L’Estonia non tollera la verità e arresta Giulietto Chiesa
Nella nuova Europa senza politica estera e interamente dominata dalla Nato non ci si fa scrupolo di espellere da uno dei paesi membri un giornalista di fama internazionale come Giulietto Chiesa, il primo ad affrontare – in mondovisione – i golpisti di Mosca che nel ‘91 avevano tentato di rovesciare Mikhail Gorbaciov, padre della “perestrojka” e Premio Nobel per la Pace. Sconcerto, sulla stampa italiana, per il fermo subito da Chiesa il 15 dicembre a Tallinn, capitale dell’Estonia, dove era invitato a un dibattito internazionale sul tema “la Russia è nemica dell’Europa?”. Evidente l’irritazione delle autorità estoni per l’attività del giornalista, già corrispondente da Mosca per i principali media italiani. Martellante la campagna d’informazione condotta da Chiesa su “Pandora Tv”, per denunciare il “golpe” con il quale l’Occidente ha rovesciato il governo Yanukovich per insediare un governo filo-Usa, dominato dall’estrema destra neonazista, responsabile di atrocità contro la popolazione ucraina di etnia russa, fino alla carneficina della “casa dei sindacati” di Odessa.
Giulietto Chiesa è stato arrestato dalla polizia di Tallinn per essere poi espulso come “persona non gradita”: «Un fatto molto grave», per il suo avvocato, Francesco Paola: «Una violazione dei diritti politici». Già europarlamentare, eletto nel 2004 con la lista “Di Pietro – Occhetto” e poi passato come indipendente al gruppo socialista europeo, Chiesa si è ricandidato al Parlamento Europeo nel 2009 in Lettonia, rappresentando la minoranza russa del paese baltico. Uomo di vaste relazioni internazionali, promotore del “World Political Forum” presiduto dallo stesso Gorbaciov, Giulietto Chiesa ha anche insegnato negli Stati Uniti, al Woodrow Wilson International Center di Washington ed è stato inserito nel “panel” internazionale di New York per la verità sull’11 Settembre, dopo il bestseller “La guerra infinita” (Feltrinelli, 2002) e il documentario “Zero”, opere che contestano la verità ufficiale sui drammatici attentati alle Torri Gemelle.
Un uomo scomodo, Giulietto Chiesa: al punto da essere impunemente espulso da un paese membro dell’Ue, solo per aver espresso le sue idee? Forte la sua denuncia sulle mistificazioni attorno alla crisi ucraina, completamente manipolata dai media mainstream a partire dal suo sanguinoso esordio, la strage di civili in piazza Maidan a Kiev. A rivelare la vera identità degli stragisti fu proprio un politico estone, il ministro degli esteri Urmas Paet, al telefono con l’allora responsabile europea della politica estera, Catherine Ashton. Paet le disse di aver scoperto che a sparare sulla folla non erano stati gli agenti del regime di Yanukovich, ma cecchini addestrati dall’Occidente. Obiettivo: massacrare innocenti, per poi incolpare la polizia ucraina e scatenare una campagna di odio contro il regime di Yanukovich, non ostile a Mosca. Brutalità e cinismo denunciati con la massima fermezza da Giulietto Chiesa, chiarissimo anche nel rimarcare l’emergere di gruppi neonazisti e la pericolosa intolleranza, in Est Europa, verso chiunque si opponga al “pensiero unico” imposto dagli Usa. Basta questo, oggi, per finire arrestati, dopo aver messo piede in un paese che certo guarda con simpatia ai “golpisti” di Kiev?
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Giulietto, ormai hai una certa età, ti conviene rimanere a casa a curare i boccaloni nostrani.
Proprio oggi in tv ho sentito Achille Occhetto dire che Stalin, ha ammazzato più comunisti di Hitler e Mussolini messi insieme.
Poi, proprio lì dovevi andare a propagandare la democrazia sovietica ?
Quelli se la ricordano ancora bene…
caro giulietto siamo tutti con te,spero che questa vicenda vergognosa che ti ha coinvolto non passi innoservata quello che ti è successo è molto grave,la tua opera di informazione e sensibilizzazione è molto importante specialmente in questi oscuri tempi in cui si sta giocando una partita dura per i nuovi assetti geopolitici mondiali….spero solo che questo rafforzi la tua volontà nel proseguo della tua campagna di informazione che è un contributo essenziale in questo mondo dove il vero giornalismo è solo un ricordo..ciaoooo i miei migliori auguri…mario
Hai ragione Gabriele.Qui a Tallinn, tanto per chiarire le idee ai nostri sinistrati, in Piazza della Libertà svetta una croce con la E runica e la spada, che ornava le mostrine dei combattenti estoni, prima inquadrati nella 20 Divisione Waffen, guidata dal colonnello Alfons Rebane, fondatore delle formazioni dei Metsavennad, i Fratelli della Foresta, traditi poi dagli inglesi.
Ai nostalgici soviet dà fastidio che esistano dei partigiani in camicia nera, ovviamente.
Chiesa ha detto anche parecchie bugie, qui alcuni punti veri:
1. il provvedimento era stato emesso il giorno 11 dicembre e pubblicato, era stato definito persona non grata a seguito delle sue attività finanziate dal Cremlino, appartenenza ai gruppi Irboska e MVN
2. la polizia lo ha fermato ed espulso in serata, per poche ore e l’ha trattato coi guanti
3. ha tenuto una conferenza stampa all’hotel Meriton, le foto sono pubblicate
4. Ha difeso e sostenuto Arnold Meri, unestone sovietico che nel 1949 a guerra finita deportò personalmente 251 donne e bambini innocenti, tra cui 53 morirono. Incriminato per genocidio, morì prima dela fine del processo.
5. Come nel 2007, la polizia temeva, ed era una ipotesi giustificata, disordini tra le due comunità estone e russa, con rivolte anche qui finanziate da Mosca, aizzate l’una contro l’altra da agitatori e provocatori
6. Gli estoni hanno avuto 70.000 deportati in Siberia e sono stati sotto il tallone sovietico per 50 anni. So molti dettagli ma ve li risparmio.
Il 24 febbraio festeggiamo il giorno dell’indipendenza e a Chiesa facciamo una pernacchia, altro che chiedergli scusa. Se ne stia a casa sua, con la sua amica De Pin.
Ma questo Chiesa non é sempre stato un comunista a favore della dittatura? si!
e l’Occidente ha fatto bene a demolire Yanukovich, che era anti-democratico, e giustamente sostituito da Juščenko, che fu avvelenato dai comunisti amici di Yanukovic! Yuscenko è democratico come lo é Julija Tymošenko!