Archivio del Tag ‘boia’
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La guerra democratica: noi ipocriti, i peggiori assassini
Con un profetico bestseller, Giulietto Chiesa la battezzò “la guerra infinita”: era l’incubo che doveva metter fine al breve sogno della pacificazione globale, dopo il lungo inverno della guerra fredda. I Grandi si promisero una pace duratura, ma mentivano: appena l’Urss abbassò le armi, l’America ne approfittò per assediarla e conquistare posizioni in tutto il mondo. «Da quando è crollato il contraltare sovietico – dice oggi Massimo Fini – le democrazie occidentali, Stati Uniti in testa, hanno inanellato otto guerre in vent’anni». Così, la “guerra asimmetrica” di cui parlava Giulietto Chiesa – potenti eserciti super-tecnologici contro sparute armate di miliziani irregolari e vaste stragi di civili – è ora la “guerra democratica”, nella traduzione di Massimo Fini: oggi il boia siamo noi, l’Occidente “umanitario” e ipocrita, che uccide a distanza, rifiutandosi di guardare in faccia le vittime dilaniate, a migliaia, da missili-killer che cadono lontano dalle nostre case.
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No-Tav, diritti in gioco: si scrive val Susa, si legge Italia
E’ necessaria l’alta velocità? Risposta: no. Motivo: la Tav «danneggia l’ambiente, ci sono altre soluzioni alternative». E’ un coro, quello del sondaggio realizzato dal magazine online “Torino Oggi”, instant-poll al quale hanno rapidamente aderito quasi duemila lettori. Il 75% non ha dubbi: la Torino-Lione è un’avventura finanziaria senza senso e un disastro ambientale annunciato, oltre che una tortura per la valle di Susa, che sabato 25 febbraio “risponde” con una manifestazione popolare che si annuncia imponente, con pullman da tutta Italia e adesioni autorevoli, dall’Arci ad Emergency. Antipasto della marcia Bussoleno-Susa, il corteo di Milano che il 18 febbraio ha raccolto oltre tremila persone, invocando “libertà per i No-Tav” arrestati a fine gennaio per resistenza e presunte “lesioni” inferte ai poliziotti. Manette scattate oltre 7 mesi dopo gli scontri del 3 luglio 2011 a Chiomonte.
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Dal buffone al boia: al governo, gli architetti del disastro
Un nome e un volto ai responsabili materiali della crisi? Lui, Mario Monti: è stato al vertice della piramide ultra-liberista che ha riscritto e attuato le regole del sistema finanziario che hanno portato al disastro. Monti a capo del governo in funzione anti-crisi? «E’ come mettere Totò Riina al ministero della giustizia», protesta il periodico “Umanità Nova”, che spara a zero sul governo tecnico: «Se davvero si fosse voluto combattere la crisi», pur restando all’interno dell’attuale sistema, sarebbe stato meglio un governo di «dilettanti allo sbaraglio»: qualche mossa giusta magari ci sarebbe scappata, mentre i super-esperti di Monti non rischieranno di fare questi “errori”. «La crisi, infatti, è tale solo per noi del cosiddetto “99%”: per i potenti della terra è una meravigliosa occasione di profitto e di disciplinamento del corpo sociale, costruita con cura in tutti questi anni».
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Gheddafi giustiziato senza processo: tutto come previsto
Quello che resta di quarant’anni di potere è un corpo, ferito e rivoltato nella polvere: Muhammar Gheddafi macellato sul posto, il 20 ottobre, lungo la strada tra Sirte e Misurata, dopo un raid Nato che ha probabilmente messo in fuga il dittatore, costringendolo a lasciare l’ultima roccaforte dopo quasi otto mesi di resistenza. Facendo il verso alle didascalie con cui tutti i media hanno presentato il tremendo video di Al-Jazeera sugli ultimi istanti del Colonnello, il sito “Megachip” avverte: “Attenzione, segue una serie di immagini shock su Gheddafi che possono urtare la vostra suscettibilità”. Fotogallery: Gheddafi con Frattini, Napolitano e Prodi; Gheddafi che abbraccia Berlusconi, Blair e il turco Erdogan, stringe la mano a Obama e Zapatero, riceve Brown e la Rice e fraternizza col suo futuro “boia”, Sarkozy.
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L’ultima vergogna: assassinare Tareq Aziz
«We live in a political world», cantava Bob Dylan nel fatidico 1989, con una desolata amarezza che sembrava già spegnere, profeticamente, gli entusiasmi universali per la nuova era in arrivo: l’inedita, rivoluzionaria governance mondiale Usa-Urss, archiviata la guerra fredda grazie a Mikhail Gorbaciov. Con l’eclissi dell’Unione Sovietica, il mondo è puntualmente precipitato nella guerra infinita: Balcani, Cecenia, 11 Settembre, Afghanistan. Anche se oggi Wikileaks mette in piazza gli orrori compiuti in Iraq, paese invaso e devastato sulla base di accuse false, l’ex premier britannico Tony Blair gira il mondo a presentare le sue memorie. Fu lui, con Bush, a volere la guerra in Iraq. E ora, dopo l’impiccagione di Saddam, il boia si prepara a giustiziare anche Tareq Aziz.
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Trelew, arrestato il boia dei golpisti argentini
Sono passati più di trentasei anni dal massacro di Trelew, quando ufficiali dell’esercito argentino fucilarono sedici prigionieri politici nella base Almirante Zar. Il penitenziario di Trelew fu sede di una rivolta di alcuni prigionieri politici, che causò la morte di una guardia e il tentativo di fuga di un centinaio di oppositori del regime. Un piccolo gruppo di prigionieri riuscì a fuggire in aereo fino in Cile. Il resto si arrese alle autorità; gli organizzatori furono rinchiusi in una prigione militare, dove il 22 agosto 1972 furono fucilati a sangue freddo.
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Maoz: non c’è perdono, la guerra ci trasforma in assassini
In una situazione tra la vita e la morte, in cui la seconda è tangibile quanto la prima, non si può avere un codice etico. In guerra ogni morale sparisce. Se fai questioni morali, i tuoi soldati muoiono. Le persone normali non uccidono, ma la guerra crea una formula perché questo possa accadere. E’ facile: metti un soldato in una situazione di pericolo di vita e lui inizierà ad ammazzare, perché l’istinto di sopravvivenza è più forte di tutto. Al mondo ci sono buoni e cattivi, in guerra ci sono solo cattivi. Ma tutti sono vittime.
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Storia di un assassino autorizzato
In scena a Roma il 26 ottobre all’Auditorium Santa Chiara, all’Eur, lo spettacolo teatrale “Introspezione del boia Mastro Titta, storia di un assassino autorizzato”.