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Sapelli: patriottismo laburista anti-Merkel, con l’aiuto Usa

Scritto il 05/6/18 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

«E’ bene dire sin da subito che l’unica speranza di sopravvivenza che questo governo possiede è quella di impugnare sin dall’inizio la bandiera di ciò che potremmo chiamare un “patriottismo laburista”». Parola di Giulio Sapelli, autorevole economista di formazione keynesiana. L’idea? Adottare la “mossa del cavallo” per agire sui due fronti, interno e internazionale, «provocando quella dissonanza cognitiva che ti fa vincere ogni partita di scacchi e quindi anche ogni battaglia politica». Per Sapelli, che affida la sua analisi al “Sussidiario”, il nuovo governo «sin da subito deve iniziare la negoziazione dei trattati europei». La Francia, del resto, si è già fatta avanti con la telefonata di Macron a Conte. «Una mossa anti-tedesca», anche se non bisogna farsi illusioni, dato che Parigi «ha mire annessionistiche sull’Italia in campo economico, come dimostra la storia recente e recentissima». Ma il governo Conte, sostiene Sapelli, ha un alleato prezioso contro l’austerity teutonica dell’ordoliberalismo: «Gli Usa prima di tutto, non lo si dimentichi mai. L’Alleanza atlantica è l’architrave della politica italiana e deve rimanerlo, agendo con intelligenza, come sempre storicamente si è fatto».
Sapelli spera che – facendo leva sull’alleato americano, l’Italia possa comunque conservare «una sorta di limitata autonomia nei rapporti con la Russia al di là delle attuali, transitorie posizioni americane». Questo permetterebbe a Roma di reinterpretare la politica estera italiana già espressa durante la guerra fredda, «anche nei momenti più bui come la Guerra del Vietnam e il conflitto tra Israele e le organizzazioni palestinesi, e come si sta oggi verificando con la posizione degli Usa su Gerusalemme». Tradotto: l’Italia come attore mediterraneo, in grado di attutire i colpi e mediare tra le diverse posizioni. Nonostante le apparenze, osserva Sapelli, il momento potrebbe essere propizio: infatti, «non vi è mai stato un punto di flessione così acuto nelle relazioni tra Usa e Germania» come quello che si sta verificando in questi mesi, «a partire dal “diesel gate” per finire con il confronto sui dazi e e sul commercio estero in corso a livello mondiale». Per l’economista, «l’Italia può e deve dire la sua con due esponenti di spicco come Savona e Moavero Milanesi proprio sui temi che interessano in primo luogo i tedeschi e i francesi». In altre parole, «Roma deve parlare a voce chiara e distinta con la cancelliera Merkel e la figura oggi più importante della politica tedesca: il ministro degli interni Horst Seehofer, capo storico della Csu».
La posta in palio è altissima: «Rinegoziare il Fiscal Compact, che non è nei trattati ma nei regolamenti». Per Sapelli «è possibile e si deve farlo subito, iniziando con contatti continui con Germania e Francia». Le ragioni, spiega, sono evidenti: «Nessun punto del programma “socialdemocratico” del governo Conte può reggersi con i vincoli di bilancio eurocratici esistenti, che debbono essere superati per creare crescita». L’elenco è pesante: eliminazione della legge Fornero, reddito di cittadinanza imperniato sull’agenzia del lavoro per far incontrare domanda e offerta e sulla qualificazione dei precari e dei disoccupati con offerte di lavoro non rifiutabili, riformulazione del carico fiscale con Flat Tax per le imprese e mantenimento della progressività dell’imposta sui redditi da lavoro. Sarà una lotta contro il tempo, sfoderando l’arte della mediazione: «La crescita può essere garantita, come ha affermato da sempre Pierluigi Ciocca, solo da una ripresa degli investimenti pubblici e privati, dall’edilizia alle nuove tecnologie. Non bisogna aver paura del progresso tecnico: è solo da esso che verrà l’occupazione sana, fondata sull’aumento dello stock di capitale e sulla ripresa della domanda interna, non dall’helicopter money e da vergognosi sgravi fiscali a pioggia». Inutile, aggiunge Sapelli, confidare solo nell’export, che alla lunga «ci uccide, noi e l’Europa».
E’ questo, ribadisce l’economista, l’asse di intervento che ci consentirebbe di sopportare un aumento del debito «come hanno fatto sempre Francia, Germania e Spagna nei momenti di flessione del ciclo, senza preoccupare l’oligopolio finanziario internazionale», il quale peraltro «ha già ha dimostrato di apprezzare positivamente più la stabilità politica dell’austerity, che è ormai vista come un peste anche dalle cuspidi finanziarie che sanno che la deflazione è la morte dei profitti». Così, conclude Sapelli, «si potrà costruire una rete di alleanze per superare il Trattato di Dublino e instaurare una politica dell’accoglienza dei migranti fondata sempre sulla misericordia ma nel contempo sull’assunzione, anzi, la riassunzione da parte dello Stato (e nello Stato) delle politiche di sostenibilità migratoria». E’ questo l’atteggiamento che Sapelli chiama “patriottismo laburista”. Buono e giusto: «Può unire e non dividere le due anime del governo, ferme restando le differenze strutturali nella meccanica dei partiti e dei movimenti».

«E’ bene dire sin da subito che l’unica speranza di sopravvivenza che questo governo possiede è quella di impugnare sin dall’inizio la bandiera di ciò che potremmo chiamare un “patriottismo laburista”». Parola di Giulio Sapelli, autorevole economista di formazione keynesiana. L’idea? Adottare la “mossa del cavallo” per agire sui due fronti, interno e internazionale, «provocando quella dissonanza cognitiva che ti fa vincere ogni partita di scacchi e quindi anche ogni battaglia politica». Per Sapelli, che affida la sua analisi al “Sussidiario”, il nuovo governo «sin da subito deve iniziare la negoziazione dei trattati europei». La Francia, del resto, si è già fatta avanti con la telefonata di Macron a Conte. «Una mossa anti-tedesca», anche se non bisogna farsi illusioni, dato che Parigi «ha mire annessionistiche sull’Italia in campo economico, come dimostra la storia recente e recentissima». Ma il governo Conte, sostiene Sapelli, ha un alleato prezioso contro l’austerity teutonica dell’ordoliberalismo: «Gli Usa prima di tutto, non lo si dimentichi mai. L’Alleanza atlantica è l’architrave della politica italiana e deve rimanerlo, agendo con intelligenza, come sempre storicamente si è fatto».

Sapelli spera che – facendo leva sull’alleato americano, l’Italia possa comunque conservare «una sorta di limitata autonomia nei rapporti con la Russia al di là delle attuali, transitorie posizioni americane». Questo permetterebbe a Roma di Giulio Sapellireinterpretare la politica estera italiana già espressa durante la guerra fredda, «anche nei momenti più bui come la Guerra del Vietnam e il conflitto tra Israele e le organizzazioni palestinesi, e come si sta oggi verificando con la posizione degli Usa su Gerusalemme». Tradotto: l’Italia come attore mediterraneo, in grado di attutire i colpi e mediare tra le diverse posizioni. Nonostante le apparenze, osserva Sapelli, il momento potrebbe essere propizio: infatti, «non vi è mai stato un punto di flessione così acuto nelle relazioni tra Usa e Germania» come quello che si sta verificando in questi mesi, «a partire dal “diesel gate” per finire con il confronto sui dazi e e sul commercio estero in corso a livello mondiale». Per l’economista, «l’Italia può e deve dire la sua con due esponenti di spicco come Savona e Moavero Milanesi proprio sui temi che interessano in primo luogo i tedeschi e i francesi». In altre parole, «Roma deve parlare a voce chiara e distinta con la cancelliera Merkel e la figura oggi più importante della politica tedesca: il ministro degli interni Horst Seehofer, capo storico della Csu».

La posta in palio è altissima: «Rinegoziare il Fiscal Compact, che non è nei trattati ma nei regolamenti». Per Sapelli «è possibile e si deve farlo subito, iniziando con contatti continui con Germania e Francia». Le ragioni, spiega, sono evidenti: «Nessun punto del programma “socialdemocratico” del governo Conte può reggersi con i vincoli di bilancio eurocratici esistenti, che debbono essere superati per creare crescita». L’elenco è pesante: eliminazione della legge Fornero, reddito di cittadinanza imperniato sull’agenzia del lavoro per far incontrare domanda e offerta e sulla qualificazione dei precari e dei disoccupati con offerte di lavoro non rifiutabili, riformulazione del carico fiscale con Flat Tax per le imprese e mantenimento della progressività dell’imposta sui redditi da lavoro. Sarà una lotta contro il tempo, sfoderando l’arte della mediazione: «La Pierluigi Ciocca, ex dirigente Bankitaliacrescita può essere garantita, come ha affermato da sempre Pierluigi Ciocca, solo da una ripresa degli investimenti pubblici e privati, dall’edilizia alle nuove tecnologie. Non bisogna aver paura del progresso tecnico: è solo da esso che verrà l’occupazione sana, fondata sull’aumento dello stock di capitale e sulla ripresa della domanda interna, non dall’helicopter money e da vergognosi sgravi fiscali a pioggia». Inutile, aggiunge Sapelli, confidare solo nell’export, che alla lunga «ci uccide, noi e l’Europa».

E’ questo, ribadisce l’economista, l’asse di intervento che ci consentirebbe di sopportare un aumento del debito «come hanno fatto sempre Francia, Germania e Spagna nei momenti di flessione del ciclo, senza preoccupare l’oligopolio finanziario internazionale», il quale peraltro «ha già ha dimostrato di apprezzare positivamente più la stabilità politica dell’austerity, che è ormai vista come un peste anche dalle cuspidi finanziarie che sanno che la deflazione è la morte dei profitti». Così, conclude Sapelli, «si potrà costruire una rete di alleanze per superare il Trattato di Dublino e instaurare una politica dell’accoglienza dei migranti fondata sempre sulla misericordia ma nel contempo sull’assunzione, anzi, la riassunzione da parte dello Stato (e nello Stato) delle politiche di sostenibilità migratoria». E’ questo l’atteggiamento che Sapelli chiama “patriottismo laburista”. Buono e giusto: «Può unire e non dividere le due anime del governo, ferme restando le differenze strutturali nella meccanica dei partiti e dei movimenti».

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16 Commenti

  1. Primadellesabbie
    5 giugno 2018 • 07:22

    Un bel problema!

    La fazione reazionaria, conquistati i paesi anglosassoni e a partire da questi, é quasi riuscita a paralizzare il pianeta imponendo la sua ideologia e, per quanto ci riguarda più da vicino, ha investito l’Europa utilizzando alcune caratteristiche proprie del mondo germanico, al punto che oggi é divenuto popolare accusare la Germania, che non é incolpevole con la sua vocazione ad accaparrarsi comunque il posto migliore a detrimento di tutti gli altri, di ogni malefatta o guaio che ci riguardi.

    Su cosa convenga fare ora, se l’occasione dovesse dimostrarsi propizia, molte persone sembrano avere le idee chiare, ma non si dimentichi che, a fine fiera, é ad un’indipendenza culturale che dovremmo puntare, posto che si riesca ad imbastirne una degna di questo nome e, per numerose ragioni che non é il caso di illustrare qui la sudditanza Atlantica non sembra essersi rivelata l’ambiente più idoneo a questo fine.

    Si tenga anche conto che non siamo nemmeno agli inizi di uno scontro di potere che sembra finalmente delinearsi, dagli esiti incerti, contro avversari che controllano la quasi totalità del campo di battaglia e contando su forze che, probabilmente e per la maggior parte, non hanno il panorama della situazione.

  2. Gio rgio
    5 giugno 2018 • 07:48

    La UE deve metabolizzare che la legge sulle unioni civili l’ha promossa un parlamento illegittimo che gode di riceverlo in culo od in bocca, ma quel parlamento non rappresentava la maggioranza degli italiani come si è ben potuto verificare con le votazioni del 4 marzo. Quindi le riflessioni del prof. Sapelli non sono condivise dalla maggioranza della popolazione che mette in discussione tutto l’impianto comunitario.
    I geni che hanno sottoscritto gli accordi relativi si ritengono mandatari di un pensiero divino sulle teste del popolo, credendo che i nodi non siano destinati a giungere al pettine, poveri illusi, figli di Satana che insegna a produrre le pentole ma non i coperchi.

  3. luigiza
    5 giugno 2018 • 08:16

    Parole di un uomo coi piedi ben piantati per terra. Mi auguro che nel nuovo governo vi siano orecchie attente a tali suggerimenti.

  4. &&&
    5 giugno 2018 • 08:17

    Niente di nuovo sotto il sole.

  5. &&&
    5 giugno 2018 • 09:02

    «Gli Usa prima di tutto, non lo si dimentichi mai. L’Alleanza atlantica è l’architrave della politica italiana e deve rimanerlo, agendo con intelligenza, come sempre storicamente si è fatto».(Articolo Sapelli )

    —–
    —–

    Non possiamo fare diversamente..poi questo avrà un prezzo. Perché dovremo pagare un prezzo per essere difesi dal potere angloamericano. Ma non ci sono alternative.

    Se riusciamo a divincolarci dal giogo germanico (non so come saranno gli sviluppi futuri ) ripristinando la sovranità monetaria (sempre “SE”….perché non è detto ) dovremo seriamente incominciare ad tentar di ritagliarci uno spazio nostro.

    Il primo step è l’autonomia militare : senza quella non si va da nessuna parte. Spendere più per il settore militare in tutti i comparti e costruirsi un minimo di arsenale nucleare. E queste son le precondizioni…..(che è già una cosa non semplice )…diversamente un”pesante” giogo esterno( in questo caso angloamericano ) non c’è lo toglie nessuno. Ovviamente sto correndo in “avanti” e in via ipotetica : la realtà attuale è ben altra. Ora serve solo riuscire a divincolarsi dall’oppressione UE/a trazione Germanica (che mira decisamente a stritolarci in tutti i sensi ) ..in un modo e in un altro. Se e sottolineo il “se” si riesce in questo , ed ormai è chiaro che ci si riesce solo con l’ausilio della sovrastruttura atlantica o genericamente anglo/americana (che è a sua volta un altra sottomissione ) , se ci riusciamo , e forse ci riusciremo (metto l’ enfasi sul “forse: siamo ancora molto lontani…) , poi ci sarà da vedere quali saranno gli sviluppi futuri geopolitici europei e mondiali , per capire cosa ci riserva il futuro (sempre da sottomessi )e in che modo possiamo ritagliarci uno spazio ed essere più , non saprei come dire, “virili” come nazione senza dover essere costretti a ripararci sempre e comunque con un potente di turno. Io prevedo comunque un futuro geopoliticamente molto ma molto turbolento…..sia in Europa che nel mondo , in prospettiva nel medio termine . Magari anche tragico: non sono ottimista . Ma per nulla…

    Non ci aspettano decenni di tutto sommato pace (o finta pace ) come il settantennio appena passato. Saranno decenni turbolenti..che ci riserveranno molto ma molte e ancora molte sofferenze (felicissimo di sbagliarmi: me lo auguro…).

    Prima o poi verrà (o ritornerà come classico ciclo e riciclo della storia )…il “grande dolore”…e stavolta forse sarà un dolore che non abbiamo mai conosciuto ne noi ne le scorse generazioni. Questa è a mio parere la nuda e non entusiasmante verità. Tanto per non illudersi.

  6. Orsetto
    5 giugno 2018 • 09:36

    ecco perché lo spread aumenta di colpo: non sono i mercati è la BCE ed ovviamente poi a ruota seguono i mercati, ma l’imput glie lo da la BCE

    http://www.ilgiornale.it/news/economia/yghygfygfyg.html

  7. &&&
    5 giugno 2018 • 11:12

    un altro tassello di una certa intelaiutura di destra radicale in funzione antieuropeista ove europeismo è inteso come il sistema UE/euro,,,che è la negazione per eccellenza della Vera Europa che è ben altra cosa.

    Salvini governo Lega/M5s che stringe intese di alleanza cooperazione con l’Ungheria di Orban..nota antieuropeista e anti Soros.

    Mo a questo si sta aggiungendo l’Austria che dichiara di considerare l’Italia un “Alleato Forte”….ovviamente tutti con visione anti Ue..

    notate come (e questo è grazie alla Lega e a Salvini…non certamente al M5s)..si sta delineando un altra tessitura di alleanze opposte alla visione UE/euro a trazione Germanica?

    Va bene..molto bene. (se continuano cosi…)

    http://www.ilgiornale.it/news/politica/e-orban-laustria-litalia-alleato-forte-1536770.html

    il Ruspista si sta muovendo benino: sta facendo quello che ha promesso di fare……

    quando il canovaccio di alleanze si è allargato ed è diventato solido : dare dei bei colpi ..al sistema UE/euro/Germania.

    ecco…

  8. Orsetto
    5 giugno 2018 • 14:12

    Tooooo…il BILDERBERG e la sua riunione annuale si terra in Italia a Torino!!!

    https://torino.corriere.it/economia/18_giugno_05/bilderberg-sceglie-l-italia-torino-meeting-annuale-cff7e146-689f-11e8-8268-f285580d0dac.shtml

    non è mica un caso….l’Italia è oggi il Paese che potenzialmente può sconvolgere gli assetti europei. Ed ecco che “loro ” vengono qui….fanno sempre cosi.

    Uno dei temi principali è il “populismo”.

  9. Monia De Moniax
    5 giugno 2018 • 18:48

    Basta avere del Buon Senso, senza essere degli economisti eccelsi o non eccelsi per essere d’accordo su tutto quello che ci dice Giulio Sapelli. Digrignare i denti può essere efficace, soprattutto se il dissenso al sopruso è legittimo come nel caso dell’Italia rispetto ai cleptocrati [termine copiato] D e F e petali di carciofo associati.

    Fanno le guerre a suon di bombardamenti sui soliti Civili, fra cui per la miseria, guarda un po’ ci sono dei Bambiniiiiii ! o organizzano guerre “civili” arancione, verde, rosse, azzurre, gialle, viola, insomma di tutti i colori dell’arcobaleno, per cuccarsi il loro territorio, creano dei profughi, li esportano in in modo massiccio in Italia, la governi-consensiente pattumiera d’Europa, le ong li raccattano, li scaricano nei nostri “mari del sud”, li imprigionano per cuccarsi € 37,00 a cranio al giorno, li sparpagliano negli abitati per fare confusione o peggio, li fanno lavorare in “nero” a € 2 l’ora per 14 ore o più, ed abbassano così la paga di noi autoctoni, i cui laureati sono costretti an andare a Londra o in Germania a fare gli sguatteri, i camerieri, e se va bene i “pizzaioli”. Complimenti per il risultato, traditori d’Italia. Che Nostra Sorella Natura faccia Giustizia su di voi e su tutti i vostri correlati, colpevoli o innocenti che siano.

    Rai Radio 3 rassegna stampa prima pagina Il Carolo di turno legge “dettagliatamente” i giochetti da ragionieretto dello stato d’indecenza che fa, lui dice, la ndrangheta, nel sud, coi fondi europei ed i negher importati dalle ong e non solo. Sono le stesse, identiche, circonvoluzioni da treccartari che han fatto in Italia i governi passati al soldo degli ideatori biscazzieri bari che dirigono la UE ed i suoi “sudditi” a costo zero e profitto mille. S’illuminassero con una scarica di CA a 380 V.

    Una signora eccezionalmente colta ed intelligente ci ha spiegato ed ha spiegato a quell’arrogante di conducente della trasmissione prima pagina rai radio3 la differenza fra Costituzione e Trattato. Ineccepibile, spiegato in maniera erudita ma comprensibile a tutti. Pur dandole ragione, il borioso ha avuto da rimbeccare, stupidamente qual è la sua natura di venduto al sorosismo imperante, ancora per poco, se “abbiamo” i gioielli al posto giusto. Denigrandolo in maniera così massiccia, mi stanno facendo diventare simpatico Salvini, anche se cacciatore e magnacadaveri. Del resto lo sono anche loro.

  10. lily
    6 giugno 2018 • 01:51

    …. ricordi sbiaditi di promesse elettorali lontane…….
    tuonava Salvini. abolire subito la vergognosa legge Lorenzin sui vaccini obbligatori….
    ma ora le multinazinali americane del farmaco non lo vorranno nemmeno sentire…….

    L.

  11. lily
    6 giugno 2018 • 02:21

    noi aspettiamo, non dimentichiamo queste promesse….
    la corte costituzionale europea ha considerato la legge Lorenzin costituzionale….
    colpa delle solite lobby?
    anche i lobbisti americani ora ci guardano…

    l

    .

  12. lily
    6 giugno 2018 • 02:39

    rettifico:la corte costituzionale italiana, non europea, considerò costituzionale la legge PD GLAXO
    che viola palesemente òa costituzione nazionale e i trattati internazionali

  13. lily
    6 giugno 2018 • 03:09

    quindi…. i nostri politici dovranno fare un grosso lavoro di riparazione della Costituzione che è stata così barbarameten bistrattata, restituendoci la dignita di uomini liberi
    e in merito ai Trattati…. è veramente mortificante il modo in cui si è nascosto ai popoli il loro contenuto per impedire un referendum democratico che li avrebbe e inevitabilmente condannati come era già avvenuto in occasione del referendum che aveva bocciato la costituzione europea
    I nostri politici di quell’epoca hanno combinato un tale guaio che non dovrebbero più farsi veder in giro
    questi nuovi politici hanno l’occasione per rimediare tanti errori e tentare di restituirci il nostro paese ormai patria di stranieri

  14. &&&
    5 giugno 2018 • 09:19

    L’Italia è in una posizione geografica particolare , e non possiamo permetterci di essere militarmente sguarniti: lo ha capito solo Casa Pound…se lo capissero che il potenziale militare non è l’equivalente di militarismo, fascismo , nazismo o non so che (quei coglionazzi di sinistra..) faremo un grosso passo avanti . Forze armate possenti ed efficienti più arsenale militare difensivo corposo (inevitabile il potenziale nucleare autosufficiente ) è indispensabile ad un Paese come i nostro proprio per ritagliarsi autonomia (o perlomeno meno dipendenza ).

    Altro : non c’è nulla di più deleterio dello smembrare la nazione con secessioni varie. Errato.

    Essendo posizione geografica particolare…i vari neo staterelli che si verrebbero a creare da Nord a Sud sarebbero ancor di più suscettibili di essere manovrati , sottomessi , e usati…perché infinitamente più deboli. Allora non avrebbero o ne avrebbero molto ma molto meno voce in capitolo , senza nessuna possibilità di voce in capitolo in sede internazionale. Perché di tanto in tanto..si sente la vocina delle “secessioni”, fragmentazioni in micro staterelli etcetc non solo in Italia ma in Europa: SBAGLIATO . Aiuta chi vuol dominare geopoliticamente , perché le aree deframmentate diventano più vulnerabili . Questa è la realtà.

  15. &&&
    5 giugno 2018 • 11:19

    Altro: Salvini e la Meloni sono d’accordo per una legge ad hoc anti Soros…sia per quanto riguarda il Soros che viene e parla con i nostri capi di stato come se fosse chissà chi…dice, decide, influenza etc etc sia per i suoi “noti” finanziamenti alle cosiddette ONG..

    questo è il prossimo passo da fare….(credo che lo faranno )

    da notare: Soros finanzia tutte le sinistre “progressiste /liberal”…ma proprio tutte.

    Ovviamente va fatto il distinguo: è un progressismo ideologico sorosiano …non ha nulla a che fare con il “progressismo sano” se di progressismo o progresso dobbiamo parlar.

    E’ un progressismo funzionale allo sfasciar le società e la loro struttura..per creare un “qualcosa” plasmata secondo le visioni globaliste sorosiane. Un male assoluto.

    la filosofia “Open Society” di Soros..non è un programma di progresso:_ è un programma criminale di morte e devastazione.

    di cui purtroppo le sinistre mondiali imbastardite si son fatte portavoce e braccio armato. Ma la pacchia è finita.

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