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Barnard: Assange sta marcendo per noi, e nessuno lo aiuta

Scritto il 29/12/18 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

L’intellettuale che rispetto più al mondo, Noam Chomsky, da 70 anni ripete alla società civile una sola cosa: “Organize”, cioè agite nella vita reale per l’interesse comune. Lo conosco bene, siamo sempre in contatto, e da quando avevo 28 anni io non ho fatto altro: “Organize”. Oggi ho sessant’anni, sono parecchio stanco, ma non smetto, ed eccomi sotto l’ambasciata dell’Ecuador a manifestare contro la neo-rivelata incriminazione di Julian Assange da parte degli Usa. Non c’è un cane, ed è più o meno così da anni ormai, salvo sparute apparizioni di gruppetti per poche ore. Avevo allertato giornalisti e attivisti inglesi per mesi, ma nessun collega, neppure principiante idealista o blogghettaro, si fa vivo. Ma sui social internazionali (non quelli italiani) la mia iniziativa ha registrato decine di migliaia di approvazioni, sembrava aver scatenato una valanga, dalla Gb al Canada, Usa, Spagna, dalla Polonia persino, o paesi scandinavi. Sui social sembra che milioni di attivisti stiano freneticamente agendo per Assange. Ma dov’è tutta sta gente? Perché sotto ’sto terrazzino miserrimo da mesi e mesi non succede più niente di massiccio e costante? I social, quelli che: col click cambiamo tutto e spacchiamo il culo…
La madre di Assange mi ha scritto, e mi conferma che le condizioni di questo eroe civico sono ormai disperate per lo stato d’isolamento da 6 anni. Le ho risposto che c’è motivo di denunciare il governo inglese per crimine di tortura, secondo la Convenzione dell’Onu contro la tortura del 1983 ratificata in legge nazionale da Londra nel 1987. La convenzione specifica che si definisce tortura “grave sofferenza inflitta, fisicamente o mentalmente, a una persona”, che è ciò che la Gran Bretagna sta facendo a Julian Assange. Assange sa che se lascia l’ambasciata sarà estradato dagli inglesi negli Stati Uniti, dove non esiste rispetto di alcuna legge sul pianeta quando si parla di “Interesse Nazionale”, nel nome del quale i presidenti ordinano quotidianamente la tortura dei sospetti, gli omicidi extra-giudiziali, i sequestri di persona e la detenzione “incomunicado” senza limiti. E Washington accusa Assange proprio nel nome dell’Interesse Nazionale.
Vogliono macellare Assange, ma non perché abbia rivelato nomi o messo in crisi i servizi segreti o influenzato le elezioni. Balle. Il vero motivo per cui Assange va macellato lo spiegò nel 1983 il più influente pensatore politico dell’America moderna, Samuel P. Huntington, quando scrisse: «Il Potere rimane forte quando rimane nell’oscurità. Se lo si mostra alla luce (conoscenza dei cittadini) esso inizia a evaporare». Stanno macellando chi vi tutela, chi davvero fa informazione contro i Poteri, nell’indifferenza di tutti, degli italiani sopra a tutti, coi nostri eroi pentastellati che mettono un lecchino leghista a garanzia della “libera informazione” (sic) invece di offrire cittadinanza e rifugio a un eroe mondiale dell’informazione che tutela tutti. Qui fa un freddo cane, sotto quel terrazzino.
(Paolo Barnard, “@Ecuadorian Embassy? Assange?”, dal blog di Barnard del 27 dicembre 2018).

L’intellettuale che rispetto più al mondo, Noam Chomsky, da 70 anni ripete alla società civile una sola cosa: “Organize”, cioè agite nella vita reale per l’interesse comune. Lo conosco bene, siamo sempre in contatto, e da quando avevo 28 anni io non ho fatto altro: “Organize”. Oggi ho sessant’anni, sono parecchio stanco, ma non smetto, ed eccomi sotto l’ambasciata dell’Ecuador a manifestare contro la neo-rivelata incriminazione di Julian Assange da parte degli Usa. Non c’è un cane, ed è più o meno così da anni ormai, salvo sparute apparizioni di gruppetti per poche ore. Avevo allertato giornalisti e attivisti inglesi per mesi, ma nessun collega, neppure principiante idealista o blogghettaro, si fa vivo. Ma sui social internazionali (non quelli italiani) la mia iniziativa ha registrato decine di migliaia di approvazioni, sembrava aver scatenato una valanga, dalla Gb al Canada, Usa, Spagna, dalla Polonia persino, o paesi scandinavi. Sui social sembra che milioni di attivisti stiano freneticamente agendo per Assange. Ma dov’è tutta sta gente? Perché sotto ’sto terrazzino miserrimo da mesi e mesi non succede più niente di massiccio e costante? I social, quelli che: col click cambiamo tutto e spacchiamo il culo…

La madre di Assange mi ha scritto, e mi conferma che le condizioni di questo eroe civico sono ormai disperate per lo stato d’isolamento da 6 anni. Le ho risposto che c’è motivo di denunciare il governo inglese per crimine di tortura, secondo la Julian AssangeConvenzione dell’Onu contro la tortura del 1983 ratificata in legge nazionale da Londra nel 1987. La convenzione specifica che si definisce tortura “grave sofferenza inflitta, fisicamente o mentalmente, a una persona”, che è ciò che la Gran Bretagna sta facendo a Julian Assange. Assange sa che se lascia l’ambasciata sarà estradato dagli inglesi negli Stati Uniti, dove non esiste rispetto di alcuna legge sul pianeta quando si parla di “Interesse Nazionale”, nel nome del quale i presidenti ordinano quotidianamente la tortura dei sospetti, gli omicidi extra-giudiziali, i sequestri di persona e la detenzione “incomunicado” senza limiti. E Washington accusa Assange proprio nel nome dell’Interesse Nazionale.

Vogliono macellare Assange, ma non perché abbia rivelato nomi o messo in crisi i servizi segreti o influenzato le elezioni. Balle. Il vero motivo per cui Assange va macellato lo spiegò nel 1983 il più influente pensatore politico dell’America moderna, Samuel P. Huntington, quando scrisse: «Il Potere rimane forte quando rimane nell’oscurità. Se lo si mostra alla luce (conoscenza dei cittadini) esso inizia a evaporare». Stanno macellando chi vi tutela, chi davvero fa informazione contro i Poteri, nell’indifferenza di tutti, degli italiani sopra a tutti, coi nostri eroi pentastellati che mettono un lecchino leghista a garanzia della “libera informazione” (sic) invece di offrire cittadinanza e rifugio a un eroe mondiale dell’informazione che tutela tutti. Qui fa un freddo cane, sotto quel terrazzino.

(Paolo Barnard, “@Ecuadorian Embassy? Assange?”, dal blog di Barnard del 27 dicembre 2018).

Paolo Barnard davanti all'ambasciata ecuadoregna di Londra

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Tag: abusi, ambasciate, America, asilo politico, attivisti, blog, Canada, carcere, Cia, cittadinanza, cittadini, civismo, Commissione Trilaterale, conoscenza, Convenzione contro la tortura, coraggio, criminalizzazione, crimini, crisi, denuncia, detenzione, dignità, diritti umani, disinformazione, disperazione, dominio, Ecuador, elezioni, eroismo, estradizione, giornalismo, giornalisti, governo gialloverde, Gran Bretagna, idealismo, incriminazioni, indifferenza, informazione, Inghilterra, intellettuali, intelligence, interesse nazionale, isolamento, Italia, Julian Assange, Lega, leghisti, Londra, M5S, mainstream, media, modernità, movimento 5 stelle, neoliberismo, Noam Chomsky, occulto, omicidi extra-giudiziali, omicidio, Onu, oscurità, Paolo Barnard, pensiero, pentastellati, pericolo, Polonia, potere, Regno Unito, rischio, rispetto, rivelazioni, Samuel Huntington, Scandinavia, sequestri di persona, servizi segreti, silenzio, social, social media, social network, società civile, sofferenze, sospetti, Spagna, Stati Uniti, storia, tortura, trasparenza, tutela, Usa, Washington, Wikileaks

14 Commenti

  1. Gio rgio
    29 dicembre 2018 • 07:55

    Probabilmente Barnard con questo tipo di azioni cerca visibilità.
    Cosa possiamo fare noi per Assange?

  2. redfifer
    29 dicembre 2018 • 08:15

    Gio rgio col tuo commento da pusillanime sembra che tu non abbia capito un cazzo dalla vita!

    “SE UN UOMO NON E’ DISPOSTO A LOTTARE PER LE PROPRIE IDEE, O LE SUE IDEE NON VALGONO NULLA, O NON VALE NIENTE LUI”- EZRA POUND

  3. redfifer
    29 dicembre 2018 • 08:16

    Gio rgio col tuo commento da pusillanime sembra che tu non abbia capito un niente dalla vita!

    “SE UN UOMO NON E’ DISPOSTO A LOTTARE PER LE PROPRIE IDEE, O LE SUE IDEE NON VALGONO NULLA, O NON VALE NIENTE LUI”- EZRA POUND

  4. Gio rgio
    29 dicembre 2018 • 08:56

    redfifer, chi è lei per etichettarmi come pusillanime? Forse la reincarnazione di Fionn_mac_Cumhail?
    Non mi ricordo di averla vista in nessuna saga eroica. Ma mi faccia il piacere!!!

  5. Gio rgio
    29 dicembre 2018 • 09:01

    Il titolo del post recita: “Assange sta marcendo per noi, e nessuno lo aiuta.”, forse glielo ha chiesto lei, redfifer, un aiuto ad Assange? Io non gli ho chiesto niente.
    Non è mia abitudine delegare qualcuno al posto mio ad agire, lo faccio sempre esclusivamente in prima persona, da buon “pusillanime”. L’eroe da tastiera lo lascio interpretare a lei.

  6. cikagiuro
    29 dicembre 2018 • 12:23

    Gio rgio:”Probabilmente Barnard con questo tipo di azioni cerca visibilità”

    Hai perso un’ottima occasione per tacere.

  7. Gio rgio
    29 dicembre 2018 • 12:36

    cikagiuro, cos è omosessuale? Non sapevo che fosse fidanzato con Barnard. Con i suoi consigli si pulisca le emorroidi.

  8. cikagiuro
    29 dicembre 2018 • 15:07

    Gio rgio: “Con i suoi consigli si pulisca le emorroidi.”

    Ohh.. caro proctologo che finesse, complimenti, da vero gentleman.

  9. Monia De Moniax
    29 dicembre 2018 • 19:48

    ormai abbiamo mangiato la Foglia, specialmente No Complottisti iVegani Comuni Mortali. Lo potrebbero rilasciare, visto che appunto sono stati sputtanati. Volessero, i Sostenitori, potrebbero farlo viaggiare camuffato da “gay” variopinto organizzando un evento come fanno qui a Roma. Mosca sarebbe il posto adatto a Lui. E’ pure carino Assange, e proprio per questo in italia non lo farei venire. Qui gli “amici” fanno un a brutta fine. Gheddafi ed altro prima di Lui…insegnano.

  10. Copronio Sterhi
    29 dicembre 2018 • 20:12

    Purtroppo non so come aiutare un uomo che ha rovinato la propria vita per migliorarla a noi.
    Purtroppo senza riuscire a cambiare le cose. Per ora.
    E forse neanche lo meritavamo, a leggere certi commenti, ignoranti e meschini.

  11. nicto
    29 dicembre 2018 • 20:26

    “cos è omosessuale? Non sapevo che fosse fidanzato con Barnard”
    Sei anche omofobo, feccia che non sei altro?

  12. Gio rgio
    30 dicembre 2018 • 09:59

    Molti nemici molto onore.
    Quando ritento di postare lo stesso commento vengo immancabilmente bloccato, come mai non succede ad altri?
    Perché non c’è più la selezione dei commenti?
    Una volta i finocchi o simpatizzanti tali non erano accetti, perché adesso sì?
    Ultimamente è lasciato campo libero a degli internauti che nulla apportano d’istruttivo ma di tolto l’apostrofo.
    Perché si permette di usare la tastiera come fosse un p&n&?
    Sono obbligato a dichiarare che: “Si stava meglio quando si stava peggio!

  13. cikagiuro
    30 dicembre 2018 • 18:08

    Condivido, Sterhi.
    Nicto, esistono buffoni logorroidi alla tastiera che si auto-esaltano cantandosela e suonandosela.
    Sono solo dei poveretti intellettualmente che non meritano repliche.

  14. Brup
    30 dicembre 2018 • 18:59

    «Il Potere rimane forte quando rimane nell’oscurità. Se lo si mostra alla luce esso inizia a evaporare». Verità assoluta. Ecco perché il Deep State vuol liberarsi di Assange.

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