Della Luna: Napolitano prenota il Quirinale per Onida
«Ritengo che Napolitano voglia come suo successore Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale e suo consulente legale contro Ingroia nel caso della registrazione delle sue telefonate con Mancino». L’economista Marco Della Luna, autore di saggi sull’euro-catastrofe promossa dal regime dell’Eurozona, sostiene l’investitura di Onida da parte dell’attuale inquilino del Quirinale: «Ritengo che Napolitano abbia ideato le commissioni dei saggi appositamente per lui, per dargli visibilità mediatica, per renderlo noto al grande pubblico – come deve essere un candidato al Quirinale. L’ho intuito il primo aprile, quando ho visto Onida nel talk show della Gruber, su “La7”: brillante, dominante, rassicurante, impenetrabile, lanciatissimo». Che dire? «Meglio l’ignoto Onida – anzi: meglio qualsiasi ignoto», piuttosto che «i collaudati Prodi o Amato, autori (assieme ad altri) delle riforme finanziarie che più di tutte hanno condotto alla situazione attuale».
Onida, scrive Della Luna nel suo blog, è estremamente telegenico, argutissimo e coltissimo. E’ autorevole nell’aspetto e nell’eloquio, gradito o accettabile a quasi tutte le forze politiche, rassicurante per l’establishment. «Gli mancava la notorietà, per essere eletto. E ora la sta ricevendo», proprio grazie alla “strana” iniziativa di Napolitano, i cui numerosi detrattori – da Marco Travaglio a Paolo Flores d’Arcais – definiscono scorretta, impropria, addirittura eversiva. Se le “commissioni dei saggi” sono un flop politico prevedibile, utile forse soltanto per «dare tempo al Pd», nel caso sia possibile «acquisire deputati grilliani», per Della Luna la mossa di Napolitano serve essenzialmente a lanciare Onida come personaggio, creandogli un’immagine e soprattutto ponendolo alla ribalta dei media, dopo una lunga carriera vissuta sempre lontano dai riflettori.
Del professor Onida, 77 anni, padre sardo e madre siciliana, si sa che insegna giustizia costituzionale all’università di Milano. Suo fratello, Fabrizio, è un economista docente della Bocconi. Eletto giudice costituzionale nel ’96, Valerio Onida è stato presidente della Corte Costituzionale dal 2004, restando in carica fino all’anno seguente. Nel 2010 si è candidato alle primarie del centrosinistra per le elezioni del sindaco di Milano, arrivando terzo, alle spalle di Giuliano Pisapia e Stefano Boeri. Nel 2011 è succeduto a Oscar Luigi Scalfaro come presidente dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia. Già a capo dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti, presiede tuttora il comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura.
Onida è anche “cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana”. «Per far bene il presidente della Repubblica, però, occorrono anche doti ulteriori a quelle di immagine», osserva Marco Della Luna. Doti decisamente «più rare, soprattutto in questa tempesta economica», che si è scatenata dopo decenni in cui l’Italia è stata scientificamente indebolita, con manovre di vario genere, nella sua vitale sovranità finanziaria. Tecnocrati, banchieri, privatizzatori e politici al guinzaglio dei finanzieri. Onida? «Cosa ci sia oltre l’eccellente immagine, il glamour, non è dato sapere: potrebbe essere il bene, il male, il poco», conclude Della Luna, evocando precedenti non lusinghieri: «Ricordiamo ciò che abbiamo scoperto dietro l’immagine di Super Mario Monti, anch’egli scelto da Giorgio Napolitano: sembrava proprio un genio dell’economia, o tale lo avevano fatto apparire».
l’ennesimo europeista, filo sionista – atlantista approvato dai mercati finanziari anglo americani
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