENTRALE del BRASILE ):
    THE PASS-THROUGH FROM DEPRECIATION TO INFLATION-A PANEL STUDY, Ilan Goldfajn and Sérgio Ribeiro da Costa Werlang, September, 2000. A pagina 15 trovi i COEFFICIENTI di TRASFERIMENTO SVALUTAZIONE/INFLAZIONE. Per quanto riguarda l’Europa ( ed è il nostro caso ) il COEFFICIENTE va da 0,01 DOPO 1 MESE dalla SVALUTAZIONE a 0,46 DOPO 18 MESI dalla SVALUTAZIONE.

    Es. SVALUTAZIONE del 30%( nel nostro caso la PEGGIORE delle IPOTESI ) . Dopo 1 MESE 0,01×0,3 ( 30% tradotto a DECIMALE )=0,003 che tradotto in percentuale dà 0,3%. Conclusione: DOPO 1 MESE AUMENTO DELL’INFLAZIONE dello 0,3%. Dopo 18 MESI 0,46×0,3=0,138 che tradotto in percentuale dà 13,8%. Conclusione: DOPO 18 MESI AUMENTO DELL’INFLAZIONE del 13,8%.

  72. IO
    10 gennaio 2013 • 01:36

    Calcola che quello studio è stato fatto analizzando i DATI EMPIRICI di circa 71 casi di SGANCIAMENTO VALUTARIO REALMENTE AVVENUTI tra il 1980 ed il 1998 ( inclusa l’USCITA dell’Italia dallo SME nel ‘92 ), indi per cui una certa affidabilità quei dati ce l’hanno.

  73. IO
    10 gennaio 2013 • 01:43

    “Un mio amico mi dice, tra l’altro, che in Brasile non svalutano.” ecco un altro da RICOVERO. Un anno fa ( gen 2012 ) il cambio REAL/EURO era 2,28 a 1, ora è 2,65 a 1. Un consiglio: trovati degli amici PIU’ SANI DI MENTE o in alternativa digli di andare a DARE I NUMERI AL LOTTO.

  74. IO
    10 gennaio 2013 • 02:23

    “Mi puoi mandare qualche link o altre info che dimostrino meglio la bontà della svalutazione?” se vuoi te lo spiego io in parole povere. Se tu vuoi ESPORTARE di PIU’ ALL’ESTERO cosa fai? Cerchi di RIDURRE il PREZZO delle tue MERCI di PIU’ di quello che fanno gli altri paesi per VENDERE all’ESTERO ( tra cui ci sei anche tu, si chiama COMPETITIVITA’ ). Puoi farlo agendo su 2 meccanismi:
    - il TASSO di CAMBIO della tua VALUTA ( con cui sono PREZZATE le TUE MERCI ) rispetto alle VALUTE ESTERE ( con cui sono PREZZATE le MERCI ESTERE )
    - gli STIPENDI dei tuoi LAVORATORI ( che PRODUCONO le tue MERCI )
    Ora, se:
    - lo Stato di CARLONIA ha i FIORINI e VENDE 1 macchina a 100 FIORINI
    - lo Stato di CAZZARIA ha i DUCATI e VENDE 1 macchina 100 DUCATI
    - il FIORINO ha un TASSO di CAMBIO 1:1,30 col DUCATO
    significa che:
    - 1 auto CAZZARESE costerà il 30% IN MENO di 1 auto CARLONESE
    - 1 auto CARLONESE costerà il 30% IN PIU’ di 1 auto CAZZARESE

    Se però CARLONIA e CAZZARIA adottano 1 MONETA COMUNE che chiamiamo POPPERO e AGGANCIANO i loro TASSI DI CAMBIO in 1 SOLO a META’ STRADA TRA I 2, succederà che:
    - la CAZZARIA dovrà RIVALUTARE ( AUMENTARE il suo TASSO di CAMBIO ) ad es. del 15%
    - la CARLONIA dovrà SVALUTARE ( RIDURRE il suo TASSO di CAMBIO ) ad es. del 15%
    Avremo 1 macchina CARLONESE che COSTA UGUALE a quella CAZZARESE ( il costo della macchina CAZZARESE sarà AUMENTATO rispetto a PRIMA e quello della macchina CARLONESE sarà DIMINUITO rispetto a PRIMA )
    Ma se in più la CARLONIA RIDURRA’ i SALARI dei suoi operai che fanno le macchine del 15%, allora succederà che le sue macchine diverranno ADDIRITTURA MENO COSTOSE di quelle della CAZZARIA ( che intanto avrà RIVALUTATO e avrà RIDOTTO i SALARI in MISURA MINORE rispetto alla CARLONIA ).
    Se al posto della parola CAZZARIA ci metti la parola ITALIA, al posto di CARLONIA ci metti GERMANIA e al posto di POPPERO ci metti la parola EURO, hai capito di cosa sto parlando.
    La differenza sta nel fatto che la GERMANIA ha RIVALUTATO anche lei il suo TASSO di CAMBIO con l’EURO ma nello stesso tempo ha SVALUTATO i SALARI di più dell’Italia ( 6 milioni di tedeschi che lavorano per 400 EURO al mese senza assicurazione e contributi pensionistici ) ed inoltre ha COSTRETTO il suo concorrente più temibile, ossia l’Italia, a RIVALUTARE a sua volta.

  75. IO
    10 gennaio 2013 • 02:26

    E comunque la Germania ha 1 PAURA FOTTUTA che noi USCIAMO dall’EURO e SVALUTIAMO perchè sa che al contrario lei sarà costretta a RIVALUTARE e PERDERA’ TUTTO l’EXPORT ed il SURPLUS COMMERCIALE accumulato finora.

  76. IO
    10 gennaio 2013 • 02:45

    Calcola che al momento dell’entrata nell’EURO il cambio era LIRA:EURO 2000:1 ( circa ) e MARCO:EURO 2:1, significa che noi abbiamo RIVALUTATO circa del 2000%, i tedeschi circa del 100%. Indi per cui le merci tedesche ( senza contare la COMPRESSIONE dei SALARI operata in Germania ) sono diventate comunque CONVENIENTI per circa il 1900% IN PIU’ di quelle italiane.

  77. davide
    9 febbraio 2013 • 15:23

    il boccia come tutto il fronte mancino è schifosamente europeista (lo è anche la destra mainstream)…

    parla spesso di sogno europeo e c a z z a t e simili…

  78. IO
    11 febbraio 2013 • 20:17

    PAGLIACCIO IGNORANTE PAGATO ci chiami TUO NONNO, miserabile PIRLA perchè come ho già detto quell’eventuale perdita di RISPARMI ( che di fatto si STANNO GIA’ SVALUTANDO ) viene recuperata con lo Stato che torna a SPENDERE A DEFICIT. DEFICIT PUBBLICO=RISPARMIO PRIVATO. Ora torna pure nella FOGNA, immane CAZZARO. Tra l’altro non consideri che può essere l’EURO a SVALUTARSI in seguito ad 1 uscita dell’Italia dalla MONETA UNICA.

  79. GeertWilders4president
    9 marzo 2013 • 00:31

    Si vede che non era un bravo cancelliere.

  80. IO
    25 aprile 2014 • 04:28

    Vedo che hai esaurito il repertorio, trader dei miei COGLIONI! Gli unici che ci perdono dall’uscita dall’EURO sono gli SCIACALLI come TE che SPECULANO sul DEBITO PUBBLICO italiano.
    In base all’art.1277 del Codice Civile tutti i DEBITI e CREDITI vengono ridenominati nella NUOVA VALUTA a 1 TASSO DI CAMBIO 1:1. Ergo i 10.000.000.000.000 EURO di RISPARMI NAZIONALI diventano 10.000.000.000.000 LIRE di RISPARMI. Fregato, COGLIONE!

  81. IO
    24 giugno 2014 • 02:24

    IL COGLIONE TROLLAZZO è stato DEFINITIVAMENTE SMERDATO. Purtroppo questa è 1 GUERRA e bisogna avere i CONTROCOGLIONI per SCONFIGGERE questa ARMATA di VERMI RIPIENI DI MERDA. FINO ALLA MORTE!

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