Belano contro Salvini e tacciono sul martirio degli italiani
La parola “intellettuale” deriva dal latino intus-legere, e in quanto tale dovrebbe essere riferita ad un individuo in grado di “leggere dentro” e di non accontentarsi della sola parte emersa di una informazione. L’intellettuale, stando al senso etimologico, dovrebbe essere dunque l’opposto del superficiale – colui che approfondisce, appunto. Invece, gli intellettuali con cui abbiamo a che fare sui media tradizionali e sui social, in linea di massima tendono ad aggregarsi come una classe sociale qualunque. Esistono dunque gli operai, i lavoratori autonomi, gli imprenditori, i colletti bianchi e… gli intellettuali. Sono divenuti una professione, e come tale autoreferenziali e inclini a salvaguardare i propri interessi di casta. Manca solo che ne venga istituito l’ordine professionale e il quadro si completa. Ecco allora che gli intellettuali di oggi si smarcano completamente dalla funzione tradizionalmente loro attribuita di dotti perennemente curiosi che esercitano il dubbio, per abbracciare l’appartenenza ad una élite culturale. Caso emblematico, quello della rivista “Rolling Stone” che ha appena lanciato un manifesto contro il ministro dell’interno Salvini, in cui compaiono le adesioni di oltre 50 artisti e personaggi del mondo dello spettacolo.
Il messaggio, prontamente copiaincollato sui social da tutti i “Napalm51” del web, ha come sfondo una copertina arcobaleno con scritto: “Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice”. E’ del tutto evidente che il politico di punta oggi in Italia, il leader della Lega, possa portarci alla rovina e che le sue politiche possano legittimamente essere considerate sbagliate. Quello che però dovrebbe destare non poca preoccupazione è il format che sta dietro (e davanti) alla protesta: un format visto mille volte e che, francamente, ha stufato anche i santi. La bandiera arcobaleno ancora una volta diventa un brand per tutte le stagioni e rinuncia a selezionare davvero opinioni e analisi: ci mettiamo dentro i pacifisti (bandiere esposte sui balconi ai tempi della guerra in Iraq), ci mettiamo dentro partiti politici (la sinistra radicale o pseudotale), ci mettiamo dentro anche i gay. Ora, a questo varipinto calderone si aggiunge anche l’individuazione dell’uomo nero, un nemico, che, come tutta la storia della propaganda insegna, è il modo migliore per raggiungere obiettivi identitari. Per dirla senza tanti giri i parole: con questa operazione, rivolta contro un singolo uomo, si prova a riunificare la sinistra, ma identificandola con la categoria degli intellettuali. Non con i lavoratori, non con gli operai, non con la classe media, non con gli impiegati, ma con i maître à penser.
Quante volte abbiamo visto in moto questo meccanismo? Come fenomeno sarebbe anche divertente da analizzare, visto che le prime aggregazioni degli intellettuali italiani sotto l’ombrellone multicolore arcobaleno proponevano temi alquanto “salviniani”. Li ricordate i no-global di inizio millenio? Per non parlare delle battaglie degli artisti come Jovanotti contro il debito pubblico dei paesi in via di sviluppo. “Cancella il debito”, urlava il Jova a squarciagola dal palco, per poi scordarsi sbadatamente di tutto quanto predicato fino ad ora contro il debito, quando a soffrire dell’inganno finanziario sul debito sono i suoi connazionali. La serie degli appelli ai “valori” è così diventata sempre più lunga. Si tratta però di riferimenti – come i diritti umani o i diritti civili – che non potrebbero nemmeno essere concettualmente compresi se per paradosso non esistesse, a renderli credibili, ciò che essi stessi aspramente criticano, e cioè gli Stati ed i confini. Il vero guaio non sta nel legittimo e sacrosanto dissenso, ma nel fatto che, così formulati, portano l’intellettuale alla definitiva abdicazione al suo ruolo.
In un’indimenticabile intervista, il filosofo torinese Costanzo Preve riassumeva il problema degli intellettuali superficiali con questo duro giudizio: «Mentre ai tempi di Hegel e Schopenhauer, ma anche ai tempi di Adorno, gli intellettuali erano generalmente più intelligenti delle persone comuni, oggi ci troviamo in una situazione nuova: gli intellettuali sono nella stragrande maggioranza più stupidi delle persone comuni. E’ una novità degli ultimi 50 anni e lo vediamo quando vengono interpellati nei talk show televisivi, perchè dicono una quantità di stupidaggini molto maggiore di quelle che si sentono pronunciare dai tassisti, dai baristi o dalle casalinghe al mercato. Adorno, Marcuse e Sartre, ad esempio, si possono contestare, io ad esempio non sono d’accordo con loro – concludeva Preve – ma senza dubbio dicevano cose intelligenti, che fanno riflettere. Oggi questo non accade più e dobbiamo aspettarci solo scemenze».
La constatazione di Preve, che risale al 2011, è oggi più attuale che mai. Resta da chiedersi: perchè accade ciò? Secondo Preve questa situazione è da ascrivere alla sudditanza di filosofia, letteratura, arte, ecc. all’economia, la scienza triste che si è presa tutti gli spazi del sapere. A questo dato di fatto, aggiungerei però anche la modalità di selezione della classe dirigente, in Italia determinata da circoli ristretti e salotti, impenetrabili a tutti coloro i quali non si lasciano omologare. Nell’ultimo demenziale appello ad una civiltà nemmeno pensabile senza lo Stato di diritto e la sovranità questi circoli chiusi sono tornati a belare.
(Massimo Bordin, “Gli intellettuali di oggi sono stupidi”, dal blog “Micidial” del 6 luglio 2018).
Come non condividere il pensiero di Preve sugli intellettuali?
Chi eventualmente stabilisce che siano tali?
Per me sono adatti solo al trattamento dei materiali inerti.
E’ molto semplice: odiano gli Italiani.
In un sistema di mercato, anche la mente umana è una merce, che può essere venduta al miglior offerente.
È impossibile fare carriera al Corriere o su Repubblica se esprimi opinioni non allineate.
È molto difficile vincere il premio Strega o ambire a cattedre prestigiose se hai personalità.
È impossibile andare in televisione a sputare sentenze frutto di ragionamenti su tutto e tutti se sei un uomo e non un inetto intellettuale prezzolato servo del potere .
NB stessa cosa avviene in Germania e in Francia e in UK e USA, in pratica, pure in quei paesi gli intellettuali si vendono al potere di turno per fare soldi e carriere anche se il prezzo da pagare è sostenere tesi prive di dignità logica, razionale ed umana.
Di questi tempi, gli intellettuali, se ce ne sono, se ne stanno ben nascosti e camuffati.
Conseguenza, anche questa, del procedere del Kali Yuga?
O dell’affermazione irresistibile del potere mediatico che presiede anche alla scelta, immagino per entusiastica acclamazione, degli esemplari fallati da imporre come intellettuali?
O, infine, alla scomparsa di certe personalità, di certi ’salotti’, antipatici e detestabili quanto si vuole, ma che li sapevano individuare (i potenziali intellettuali)?
Cominciamo con il separare il termine dal succedaneo proditoriamente immesso sul mercato, evitando di scrivere con leggerezza frasi come questa: ‘…le prime aggregazioni degli intellettuali italiani sotto l’ombrellone multicolore arcobaleno proponevano temi alquanto “salviniani”. …’, in modo da non confondere confermando, magari involontariamente, la validità di patenti farlocche.
Il neoliberismo trasforma i “diritti” in “privilegi” ma trasformare gli “intellettuali” in “casta” non mi sembra molto diverso.
Sono pienamente d’accordo. Ottimo contributo. L’unico appunto è relativamente alla circostanza che i “nuovi intellettuali” sarebbero in genere più stupidi della gente comune. Credo però che non si è ancora giunti a quella sorta di “massa critica” di popolazione consapevole. Sono ancora troppi i concittadini che spendono poco tempo a informarsi adeguatamente, su mezzi alternativi alla televisione generalista. Oggi gli strumenti per un’informazione indipendente ci sono e lo spazio per giustificare la propria disinformazione si sta riducendo sempre di più. Ovverosia, penso che in molti casi c’è una sorta di corresponsabilità , in molti casi si tratta di complici-inconsapevoli che hanno subiscono addirittura dei danni conclamati da questo stato delle cose, nonostante ciò sono coloro che perseverano nel mantenere lo stato di cose comìè. E’ vero, ci vuole del tempo per selezionare le informazioni e per dare credibilità ad una fonte d’informazione piuttosto che a un’altra. Tuttavia è l’unico modo per delle idee scevre da condizionamenti ed, come si dice, essere veramente liberi liberi.
Jovanotti , citato nell’articolo per quando urlava dai suoi concerti “cancella il debito” è uno dei tanti figli n’drocchia partoriti dalla cultura girotondara – accogliente – frociante – buonista instillata come germe sterminatore dal partto dei rabbini fondato nel 1921 a Livorno e dai suoi figlioletti minori.
Sono questi i nuovi intellettuali , quelli che riempiono stadi e palasport e ipnotizzano migliaia di giovani con le loro minchiate , per passare poi alla fase successiva dove vengono “accalappiati” dal sistema e usati , non so quanto inconsapevolmente.
Ecco qui questo idiota patentato invitato , non so a che titolo , addirittura all’università di Firenze , a dare la versione corretta sul debito pubblico.
https://www.youtube.com/watch?v=MDEmI62X1c0
è la Kul-tura di sinistra….roba seria
O.T.
Ecco il risultato del summit Trump /Putin
ecco bravi…ottimo: adesso visto che sia Trump che Putin sono in ottime relazioni con il Ruspista …si vada avanti però: far saltare le sanzioni alla Russia…e spingere perché salti il sistema UE/euro..
ecco….
dopodiché..visto il vento propizio attuale: spazzar via tutto cio che è progressista/liberal .. tipo la melma di cui parla l’articolo di questa pag. del blog.
Ottimo esempio è il modo di procedere di Putin e Orban….Gay Pride con tanto di bambini al seguito , in Ungheria o Russia non se ne vedono….tantomeno lezioni sessuali “frocie” (ops pardon…”diversamente normali” come il politically correct impone….cioè appunto “frociastre” ) “pedofile ” gender o quanto di lurido altro ai bambini ne nelle scuole primarie ne secondarie…
spazzar via sta marmaglia sorosiana sinistra….
L’atteggiamento ideologico di una parte della carta stampata unitamente all’esterofilia della classe intellettuale dominante riempie la narrazione mainstream di disprezzo verso il Paese reale considerato volgare, immaturo e razzista.
Più che raccontare e spiegare la realtà, certi intellettuali cercano di influenzare le persone con una boria pedagogica noiosa tentando di demonizzare la gente ed etichettando i suoi sentimenti come “populisti”.
Questa sinistra “al caviale” si è dimostrata così cinica da generare prima il caos (permettendo l’immigrazione incontrollata) per poi fare ipocriti appelli alla solidarietà criticando le azioni di chi cerca di disinnescarlo (il caos).
Ma ciò che è più stucchevole e fastidioso è l’opinione che questa “sinistra” ha della gente.
Ritengono che il popolo sia prevalentemente composto da gente così idiota (da non riconoscere le loro menzogne) e così senza memoria da non ricordare le loro scelte e decisioni politiche cha hanno portato al “disastro”.
Bello questo articolo di Antonio Socci…
http://www.liberoquotidiano.it/news/sport/13360479/russia-2018-antonio-socci-trionfo-patrie-orgoglio-bandiera-nazione.html
di cui evidenzio:
—–>>>Rosicano come una colonia di castori lassù nei Palazzi delle élite. Il Campionato mondiale di calcio ha suscitato molti mal di pancia per due ragioni.
—–>>>
—–>>Cos’è che ha tanto entusiasmato? Proprio ciò che l’ideologia dominante ha cercato in questi anni di sradicare: il sentimento popolare di appartenenza, il riconoscimento collettivo in una bandiera, l’identità nazionale. È stato il ritorno e la festa delle patrie.
—–>>>Contro il triste anonimato del cosmopolitismo ideologico che sui media ci ammorba da anni,
——>>contro la noiosa retorica dei «cittadini del mondo» che vuole spazzar via le bandiere e le frontiere in un grande e caotico calderone di disperati senza patria,
——>>>contro il nichilismo che (…) – vorrebbe piallare tutte le identità e le nazioni
——->>avere un’identità, una patria e amare una bandiera non vuol dire affatto – come ci martellano da anni – essere razzisti, fare la guerra e odiare gli altri, ma l’esatto contrario: vuol dire saper riconoscere e apprezzare le altre identità e le altre bandiere.
——>>>Semmai è chi non ha nessuna identità che odia tutte le identità.
——>>>Poi c’è il secondo mal di pancia per il nostro Giornalista Collettivo e per gli gnomi del Pensiero Unico: l’organizzazione dei Mondiali di calcio in Russia è stata perfetta.
Per certi ambienti del fanatismo clintoniano e antirusso, che hanno passato gli ultimi anni a dipingere la Russia di Putin come una sorta di stalinismo redivivo, è un grave scorno che essa abbia dimostrato a tutto il mondo di essere un Paese così efficiente e – udite udite – normale, civile e festoso, (…). Un popolo che – possiamo dirlo – ha ritrovato la gioia di vivere dopo il comunismo e dopo i terribili anni Novanta della colonizzazione occidentale.
—–>>>Il bau bau di certi media occidentali (nostalgici della guerra fredda) dov’è andato a finire? Non c’era un mostro, al Cremlino? Non mangiava bambini? Non era una minaccia planetaria?
—–>>>Ora si comincia a capire che il Satanasso russo è una creazione farlocca dei media. A Mosca, nella stupenda San Pietroburgo e nelle altre città dei Mondiali c’è invece un Paese bellissimo da vedere, un grande paese moderno che è anche un’antica civiltà cristiana ritornata in Europa dopo la notte del comunismo.
—–>>Il comunismo nell’est Europa è finito e i comunisti sono rimasti solo qua in occidente dove magari si sono vestiti da ultras atlantisti e oggi danno lezione di odio antirusso e di fanatismo Nato
——>>>Donald Trump accusandolo magari di “tradire” la Nato per “flirtare” con Putin (titolo di Repubblica del 3 luglio: «Trump mina la Nato: il suo cuore batte per Putin»). Tutto sta cambiando.
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Che dire? incoraggiante
parola d’ordine: spazzare via tutte le sinistre sorosiane . E’ questo il momento giusto….
E che sono artisti quelli? Ci rompono i timpani e non solo quelli, anche altri attributi maschili che a forza di essere rotti si sono attaccati anche alle donne, con le loro cacofonici insulsi rappetti. Per me cantanticchi, attoricchi, calciatoricchi, potrebbero anche morire di fame. Non ci ho mai speso una lira o un €, a parte i veri artisti, pochi, ora tutti morti. Che loro non stiano con Salvini ci va più che bene. Non gradiremmo la loro “compagnia”. Facessero le merende col Pe.De.Re. e non ci affliggano con la loro non richiesta presenza. Un bello spoil system urge, in tv, radio, giornali di carta straccia e “su linea”. Per quanto riguarda l’indottrinamento frocio e pedofilo dei Bimbi, chi li fa, a loro rischio e pericolo, ché nati dovranno morire, se li tenga a casa. Se compri la bicicletta, poi deve pedalare. Siamo 60 milioni, una volta eravamo 30 milioni. Stavamo più larghi. E poi come si dice? Poca brigata, vita beata. Wubbi: come hai ragione ! Solo chi è POCO SCIMMIA si salva. E Noi lo siamo poco Scimmie, l’unica Bestiloa che non mi piace troppo, perché somiglia troppo all’umano ani-male. I Lemuri però mi piacciono: Sono sempre all’erta. A me Jeova Notti m’è stato sempre su quell’attributo che non posseggo. Appena lo sento, spengo la radio, anzi, l’ammutolisco con “pausa”, come faccio per la “pubblicità” farlocca ed ingannevole. Basta spegnerli, o ammutolirli. Compriamoci un audio libro, magari di Silvano Agosti [non è mio parente] da ascoltare mentre facciamo la-il “colf” per casa [nostra]. Bellissima l’idea di Salvini di fare il prossimo “incontro” Putin Trump da Noi. Vogliono la Pace. Noi siamo d’accordissimo. E la smettessero gli amerigazzi anti.trumpiani di fare le vittime di hackers Russi. Non sono forse loro i “creatori” dell’informatica algoritmara? Quella che ti fa impallare il PC perché troppo ordinato e contrordinato, praticamente troppo complicato? Ma ci facessero il PIA incarta e porta a casa CERE.
Più che stupidi, gli “intellettuali” di oggi sono tutti partigiani del Capitale, in cambio di laute prebende.
Integrazione.
Festa per il Gay Pride al centro estivo di Casalecchio, rabbia dei genitori.
Bimbi truccati e cartelloni arcobaleno. Le mamme: “Inopportuno, non sapevamo nulla’’
https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/gay-pride-bambini-festa-1.4034535
In breve, nessun “intellettuale” che va spesso sui media mainstream ha mai vigorosamente protestato contro la campagna “Gender” nelle scuole e ciò è avvenuto per i motivi indicati nel precedente post.
Che fa? Mi legge nel pensiero?
Integrazione.
“Il tema di maturità come moderna tecnica di orientamento di massa”, Enzo Pennetta, 21 giugno 2018
http://www.enzopennetta.it/2018/06/il-tema-di-maturita-come-moderna-tecnica-di-orientamento-di-massa/
In breve, nessun “intellettuale” che va spesso sui media mainstream ha espresso perplessità o proteste su subdole tecniche di manipolazione di massa del genere e ciò è avvenuto per i motivi indicati nel precedente post.
Per concludere in breve, il ruolo del vero intellettuale dovrebbe essere che con l’esempio insegna l’indipendenza del pensiero e invece è andata a finire che tanti falsi intellettuali con il loro esempio insegnano la prostituzione del pensiero al migliore offerente.
Inopportuno ? Questo è violenza e stupro a livello psicologico, il voler creare un imprinting sessuale.
Integrazione.
Le 7 mosse dell’Unione Europea per diffondere l’ideologia gender
https://www.osservatoriogender.it/le-7-mosse-dellunione-europea-diffondere-lideologia-gender/
In Francia da pochi giorni hanno eliminato la parola “razza” dalla Costituzione e si apprestano anche a fare importanti modifiche costituzionali sull’identità sessuale e quindi in breve, non deve esistere più il concetto di razza, non deve esistere più l’identità sessuale naturale, deve solo esistere “Babilonia UE”.
Si può usare il termine “deviazione” quando ci si riferisce alla mente?
tal establishment / mondo cul-turale (molto ma molto “cul” ) con lo stesso imprinting standard progressista ..in tutto il mondo. Non è roba farlocca ..è roba seria partorita dalle viscere sinistre.E’ il progressismo che illumina il mondo…non spegnammo questa luce.
Non scherziamo…..pane al pane e vino al vino. Che diamine….;-)
Pardon ho dimenticato il link del summit :
https://www.ilfattoquotidiano.it/