Archivio del Tag ‘danni da vaccino’
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Norimberga-Covid, commessi crimini da pena di morte
«E’ prevista la pena di morte, per chiunque cerchi semplicemente di infrangere i Codici di Norimberga». Nel silenzio più assordante, sono partiti i procedimenti legali per crimini contro l’umanità nei confronti di Cdc, Oms e del Gruppo di Davos. Il celebre avvocato tedesco Reiner Fuellmich – scrive “Truth11.com” – guida un team composto da 1.000 avvocati e addirittura 10.000 medici di tutto il mondo». L’accusa: la campagna-Covid condotta a livello planetario costituisce un attacco ai diritti umani, un crimine contro l’umanità e una grave violazione del Codice di Norimberga, nato dalle carte dei processi che si svolsero al termine della Seconda Guerra Mondiale nella Germania nazista e in particolare da quelle del cosiddetto “Processo ai dottori”, contro i medici nazisti che avevano perpetrato torture e sperimentazioni disumane contro innocenti in numerosi campi di sterminio, tra cui quelli di Auschwitz e Birkenau.Il 19 agosto del 1947, ricorda “Linkiesta”, ben 23 medici nazisti furono condannati dal tribunale militare americano per aver condotto esperimenti pseudoscientifici nei lager: i prigionieri furono sottoposti a esperimenti disumani con farmaci, gas e veleni. Il documento, annota Gilberto Corbellini su “Treccani.it”, ha finora ispirato diverse leggi nazionali e documenti internazionali «volti a prevenire abusi della sperimentazione umana e a promuovere la dottrina del consenso informato». Il Codice di Norimberga del 1947 fu quindi il primo documento riconosciuto per dare un limite alle sperimentazioni umane. I principî contenuti al suo interno furono elaborati da due medici consulenti del tribunale statunitense, Andrew Ivy e Leo Alexander, sviluppati in dieci punti. «Il primo e più importante, su cui si fonda tuttora la ricerca clinica, è il consenso informato, ovvero la volontà e il consenso della persona coinvolta, di partecipare a un determinato studio clinico».Per accettare di partecipare alla sperimentazione, il soggetto deve essere adeguatamente informato e messo in grado di comprendere l’argomento in questione, in modo da prendere una decisione consapevole. Nel giugno del 1964, a Helsinki – ricorda sempre “Linkiesta” – furono adottati i principî etici della Dichiarazione di Helsinki, sviluppati dall’Associazione Medica Mondiale (World Medical Association, Wma). «Nacque così uno dei documenti cardine dei principi etici della ricerca clinica, incorporato poi nelle legislazioni nazionali. La Dichiarazione recepiva e ampliava i punti del Codice di Norimberga». Tra questi venne mantenuto il principio del consenso informato, e introdotta per la prima volta «la necessità che i protocolli di ricerca clinica e le procedure per ottenere il consenso venissero esaminate da comitati etici indipendenti operanti all’interno delle stesse istituzioni in cui vengono condotte le ricerche».Secondo i 1.000 legali e i 10.000 medici ora coordinati dall’avvocato Fuellmich – come riporta sul suo blog Agostino Conte, traducendo “Truth11.com”, siamo di fronte alla più grave ed evidente violazione di tutti i punti-cardine del Codice di Norimberga. In sintesi: «Una prima accusa è di frode, per l’utilizzo improprio dei test Pcr (tamponi) con numeri di cicli inappropriati, con un 90% di casi Covid che vengono così invalidati». Altra frode, secondo legali e scienziati, «per le diagnosi di morte associate falsamente al Covid-19». Poi si denuncia la aperta violazione dell’articolo 32 della Convenzione di Ginevra del 1949, sull’utilizzo di vaccini sperimentali, visto che il documento vieta «gli esperimenti medici o scientifici non necessari». Gli avvocati menzionano anche l’articolo 147: è proibito «condurre esperimenti biologici su persone». Per lo staff di Reiner Fuellmich, sono stati infranti tutti i 10 punti-chiave del Codice di Norimberga.Il consenso volontario è essenziale? Certo, ma in questo caso «nessuno informa dei danni che i vaccini possono causare». Inoltre, «blocchi, restrizioni o limitazioni della libertà discriminano chi non vuole accettare di inocularsi questa terapia genica». L’articolo 2 del Codice di Norimberga raccomanda di produrre «risultati fruttuosi», non procurabili con altri mezzi? «Esistono trattamenti medici che curano il Covid-19, senza dover ricorrere all’utilizzo di una terapia genica sperimentale». All’articolo 3, altra raccomandazione: servono esperimenti di base sui risultati della sperimentazione animale e sulla storia naturale della malattia. «Non sono stati effettuati test sugli animali, ma si sta procedendo alla sperimentazione direttamente sull’uomo», accusano gli avvocati internazionali. Articolo 4: evitare tutte le sofferenze e le lesioni non necessarie. Di nuovo: «Secondo le fonti ufficiali, vi sono stati in America 4.000 decessi e 50.000 danneggiati da vaccino, in Europa 7.000 decessi e 365.000 danneggiati».All’articolo 5, il Codice di Norimberga ordina di non condurre nessun esperimento, se c’è motivo di pensare che si verificheranno lesioni o morte. Nell’articolo seguente, ribadisce: il rischio non dovrebbe mai superare il vantaggio. «Il Covid-19 ha un tasso di recupero del 98-99%, mentre l’utilizzo della terapia genica, in base a deceduti ed affetti da danni collaterali supera di gran lunga questo rischio», sottolinea l’avvocato Reiner Fuellmich. Come dire: perché mettere a repentaglio la salute delle persone, quando dal Covid si guarisce regolarmente con le appropriate cure precoci? Sempre per il Codice di Norimberga (articolo 7) deve esservi un’attenta preparazione anche contro la possibilità remota di lesioni, invalidità o morte. «Tutte le fasi pre-immissione normali per un vaccino sono state saltate», denunciano legali e medici. «Gli studi su questa sperimentazione alla fase 3 non termineranno prima del 2022-2023. I vaccini sono stati approvati in virtù di un’emergenza e imposti ad una popolazione disinformata».La sperimentazione – dice ancora il Codice, all’articolo 8 – deve essere condotta da persone scientificamente qualificate. «Solo politici, media e attori affermano che questo vaccino è sicuro ed efficace», protesta Reiner Fuellmich. «Pochi i dottori, e nemmeno specialisti nel settore». In altre parole: a spingere i “vaccini genici” sono solo le chiacchiere, «e la propaganda non è certo scienza medica». Ancora il Codice (articolo 9) raccomanda che chiunque debba «avere la libertà di portare a termine l’esperimento in qualsiasi momento». E dunque non ci siamo, nemmeno qui: «Nonostante le proteste di oltre 85.000 medici, infermieri, virologi ed epidemiologi, l’esperimento è ancora in corso, oltre al fatto che si stiano forzando cambi di legislazione per rendere conformi questi cosiddetti vaccini». Per lo stesso Codice, poi (articolo 10) lo scienziato «deve portare a termine l’esperimento in qualsiasi momento, se esiste una probabile causa che provochi lesioni o morte».«È chiaro, visionando i dati statistici, che questo esperimento sta provocando morti e lesioni», afferma l’avvocato Reiner Fuellmich. «Ma tutti i politici, le compagnie farmaceutiche e i cosiddetti esperti – aggiunge – non stanno facendo alcun tentativo per impedire a questo esperimento di terapia genica di infliggere danni a un pubblico disinformato». In riferimento invece ai cosiddetti vaccini- Covid, alcuni requisiti fondamentali non vengono rispettati: «Non forniscono immunità dal Covid: viene dichiarato che ne attenuerebbero semplicemente i sintomi, e anche con doppia vaccinazione si può essere ancora infettati e trasmettere il virus». Non solo: i “vaccini genici” «non riducono le morti per infezione, in quanto anche chi ha ricevuto la doppia vaccinazione è deceduto». In generale, quindi, «questa terapia genica non blocca la circolazione del virus, né la sua diffusione». Ribadiscono Fuellmich e i suoi 10.100 consulenti: «I crimini contro l’umanità colpiscono tutti noi. Sono un crimine contro di te, i tuoi figli, i tuoi genitori, i tuoi nonni, la tua comunità, il tuo paese e il tuo futuro».«E’ prevista la pena di morte, per chiunque cerchi semplicemente di infrangere i Codici di Norimberga». Nel silenzio più assordante, sono partiti i procedimenti legali per crimini contro l’umanità nei confronti di Cdc, Oms e del Forum di Davos. Il celebre avvocato tedesco Reiner Fuellmich – scrive “Truth11.com” – guida un team composto da 1.000 avvocati e addirittura 10.000 medici di tutto il mondo». L’accusa: la campagna-Covid condotta a livello planetario costituisce un attacco ai diritti umani, un crimine contro l’umanità e una grave violazione del Codice di Norimberga, nato dalle carte dei processi che si svolsero al termine della Seconda Guerra Mondiale nella Germania nazista e in particolare da quelle del cosiddetto “Processo ai dottori”, contro i medici nazisti che avevano perpetrato torture e sperimentazioni disumane contro innocenti in numerosi campi di sterminio, tra cui quelli di Auschwitz e Birkenau.
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Kennedy: finisce all’ospedale chi fa il vaccino anti-Covid
Vaccini-spazzatura, che mandano all’ospedale il 25% delle persone che li assumono: altro che protezione dal Covid. E’ la scioccante denuncia firmata da Robert Fitzgerald Kennedy Junior, figlio del senatore Robert Kennedy, fratello del presidente John. Bob Kennedy fu assassinato nel 1968, quand’era il candidato democratico alle presidenziali americane. Robert Junior è quindi uno degli ultimi sopravvissuti di una stirpe a suo modo gloriosa, anche se molto sfortunata, ricorda Guido da Landriano su “Scenari Economici”. Robert Kennedy anche un noto avvocato ambientalista, oltre che autore di bestseller e conduttore radiofonico. Proprio alla radio, scrive Landriano, in un recente dibattito si è lanciato duramente contro il vaccino della Moderna, uno dei 5 vaccini anti Covid-19 in via di sperimentazione. Quello della Moderna dovrebbe passare alla terza fase di test, su decine di migliaia di persone, proprio in questi giorni. Inequivocabili le parole di Kennedy: quel vaccino, che è il più probabile candidato per l’adozione di massa, compromette seriamente la salute di chi lo assume, e rischia di essere messo in campo senza un’adeguata fase di collaudo: «Il vaccino Moderna ha saltato del tutto il test sugli animali, ed è stato testato solo su 45 persone». Un campione davvero esiguo, che peraltro ha già mostrato come il vaccino non sia per nulla sicuro.«Avevano un gruppo ad alto dosaggio di 15 persone, un gruppo a medio dosaggio di 15 persone e un gruppo a bassa crescita di 15 persone», ha spiegato Kennedy. «Nel gruppo a basso dosaggio, una delle persone si è ammalata così gravemente, a causa del vaccino, da dover essere ricoverata in ospedale». Statisticamente: il vaccino costringe a ricoverare il 6% delle cavie “a basso dosaggio”. Quanto al gruppo “ad alto dosaggio”, «tre persone si sono ammalate così tanto da dover essere ricoverate in ospedale: e rappresentano il 20% del campione». Robert Kennedy, aggiunge “Scenari Economici”, ha attaccato duramente anche i criteri di esclusione utilizzati nella selezione dei candidati alla sperimentazione: «Stanno dando questi vaccini solo alle persone più sane». Ancora: per essere ammesso ai test «non puoi essere incinta e non puoi essere in sovrappeso, non devi mai aver fumato una sigaretta, non devi mai “svapare”, non devi avere problemi respiratori nella tua famiglia e non puoi soffrire di asma». Non è tutto: «Non puoi avere il diabete, l’artrite reumatoide o qualsiasi malattia autoimmune. E non ci deve essere nessuna storia di convulsioni, in famiglia».Queste, ha aggiunto Kennedy, sono le persone su cui stanno testando il vaccino. «Cosa succederà quando lo daranno all’americano tipico? Sapete, a Sally con la pancetta e a Joe “Sacco di Donut”», termini che indicano lo statunitense comune, che tende all’obesità. Kennedy è in prima linea, da anni, nel denunciare la pessima fattura industriale dei vaccini recenti, che sospetta siano concausa di effetti collaterali anche gravi. Non a caso, per le vaccinazioni, Big Pharma gode della più completa immunità giuridica: gli Usa hanno finora speso 4 miliardi di dollari per risarcire persone che hanno dimostrato di esser state danneggiate dai vaccini. Kennedy ha un figlio autistico, ed è convinto che i vaccini contribuiscano alla nascita di bambini autistici: insieme all’attore Robert De Niro, ha messo in palio (inutilmente, finora) una ingente somma, centomila dollari, per il primo medico che riuscisse a dimostrare di poter escludere scientificamente la correlazione tra vaccini e autismo. Sul problema Covid, poi, la situazione è complicata dalla fretta. «Anche in Europa ci sono stati dei casi preoccupanti sul test del vaccino Astra Zeneca», scrive “Scenari Economici”: «Eppure, incredibilmente, si punta solo su questo tipo di terapia in modo massiccio: possibile che si mettano tutte le uova in un solo paniere?».Vaccini-spazzatura, che mandano all’ospedale il 25% delle persone che li assumono: altro che protezione dal Covid. E’ la scioccante denuncia firmata da Robert Fitzgerald Kennedy Junior, figlio del senatore Robert Kennedy, fratello del presidente John. Bob Kennedy fu assassinato nel 1968, quand’era il candidato democratico alle presidenziali americane. Robert Junior è quindi uno degli ultimi sopravvissuti di una stirpe a suo modo gloriosa, anche se molto sfortunata, ricorda Guido da Landriano su “Scenari Economici“. Robert Kennedy anche un noto avvocato ambientalista, oltre che autore di bestseller e conduttore radiofonico. Proprio alla radio, scrive Landriano, in un recente dibattito si è lanciato duramente contro il vaccino della Moderna, uno dei 5 vaccini anti Covid-19 in via di sperimentazione. Quello della Moderna dovrebbe passare alla terza fase di test, su decine di migliaia di persone, proprio in questi giorni. Inequivocabili le parole di Kennedy: quel vaccino, che è il più probabile candidato per l’adozione di massa, compromette seriamente la salute di chi lo assume, e rischia di essere messo in campo senza un’adeguata fase di collaudo: «Il vaccino Moderna ha saltato del tutto il test sugli animali, ed è stato testato solo su 45 persone». Un campione davvero esiguo, che peraltro ha già mostrato come il vaccino non sia per nulla sicuro.
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Cure ignorate, ecco la strage Covid: denunciato il governo
«Le cure c’erano, ma sono state ignorate». In sostanza: è stata l’ostinata negligenza del governo Conte a trasformare in una strage (35.000 morti) la comparsa del coronavirus? Insieme al virologo Giulio Tarro e al magistrato Angelo Giorgianni, il medico ricercatore Paquale Bacco presenterà una denuncia presso la procura della Repubblica di Roma e un ricorso alla Corte Europea di Giustizia contro i provvedimenti presi dal governo durante l’apice della pandemia in Italia. I tre esperti, annuncia il “Giornale”, lo faranno attraverso la loro associazione “L’Eretico” cui fanno parte circa 2.000 medici e giuristi. Nell’esposto, come si legge in una nota stampa, si mettono in evidenza una serie di aspetti della malagestione dell’emergenza Covid-19 in Italia, in particolare sotto il profilo medico-scientifico, epidemiologico e giuridico. «Approcci diagnostici sbagliati, cure inappropriate, misure di contenimento del contagio e di sicurezza scriteriate, in vigore ancora oggi». Per gli esperti dell’Eretico, «sono stati calpestati i diritti dei cittadini tutelati dalla Costituzione italiana e in sede internazionale», scrivono Tarro, Bacco e Giorganni nella nota. «Noi abbiamo ucciso le persone, anche se in buona fede, perché si era dinanzi ad una situazione nuova, ma in terapia intensiva è stata applicata una cura sbagliata». Accusano i sanitari: «Si diceva di non utilizzare gli antinfammatori, che ora invece sono alla base della nuova terapia».Oggi si sa che il protocollo terapeutico per contrastare il coronavirus era sbagliato: è stato quello – e non il virus – a provocare migliaia di decessi. Il ministero della salute si è difeso sostenendo che poichè il virus era nuovo, non sapevano come affrontare l’epidemia? «In realtà, nella gestione della crisi sanitaria sono state violate le più elementari regole che in casi del genere sarebbe stato obbligatorio seguire», scrive il newsmagazine “Formazione Concorsi Magistratura”. «Non veniva utilizzata l’eparina ed è stata effettuata la ventilazione profonda». Accusa Bacco: «Io ho visto le basi dei polmoni di pazienti Covid, durante le autopsie, ed erano completamente ustionate perché l’ossigeno puro mandato ad una certa pressione ha creato una vera e propria ustione. Poi si creavano le tromboembolie, perché l’ossigeno non circolava in quanto i polmoni erano occlusi». I medici, aggiunge Bacco, hanno seguito le linee-guida del governo utilizzando un protocollo completamente sbagliato: «È stato come curare un diabetico con lo zucchero». Non è finita. Sotto accusa, nell’esposto, c’è anche l’uso delle mascherine, «per il quale lo stesso ministero della salute prevede possibili controindicazioni».Attenzione anche alla ventilata somministrazione del vaccino: può avvenire solo a patto che sia volontaria e trasparente. Il comitato legale dell’associazione “L’Eretico” ha già predisposto il modulo che i cittadini potranno utilizzare per chiedere al proprio datore di lavoro (o al dirigente scolastico, in caso di scuole) «di assumersi la responsabilità civile e penale per gli eventuali danni alla salute derivanti dall’uso del dispositivo». Un modulo analogo è stato preparato per l’assunzione di responsabilità del medico o del pediatra: si chiede di rispettare la “libera scelta” nei confronti del paziente (e nei confronti del medico, da parte dell’Asl) «laddove sia disposta la somministrazione di un vaccino obbligatorio». Precisa sempre Bacco: «Il consenso informato del paziente è richiesto per legge: eventuali controindicazioni derivanti dalla cura devono essere indicate dal medico, perché il paziente possa decidere se accettare o meno la cura e i suoi possibili danni». I moduli sono stati pubblicati sul sito dell’associazione, ed è già possibile scaricarli gratuitamente.«La cosa più brutta – conclude il medico legale – è che nessuno ha chiesto scusa. Ora è un dato: sono state applicate le terapie sbagliate, e nessuno ha detto “abbiamo sbagliato”». Così, dopo una prima istanza in autotutela inviata già a maggio al governo, all’Istituto Superiore di Sanità e ai presidenti delle Regioni, l’associazione “L’Eretico” presenterà nelle prossime ore questa richiesta di valutazione penale. L’accusa: sono state mantenute misure palesemente errate, «nonostante i presupposti su cui erano fondate non abbiano trovato concorde la comunità scientifica». Misure che poi sono state «smentite da studi e ricerche di carattere internazionale, nonché dalla stessa realtà dei fatti», riassume il blog economico-finanziario “Il Denaro”. «In particolare, rispetto all’operato del Comitato tecnico-scientifico del governo, l’associazione rileva che non ha approfondito le indicazioni e le evidenze scientifiche alternative suggerite da alcuni esperti». Alla magistratura si chiederà dunque di verificare «se sussistano condizioni di conflitto di interesse tali da influenzare le decisioni assunte».«Le cure c’erano, ma sono state ignorate». In sostanza: è stata l’ostinata negligenza del governo Conte a trasformare in una strage (35.000 morti) la comparsa del coronavirus? Insieme al virologo Giulio Tarro e al magistrato Angelo Giorgianni, il medico ricercatore Pasquale Bacco presenterà una denuncia presso la procura della Repubblica di Roma e un ricorso alla Corte Europea di Giustizia contro i provvedimenti presi dal governo durante l’apice della pandemia in Italia. I tre esperti, annuncia il “Giornale“, lo faranno attraverso la loro associazione “L’Eretico”, di cui fanno parte circa 2.000 medici e giuristi. Nell’esposto, come si legge in una nota stampa, si mettono in evidenza una serie di aspetti della malagestione dell’emergenza Covid-19 in Italia, in particolare sotto il profilo medico-scientifico, epidemiologico e giuridico. «Approcci diagnostici sbagliati, cure inappropriate, misure di contenimento del contagio e di sicurezza scriteriate, in vigore ancora oggi». Per gli esperti dell’Eretico, «sono stati calpestati i diritti dei cittadini tutelati dalla Costituzione italiana e in sede internazionale», scrivono Tarro, Bacco e Giorganni nella nota. «Noi abbiamo ucciso le persone, anche se in buona fede, perché si era dinanzi ad una situazione nuova, ma in terapia intensiva è stata applicata una cura sbagliata». Accusano i sanitari: «Si diceva di non utilizzare gli antinfammatori, che ora invece sono alla base della nuova terapia».
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I medici Usa al Congresso: vaccini pericolosi, no all’obbligo
La Association of American Physicians and Surgeons (Aaps) (Associazione dei medici e chirurghi americani) si oppone con forza all’interferenza federale nelle decisioni mediche, incluse quelle sui vaccini obbligatori. Dopo essere stati pienamente informati sui rischi e sui benefici di una procedura medica, i pazienti hanno il diritto di accettare o rifiutare la procedura. La regolamentazione della pratica medica è una funzione statale, non federale. La prevalenza dell’ordinamento pubblico sulle decisioni dei pazienti o dei genitori riguardo all’accettazione di farmaci o ad altri interventi medici è una seria intrusione nella libertà dell’individuo, nella sua autonomia, e nelle decisioni dei genitori sull’educazione dei figli. Il motivo addotto a sostegno delle politiche di vaccinazione obbligatoria è la minaccia per la salute pubblica. Ma che razza di minaccia è necessaria per giustificare che le persone siano costrette ad accettare i rischi imposti dalle scelte del governo? Il legislatore può intervenire per proteggere la popolazione da un rischio di uno su un milione di prendere il cancro per un’esposizione involontaria ad una tossina, o da un rischio di uno su centomila dovuto a un’esposizione volontaria (ad esempio, per lavoro). Qual è il rischio di morte, di cancro o di una complicazione invalidante per un vaccino?Non ci sono studi di sicurezza rigorosi e di attendibilità sufficiente per escludere rischi molto maggiori di complicazioni, anche uno su diecimila, per i vaccini. Questi studi richiederebbero un adeguato numero di soggetti, una lunga durata (anni, non giorni), un gruppo di controllo non vaccinato (il “placebo” dovrebbe essere veramente una sostanza inattiva, come la soluzione salina isotonica, non un adiuvante o qualsiasi cosa eccetto l’antigene testato), e osservazioni su tutti gli eventi sanitari avversi (inclusi i disturbi dello sviluppo neurologico). I vaccini comportano inevitabilmente rischi, come riconosciuto dalla Corte Suprema e dal Congresso degli Stati Uniti. Il Vaccine Injury Compensation Program (Programma per il risarcimento dei danni causati da vaccini) ha pagato circa 4 miliardi di dollari di danni, anche se per ottenere il rimborso devono essere superati ostacoli notevoli. Il danno può essere talmente grave che la maggior parte delle persone preferirebbe ripristinare le funzionalità perdute, invece di ricevere un indennizzo multimilionario. Il vaccino contro il vaiolo è così pericoloso che non lo si può assumere, nonostante il vaiolo oggi sia stato trasformato in un’arma.L’antirabbica è somministrata soltanto dopo una sospetta esposizione al contagio o a persone ad alto rischio come i veterinari. Il vaccino a cellule intere contro la pertosse è stato ritirato dal mercato statunitense, un decennio dopo il ritiro dal mercato giapponese, a causa delle segnalazioni su gravi danni permanenti al cervello. Il vaccino acellulare che l’ha rimpiazzato è evidentemente più sicuro, sebbene sia un po’ meno efficace. Il rapporto rischi-benefici varia a seconda della frequenza e della gravità della malattia, della sicurezza del vaccino e dei fattori individuali del paziente. Questi devono essere valutati dal paziente e dal medico, non imposti da un’agenzia governativa. Il morbillo è la minaccia, molto pubblicizzata, usata per sostenere l’obbligo, ed è probabilmente la minaccia peggiore tra le malattie che possono essere prevenute dai vaccini, perché è molto contagioso. Ci sono epidemie occasionali, che in genere iniziano da un individuo infetto proveniente da qualche luogo fuori dagli Stati Uniti. La maggioranza delle persone, ma assolutamente non tutte quelle che prendono il morbillo, non sono state vaccinate. Quasi tutti hanno un totale recupero, sviluppando un’immunità forte che dura tutta la vita.L’ultima morte per morbillo negli Stati Uniti è avvenuta nel 2015, secondo i Center for Disease Control and Prevention (Cdc, Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie). Le potenziali complicazioni dovute al morbillo, inclusa la morte di persone che non possono essere vaccinate perché immunodeficienti, sono una giustificazione per abrogare i diritti degli americani e stabilire un precedente per restrizioni ancora maggiori al nostro diritto di dare – o rifiutare – il consenso agli interventi medici? Chiaramente, no. Le vaccinazioni Mpr sono state seguite da molte gravi complicazioni, che sono elencate dal produttore nel foglietto illustrativo, sebbene non si sia potuta stabilire una relazione causale. Secondo un rapporto del 2012 della Cochrane Collaboration, «il design e la segnalazione dei risultati di sicurezza negli studi sui vaccini Mpr, sia prima che dopo la commercializzazione, sono in gran parte inadeguati» (citato dal National Vaccine Information Center, Centro nazionale informativo sui vaccini).I sostenitori dell’obbligo spesso affermano che sia necessario un tasso di vaccinazione del 95% per raggiungere l’immunità di gregge. Tuttavia Mary Holland e Chase Zachary della Nyu School of Law, sulla “Oregon Law Review”, ribattono che, poiché la completa immunità di gregge e l’eliminazione del morbillo sono irrealizzabili, l’obiettivo migliore è l’effetto gregge e il controllo della malattia. Il risultato ottimale, sostengono, deriverebbe dal consenso informato, da una maggiore comunicazione aperta e da un approccio che si basa sul mercato. Anche senza tenere conto degli effetti avversi del vaccino, i risultati della vaccinazione quasi universale non sono stati del tutto positivi. Il morbillo, quando si verifica, è quattro o cinque volte peggiore rispetto ai tempi antecedenti alle vaccinazioni, secondo il “Lancet Infectious Diseases”, a causa della diversa distribuzione dell’età: più adulti, la cui immunità, basata sul vaccino, è diminuita, e più bambini che non ricevono più l’immunità passiva dalle loro madri, naturalmente immuni, in modo da essere protetti durante il loro periodo più vulnerabile.Il morbillo è un problema assillante, e una vaccinazione forzata e più completa probabilmente non lo risolverà. Sono necessarie migliori misure di sanità pubblica – rilevamento, tracciamento dei contatti e isolamento precoci; un vaccino più efficace e più sicuro; o un trattamento efficace. Nel frattempo, coloro che scelgono di non vaccinarsi adesso potrebbero farlo durante l’esplosione di un focolaio, o possono essere isolati. I pazienti immunodepressi potrebbero scegliere l’isolamento, in ogni caso, perché anche le persone vaccinate possono trasmettere il morbillo, anche se non si ammalano. Il Congresso dovrebbe considerare le seguenti questioni: i produttori sono praticamente immuni dalla responsabilità connessa al prodotto, quindi è molto diminuito l’incentivo a sviluppare prodotti più sicuri. I produttori possono persino rifiutarsi di rendere disponibile un prodotto ritenuto più sicuro, come il vaccino monovalente contro il morbillo in preferenza all’Mpr (morbillo-parotite-rosolia). Il rifiuto dei consumatori è l’unico incentivo a fare meglio. Ci sono enormi conflitti d’interesse che implicano relazioni redditizie con i fornitori di vaccini. Viene repressa la ricerca sui possibili effetti avversi del vaccino, così come il dissenso dei professionisti. Esistono molti meccanismi teorici per giustificare gli effetti avversi dei vaccini, specialmente nei bambini con cervello e sistema immunitario in sviluppo.Notate gli effetti devastanti del virus Zika o della rosolia sugli esseri umani in sviluppo, mentre gli adulti possono avere infezioni lievi o asintomatiche. Molti vaccini contengono virus vivi, con lo scopo di provocare una lieve infezione. Il cervello dei bambini si sviluppa rapidamente – qualsiasi interferenza con la complessa sinfonia dello sviluppo potrebbe essere rovinosa. I vaccini non sono né sicuri al 100% né efficaci al 100%. Né sono gli unici mezzi disponibili per controllare la diffusione della malattia. L’Aaps crede che il diritto alla libertà sia inalienabile. Pazienti e genitori hanno il diritto di rifiutare la vaccinazione, anche se le persone potenzialmente contagiose possono essere limitate nei loro movimenti (ad esempio come avviene con l’Ebola), poiché ciò è necessario per proteggere gli altri da un pericolo chiaro e presente. Le persone non vaccinate non esposte a una malattia e senza alcuna prova di contagio non rappresentano un pericolo chiaro o presente.(Jane M. Orient, direttore generale dell’Aaps, Association of American Physicians and Surgeons, “Dichiarazione sull’obbligo vaccinale federale”; lettera indirizzata al Congresso degli Stati Uniti il 26 febbraio 2019, tradotta da “Voci dall’Estero”. L’Aaps rappresenta migliaia di medici in tutte le specialità, negli Usa, a livello nazionale. È stata fondata nel 1943 per proteggere la medicina privata e la relazione medico-paziente).La Association of American Physicians and Surgeons (Aaps, Associazione dei medici e chirurghi americani) si oppone con forza all’interferenza federale nelle decisioni mediche, incluse quelle sui vaccini obbligatori. Dopo essere stati pienamente informati sui rischi e sui benefici di una procedura medica, i pazienti hanno il diritto di accettare o rifiutare la procedura. La regolamentazione della pratica medica è una funzione statale, non federale. La prevalenza dell’ordinamento pubblico sulle decisioni dei pazienti o dei genitori riguardo all’accettazione di farmaci o ad altri interventi medici è una seria intrusione nella libertà dell’individuo, nella sua autonomia, e nelle decisioni dei genitori sull’educazione dei figli. Il motivo addotto a sostegno delle politiche di vaccinazione obbligatoria è la minaccia per la salute pubblica. Ma che razza di minaccia è necessaria per giustificare che le persone siano costrette ad accettare i rischi imposti dalle scelte del governo? Il legislatore può intervenire per proteggere la popolazione da un rischio di uno su un milione di prendere il cancro per un’esposizione involontaria ad una tossina, o da un rischio di uno su centomila dovuto a un’esposizione volontaria (ad esempio, per lavoro). Qual è il rischio di morte, di cancro o di una complicazione invalidante per un vaccino?
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Vaccini sicuri? Falso: negli Usa, risarcimenti per 4 miliardi
Oggi mi voglio rivolgere direttamente a un ministro della Repubblica italiana. Sul finire del 2018, infatti, il ministero della sanità di Giulia Grillo ha prodotto due comunicazioni istituzionali, cioè due spot pubblicitari, nei quali si promuovono le vaccinazioni, che vengono definite “sicure” all’interno dello spot stesso. E’ Samantha Cristoforetti, chiamata a fare da testimonial in uno di questi spot governativi, a rassicurarci tutti dicendo che i vaccini sono sicuri: «Facciamo squadra per la nostra salute, i vaccini funzionano e sono sicuri». Affermare che i vaccini sono sicuri è falso, clamorosamente falso e dimostrabilmente falso: basta guardare i dati più recenti del tribunale americano per la compensazione dei danni da vaccino, la cosiddetta Vaccine Court. La tabella è aggiornata al 31 dicembre 2018, meno di un mese fa: da quando è stato creato nel 1986 ad oggi, il tribunale dei vaccini americano ha erogato oltre 4 miliardi di dollari per i danneggiati da vaccino. Quindi, se i vaccini fossero sicuri, a chi li hanno dati questi 4 miliardi di dollari? Li hanno regalati al primo che passava di lì? Ovviamente no. Comunque sia, non c’è bisogno di confrontarsi con le cifre, se uno non vuole farlo: che i vaccini siano inevitabilmente non sicuri lo stabilisce, nero su bianco, la Corte Suprema americana.Basta leggere una delle sue sentenze più famose, “Bluesewitz versus Whyeth”, una sentenza del 2011 che fu scritta proprio per proteggere in modo definitivo le case farmaceutiche dalle denunce che continuavano a piovere contro di loro per i danni provocati dai vaccini. Nella sentenza, la Corte faceva riferimento alla legge 42 del codice legale americano, dicendo: questa legge esclude ogni responsabilità da parte del produttore per le inevitabili reazioni avverse dei vaccini. Più avanti, nella sentenza, la Corte Suprema spiega il concetto: la legge stabilisce che nessuna casa produttrice di vaccini possa essere denunciata in una causa civile, a partire dal 1° ottobre 1988, per danni derivanti da menomazione o morte da vaccino, se la menomazione o la morte siano sopraggiunti da effetti collaterali che erano inevitabili (nonostante il vaccino fosse stato preparato adeguatamente e fosse accompagnato dalle corrette indicazioni e controindicazioni). In altre parole, se ti fai il vaccino – dice la Corte Suprema – ti può succedere che ti vada male, ma non per questo potrai rivalerti sulle case farmaceutiche: i danni da vaccino te li paga lo Stato. Quindi, nel tentativo di proteggere economicamente le case farmaceutiche, lo Stato federale americano ha ammesso che i vaccini non siano sicuri, e da quel giorno si è accollato ogni spesa per i danni derivanti dalle vaccinazioni.Anche in Italia funziona così: tu non puoi fare causa direttamente alle case farmaceutiche, e i danneggiati da vaccino li risarcisce lo Stato. Peccato che lo stesso Stato che si offre così generosamente di ripagarti i danni (con i soldi tuoi, sia ben chiaro) sia proprio lo Stato che i vaccini ti ha obbligato a farli. Quindi, pensate al paradosso meraviglioso in cui viviamo: le case farmaceutiche producono i vaccini e ci mettono dentro quello che vogliono, tanto loro non sono responsabili in ogni caso. Noi cittadini veniamo obbligati a farci i vaccini, che vengono pagati alle case farmaceutiche con i soldi delle nostre tasse. E poi, se a qualcuno va male, c’è sempre lo Stato (ovvero sempre noi cittadini) che ripaga i danni, con i nostri soldi. Un po’ come in Cina, dove ti condannano a morte quando gli pare e piace, poi ti fucilano, e la pallottola per la fucilazione deve pure pagarla la famiglia del condannato. Nel frattempo, con questo meccanismo perverso, le case farmaceutiche si arricchiscono da far schifo – con un business di 27 miliardi di dollari all’anno, puliti puliti – senza correre il minimo rischio: il rischio che invece corriamo noi, che siamo obbligati a mettere in gioco la salute dei nostri figli.E adesso arriva pure lo Stato, nella forma del ministero della sanità, a raccontarci che i vaccini sono sicuri. E lo fa sempre con i nostri soldi: infatti, secondo voi, con cosa li paga, il ministero della sanità, i produttori dello spot pubblicitario? Sempre con i soldi dei cittadini. Ovviamente, rispetto a questa gente, Machiavelli era un dilettante. Ecco, questo è il paradigma complessivo che andrebbe affrontato, sulla questione vaccini: cittadini obbligati a rischiare la salute dei propri figli, con la scusa di epidemie inesistenti, per arricchire le case farmaceutiche con i nostri soldi – e poi obbligati a risarcire noi stessi, sempre con i nostri soldi, se per caso qualcosa va male. Ovviamente, per affrontare un argomento del genere ci vorrebbero dei politici “con le contropalle”, che qui da noi nemmeno con il telescopio si riescono a vedere.Nel frattempo però bisogna almeno correggere questa bugia plateale che i vaccini sono sicuri. Perché fin che lo dice Burioni va bene, fa parte del gioco: lui ha scelto di stare dalla parte di Big Pharma, e quindi la bugia ci può anche stare. Ma lei, ministro, non può mentire. Lei dovrebbe essere dalla parte dei cittadini: dovrebbe proteggerli, non ingannarli. Glielo ripeto: lo scrive, nero su bianco, la Corte Suprema americana. I vaccini sono “unavoidable unsafe”, cioè inevitabilmente non sicuri. Non c’è molto da girare intorno alla traduzione di queste due parole. Quindi, cara ministra Grillo, rifaccia lo spot (che è stato pagato con i nostri soldi) e faccia dire alla Cristoforetti, chiaro e tondo, che i vaccini non sono affatto sicuri. Oppure dia le dimissioni se ne vada a casa, perché evidentemente non è in grado di gestire la responsabilità che le è stata affidata, e che riguarda in primo luogo la salvaguardia della sicurezza di tutti i nostri bambini. Lei dice sempre che bisogna fare un’informazione corretta, e poi alla prima a disinformare la popolazione dicendo in uno spot che i vaccini sono sicuri? Oppure c’è anche una terza ipotesi, volendo: rimanga al suo posto e faccia finta di niente. Questo video glielo segnaleranno almeno mille persone diverse. Ma lei faccia finta di non averlo visto. Nel qual caso, avremo tutti la certezza assoluta che lei non sta dalla parte del cittadino, ma sta anche lei dalla parte di Big Pharma – insieme ai Burioni e a tanti altri ignoranti, che non sono nemmeno in grado di leggere una sentenza della Corte Suprema americana.(Massimo Mazzucco, video-appello “I vaccini non sono sicuri: lo dice la Corte Suprema americana”, rivolto al ministro della salute Giulia Grillo. Pubblicato su YouTube, l’appello è ripreso dal blog “Luogo Comune” il 30 gennaio 2019).Oggi mi voglio rivolgere direttamente a un ministro della Repubblica italiana. Sul finire del 2018, infatti, il ministero della sanità di Giulia Grillo ha prodotto due comunicazioni istituzionali, cioè due spot pubblicitari, nei quali si promuovono le vaccinazioni, che vengono definite “sicure” all’interno dello spot stesso. E’ Samantha Cristoforetti, chiamata a fare da testimonial in uno di questi spot governativi, a rassicurarci tutti dicendo che i vaccini sono sicuri: «Facciamo squadra per la nostra salute, i vaccini funzionano e sono sicuri». Affermare che i vaccini sono sicuri è falso, clamorosamente falso e dimostrabilmente falso: basta guardare i dati più recenti del tribunale americano per la compensazione dei danni da vaccino, la cosiddetta Vaccine Court. La tabella è aggiornata al 31 dicembre 2018, meno di un mese fa: da quando è stato creato nel 1986 ad oggi, il tribunale dei vaccini americano ha erogato oltre 4 miliardi di dollari per i danneggiati da vaccino. Quindi, se i vaccini fossero sicuri, a chi li hanno dati questi 4 miliardi di dollari? Li hanno regalati al primo che passava di lì? Ovviamente no. Comunque sia, non c’è bisogno di confrontarsi con le cifre, se uno non vuole farlo: che i vaccini siano inevitabilmente non sicuri lo stabilisce, nero su bianco, la Corte Suprema americana.
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La Puglia: 4 reazioni avverse gravi ogni 100 vaccini iniettati
L’industria farmaceutica non ha mai provato un forte desiderio di verificare statisticamente gli eventuali danni da vaccino. Di solito preferiscono affidarsi al sistema di segnalazione da parte dei genitori (si chiama “farmacosorveglianza passiva”). Questo sistema ovviamente è il preferito, da parte delle case farmaceutiche, perché sanno già che la stragrande maggioranza dei genitori si dimentica di segnalare le reazioni avverse, mentre molti di loro non sanno nemmeno che esiste un sistema per farlo. Il genitore che vede una reazione avversa nel proprio figlio si preoccupa prima di tutto di correre dal pediatra e di porre rimedio alla condizione di sofferenza del suo bambino. Una scarsissima percentuale si ricorda poi in seguito di segnalare i fatti avvenuti alle autorità sanitarie. Le cose però cambiano radicalmente se qualcuno – più coscienzioso degli altri – prova invece a perseguire una strategia di farmacovigilanza attiva (per farmacovigilanza attiva si intende il monitoraggio sistematico dei bambini vaccinati, con telefonate di controllo fatte ai genitori nell’arco di un lungo periodo di tempo).E’ quello che ha provato a fare l’Osservatorio Epidemiologico Regionale della Puglia, con una campagna di farmacovigilanza attiva sui bambini vaccinati durata dal 2013 al 2017 (qui il rapporto completo). I risultati sono eclatanti. Il numero di “eventi avversi gravi” registrati durante le indagini diventa improvvisamente di 300 volte superiore al numero di casi riportati con la sorveglianza passiva. Di fatto, come riportato dalla tabella a pagina 26, risulta che gli eventi avversi gravi sono stati oltre il 40 per mille dei casi monitorati. Come viene spiegato a pagina 17 del rapporto, «un evento avverso a vaccino o farmaco viene classificato come grave ove abbia determinato: decesso; pericolo di vita; invalidità grave o permanente; anomalie congenite/deficit del neonato; ospedalizzazione o prolungamento dell’ospedalizzazione; altra condizione clinicamente rilevante».Un’altra tabella, a pagina 33, mostra come il “causality assessment” (rapporto di causalità, o correlazione fra vaccino ed evento avverso) sia del 75% dei casi riportati. In altre parole, in seguito alla somministrazione del vaccino negli anni 2013-2017 sono stati registrati 4 eventi avversi gravi ogni 100, con tre quarti di questi casi correlabili direttamente alla somministrazione del vaccino stesso. A questo punto ci si domanda che cosa succederebbe nel mondo se una ricerca di farmacovigilanza attiva, come quella eseguita dalla Regione Puglia, venisse fatta in ogni regione e in ogni nazione del nostro pianeta.(Massimo Mazzucco, “Regione Puglia: 4 casi di reazioni avverse ‘gravi’ ogni 100 in seguito ai vaccini”, dal blog “Luogo Comune” del 23 novembre 2018).L’industria farmaceutica non ha mai provato un forte desiderio di verificare statisticamente gli eventuali danni da vaccino. Di solito preferiscono affidarsi al sistema di segnalazione da parte dei genitori (si chiama “farmacosorveglianza passiva”). Questo sistema ovviamente è il preferito, da parte delle case farmaceutiche, perché sanno già che la stragrande maggioranza dei genitori si dimentica di segnalare le reazioni avverse, mentre molti di loro non sanno nemmeno che esiste un sistema per farlo. Il genitore che vede una reazione avversa nel proprio figlio si preoccupa prima di tutto di correre dal pediatra e di porre rimedio alla condizione di sofferenza del suo bambino. Una scarsissima percentuale si ricorda poi in seguito di segnalare i fatti avvenuti alle autorità sanitarie. Le cose però cambiano radicalmente se qualcuno – più coscienzioso degli altri – prova invece a perseguire una strategia di farmacovigilanza attiva (per farmacovigilanza attiva si intende il monitoraggio sistematico dei bambini vaccinati, con telefonate di controllo fatte ai genitori nell’arco di un lungo periodo di tempo).