Archivio del Tag ‘contributi’
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Travaglio-boom in edicola, il Fatto nel nome di Biagi
“Quella sporca dozzina”, per usare una (gradita) definzione dell’amico Carlo Freccero, ha fatto boom: il numero d’esordio de “Il fatto quotidiano”, il nuovo giornale di Marco Travaglio, il 23 settembre ha bruciato l’intera tiratura, centomila copie, in tutte le edicole. «Ce lo aspettavamo, non ci montiamo a testa ma intanto abbiamo raddoppiato la distribuzione: duecentomila», cui si aggiungono i trentamila abbonati-sostenitori, «cui va la nostra totale riconoscenza per un atto di fiducia anticipata, al buio» verso una nuova testata della quale gli stessi giornalisti sono anche gli editori, all’insegna della più totale indipendenza e senza l’aiuto di contributi pubblici.
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Perone: basta sprechi, rivoluzione nella cultura
Rivoluzione: contributi pubblici erogati solo per progetti organici, utili e sostenibili, condivisi con il territorio e tra diverse associazioni cooperanti. Il nuovo assessore alla cultura della Provincia di Torino, Ugo Perone, riscrive le regole per le concessioni pubbliche. Fine dei benefici a pioggia, spesso arbitrari e clientelari. Parola d’ordine: ottimizzare e razionalizzare. Vale per tutti, grandi e piccoli: compresi lo Stabile e il Regio, invitati a uscire delle mura ed esportare in provincia, in modo diffuso, la propria offerta culturale. La nuova linea del neo-assessore, annunciata in una conferenza stampa a Torino, è pienamente condivisa dal presidente della Provincia, Antonio Saitta.
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Rialto: saper fare e cultura modello, senza sprechi
Mentre le grandi coalizioni nazionali si scambiano accuse sulla gestione finanziaria del controverso settore delle politiche culturali, con il centro-destra che si dichiara costretto a imporre tagli e il centro-sinistra deciso a difendere i contributi pubblici per il cinema, il teatro e la cultura territoriale diffusa, da mesi nel cuore di Roma si sta combattendo – nel silenzio generale – una strenua e anomala battaglia, assolutamente atipica per il panorama culturale italiano: l’ostinata resistenza dell’ex centro sociale Rialto Occupato, ora “centro di cultura contemporanea” Rialto Sant’Ambrogio, riconosciuto e autorizzato dal Comune di Roma.