Archivio del Tag ‘Bill Gates’
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Putin resiste al regime globalista che ha liquidato Trump
Chi ci guadagna, nel trascinare verso terreni ignoti una crisi come quella ucraina? Posso dire chi ci perde: innanzitutto il popolo ucraino, sacrificato per coprire gli interessi di una élite che ha come unico obiettivo quello di accerchiare Putin, buttarlo fuori dai giochi ed escluderlo, come player, dal processo in corso, cioè il malaugurato Nuovo Ordine Mondiale. Questo è il disegno: sfruttare l’Ucraina come casus belli per assediare Putin e costringerlo a una fuoriuscita dalla scena politica internazionale, per poi probabilmente sostituirlo con qualcuno che possa adeguarsi all’Agenda 2030 e quindi alla realizzazione di un New World Order al di sopra degli interessi nazionali, al di sopra dei popoli e delle loro tradizioni e identità. E’ una specie di élite dominante, non eletta da nessuno, che si arroga il potere di regolare le sorti del mondo. C’è qualcuno che evidentemente non cede, rifiutandosi di accettare questo. E allora, così come hanno eliminato Trump dalla scena politica con i brogli del 2020, oggi stanno cercando di portare Putin a una situazione di esasperazione.Spaccano in due l’Ucraina e alimentano lo scontro con la vecchia logica del “divide et impera”. Chi ci guadagna è l’élite globalista, anche se forse sta tirando un po’ troppo la corda. Credo che la Cina, probabilmente, avrà un ruolo fondamentale nella mediazione di questa crisi, che purtroppo in questi giorni sta volgendo al peggio. Riusciranno a rovesciare Putin? Così come il Deep State ha cercato di tessere la sua ragnatela negli Stati Uniti e in Europa, c’è sicuramente un Deep State anche in Russia, che è collegato agli stessi centri di potere ai quali appartengono gli altri Deep State, quello americano e quello europeo: la matrice è la medesima. Chiaramente, il tentativo – attraverso le sanzioni – di portare la Russia in una condizione di crisi economica profonda, e quindi il tentativo di portare il popolo russo – attraverso il bisogno e la paura – a cacciare il proprio leader in virtù della fame, è una strategia subdola che, purtroppo, nella storia è stata sempre utilizzata, dalla matrice globalista che, nel corso dei decenni, è arrivata a imporre il suo progetto di Nuovo Ordine Mondiale, che include l’annientamento delle identità e delle culture nazionali, soprattutto quella cristiana.Se oggi il mondo conosce le dinamiche del Deep State è perché, in quattro anni, Donald Trump ha svolto un lavoro certosino nel cercare di illustrare, all’umanità intera, che cosa fosse questo Stato Profondo, questo “potere nel potere” fatto di gente mai eletta da nessuno, se non all’interno di una specie di “cabala planetaria” di autoproclamatisi potenti, in grado di regolare la vita delle nazioni al di là della volontà popolare. Una delle organizzazioni all’origine della crisi tra Ucraina e Russia è il World Economic Forum di Davos, di cui il signor Zelensky è membro. Proprio a Davos, Trump disse che il futuro appartiene ai patrioti, non all’élite globalista: questo, evidentemente, causò panico e terrore tra le fila dei potenti, che fino ad allora erano abbastanza occulti. Agivano attraverso svariate organizzazioni, ma i loro nomi e cognomi (le facce, i volti) erano ancora sconosciuti, ai più. Trump li ha esposti alla luce del sole, o oggi tutti noi sappiamo chi sono gli Schwab, i Rothschild, i Rockefeller, i Gates, i Biden, i Clinton.Questa specie di Spectre, che domina su tutto e tutti, oggi si sta muovendo quasi a carte scoperte: Zelensky, il Beppe Grillo ucraino, è stato “costruito” dall’oligarca ashkenazita Igor Kolomiosky, produttore della serie Tv che ha reso popolare l’attore, ora presidente ucraino. Un po’ la stessa dinamica che, in Italia, ha portato al potere il Movimento 5 Stelle. Oggi, quindi, vediamo all’opera un personaggio che sta guidando un paese, sacrificando il proprio popolo, per i piani oscuri di qualcun altro: e questo è piuttosto triste. Io credo che l’Ucraina abbia il diritto di essere una nazione indipendente, così come credo che le due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, nel Donbass, abbiano parimenti il diritto (visto che c’è stato un referendum, anche lì) di avere la loro autonomia, sia pure all’interno dell’Ucraina. Intervistato dal “Tempo”, lo stesso generale Paolo Inzerilli (già a capo del Sismi e di Gladio, struttura nata proprio per contrastare l’Urss) conferma che stiamo rischiando grosso, anche come Italia, in nome di interessi che vanno ben oltre gli apparenti scopi di questa guerra, cioè ben oltre l’indipendenza dell’Ucraina.Putin ha semplicemente richiesto a Kiev un disarmo e la garanzia che l’Ucraina non entri nella Nato. Anch’io penso sia opportuno che l’Ucraina diventi una nazione neutrale, uno Stato-cuscinetto, dove la parte russofona (nel Donbass e in Crimea) possa avere la propria autonomia, pur restando entro i confini statali ucraini, senza però essere discriminata. Ricordiamoci che questa guerra è iniziata nel 2014, sono otto anni che si trascina: questo è l’epilogo della guerra, la sua fine. E purtroppo ci siamo caduti anche noi, in questa guerra, probabilmente perché Joe Biden, vista la scarissima popolarità che sconta negli Usa, specie dopo la débacle afghana, sta cercando di spostare all’esterno l’attenzione del mondo, utilizzando l’arena ucraina come campo da gioco per dare in pasto all’opinione pubblica internazionale il nuovo cattivone di turno, il nuovo pazzo, il guerrafondaio. In realtà, negli ultimi anni, la Nato si è espansa verso Est in modo massiccio: Romania, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Estonia. E la Russia, che ha accettato tutto questo storcendo il naso, non può pensare di avere a 180 chilometri da casa propria le batterie missilistiche puntatele addosso da un nuovo membro della Nato, che confina con essa.Chi sta pagando il prezzo più alto, purtroppo, oggi è il popolo dell’Ucraina, che è strumentalizzato e usato, da una parte e dall’altra, per rivendicare ognuno la propria egemonia. O meglio, Putin sta cercando di rifiutare l’egemonia del Nuovo Ordine Mondiale sulla Russia, e l’Ucraina viene utilizzata come terreno di scontro tra queste due visioni del mondo: una identitaria e nazionale, l’altra globalista e trasnazionale, oltre che realmente comunista. Paradossalmente, il comunismo oggi non è quello di Putin, ma è quello di Klaus Schwab, del Forum di Davos, della sinistra globalista europea della Fabian Society, quella che nasce dalla London School of Economics. Parla da solo il logo della Fabian Society, il lupo travestito da agnello: quello che stanno facendo (e l’abbiamo appena visto anche con il Covid) è il controllo sociale e l’annientamento progressivo della proprietà privata. Non a caso, con la scusa della pandemia, in Italia hanno chiuso 400.000 aziende. E ora, con la scusa della “green economy”, le proprietà che non si adegueranno verranno colpite dal governo.Lentamente, la nostra sovranità di cittadini viene meno: e c’è sempre qualcuno che pensa per noi e ci dice quando respirare, quando uscire di casa, quando poter andare a lavorare e quando no (non ci vai se non sei un cittadino modello, cioè se non hai il passaporto verde). Questo è il modello comunista cinese, il modello del lasciapassare per l’espatrio che era in vigore nella Ddr, la Germania Est. Oggi, purtroppo, i comunisti sono a Occidente. Non sottovalutiamo neppure i segnali di malcontento che emergono anche dai nostri vertici militari e da generali come Inzerilli e Marco Bertolini, alti ufficiali che hanno fatto la storia dell’intelligence italiana. Oggi, vedono che l’attuale primo ministro (mai eletto neppure come assessore in un piccolo Comune, ma paracadutato dalla finanza a guidare una nazione in un momento critico come questo), non osserva lo spirito dell’articolo 11 della Costituzione e non difende gli interessi dell’Italia, anche sul piano dei rapporti con la Russia e dell’energia, che per noi è necessaria.Berlusconi fece un ottimo lavoro, nel cercare di rendere l’Italia sempre più forte e più indipendente, sul piano energetico. Con la fine di quel governo, pian piano, ci siamo sottomessi agli interessi di qualcun altro: abbiamo ceduto alla Francia la leadership in Libia, abbiamo progressivamente perso tono, e oggi siamo un paese che non ha più quasi niente: soprattutto dopo due anni di cosidetta pandemia, ci troviamo in una condizione di disastro economico. Per rendersene conto basta fare un salto alla pompa di benzina, o dare un’occhiata alle bollette: tutto è aumentato, da quando Super-Mario è arrivato alla guida del paese. Mi domando: chi ce l’ha mandato, e perché? Ci stiamo giocando la democrazia e la libertà, mentre il governo – anziché quelli nazionali – fa gli interessi di qualcun altro. Oggi più che mai, si contrappongono due visioni del mondo: chi crede nella libertà, nell’identità dei popoli in una logica di cooperazione fra Stati indipendenti e sovrani, e chi invece vuole imporre un Nuovo Ordine Mondiale nelle mani di un’élite finanziaria di potenti che, attraverso la paura e il bisogno, dominano sul resto del mondo.Ecco perché oggi la Russia è il target da eliminare: è una spina nel fianco, perché impedisce il completamento del progetto, che – filosoficamente – è davvero “luciferino”, e adotta sempre gli stessi metodi. Berlusconi, ad esempio, fu tolto di mezzo – con la storia delle doninne – proprio dopo la crisi in Libia: occasione d’oro, per Francia e Germania, per liberarsi del vicino scomodo. E vogliamo parlare di come è stato liquidato Trump, che alle presidenziali aveva ottenuto 15 milioni di voti in più, rispetto a quattro anni prima? Conteggiando più volte le stesse schede elettorali è stato insediato Joe Biden, il cui figlio – Hunter Biden – è nel Cda di Burisma, il colosso dell’energia ucraina. E oggi il mondo rischia di dover affrontare una guerra su vasta scala: ma per chi? Per Schwab? Per Biden? Per gli interessi di un comico messo lì a sacrificare il proprio popolo in nome del potere di qualcun altro? Dobbiamo ricominciare a ripensare agli interessi nazionali. Vorrei tanto che ci fosse una classe politica come quella di un tempo: nonostante tutto, aveva il senso delle istituzioni nazionali.Mai prima d’ora, da parte italiana, c’era stata tanta determinazione nel sostenere una guerra – alla faccia della nostra Costituzione, più volte calpestata anche durante l’intera gestione Covid. Ancora una volta, lo stato d’emergenza conferisce i super-poteri a Super-Mario, che ha super-incasinato il nostro paese: ha super-fatto fallire 400.000 imprese e ha super-favorito i grandi centri finanziari transnazionali. Quindi mi domando: a chi giova, tutto questo? Sicuramente non al popolo italiano, tantomeno a quello ucraino. Dunque chi ne beneficia, se non un’élite di mascalzoni che vorrebbero dominare il mondo sul sangue, sul dolore e sul sacrificio dei popoli? Per tornare all’Agenda: di verde, la “green economy” non ha niente, esattamente come il Green Pass. Si punta esclusivamente alla sottommissione, delle persone e dell’economia reale, alle logiche di potere dell’alta finanza: l’unica cosa “green”, in questa storia, è il loro portafoglio. Il punto è questo: stiamo erodendo il tessuto sociale delle nazioni Ue. Stiamo rinunciando ai nostri diritti, alla nostra libertà, al nostro denaro (siamo arrivati al punto in cui non si può entrare in banca o in Posta senza il passaporto sociale).Stiamo arrivando a un lento e progressivo annientamento della proprietà privata, frutto del lavoro onesto (non della speculazione, che infatti non viene toccata: anzi, beneficia della crisi in cui viene gettata la maggioranza dei cittadini). Tutto questo è contro l’umanità. Quando si parla di geoingegneria, in nome del cosiddetto “global warming” (altra leggenda metropolitana) per ammettere che si vorrebbe “oscurare il Sole”, significa che siamo arrivati alla presunzione, da parte di questa élite di satrapi, di potersi “sostituire a Dio” e ridisegnare non solo l’economia e la vita delle persone, ma persino il creato, a loro immagine e somiglianza: e questo è inaccettabile. Io credo che servirebbe un soprassalto di dignità e di sano patriottismo, al di là di ogni schieramento ideologico: credo che ogni italiano dovrebbe amare il proprio bellissimo paese, a prescindere da come la pensa politicamente. Dovremmo riscoprire la nostra storia, la nostra cultura: per ritrovarci uniti, anziché divisi. Bisogna riscoprirsi italiani: e capire quanto stiamo perdendo, in nome del nulla.Persino durante la Guerra Fredda, l’Italia ha svolto un importante ruolo diplomatico di mediazione e pacificazione: a quello dovremmo tornare, abbandonando l’attuale linea (stupida, se non criminale) di asservimento agli interessi altrui. Noi dovremmo pensare, innanzitutto, a difendere il nostro paese e proteggere la nostra gente da chi ci vuole usare come agnello sacrificale per i suoi interessi. Ci si domanda se Putin sia consapevole, del fatto che la sua iniziativa lo esponga al rischio di essere defenestrato. Il problema è uno solo: probabilmente, la tenuta del potere di Putin è strumentale al fatto di non doversi inginocchiare davanti al totem del Nuovo Ordine Mondiale. Alla fine, credo che anche la lunga permanenza di Putin alla guida della Federazione Russa sia necessaria a tenere duro, di fronte al tentativo di sottomettere anche la Russia all’adorazione di Moloch, cioè al dominio dell’élite globalista. Lo scenario che viviamo è molto pericoloso: forse mai, dal dopoguerra, abbiamo rischiato tanto. Una guerra totale, su scala mondiale.Se la situazione precipitasse davvero, rischierebbero di saltare gli storici trattati sul controllo reciproco degli armamenti atomici. L’Europa dovrebbe essere la prima a mediare, invece – stranamente – sta soffiando sulla brace, invece di provare a spegnere l’incendio. Anziché operare fine diplomazia, l’Europa – con l’inasprimento delle sanzioni, con l’invio di armamenti – sta aumentando la tensione. Mi domando: cui prodest? Purtroppo, i ruoli si sono invertiti: oggi il comunismo ce l’abbiamo in casa, qui in Europa. Con questo non dico che Putin sia un santo. Dico che ha le sue ragioni, specie per le aree della Crimea e del Donbass. Non solo: non è stato rispettato il Trattato di Minsk, non è stata rispettata l’autonomia di Donetsk e Lugansk. E i morti del Donbass, chissà perché, non fanno rumore: non hanno mai surriscaldato le coscienze di nessuno. Ripeto: il popolo ucraino ha tutta la mia solidarietà. Ma attenzione: gli ucraini non stanno combattendo per la loro indipendenza nazionale, cui hanno certamente diritto; stanno combattendo per il Nuovo Ordine Mondiale, che è nemico giurato di qualsiasi identità, compresa la loro.Gli ucraini sono l’agnello sacrificale nelle mani del New World Order, che sfrutta il legittimo nazionalismo ucraino, strumentalizzandolo. Kira Raduk, una deputata ucraina vicina a Zelensky, si è fatta riprendere mentre imbraccia un kalashnikov e dice: non stiamo combattendo solo per la nostra indipendenza, ma anche per il Nuovo Ordine Mondiale. Lo ha ammesso: ma il Nuovo Ordine è nemico di qualsiasi indipendenza e di qualsiasi sovranità. Lo vedete, il paradosso? Si lasciano strumentalizzare facilmente, gli ucraini. Vale anche per l’uso (sempre strumentale) di un’ideologia come il nazismo, ormai condannata dalla storia. Prendiamo il famigerato Battaglione Azov: è stato messo in piedi dello stesso finanziatore di Zelenzy, cioè Igor Kolomiosky. Dunque a finanziare i neonazisti del Battaglione Azov è stato un ebreo (ashkenazita): è assurdo, ma è così.Le stesse insegne dell’Azov si richiamano direttamente al nazismo: in questo modo, purtroppo, si insultano persino le vittime della Shoah. Questi miliziani potrebbero compiere operazioni di pulizia etnica nel Donbass. Se si macchiassero di gravi colpe, però, proprio la loro etichetta “nazista” metterebbe al riparo i loro finanziatori. Le bandiere del Battaglione Azov rappresentano un utilizzo un po’ infantile della simbologia nazista. Ma, anche in questo caso, diventa comodo far ricadere su organizzazioni di ispirazione neonazista colpe che in realtà appartengono all’apparato. Strano, che un presidente come Zelensky tolleri il Battaglione Azov. Anche Zelenzky, tra l’altro, è lui ebreo ashkenazita: come Kolomiosky e la stessa deputata Raduk. Questi signori dovrebbero vergognarsi, in nome della memoria degli ebrei perseguitati dal regime nazista. Mi chiedo come possano utilizzare strumentalmente certi personaggi e certe simbologie, per fini che non sono assolutamente chiari. Dovrebbero vergognarsi perché, prima di tutto, sono ebrei: e dovrebbero avere più rispetto, per i propri antenati perseguitati.(Gianluca Sciorilli, dichiarazioni rilasciate a Fabio Frabetti di “Border Nights” nella diretta web-streaming su YouTube “La guerra dei mondi”, l’8 marzo 2022. Sciorilli è un analista indipendente esperto in intelligence, sicurezza e studi strategici).Chi ci guadagna, nel trascinare verso terreni ignoti una crisi come quella ucraina? Posso dire chi ci perde: innanzitutto il popolo ucraino, sacrificato per coprire gli interessi di una élite che ha come unico obiettivo quello di accerchiare Putin, buttarlo fuori dai giochi ed escluderlo, come player, dal processo in corso, cioè il malaugurato Nuovo Ordine Mondiale. Questo è il disegno: sfruttare l’Ucraina come casus belli per assediare Putin e costringerlo a una fuoriuscita dalla scena politica internazionale, per poi probabilmente sostituirlo con qualcuno che possa adeguarsi all’Agenda 2030 e quindi alla realizzazione di un New World Order al di sopra degli interessi nazionali, al di sopra dei popoli e delle loro tradizioni e identità. E’ una specie di élite dominante, non eletta da nessuno, che si arroga il potere di regolare le sorti del mondo. C’è qualcuno che evidentemente non cede, rifiutandosi di accettare questo. E allora, così come hanno eliminato Trump dalla scena politica con i brogli del 2020, oggi stanno cercando di portare Putin a una situazione di esasperazione.
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“L’esclusione di Mosca farà crollare lo Swift: finalmente”
La clamorosa esclusione della Russia dal sistema Swift determinerà la fine stessa di quel sistema, che infatti era in programma. Lo Swift crollerà non appena l’Europa dovrà nuovamente acquistare il gas: dovrà avvalersi del sistema Cips (Cross-Border Interbank Payment System) che è parte integrante del Quantum Financial System. Non è una leggenda: il Qfs è già attivo, anche se per ora solo su certe transazioni, come per la “redemption” dei debiti. Ma si tratta di un’operazione complessa – finanziaria, militare e di intelligence – che avanza sotto traccia, da anni, e coinvolge persino il vero potere-ombra della Cina, ostile al partito comunista. Serviva un espediente per smantellare il sistema attuale e passare al Qfs? Eccolo: i lampi di guerra con la Russia, dove – tra l’altro – Putin ha raso al suolo i laboratori di livello 4, finanziati dall’Occidente, per produrre armi biochimiche e batteriologiche (ricordate l’ultima intervista di Bill Gates sulla pericolosità dell’eventuale “prossima” pandemia?).Bene. Sappiate che, là in alto, riguardo al cuore del problema, i giochi sono già fatti: ora occorre solo una narrazione per spiegare al mondo che, da una certa data in poi, il sistema delle banche centrali non avrà più il potere di cui dispone oggi. Ci sarà un nuovo Swift, un nuovo paradigma. Naturalmente, dopo due anni di “emergenza sanitaria”, occorreva un diversivo: quindi una crisi, che non credo possa degenerare realmente, sul campo, estendendosi oltre l’Ucraina. In questo modo, oltretutto, viene esposto in modo palese il livello dei nostri media e dei nostri politici. E infatti poi servirà, in parallelo, anche un Quantum Voting System, per certificare seriamente l’attendibilità del voto. Tutti ricordiamo le modalità dell’elezione di Joe Biden, negli Usa. Ma pensiamo anche a Trudeau: chi pensate che l’abbia davvero votato? Il pulillo di Davos era uno dei personaggi più detestati, in Canada. Stesso dicasi per le ultime elezioni in Australia.Quindi: se non cambiamo il sistema economico-finanziario, in mano ai gruppi che oggi controllano le banche centrali, rimarremo in una sorta di schiavitù moderna, legata alla moneta a debito. E se non cambiamo anche il sistema di votazione dei nostri rappresentanti, resteremo sottomessi ai soliti noti, eternamente finanziati da questa élite di potere. Prendiamo la politica italiana: è morta, letteralmente. Basti pensare alle ultime giravolte di Salvini e della Meloni, che ora tifano Ucraina, o a Di Maio che stanzia oltre 100 milioni di euro per “aiuti” destinati a trasformarsi in armamenti, mentre vasti strati dell’economia italiana sono sull’orlo del baratro. A parte il momento presente, però, il vero problema emergerà domani. Questa classe politica andrà interamente spazzata via. Certo, uno poi si domanda: come la ricostruisci, una società sana, quando milioni di persone ormai credono a tutto e si comportano come scimmiette ammaestrate?(Luca La Bella, nel video “L’arte della guerra mediatica”, con Gianluca Lamberti sul canale YouTube “Facciamo Finta Che” il 28 febbraio 2022. Giornalista e acuto osservatore dell’attualità, La Bella è l’animatore del newsmagazine “Database Italia”).La clamorosa esclusione della Russia dal sistema Swift determinerà la fine stessa di quel sistema, che infatti era in programma. Lo Swift crollerà non appena l’Europa dovrà nuovamente acquistare il gas: dovrà avvalersi del sistema Cips (Cross-Border Interbank Payment System) che è parte integrante del Quantum Financial System. Non è una leggenda: il Qfs è già attivo, anche se per ora solo su certe transazioni, come per la “redemption” dei debiti. Ma si tratta di un’operazione complessa – finanziaria, militare e di intelligence – che avanza sotto traccia, da anni, e coinvolge persino il vero potere-ombra della Cina, ostile al partito comunista. Serviva un espediente per smantellare il sistema attuale e passare al Qfs? Eccolo: i lampi di guerra con la Russia, dove – tra l’altro – Putin ha raso al suolo i laboratori di livello 4, finanziati dall’Occidente, per produrre armi biochimiche e batteriologiche (ricordate l’ultima intervista di Bill Gates sulla pericolosità dell’eventuale “prossima” pandemia?).
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L’umanità nuova che sorge dopo il massacro della verità
Quelli che ancora ragionano di geopolitica ordinaria, in mezzo alla follia. Quelli che “sanno” che Putin ha l’Alzheimer, ed è sicuramente pazzo. Quelli che narrano dei 13 soldati eroi, sull’Isola dei Serpenti nel Mar Nero, ora occupata dai militari russi, senza sapere che i combattenti ucraini erano 83: dimenticati dai servi passacarte stipendiati a Kiev. Loro, soldati, messi a guardia di strutture tecno-oscure e imbarazzanti (straniere, si capisce) e – dicono fonti attendibili, confidenziali – sani e salvi, tutti e 83. Ora, a parte la ridda di voci incontrollabili e spaventose cannonate, confida un ufficiale della Nato, off the record: sono 22.000, non 15.000, i morti ammazzati di etnia russa – per lo più civili cittadini – che la stimabile nomenklatura ucraina (oggi rappresentata dall’ex comico Zelensky, nuovo eroe dell’Occidente covidizzato) ha fatto a pezzi e letteralmente maciullato, nel Donbass, negli ultimi otto anni.Ventiduemila cittadini inermi, dunque, dilaniati dalle milizie che rispondono al governo che nel 2022 chiede di entrare nella Nato e nell’Ue, nel club d’élite della democrazia, mentre gli eroici redattori del Tg2 mandano in onda le immagini di un wargame della playstation e il “Corriere della Sera” ripropone, come documento dell’aggressione nazi-russa, un’esplosione (incidentale o no) nella capitale ucraina, risalente nientemeno che al 2015. E poi chi sono, appunto, i narratori? Chi sono – come li chiamava Giulietto Chiesa – i famosi padroni del discorso? Sono gli avventurieri vocati all’assassinio, da John Fizgelarld Kennedy a Salvador Allende. Sono i “bombardatori” fisiologici, dopo Hiroshima e Nagasaki. Bombe su ancora Guatemala, poi Indonesia e Cuba, Congo, Laos, Vietnam, Cambogia. E poi Grenada, Libia, El Salvador. Poi Nicaragua, Iran, Panama, Iraq-Kuwait, Somalia, Bosnia, Sudan. E ancora: Somalia e Pakistan, poi Yemen, di nuovo Libia e Siria.Non viene, vagamente, il vomito? Non perché gli altri siano meglio: non è che brilli, l’aliena controparte. Ma almeno non blatera di libertà e democrazia: estetica, buon gusto? I nostri sono quelli dell’11 Settembre, degli spread, della Grecia massacrata – senza anestesia – dall’uomo che riponde a un nome: Mario Draghi. I nostri sono Greta, sono la Von de Leyen, Soros, Zuckerberg, Bill Gates. Sono l’Oms, sono i lockdown e i coprifuoco. Sono le zone rosse, le mascherine in strada. Sono i “vaccini” che “immunizzano”, sono i colpiti dall’apartheid, discriminati dal Green Pass. I nostri sono i Buoni, gli schiavisti democratici con la validazione vaticana. Non è questione di Crimee, a quanto pare: le fiamme a Est sembrano voler dire che è ora che si scuota, la popolazione rintronata del rinomato Primo Mondo, sotto ipnosi. Tenevi lo Swift, dice la storia: è ora di svegliare l’uomo nuovo. Buttate i libri inutili, usate quei giornali per incartare il nulla. L’umanità che viene nasce adesso, o almeno prova a nascere. E’ questo, il Piano-B. L’unico in campo.(Giorgio Cattaneo, 28 febbraio 2022).Quelli che ancora ragionano di geopolitica ordinaria, in mezzo alla follia. Quelli che “sanno” che Putin ha l’Alzheimer, ed è sicuramente pazzo. Quelli che narrano dei 13 soldati eroi, sull’Isola dei Serpenti nel Mar Nero, ora occupata dai militari russi, senza sapere che i combattenti ucraini erano 83: dimenticati dai servi passacarte stipendiati a Kiev. Loro, soldati, messi a guardia di strutture tecno-oscure e imbarazzanti (straniere, si capisce) e – dicono fonti attendibili, confidenziali – sani e salvi, tutti e 83. Ora, a parte la ridda di voci incontrollabili e spaventose cannonate, confida un ufficiale della Nato, off the record: sono 22.000, non 15.000, i morti ammazzati di etnia russa – per lo più civili cittadini – che la stimabile nomenklatura ucraina (oggi rappresentata dall’ex comico Zelensky, nuovo eroe dell’Occidente covidizzato) ha fatto a pezzi e letteralmente maciullato, nel Donbass, negli ultimi otto anni.
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“Oggi le sigarette, domani il vino e le mignotte: sono finiti”
«Se ora s’attaccano alle sigarette, e domani magari pure al vino e alle mignotte, vuol proprio dire che sono finiti». Sintesi perfetta, in idioma lucchese, firmata dal maestro Andrea Colombini, direttore d’orchestra. Con la sua infaticabile intelligenza e la sua verve sarcastica, Colombini dà voce all’anima della resistenza civile italiana di fronte al grottesco stritolamento delle libertà di tutti, inflitto (grazie anche a una buona dose di ottusità diffusa) con l’alibi della più grande “pandemia di asintomatici” della storia. Morale? Il governo dei pagliacci ora si appresta ad allestire l’apartheid del Tso anche per banche, sportelli pubblici, uffici postali e negozi, incluse le tabaccherie. Scelta davvero illuminata e strategica, per far perdere la pazienza ai santi: come se un genio del male si divertisse a mostrare l’infinita idiozia dei provvedimenti, inutilmente cattivi, improntati alla vessazione e alla persecuzione. Un po’ come quando i nazisti, ormai consapevoli di essere sconfitti – dice il musicista toscano – si ridussero a procurare il maggior danno possibile, per rabbia, di fronte a un destino ormai segnato.Il furore più grande – sottolinea ancora Colombini, in web-streaming con Riccardo Rocchesso (giornalista, animatore di “100 Giorni da Leoni”) – deriva dalla prova di forza messa in atto da milioni di italiani: pur radicalmente contrari alle misure criminal-demenziali della “democratura” chiamata Draghistan, hanno accuratamente evitato di abboccare all’amo della violenza. «State fermi», ha incessantemente raccomandato l’alchimista Michele Giovagnoli, altro mattatore delle piazze, sodale di Colombini. Agli ultimi decreti-vergogna, la communiy di Giovagnoli (“Essere Solare”) risponde così: affiggendo un cuore sulle vetrine dei negozi, per invitare i clienti a entrare comunque. Si chiama disobbedienza civile: ne è stata campionessa Rosanna Spatari, titolare della Torteria di Chivasso (Torino). Assistita dall’avvocato Alessandro Fusillo, ha lottato come una leonessa per tenere aperto il suo bar. Alla fine, la Corte di Cassazione le ha dato ragione. Ed è solo un esempio, il suo, di questa nuova “Italia che resiste”, come un tempo cantava l’oggi silente De Gregori, sordomuto come tantissimi suoi illustri colleghi.Storie che esemplificano – per i non addetti – la nozione scientifica di “speciazione”: una parte dell’umanità si separa dal “volgo disperso che nome non ha”, per tracciare una nuova traiettoria evolutiva. Esempio: alle ultime elezioni amministrative, lo scorso ottobre ha votato solo un italiano su due. E nelle grandi città, ai ballottaggi, ha raggiunto le urne appena un elettore su tre. Oggi, come ricorda Andrea Colombini, pare che il problema numero uno del paese sia l’identità del successore di Mattarella. Partiti e giornali non parlano d’altro. Peccato che i partiti facciano ridere la maggioranza dei cittadini, e che i giornali non li legga più nessuno. C’è qualcosa di addirittura empio, forse, nel voler comunque celebrare il rituale democratico del Colle, come se fossimo ancora in un regime pienamente democratico, in tempo di pace. Vivono, lorsignori, in un mondo parallelo? Pensano davvero che importi a qualcuno, se al Quirinale salirà l’ometto che – dopo aver chiuso i bancomat della Grecia – ora si appresta a blindare anche le tabaccherie italiane?Lo stesso Colombini, inveterato toscanaccio sempre incline al vernacolo, fa i conti in tasca ai galantuomini tuttora sul ponte di comando. E’ semplice, dice: hanno perso. Presto non controlleranno più il paese, e lo sanno: gli italiani faranno di testa loro, come sempre (“fatta la legge, trovato l’inganno”). Dicono che alla manifestazione di Roma il 15 gennaio c’erano poche migliaia di persone? Ridicolo, erano almeno 350.000. Continuano a mentire? Sì: pare non sappiano fare altro. Ma chi li sta più ad ascoltare? Sempre meno persone. Che fai, imponi il mitico tampone anche a chi ha subito tre dosi di siero magico? E allora, dice Colombini, poi non ti devi stupire se milioni di italiani, quella famosa terza dose, non la faranno mai. E quindi come ti regoli, li chiudi tutti in casa? Auguri. Già oggi, bar e ristoranti hanno dimezzato i clienti. E il settore turistico alberghiero (dell’Italia, notare) sconta perdite catastrofiche: all’appello manca l’80% del volume d’affari. La scuola? Nel caos: decine di migliaia di insegnanti in quarantena, benché sottoposti all’inoculo sperimentale mRna.Bella, la storia del siero magico. Non immunizza nessuno, ma ora viene imposto come Tso. E nel frattempo – storia ancora più bella – si continua a far finta che le normali cure non esistano: è l’unico sistema, per sperare di vedere ancora qualche ricovero. Per il Tar del Lazio, il protocollo-Speranza (Tachipirina e vigile attesa) è autolesionistico: è da pazzi impedire ai medici di curare i pazienti, usando i farmaci adatti in tempi ragionevoli. La sentenza è stata appena sospesa: ma per quanto, ancora, la verità potrà essere tenuta sotto il tappeto? Colombini cita il profeta supremo della sciagura mondiale, sua maestà Bill Gates. In tono più che dimesso, ha capitolato: abbiamo fallito, ha ammesso. La maggior parte della popolazione del pianeta non si è sottoposta ai nostri sieri e vede in opera un grande complotto. E vorrei vedere, chiosa Colombini: proprio Bill Gates aveva auspicano un bel taglio demografico, a nostre spese.In altre parole, il Grande Reset è abortito. C’è rimasto sotto solo l’Occidente, e neppure tutto. La stampa inglese ha appena dato risonanza all’ultima sortita ufficiale dell’Oms: i sieri genici C-19 non sono più necessari. Molti paesi europei – Spagna in testa – hanno voltato pagina. Solo Austria e Francia paiono voler seguire l’esempio italiano: il peggiore. Ma sembrano in preda, ormai, a una quasi-disperazione. Un’altra fetta di verità arriva, a valanga, dallo Spallanzani di Roma, che ha analizzato i dati di San Marino: il vaccino russo Sputnik (vaccino vero, in quel caso) funziona molto meglio dei sieri genici in circolazione da noi, e non crea nessun problema all’organismo. Alla fine del suo cupo regime, il dittatore rumeno Nicolae Ceaucescu lasciò il palazzo presidenziale scappando via con l’elicottero per sfuggire all’assedio popolare. Raccomanda Colombini: noi invece continuiamo così, stiamo fermi e rinunciamo al Green Pass. Semmai, ridiamogli in faccia. E’ quello che si meritano. «Oggi le sigarette, domani il vino e le mignotte: sono finiti». E buon Quirinale a tutti.(Giorgio Cattaneo, 21 gennaio 2022).«Se ora s’attaccano alle sigarette, e domani magari pure al vino e alle mignotte, vuol proprio dire che sono finiti». Sintesi perfetta, in idioma lucchese, firmata dal maestro Andrea Colombini, direttore d’orchestra. Con la sua infaticabile intelligenza e la sua verve sarcastica, Colombini dà voce all’anima della resistenza civile italiana di fronte al grottesco stritolamento delle libertà di tutti, inflitto (grazie anche a una buona dose di ottusità diffusa) con l’alibi della più grande “pandemia di asintomatici” della storia. Morale? Il governo dei pagliacci ora si appresta ad allestire l’apartheid del Tso anche per banche, sportelli pubblici, uffici postali e negozi, incluse le tabaccherie. Scelta davvero illuminata e strategica, per far perdere la pazienza ai santi: come se un genio del male si divertisse a mostrare l’infinita idiozia dei provvedimenti, inutilmente cattivi, improntati alla vessazione e alla persecuzione. Un po’ come quando i nazisti, ormai consapevoli di essere sconfitti – dice il musicista toscano – si ridussero a procurare il maggior danno possibile, per rabbia, di fronte a un destino ormai segnato.
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Come in cielo, così in terra: chi vuole la fine dell’Occidente
Sta finalmente fallendo, il disegno criminale del Reset della Verità? Ne è convinto Nicola Bizzi, co-autore e editore di “Operazione Corona”. Vero, l’Italia del “nuovo” Draghi si conferma il peggior paese-lager d’Europa, il più arcigno custode della menzogna sanitaria: mi ostino a non garantire terapie tempestive, in modo da costringere i malati a ricoverarsi, quando ormai si saranno aggravati. Per contro, il resto del mondo ormai parla tutt’altra lingua. Squillante il segnale da Londra: fine delle restrizioni, pretestuose e inutili. I maggiordomi di Davos, dice Bizzi, sono soltanto i ventriloqui di grandi poteri anche dinastici, come quello degli eredi Asburgo: ma a questo “asse del male” sono rimasti fedeli soltanto l’Unione Europea e il Vaticano, escluso dal Quantum Financial System, nuovo paradigma ancora piuttosto misterioso. Una rivoluzione finanziaria di cui ha parlato quasi solo Luca La Bella su “Database Italia”: in teoria, il Qfs sarebbe una leva capace di mettere in crisi la dominazione bancaria della moneta a debito, di cui proprio l’attuale premier italiano è uno dei frontman più vistosi e più carichi di colpe, anche recenti e recentissime.Storico e studioso di archeologia, Bizzi non teme di frugare nella mitopoiesi, alla ricerca di possibili indizi per scovare le ragioni dell’anomala fretta che sembra pervadere quell’élite planetaria che due anni fa aveva puntato tutto sulla psico-pandemia terroristica, per poi arrivare a tappe forzate alla civiltà orwelliana del microchip, cominciando dal Green Pass, passando per il congelamento dei governi in ossequio all’ambigua overdose di aiuti europei. Un cavallo di Troia – l’ideologia tecno-green – per fare del gretismo la nuova religione dogmatica del dominio fondato sull’emergenza permanente (non più sanitaria, ma climatica). Sotto questo aspetto, al governo Draghi non manca nulla: può contare sul profeta del 5G, Vittorio Colao, come pure sullo scienziato Roberto Cingolani, promotore del nucleare “verde” e dei nano-bot inoculabili e attivabili da remoto con le radiofrequenze. Lo stesso Cingolani ci ha appena illuminato sul grande rebus demografico del pianeta: la Terra sarebbe perfetta per ospitare tre miliardi di persone (ergo, almeno quattro miliardi di noi sarebbero di troppo).Di “depopolamento malthusiano” parlano apertamente le rosacrociane Georgia Guidestones, senza contare i pensatori-filantropi del calibro di Bill Gates. In Italia tiene ancora banco la storiella secondo cui il “vaccino” C-19 proteggerebbe almeno dagli effetti peggiori della patologia, mentre i media tacciono sui dati ufficiali emessi dalla famarcovigilanza dell’Ema, a fine agosto: 24.000 decessi poco dopo l’inoculo e 2 milioni di cittadini costretti a ricorrere a cure mediche, specie cardiologiche. Negli ospedali, nessuna differenza tra “vaccinati” e non. Dati ufficiali del Regno Unito: nelle terapie intensive, ogni 5 pazienti, ben 4 sono “vaccinati”. Nicola Bizzi prova a mappare il problema: l’imposizione dei sieri genici sperimentali investe quasi solo l’Occidente, più le sue propaggini post-coloniali in Oceania (Australia e Nuova Zelanda). Una sovrapposizione pressoché perfetta, rispetto alle inquietanti previsioni esibite nel 2017 dal sito statunitense “Deagel.com”, che – evocando fonti d’intelligence – prefigurava (non si sa in base a che cosa) un drastico crollo demografico per l’Europa Occidentale e gli Stati Uniti. Cioè: esattamente le aree sottoposte alle vessazioni sanitarie basate sull’inoculo genico.Lo stesso Bizzi riflette su un dettaglio: nel 2020 il presunto Covid-19 comparso a Wuhan esplose stranamente nella provincia di Bergamo, i cui abitanti furono sottoposti a mappatura genetica a tappeto quando gli inquirenti davano la caccia al killer di Yara Gambirasio. Quella di Bergamo è anche un’area fortemente inquinata, nonché affollatissima di antenne 5G. Non solo: nel 2019 la popolazione bergamasca fece registrare una specie di record, per l’inoculo dei vaccini antinfluenzali. Sempre a Bergamo intervenne la stranissima missione militare inviata dalla Russia: a fare cosa? Gli specialisti di Mosca, brigate addestrate a rilevare la presenza di armi non convenzionali – dice sempre Bizzi, citando un vescovo della Chiesa ortodossa russa – avrebbero individuato il rilascio (nell’aria, nell’acqua e sul suolo) di agenti tossici già noti e presenti negli arsenali “proibiti” di cui dispongono le superpotenze. Naturalmente, il report – trasmesso al governo Conte – sarebbe stato concordemente secretato. Onde per cui non è possibile ottenere conferme precise, neppure giornalistiche. Ma, come dire: la verità potrebbe essere custodita in cassaforte, come strumento di pressione.Addirittura spettacolare il recente ruolo della Russia nell’opporsi alla narrazione occidentale ancora dominante: prima il “niet” all’Onu sulla pretesa di trasformare la cosiddetta emergenza climatica in problema per la sicurezza internazionale, poi il declassamento del Covid come pericolo non più emergenziale. Oltre ad aver prontamente sdoganato il protocollo De Donno (plasma iperimmune) anche sotto forma di farmaci a base di anticorpi monoclonali, gli scienziati di Mosca hanno diffuso annunci espliciti: la variante Omicron sarebbe stata ingegnerizzata e rilasciata, a partire dal Sudafrica, per contagiare finalmente tutti e quindi immunizzare davvero la popolazione. Spiegano i virologi russi: da un lato sono stati inseriti elementi genici per velocizzare i contagi, dall’altro sono state rimosse le componenti responsabili delle complicanze polmonari. Risultato: la Omicron provocherebbe al massimo un forte raffreddore. Potrebbe essere lei il vero vaccino, ha sintetizzato lo stesso Putin: l’uscita, definitiva, dal delirio “pandemico”.Che l’Italia di Draghi sembri non accorgersene – boicottando ancora le cure precoci e le terapie domiciliari, in modo da reiterare il terrorismo sanitario per spingere i renitenti a capitolare, di fronte al ricatto “vaccinale” – non è che un dettaglio, l’ennesimo, destinato probabilmente ad aggravare in modo irreparabile le imputazioni di cui forse un giorno si occuperà il tribunale della storia. Intanto però le popolazioni occidentali marciano in direzione nettamente opposta: negli Usa, gli Stati trumpiani hanno stoppato il Tso ricorrendo alla magistratura federale, mentre mezza Europa si sta agitando in modo rumoroso, dalla tenace Germania fino alla Francia, che sconta l’insurrezione di mezzo Parlamento, contrario alle imposizioni all’italiana. In un modo o nell’altro, la sensazione è che l’uscita dal tunnel potrebbe essere prossima. Lo stesso Bill Gates – in qualità di tuttologo onnisciente – ha appena dichiarato che, ad aprile, lo spettro del Covid sarà solo un brutto ricordo. Sta davvero per crollare, l’immane impalcatura mistificatoria che ha provato a sequestrare il pianeta? E comunque: quale potrebbe esser stato il movente principale?La prima risposta è facile: estendere all’Occidente il modello sociale cinese. Libertà relativa, condizionata alla buona condotta del suddito: obbligato a circolare in eterno con il suo bravo Green Pass a punteggio. Sottolinea Bizzi: se il piano doveva essere globale (e infatti lo era) è già praticamente fallito, perché non puoi imporlo senza la Russia, senza metà degli Usa, senza l’India, senza il Brasile e senza il Sudafrica (la “patria” di Omicron, primo paese in assoluto ad abbandonare ogni misura restrittiva). Forse, però, l’immenso reticolo dove si intrecciano interessi plurimi e spesso insospettabili, di cui restano visibili solo le filiere terminali (il mega-business di Big Pharma), non basta – da solo – a spiegare l’accaduto. Specie in giorni in cui la Nasa, sconcertando molti, ha annunciato di aver “reclutato” 24 teologi per capire come preparare le masse all’eventuale (imminente?) contatto con entità aliene. Dal 2020, il tema ha cessato di essere relegato nella fantascienza: il Pentagono ha infatti ammesso l’esistenza degli Ufo, ribattezzati Uap.Studioso della tradizione misterica eleusina, lo stesso Bizzi prova a riassumere: da autori classici come Esiodo “sappiamo” che i Titani, progenitori mitologici di una parte dell’umanità, sarebbero stati sconfitti 20.000 anni fa dalle nuove “divinità”, quelle del pantheon greco dell’Olimpo. Per la mitologia di Eleusi, i Titani sarebbero sbarcati sul nostro pianeta 90.000 anni fa, trovandolo già popolato. Diecimila anni dopo, dalla loro centrale operativa (l’arcipelago Ennosigeo-Atlantideo) avrebbero “fabbricato” un particolare nostro antenato preistorico, l’Uomo di Cro-Magnon, i cui geni – pare – sarebbero all’origine dell’attuale uomo bianco occidentale. Quello letteralmente travolto, oggi, dalla follia Covid, e sottopposto alle peggiori angherie: fino all’imposizione ricattatoria del siero sperimentale Rna che, di fatto, interviene sul corredo genico della persona. Semplici suggestioni? Niente affatto, stando a illustri scienziati: non si contano più i medici che sostengono la potenziale pericolosità del preparato, i cui effetti a lungo termine non sono noti.Secondo voci di intelligence, poi, c’è chi teme che nel 2024 la Terra possa essere raggiunta da visitatori non desiderati: da qui l’improvvisa accelerazione della “disclosure” in corso, fino alle clamorose esternazioni del generale israeliano Haim Eshed: da trent’anni collaboriamo con razze aliene in un Federazione Galattica, che dispone di basi spaziali condivise. E se ad aver paura degli altri alieni in arrivo, presentati come “cattivi”, fossero proprio gli alieni che – secondo Bizzi e molti altri – reggerebbero segretamente la Terra da almeno 20.000 anni, attraverso i loro rappresentanti umani? In altre parole: si può immaginare una ipotetica correlazione tra l’apocalisse in corso e il timore per l’eventuale ritorno di entità ostili al dominatori occulti del nostro pianeta? E poi: c’è un nesso, tra la brutale persecuzione di noi occidentali e il possibile ritorno dei nostri “progenitori” titanici, largamente annunciato dalle profezie eleusine? Domande, certo: solo domande (fuori dalla portata, in ogni caso, di chi ancora crede a Babbo Natale e ai virologi televisivi).Qualcuno potrebbe dire: cerchiamo di non essere ridicoli, rincorrendo fantasie mitologiche e magari consolatorie, fuorvianti, letteralmente lunari. Per contro, cosa offre il menù della realtà quotidiana? Il tenore estetico della farsa è reso magistralmente dalle parole testuali del primo ministro, quello che vorrebbe finire al Quirinale: «Se non ti vaccini, muori e fai morire chi ti è accanto», ove peraltro il verbo “vaccinare” è utilizzato in modo sfacciatamente abusivo. Ora, sta forse compiendo la sua Opera al Nero, l’alchimista Draghi, propedeutica – per eterogenesi dei fini – alla riscossa coscienziale, e quindi poi anche politica e civile, che può scaturire solo dalla rivolta morale di fronte alla peggiore delle ingiustizie? Dettagli trascurabili, in fondo, in un teatro mondiale in cui compaiono problemi sanitari deliberatamente procurati, ma anche teologi e alieni, astronauti di ieri e di oggi. L’unica vera notizia forse è questa: una quota rilevante della popolazione ha saggiato la natura dell’attuale potere, e non vuole più averci a che fare. Ha aperto gli occhi, definitivamente: qualcuno ce l’ha con noi, proprio con noi occidentali.Sta finalmente fallendo, il disegno criminale del Reset della Verità? Ne è convinto Nicola Bizzi, co-autore e editore di “Operazione Corona”. Vero, l’Italia del “nuovo” Draghi si conferma il peggior paese-lager d’Europa, il più arcigno custode della menzogna sanitaria: mi ostino a non garantire terapie tempestive, in modo da costringere i malati a ricoverarsi, quando ormai si saranno aggravati. Per contro, il resto del mondo ormai parla tutt’altra lingua. Squillante il segnale da Londra: fine delle restrizioni, pretestuose e inutili. I maggiordomi di Davos, dice Bizzi, sono soltanto i ventriloqui di grandi poteri anche dinastici, come quello degli eredi Asburgo: ma a questo “asse del male” sono rimasti fedeli soltanto l’Unione Europea e il Vaticano, escluso dal Quantum Financial System, nuovo paradigma ancora piuttosto misterioso. Una rivoluzione finanziaria di cui ha parlato quasi solo Luca La Bella su “Database Italia”: in teoria, il Qfs sarebbe una leva capace di mettere in crisi la dominazione bancaria della moneta a debito, di cui proprio l’attuale premier italiano è uno dei frontman più vistosi e più carichi di colpe, anche recenti e recentissime.
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Bizzi e Martini: l’Italia è in trappola, come ne usciremo?
«A questo punto, considero realistico che si possa verificare lo scenario peggiore: e cioè che l’attuale “stato d’assedio” si protragga per il tutto il 2022, visto che l’élite di Davos punta essenzialmente sull’Europa, dove può contare su governi “amici” per condurre a termine i suoi piani». Previsione pessimistica firmata da Matt Martini, co-autore con Nicola Bizzi del bestseller “Operazione Corona”. Lo stesso Super Green Pass non lascerebbe molte speranze: «Andranno avanti per questa strada e per molti mesi: tutto sembra lasciarlo presagire». Nella trasmissione “L’Orizzonte degli Eventi”, condotta insieme a Tom Bosco e allo stesso Bizzi, Martini insiste: «E’ evidente che sono caduti dei diaframmi, che fino a ieri tenevano in piedi la possibilità di un progressivo abbandono della narrazione pandemica: qualcosa è cambiato, a quanto pare, vista l’improvvisa accelerazione degli eventi». Meno disperante l’analisi di Bizzi, secondo cui sarebbe ormai imminente l’approvazione, da parte dell’Ema, dei farmaci monoclonali: cosa che farebbe decadere l’attuale campagna “vaccinale”, basata su farmaci ancora formalmente “sperimentali” fino a tutto il 2023, quindi scartabili non appena emergesse un’alternativa terapeutica ufficiale.Beninteso, Bizzi non risparmia critiche feroci all’establishment nazionale. «Ai miei occhi – scandisce lo storico, editore di Aurora Boreale – lo Stato italiano ha perso ogni legittimità: è ormai in guerra contro una parte consistente dei propri cittadini, in spregio a qualsiasi diritto costituzionale, a qualsiasi legge, a qualsiasi normativa civile». Rincara la dose Bizzi: «Li considero criminali: chi segrega milioni di cittadini in maniera nazista, distopico-orwelliana, non merita più alcuna legittimazione». Un appello ai cittadini: «Quand’è che vi deciderete ad aprire gli occhi? Vi stanno prendendo il giro da due anni, ormai». Lo stesso Bizzi, all’inizio della scorsa primavera, aveva anticipato una previsione: in base a un accordo riservato, si sarebbe verificata una graduale de-escalation dell’emergenza a partire da metà aprile. Evento puntualmente confermato dagli allentamenti attuati a cominciare dalla Gran Bretagna. «Poi evidentemente l’accordo si è rotto, qualcuno non è stato ai patti». Possibile motivo? «Al terrore del Covid non sono riusciti a sostituire in modo altrettanto efficace l’altro terrore emergenziale, quello climatico».Per Bizzi, infatti, siamo ai “tempi supplementari” della narrazione-1. Ribadisce l’analista: tutto sarebbe dovuto finire il 31 dicembre 2021. «E il piano era stato svelato con largo anticipo agli ambienti della politica che conta, cioè ai segretari dei partiti». Insieme a loro, aggiunge Bizzi, erano stati informati «i dirigenti dei sindacati e i direttori dei grandi media, ma anche i responsabili delle grosse catene di supermercati, i dirigenti delle Poste, i vertici di Confindustria, Confcommercio e Confesercenti». Tutti “sapevano” che l’emergenza “pandemica” sarebbe stata sgonfiata, gradualmente, in questi mesi. «A loro, fin dall’inizio, avevano detto che tutta questa pagliacciata, in Italia, sarebbe dovuta finire entro il 2021. Già da settembre – avevano detto – le mascherine sarebbero state eliminate anche dai luoghi al chiuso, mentre la campagna “vaccinale” si sarebbe esaurita già entro il mese di agosto». Non è andata così, come s’è visto, se siamo davvero arrivati ai “tempi supplementari” della storia politico-mediatica inaugurata all’inizio del 2020 dal primissimo lockdown, quello di Wuhan.«Se siamo ancora nei guai – dice Bizzi – è perché non riescono a sostituire, in maniera soft, la narrazione-1 (il Covid) con la narrazione-2, cioè l’emergenza climatico-ambientale. E sono nel panico: perché c’è una buona metà del mondo che si sta rifiutando di innescare un’emergenza permanente motivata da ragioni climatico-ambientali». Verissimo: vi si oppongono larga parte degli Stati americani, senza contare grandi potenze come l’India, il Brasile e tanti altri player mondiali, inclusa la Russia. «I gestori dell’emergenza sono con le spalle al muro», aggiunge Bizzi: «Per quanto mi riguarda, hanno già perso. E infatti, per continuare la narrazione-1, hanno fatto pressioni stratosferiche per rimandare all’infinito – da settembre a ottobre, poi da ottobre a novembre, e oltre – l’uscita delle terapie basate sugli anticorpi monoclonali. Farmaci finora approvati solo dalla Gran Bretagna e dalla Svizzera, che però sono fuori dall’Ue». Ma attenzione: «Se un singolo paese dell’Unione Europea – uno solo – li approvasse, costringerebbe tutti i paesi Ue ad archiviare definitivamente la campagna sperimentale in corso», quella basata sui “non-vaccini” genici.«Lo sanno molto bene, ed è per questo che sono andati avanti con i “tempi supplementari”. Ma non potranno andare oltre l’inizio del 2022 – puntualizza sempre Bizzi – perché l’Ema ormai è prossima all’approvazione di quei farmaci, nell’area Ue. E Stati come la Germania e la Spagna (probabilmente anche la Polonia) sono in dirittura d’arrivo per l’approvazione. La stessa Francia, come anche la Germania, ne sta già acquistando enormi quantitativi». Per contro, Matt Martini si sforza di mettere a fuoco lo scenario peggiore: quello che, per ora, si sta manifestando in tutta la sua devastante virulenza. Sta infatti ripartendo – in quasi tutta l’Europa, in particolare l’Eurozona – il vecchio refrain del 2020 (quello dei lockdowm) con in più le imposizioni “vaccinali” cui viene condizionata la residua possibilità di circolazione delle persone. Esistono eccezioni importanti come la Spagna e la Danimarca, oltre alla Svezia, ma il trend sembra preoccupante: e allinea anche paesi come Israele e Sudafrica.Dell’Italia, sottoposta alla Premiata Macelleria Draghi, non è nemmeno il caso di parlare. «A proposito: se si fosse creduto convintamente nella possibilità del referendum per abrogare il Green Pass, per il quale andava presentato mezzo milione di firme entro il 30 ottobre, non credo che oggi ci ritroveremmo in una situazione così buia». Secondo Martini, «il governo non avrebbe osato premere sull’acceleratore». Se lo ha fatto – è la tesi – è anche perché non è stato fronteggiato, sul piano politico, da una massa visibile di cittadini. Cosa aspettarsi per l’immediato futuro? Niente di buono, purtroppo, secondo la previsione più pessimistica. «Come da copione, ora il mainstream racconta che le “varianti”, in sostanza, “bucano” i vaccini attualmente disponibili. Il primo a lasciar capire come sarebbe potuta andare a finire, questa storia, è stato Bill Gates: disse che, per chiudere il capitolo Covid, avremmo avuto bisogno di “vaccini di nuova generazione”. Non mi stupirei se fossero in arrivo: vorrebbe dire tornare al piano iniziale della gestione “pandemica”, quello che allarma chi teme che l’operazione comprenda anche il proposito di “depopolare” parte del pianeta».«A questo punto, considero realistico che si possa verificare lo scenario peggiore: e cioè che l’attuale “stato d’assedio” si protragga per tutto il 2022, visto che l’élite di Davos punta essenzialmente sull’Europa, dove può contare su governi “amici” per condurre a termine i suoi piani». Previsione pessimistica firmata da Matt Martini, co-autore con Nicola Bizzi del bestseller “Operazione Corona”. Lo stesso Super Green Pass non lascerebbe molte speranze: «Andranno avanti per questa strada e per molti mesi: tutto sembra lasciarlo presagire». Nella trasmissione “L’Orizzonte degli Eventi”, condotta insieme a Tom Bosco e allo stesso Bizzi, Martini insiste: «E’ evidente che sono caduti dei diaframmi, che fino a ieri tenevano in piedi la possibilità di un progressivo abbandono della narrazione pandemica: qualcosa è cambiato, a quanto pare, vista l’improvvisa accelerazione degli eventi». Meno disperante l’analisi di Bizzi, secondo cui sarebbe ormai imminente l’approvazione, da parte dell’Ema, dei farmaci monoclonali: cosa che farebbe decadere l’attuale campagna “vaccinale”, basata su farmaci ancora formalmente “sperimentali” fino a tutto il 2023, quindi scartabili non appena emergesse un’alternativa terapeutica ufficiale.
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Meluzzi: accelerano, temono che la strage diventi vistosa
Personaggi come Umberto Galimberti e Giuliano Cazzola criminalizzano e patologizzano il dissenso, come ai tempi della psichiatria di Stato introdotta da Stalin? Credo che ci sia una grande strumentalità, e una serie di vantaggi sociali ed economici che derivano da questa parte in commedia, questa commedia tragicomica e grottesca alla quale siamo sottoposti tutti i giorni dai media mainstream. E credo ci sia anche un atteggiamento screziato di paranoia, a fronte di una patologia che ha una letalità bassissima. Però ricordo, a questi vecchi malvissuti, che chi pensa di poter sacrificare la libertà alla sicurezza, alla fine, non avrà né l’una né l’altra. Non avrà la sicurezza (non avrà “l’immortalità”), mentre alla libertà ha già rinunciato da tempo. E, avendo rinunciato alla libertà, ha rinunciato anche alla dignità, al poter andare con la propria faccia di fronte ad uno specchio al mattino (e di fronte al Tribunale della Storia, in tempi – ritengo – medio-brevi).
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Zelenko, medico dei Vip: vaccini, inutile strage annunciata
Il mio team ha curato con successo 6.000 pazienti. Ho formato centinaia di medici, che ora stanno addestrando i loro studenti. Nel complesso abbiamo curato milioni di persone. Il presidente Trump è stato mio paziente, così come Rudy Giuliani e il rabbino Chaim Kanievsky. Sono stati miei pazienti lo stesso Yaakov Litzman, fino a pochi mesi fa ministro della sanità di Israele, e il presidente brasiliano Bolsonaro. Secondo il mio approccio, l’essenziale è tenere le persone fuori dagli ospedali. Riguardo ai minori, l’unica ragione per il trattamento nei loro confronti è credere nel sacrificio dei bambini: si vogliono fare esperimenti su di essi? Ogni terapia va sempre valutata da tre punti di vista. E’ sicura? Funziona? Serve? Ci dev’essere bisogno di impiegarla: una necessità medica. In base alle statistiche ufficiali sui minori di 18 anni, il tasso di sopravvivenza al Covid è del 99,99%. Guariscono da soli, senza alcuna cura.Il virus dell’influenza invece è più pericoloso, per i bambini. Secondo il Cdc, 100 bambini (ogni milione) morirebbero a causa del vaccino. E io sento che il loro numero sarebbe significativamente più alto. Dunque, se hai una fascia demografica che non corre alcun rischio, per una determinata malattia, perché mai dovresti inocularle un’iniezione tossica e mortale? I due paesi al mondo col maggior numero di vaccinati sono Israele (85%) e le Seychelles (oltre l’80%). Entrambi i paesi stanno vivendo un focolaio della “variante Delta”. Domanda: se hai vaccinato la maggior parte della popolazione, perché hai ancora un focolaio? E poi: perché dovresti fare anche una terza dose, con la stessa roba che non ha funzionato nelle prime due? Veniamo ora al problema della sicurezza, che è il vero guaio. Ci sono tre livelli di conseguenze che dobbiamo considerare: acute (se si verificano entro tre mesi dall’iniezione), sub-acute o a lungo termine. Il rischio numero uno dell’iniezione sono i coaguli di sangue.Tutto quello che dico è documentato. Non credetemi sulla parola: verificate. Secondo il Salk Institute, quando una persona riceve l’inoculo di questa “cosa”, il corpo diventa una fabbrica di Spike: produce trilioni di Spike, che migrano verso l’endotelio (il rivestimento interno dei vasi sanguigni). Sono delle piccole “spine” all’interno del sistema vascolare. E quando il sangue le attraversa, si danneggiano e causano coaguli. Se questo accade nel cuore si verifica un infarto, se avviene nel cervello si verifica un ictus. La prima causa di morte nel breve periodo, come vediamo, è quella dei coaguli di sangue. Nella maggior parte dei casi (40%) questo accade nei primi 3-4 giorni dopo questa iniezione tossica mortale. L’altro è il problema che sta causando miocardite o un’infiammazione nel cuore dei bambini e dei giovani adulti. Il terzo problema è il più inquietante: il “New England Journal of Medicine” registra un alto tasso di aborti spontanei nel primo trimestre, da parte di gestanti sottoposte all’iniezione.Altra causa di morte per conseguenze sub-acute: lo si è visto vaccinando animali e vedendone poi morire un’alta percentuale. A ucciderli sono gli stessi anticorpi sviluppati tramite l’iniezione. Il femomeno si chiama Ade (potenziamento anticorpale) oppure “priming patogeno”, o anche “potenziamento immunitario paradossale”. Uno può dire: ma gli animali (morti dopo l’inoculo) non erano esseri umani, noi siamo diversi. D’accordo, ma i relativi studi non sono stati svolti: siete voi “lo studio”, ora. L’amministratore delegato di Pfizer ha detto che Israele è il più grande laboratorio al mondo. Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina per la scoperta dell’Hiv, ha detto che questo è il più grande rischio, per l’uomo: il più grande pericolo di genocidio nella storia dell’umanità. E il rischio di una reazione Ade nel lungo termine non è stato affatto escluso. Quindi, la mia domanda è: perché dovrei vaccinare qualcuno con una sostanza potenzialmente distruttiva, letale, senza prima aver escluso quel rischio?La terza componente sono proprio le conseguenze a lungo termine. Ci sono prove certe: quell’inoculo influisce sulla fertilità, danneggia la funzione ovarica, riduce il numero degli spermatozoi. Inoltre, aumenta sicuramente la quantità di malattie autoimmuni. E chissà di quanto ridurrà la durata della vita. Riviste scientifiche scrivono che aumenti anche il rischio di contrarre il cancro. Quindi, comunque lo si guardi – in un contesto acuto, sub-acuto o a lungo termine – è un disastro. Secondo me, poi, l’attuale governo israeliano è la “reincarnazione” di Joseph Mengele: hanno effettuato una sperimentazione umana sulla loro stessa gente. Io ho ricevuto minacce di morte quotidiane, ho messo a repentaglio la mia vita e a mia carriera, le mie finanze, la mia reputazione e ormai anche la mia famiglia. Tutto, solo per dirvi quello che sto facendo.Riassumo: non c’è alcuna necessità di questo vaccino. Non ce n’è bisogno per nessuno. Non parlo solo dei bambini: nel 99,95% dei casi, i giovani adulti (dai 18 ai 45 anni) hanno la possibilità di affrontare al meglio la malattia. Questo lo ammette lo stesso Cdc. Chi ha contratto il Covid e quindi ha sviluppato gli anticorpi, ha acquisito un’immunità naturale che è un miliardo di volte più efficace di quella indotta artificialmente attraverso il vaccino. Quindi, perché mai inocularmi anticorpi inferiori o pericolosi quando ho già anticorpi sani? E la popolazione esposta ad alto rischio, che avrebbe un tasso di mortalità del 7,5%? Ebbene: i miei dati sono “peer-revieewed”, e sono diventati la base di altri 200 studi. Hanno tutti confermato le mie osservazioni. Ovvero: se curi le persone entro il giusto lasso di tempo, riduci la mortalità dell’85%. Quindi, su 600.000 americani colpiti dal morbo, avremmo potuto evitare loro di finire in 510.000 all’ospedale, magari a morire.Presentai queste mie osservazioni direttamente al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: le consegnai nelle sue mani nell’aprile 2020, informando anche ogni singolo membro del ministero della salute, in Israele. Quindi, domando: se per gli anziani “fragili” posso ridurre il tasso di mortalità dal 7,5 a meno dello 0,5%, perché dovrei usare un’iniezione tossica e letale, che per giunta non funziona e che ha terribili effetti collaterali? Se tutti, sul pianeta, dovessero ammalarsi di Covid, e se non venissero curati, a livello globale il tasso di mortalità sarebbe inferiore allo 0,5% (morirebbero 35 milioni di persone). Se invece seguissimo i consigli di alcuni leader globali, e dicessimo – come ha fatto Bill Gates – che devono essere vaccinate 7 miliardi di persone, allora morirebbero oltre 2 miliardi di persone. Quindi, svegliamoci. Questa è la Terza Guerra Mondiale. E’ un livello di malvagità che non avevamo mai visto, probabilmente, nell’intera storia dell’umanità. Io sto vedendo la paura spingere le persone a fare cose completamente irrazionali, senza senso. Queste persone arrivano a sacrificare i propri figli.(Vladimir Zelenko, estratti da un video rimosso da YouTube alcuni mesi fa, ora riproposto su “Rumble”. Il dottor Zelenko, ebreo ortodosso attivo negli Usa e stimato a livello internazionale, è stato tra i primi al mondo a proporre un efficace protocollo terapeutico per contrastare agevolmente la sindrome Covid).Il mio team ha curato con successo 6.000 pazienti. Ho formato centinaia di medici, che ora stanno addestrando i loro studenti. Nel complesso abbiamo curato milioni di persone. Il presidente Trump è stato mio paziente, così come Rudy Giuliani e il rabbino Chaim Kanievsky. Sono stati miei pazienti lo stesso Yaakov Litzman, fino a pochi mesi fa ministro della sanità di Israele, e il presidente brasiliano Bolsonaro. Secondo il mio approccio, l’essenziale è tenere le persone fuori dagli ospedali. Riguardo ai minori, l’unica ragione per il trattamento nei loro confronti è credere nel sacrificio dei bambini: si vogliono fare esperimenti su di essi? Ogni terapia va sempre valutata da tre punti di vista. E’ sicura? Funziona? Serve? Ci dev’essere bisogno di impiegarla: una necessità medica. In base alle statistiche ufficiali sui minori di 18 anni, il tasso di sopravvivenza al Covid è del 99,99%. Guariscono da soli, senza alcuna cura.
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Malanga: cacceremo i nostri dominatori, Deva e Asura
L’esoterismo ha un occhio per questi fenomeni molto strani, sottotraccia, dove emerge la dualità tra i demoni e gli dèi, i buoni e i cattivi; razze superiori che hanno manipolato l’umanità. E lì si vede chiaramente una cosa fondamentale: la massoneria, che noi conosciamo come massoneria moderna, nasce ai tempi di Thutmosis III. E’ il fondatore di quelli che poi, nel Seicento, verranno chiamati Rosacroce. Tutta la loro tradizione consiste nella ricerca dell’unione tra la parte femminile e la parte maschile dell’uomo, per ottenere l’Homo Piscis, cioè l’uomo che non muore. In questo contesto potremmo rivedere quello che credevamo fosse un mito, e che invece sembra essere la realtà. Cioè: l’alieno, o comunque “l’altro”, che – attraverso la manipolazione dell’ignoranza degli esseri umani – vuole prendergli la parte animica; vuole rubargli la vita, l’esperienza. Questo mito viene fuori sia nei fenomeni ufologici, sia nel mio studio della Piramide di Cheope. Non mi sarei mai immaginato di trovare, nell’antico Egitto, lo stesso problema alienologico che trovano nello studio dei fenomeni di “abduction”.
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Tsunami, clima e potere: dalle Canarie alle Tre Gole
Ipotesi mega-tsunami: uno in America, l’altro in Cina. E’ singolare, la simmetria incarnata da due eventi lontanissimi nello spazio, ma contemporanei: alla preoccupante, anomala eruzione del vulcano Cumbre Vieja alle Canarie fa eco l’ennesima alluvione che sta mettendo sotto pressione la mastodontica Diga delle Tre Gole situata nell’Hubei, la provincia di Wuhan. Coincidenze? Qualcuno sarebbe tentato di pensare che, in tempi di fanta-climatologia (con 50.000 giovani in piazza a Milano al seguito di Greta Thunberg), eventuali malintenzionati potrebbero anche approfittare della situazione, calcando la mano su eventi naturali, al punto da forzarne gli effetti. Un’ipotesi estrema, vagliata da Tom Bosco a “L’Orizzonte degli Eventi”, il 28 settembre, insieme a Nicola Bizzi e Matt Martini. Tema: le catastrofiche conseguenze che i geologi attribuiscono virtualmente all’eruzione delle Canarie, nel caso l’isola occidentale di La Palma smottasse nel mare. In parallelo, si evoca l’altrettanto spaventosa ondata che si abbatterebbe sul territorio cinese se dovesse cedere l’immenso impianto delle Tre Gole, il più imponente che sia mai stato costruito dall’uomo.
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La farsa Covid sta per finire, solo l’Italia resta nell’incubo
Le imminenti elezioni amministrative (valore, da uno a cento: zero) avrebbero in compenso l’effetto di conferire una parvenza di normalità democratica al nuovo stile di vita imposto dal regime di Mario Draghi? Il conto alla rovescia verso l’orwelliano 15 ottobre sembra lastricato di intoppi e di franose retromarce: parla da sola la cessione a “paesi del terzo mondo” di qualcosa come 45 milioni di dosi geniche (“vaccinali”, le chiamano), mentre la stessa Aifa ha convalidato le terapie a base di anticorpi monoclonali. Fa notizia il permesso – restituito ai genitori – di entrare liberamente nelle scuole, senza “lasciapassare”. E non può sfuggire il vistoso ridimensionamento delle sanzioni ricattatorie ai danni dei lavoratori sprovvisti di Green Pass; non possono più essere sospesi, come ricorda Nicola Bizzi a “L’Orizzonte degli Eventi”: «Rischiano al massimo di restare senza stipendio, ma solo per venti giorni; poi hanno il diritto di vederselo restituire con gli interessi». Tutto dice che la Grande Paura potrebbe avere i mesi contati: è evidente che si va facendo sempre più insostenibile, la narrazione della “pandemia politica” del secolo, viste anche le crepe che si stanno aprendo, destinate a diventare voragini.«Ricorda a tutti, sempre, che uniti vinceremo: perché l’amore è verità, e trionfa sempre». Queste le parole che Nunzia Alessandra Schilirò ha rivolto a Michele Giovagnoli, protagonista di uno straordinario tour (“Agorà d’Amore”) nelle piazze italiane. «Rendetevi conto del coraggio di quella donna, che è vicequestore di Roma: un grado equiparabile a quello di tenente colonnello dei carabinieri». Lo ricorda Matt Martini sempre a “L’Orizzonte degli Eventi”: ormai la verità sta per diventare una valanga, se è vero che persino il mainstream (da Freccero a Giletti, passando per Mieli e Travaglio, Mario Giordano, Barbara Palombelli e tanti altri) sta aprendo finalmente le finestre per far entrare l’aria pulita della realtà, dopo quasi due anni di asfissia “infodemica”. Guai a chi accusa queste voci di fare “gatekeeping”, avvertono Bizzi e Martini: la paranoia del peggior complottismo acceca chi non riesce a vedere cosa sta davvero accadendo. E cioè: anche l’Italia – ultima ruota del carro, in Occidente – si sta preparando a uscire dall’incubo, nonostante le potenti forze che hanno deciso di cacciarcela, con Conte, e che ora vorrebbero tenercela fino a chissà quando, con il “lasciapassare” introdotto dallo sconcertante Draghi.«Si sono accorti di aver fatto il passo più lungo della gamba, imponendo restrizioni che rischiano di far collassare il paese». Lo sostengono gli osservatori de “L’Orizzonte degli Eventi”: «Si è arrivati addirittura a spegnere le telecamere di sicurezza, sulle autostrade, per evitare di mostrare gli ingorghi (documentatissimi) provocati dalla protesta silenziosa dei camionisti». E’ Matt Mattini (co-autore di “Operazione Corona”, edito da Aurora Boreale ed elogiato da Freccero in un’intervista a “La Verità”) a mettere a fuoco il punto di svolta: quasi tutta l’Europa si sta preparando a salutare la stagione degli spaventapasseri, in Italia incarnata dall’infelice figura del bis-ministro Speranza, ventriloquo di D’Alema (legato alla Cina, come Prodi) nonché esponente della Fabian Society. Se da noi tengono ancora banco le supercazzole dei virologi televisivi e dei tromboni del Cts, il resto d’Europa ha messo la freccia, imboccando la corsia di sorpasso. Nemmeno la Francia di Macron – lieta di esportare la Roma la “Porta dell’Inferno” di Rodin, da inaugurare proprio il 15 ottobre alle Scuderie del Quirinale – ha avuto il coraggio di imporre un Green Pass così severo, come ha ricordato “Nandra” Schilirò dal palco di piazza San Giovanni.L’ultimissima notizia – segnala Martini – riguarda il Portogallo: il paese ha appena decretato la fine di ogni restrizione Covid. Un gesto clamoroso, che fa seguito alla retromarcia (per via giudiziaria) della Spagna e alla storica fermezza del Nord Europa, dove Danimarca e Norvegia hanno imboccato la direzione tracciata dalla Svezia (niente lockdown, niente “lasciapassare” medievali), grazie all’impegno della casa regnante di Stoccolma e, pare, dell’influente massoneria svedese. La Germania? «Potrebbe accodarsi, magari nel giro di un mese». Quanto all’Est Europa, è come sfondare una porta aperta: i paesi del Gruppo di Visegrad non vogliono saperne, di Green Pass, e il presidente della Croazia (come ricordato da Pino Cabras) ha manifestato il proprio sgomento per l’incredibile posizione dell’Italia. Come in alto, così in basso: Martini invita a osservare l’atteggiamento “schizofrenico” della Gran Bretagna, che si è lasciata alle spalle ogni autoritarismo all’italiana. Merito di Boris Johnson, che ha invertito la rotta “rigorista”, ma non solo. Di mezzo, a quanto pare, ci sarebbe anche una famiglia dal cognome importante: Rothschild.Se da una parte il ramo inglese della dinastia è dominato da Evelyn Rothschild, collegata a Bill Gates tramite l’Imperial College nel segno della “dittatura sanitaria”, osserva Martini, dall’altra – sempre tra le ramificazioni britanniche del potente casato – si segnala la diserzione dichiarata dalla filiera di Jacob Rothschild, impegnata a supportare la fuoriuscita del Regno Unito dall’incubo fabbricato nel 2020 a partire da Wuhan. Una fuga in avanti distopica, apertamente invocata a Davos e magistralmente interpretata, attraverso l’Oms, dal sistema-Cina e dal Deep State americano che fa capo ai democratici, fino ad arrivare all’Italia di Conte e di Draghi, passando per il Vaticano. Cartina di tornasole della farsa: la disparità che investe l’Australia, dove le peggiori misure restrittive vessano gli abitanti dello Stato di Melbourne (le cui autorità poliche sono vicinissime a Pechino) mentre il resto dell’immenso paese frequenta bar e ristoranti senza più nemmeno le mascherine. «Il fatto stesso che la Norvegia abbia declassato ufficialmente il Covid, ora considerato una semplice “influenza” – chiosa Martini – fa capire l’entità della frode scientifica che ci è stata propinata». Una storia che tiene ancora banco quasi solo nel Draghistan italiano, dove però la popolazione – grazie anche ai medici-coraggio – sta dando segni quotidiani di risveglio.Le imminenti elezioni amministrative (valore, da uno a cento: zero) avrebbero in compenso l’effetto di conferire una parvenza di normalità democratica al nuovo stile di vita imposto dal regime di Mario Draghi? Il conto alla rovescia verso l’orwelliano 15 ottobre sembra lastricato di intoppi e di franose retromarce: parla da sola la cessione a “paesi del terzo mondo” di qualcosa come 45 milioni di dosi geniche (“vaccinali”, le chiamano), mentre la stessa Aifa ha convalidato le terapie a base di anticorpi monoclonali. Fa notizia il permesso – restituito ai genitori – di entrare liberamente nelle scuole, senza “lasciapassare”. E non può sfuggire il vistoso ridimensionamento delle sanzioni ricattatorie ai danni dei lavoratori sprovvisti di Green Pass; non possono più essere sospesi, come ricorda Nicola Bizzi a “L’Orizzonte degli Eventi”: «Rischiano al massimo di restare senza stipendio, ma solo per venti giorni; poi hanno il diritto di vederselo restituire con gli interessi». Tutto dice che la Grande Paura potrebbe avere i mesi contati: è evidente che si va facendo sempre più insostenibile, la narrazione della “pandemia politica” del secolo, viste anche le crepe che si stanno aprendo, destinate a diventare voragini.
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Citro: vaccini-Covid inutili e pericolosi, sapete perché?
Il vaccino? Non è come prendere un caffè o bere un bicchier d’acqua. Il vaccino è un mini-intervento, perché viene inoculato nel corpo un patogeno, o una sua parte purificata, quindi il corpo ha delle reazioni: questo si sa, non è fantasia. Si tratta di valutare il rapporto tra rischi e benefici. Piccolo-medio rischio ma grande beneficio, come per il vaiolo? Perfetto, ben venga. Se un domani dovesse mai arrivare un’epidemia di Ebola, col 100% di letalità? Vacciniamoci, eccome. Oggi invece com’è, il rapporto? Rischio molo alto e beneficio zero: perché non c’è beneficio. O meglio, devo ancora capire qual è: sono solo un medico. Quindi chiedo, ai luminari, qual è il beneficio. All’inizio ti dicono: il vaccino impedirà di infettarsi. No, perché nessun vaccino impedisce questo; il vaccino ti dà degli anticorpi per cui, se tu poi contrai il patogeno, hai più capacità di reazione. Allora ti dicono che ti darà un’infezione più lieve (questa è l’ultima versione).Ma scusate: quando inizia, questa infezione è sempre lieve. Non è che, di colpo, arriva la polmonite o la trombo-embolia e mi trovo in ospedale. In realtà passano delle ore, poi dei giorni, in cui non ho un’infezione severa, ma lieve (“mild”, la chiamano gli anglosassoni). E quindi, se io in quel momento la curo – e le cure ci sono – la cosa si risolve, senza bisogno di vaccinarmi. Quindi: beneficio, zero. E’ un vaccino del tutto inutile. E’ la letteratura, a dirlo, così come l’esperienza sul campo (e il buon senso). Certo che, se invece terrorizziamo la gente con la paura mediatica, allora poi tutti corrono a vaccinarsi. Però attenzione: il rischio è altissimo. Fra i tanti, il più importante è il “potenziamento dipendente dall’anticorpo”. In inglese viene siglato “Ade”, Antibody Dependent Enhancement (sigla per noi italiani inquietante: l’Ade – nota di colore – è il nome dell’oltretomba greco-romano).Da tanti anni, si sa – dalla letteratura – che i virus Rna a catena singola, come i coronavirus, sono soggetti a un rischio di Ade altissimo, per loro stessa natura: sono virus che formano quasi-specie, quindi sono mutazioni continue che la natura compie, per adattarli all’ambiente e creare una nuova specie virale. E’ il loro modo di essere. Questo vale per tutti i coronavirus: quindi Sars, Mers e Covid-19, la Dengue (che è un flavivirus), Ebola, Zika, Hiv. Per tutti questi virus è difficile, se non impossibile, fare un vaccino. La gente dovrebbe chiedersi come mai, visto che Hiv appartiene a questo gruppo, è da quarant’anni che c’è l’Aids (ben più pericolosa dell’attuale infezione, e continua a fare milioni di morti) e non siamo ancora riusciti ad avere un vaccino? Come mai, dopo vent’anni, non abbiamo ancora un vaccino per la Sars? Come mai, tre-quattro anni fa, cominciavano in Oriente le campagne vaccinali per la Dengue e le hanno interrotte? Sono morti tutti, e hanno detto: non si può, dobbiamo rassegnarci; attualmente, è impossibile avere un vaccino valido e sicuro per i virus Rna.Com’è che in pochi mesi, invece, in questa situazione, dicono che hanno trovato un vaccino sicuro ed efficace? Mi sembra strano. E qui cito Loretta Bolgan, che spiega: questi virus Rna a catena singola, quando infettano la persona, possono creare anticorpi “sub-ottimali” (cioè troppo pochi, o deboli). E finisce lì. Poi magari la persona incontra di nuovo il virus – che non è lo stesso: è quasi uguale, ma nel frattempo è cambiato. Però va a potenziare gli anticorpi “sub-ottimali”, e quindi può succedere che il virus venga agganciato dall’anticorpo, viene portato nei “macrofagi” e nelle altre cellule presentanti l’antigene; all’interno dev’essere normalmente spezzettato, poi i suoi antigeni – sulla superficie esterna del “macrofago” – vengono “presentati” ai linfociti (cioè al sistema immunitario) che poi costruiscono gli anticorpi. Questo però può non succedere: nell’Ade non succede. Perché il virus non viene frantumato, e anzi comincia a replicarsi all’interno del “macrofago”. E’ gravissimo: vuol dire che quel patogeno ha infettato il nostro sistema immunitario.Il virus sfugge al controllo del sistema immunitario, si rafforza, e quando emerge devasta. E, fra le tante cose gravi – come ricorda la Bolgan – causa la polmonite eosinofila (che è difficile da curare, peggio di questa). Quindi, il fatto che si replichi nel “macrofago” e blocchi anche la produzione dell’Interferone 1, è gravissimo. Tutto questo è in letteratura: non stiamo inventando qualcosa. Però questo non lo dicono, alla gente. Uno studio di pochi mesi fa lo dice in modo chiaro: questi vaccini possono sensibilizzare a malattie più gravi. Sars, Mers e Rsv non sono mai stati approvati, e possono peggiorare la malattia (e l’Ade). Quindi il paziente dovrebbe avere una comprensione adeguata, del fatto che si sta esponendo a questo rischio. E invece, alla gente non lo spiegano. Se con il vaccino si instaura l’Ade, cosa succede? Intanto, se uno ha già avuto la malattia, non deve mai essere vaccinato (e ringrazio il collega Pier Luigi Lopalco, che lo ha dichiarato espressamente: c’è la certezza di infettare gli altri).Lo ribadisco: chi è vaccinato è infettivo, è meglio stargli alla larga. Lo raccomandano le stesse aziende produttrici: dopo il vaccino, mantenere distanziamento e mascherina. Il vaccinato dovrebbe essere messo in quarantena, e vale anche per le vaccinazioni antinfluenzali (isolamento per 40 giorni o per due mesi, ancora non si sa). In ogni caso è documentato che in svariate Rsa, da gennaio in poi, dove uno dei sanitari si è vaccinato, nel giro di poco erano infettati tutti. Chi si è infettato non dovrebbe essere vaccinato, perché in quel caso l’Ade arriva facilmente. Ma anche chi non sa neppure di esser stato infettato, perché magari può aver avuto la forma asintomatica, può aver sviluppato gli anticorpi “sub-ottimali”; se riceve il vaccino, non è quello stesso virus “selvatico”, perché nel frattempo è cambiato (i vaccini sono tutti modellati sulla sequenza Wuhan-1, che è quella che la Cina aveva dato al mondo all’inizio del 2020). Ed ecco che, in questo caso, si crea subito l’Ade. Perché si stupiscono delle trombo-embolie?Stanno iniettando la “spike”, che (come si evince in letteratura) produce esattamente trombo-embolie; è cardiotossica e neurotossica, si sa: lo confermano gli studi. Allora: se io inietto la “spike”, che so che dà trombo-embolie, e dopo l’iniezione il paziente ha la trombo-embolia o l’ictus, non posso far finta di non sapere. Due più due fa quattro: la trombo-embolia l’ho provocata io, con l’iniezione. Dicono che è minima, la percentuale degli eventi avversi? Sì, ma parlano di quelli che sono morti. Poi ci sono quelli che hanno avuto l’ictus subito dopo il vaccino: non c’è giorno che non ne abbia notizia, tramite i miei pazienti. Ogni giorno mi raccontano di loro amici e conoscenti con ictus, persone semi-paralizzate. Mi viene riferito almeno un caso ogni giorno. Le ultime notizie, dall’istruttore della palestra che frequento: un cliente con l’ictus, un altro con l’emi-paresi facciale.Sono cose gravi, e sono tante. Le percentuali? Ancora non si sa. Quelli ti dicono: è una percentuale minima. Anche se fosse un solo caso, dobbiamo stare attenti: vorrei vedere te, che magari stavi bene e rimani paralizzato per tutta la vita, senza sapere per quale motivo ti saresti dovuto vaccinare. In Germania, su un giornale, un tizio ha scritto che, secondo Bill Gates, il problema della mortalità da vaccino investe solo 0,1% della popolazione. Sembra poco, ma – dice questo autore – se in Germania vacciniamo tutti, cioè 80 milioni di persone, vuol dire che avremo 80.000 morti, cioè lo stesso numero delle vittime dell’epidemia. E quindi, per non farli morire per l’epidemia, devo farne morire – col vaccino – almeno altrettanti?Il professor Peter Doshi, docente di tecnica farmaceutica all’Università del Maryland e condirettore del “British Medical Journal”, una delle più autorevoli riviste mediche, in vari editoriali ha chiarito che questi vaccini non riducono la possibilità di ammalarsi: non spengono l’epidemia. Quindi, in pratica, anche lui dice che non servono a niente. In uno studio cinese (Llguo Zhang) viene confermato che il virus – non il vaccino – può integrarsi nel nostro Dna; e ciò fa parte delle cause che determinano la cronicizzazione della malattia. Ma se questo può farlo anche solo il virus, attenzione: nel momento in cui – spacciandolo per vaccino – inietto un impianto genico, un mRna (piccolo, sintetico) che finisce nella cellula, intanto posso scatenare subito una tempesta citochinica. Un mRna è un gene, quindi siamo di fronte a una terapia genica.Il vaccino, per definizione, contiene il patogeno attenuato, quindi è proteico. Qui invece parliamo di un codice genetico, che può essere anch’esso trascritto nel nostro Dna. L’industria dice di no, ma la scienza dice che questo è plausibile. Ora, immaginate il Dna come una catena lunga chilometri. In questo “filo”, l’impianto genico si può inserire in un punto in cui non crea danni; e va bene, non succede niente. Ma se invece si inserisce in un punto dove può “slatentizzare” il gene di una malattia o di un tumore, questo lo vedremo fra un po’ di anni (non lo vediamo nell’immediato). Quindi, chi dice che il vaccino non crea problemi dovrebbe intanto certificarlo “ad personam”, e poi garantire (non si sa sulla base di quale studio scientifico, che non c’è) che nei prossimi dieci anni non avrà conseguenze. Loro dicono: stai tranquillo, perché la scienza ti dice che non ci sono rischi. Non lo dice la scienza: lo sta dicendo l’industria. Sono due cose diverse: viene spacciata l’industria per scienza. L’industria lo dice: per forza, l’ha fatto lei. Logico che ti dica che il suo prodotto è sicuro.(Massimo Citro, dichiarazioni rilasciate in una recente intervista Tv, ripresa su Facebook. Medico e scrittore, Citro è autore del bestseller “Eresia”, edito da ByoBlu).Il vaccino? Non è come prendere un caffè o bere un bicchier d’acqua. Il vaccino è un mini-intervento, perché viene inoculato nel corpo un patogeno, o una sua parte purificata, quindi il corpo ha delle reazioni: questo si sa, non è fantasia. Si tratta di valutare il rapporto tra rischi e benefici. Piccolo-medio rischio ma grande beneficio, come per il vaiolo? Perfetto, ben venga. Se un domani dovesse mai arrivare un’epidemia di Ebola, col 100% di letalità? Vacciniamoci, eccome. Oggi invece com’è, il rapporto? Rischio molo alto e beneficio zero: perché non c’è beneficio. O meglio, devo ancora capire qual è: sono solo un medico. Quindi chiedo, ai luminari, qual è il beneficio. All’inizio ti dicono: il vaccino impedirà di infettarsi. No, perché nessun vaccino impedisce questo; il vaccino ti dà degli anticorpi per cui, se tu poi contrai il patogeno, hai più capacità di reazione. Allora ti dicono che ti darà un’infezione più lieve (questa è l’ultima versione).