Archivio del Tag ‘Emirati Arabi’
-
Gaza era solo un test: e Hamas ha allontanato la guerra
Finora, gli israeliani hanno “scherzato”: 175 morti e 1.400 feriti, in otto giorni di raid missilistici su Gaza, sono il bilancio di un semplice test per la guerra vera, quella contro l’Iran. La pioggia di missili sui civili palestinesi? Non è stata una rappresaglia, ma un piano calcolato: lo Stato ebraico voleva essere colpito dai razzi di Hamas, per poi poter “rispondere al fuoco” e, soprattutto, valutare l’efficacia del suo nuovo sistema anti-missile. Proprio per questo motivo, lo scontro non è cominciato a Gaza, ma nel cuore dell’Africa, in Sudan: dove – giorni prima – quattro cacciabombardieri israeliani avrebbero distrutto un deposito di missili a medio raggio “Fajr”, di fabbricazione iraniana, destinati ad Hamas. La denuncia proviene dallo stesso governo sudanese, ed è stata poi confermata da fonti ufficiose americane e di Gerusalemme. Obiettivo dei militari israeliani: testare, sulla pelle dei palestinesi, le nuove armi puntate contro l’Iran e le proprie capacità di difesa. Risultato, Israele non è intoccabile: dunque i razzi di Hamas hanno ritardato la “grande guerra”?
-
Forze inglesi a Damasco, non è Assad a massacrare i siriani
Stanno macellando la Siria, a cannonate: non i presunti “boia” del regime di Assad, ma i brutali miliziani armati dall’Occidente. «Sono loro che ci terrorizzano», dichiara un testimone in una drammatica intervista realizzata a Homs dalla prestigiosa giornalista indipendente Silvia Cattori: «Ci minacciano se solo mettiamo il naso fuori di casa, siamo noi a chiamare l’esercito in nostro aiuto». E la versione dei media, che propongono una rivolta popolare contro l’oppressione della dittatura? Un diluvio di menzogne, senza uno straccio di prova. Per questo, Russia e Cina hanno posto il veto all’Onu contro una risoluzione anti-Assad. Ma c’è di peggio: oltre alla “legione libica” proveniente da Bengasi, in Siria – contro l’esercito di Damasco – sarebbero in azione reparti scelti del Qatar e addirittura forze speciali inglesi.
-
“Ribelli” di Bengasi in Siria per la prossima guerra Nato
Sta arrivando una guerra ancora più sporca di quella appena conclusa in Libia per rovesciare Gheddafi col pretesto umanitario. Nuovo obiettivo: Damasco, anticamera di Teheran. “Libia 2.0” uguale Siria? No, peggio: «E’ più “Libia 2.0 remix”», col solito alibi “R2p”, cioè “responsabilità di proteggere”, ovvero «i civili bombardati fino alla democrazia», ma stavolta senza neppure la copertura dell’Onu, perché Russia e Cina opporranno il veto. E mentre anche la Turchia soffia sul fuoco, Hillary Clinton scalda i reattori degli F-16: alla televisione indonesiana ha appena annunciato che in Siria sta per scatenarsi «una guerra civile», ben finanziata e «ben armata» da un’opposizione zeppa di disertori, ma non solo: il nuovo regime di Tripoli ha inviato al confine siriano 600 miliziani, reduci della “rivoluzione” contro Gheddafi.
-
Abu Dhabi, mercenari Usa per proteggere lo sceicco
Nello sterminato deserto di sabbia dentro il quale affondano le città-Stato degli Emirati del Golfo scintillanti di grattacieli di vetro e acciaio e di fantasiose costruzioni avveniristiche, da alcuni mesi è nata una piccola, polverosa, anonima, cittadella militare che non ha davvero nulla di avveniristico né di stravaganti architetture postmoderne: si chiama Zayed City, ed è soltanto una larga cinta muraria sovrastata da catene di filo spinato, con all’interno (per chi riesca a sorvolarla) un normalissimo reticolo di baracche militari, un piazzale per le esercitazioni di tiro, e alcune strutture di simulazione per l’addestramento fisico e militare dei soldati. Tutto qui, nulla che varrebbe attenzione e curiosità se non fosse che i “soldati” che vengono addestrati non sono soldati, e che le uniformi che loro indossano non hanno nulla a che vedere con le forze armate degli Emirati.
-
Italia boom, è il secondo produttore mondiale di armi
Non solo moda e cibo. Anche fucili, pistole, bombe, velivoli, mezzi blindati e corazzati. E’ la nuova frontiera del made in Italy, il record dell’export nazionale: l’Italia ha superato la Russia ed è ora il secondo produttore mondiale di armi, dopo gli Usa. Nel 2008, l’industria italiana ha infatti venduto armamenti per 3,7 miliardi di dollari. Cifre da capogiro, per un mercato di cui si parla pochissimo, rappresentato da prodotti-emblema, ad alta tecnologia, come l’elicottero d’attacco A-129 Mangusta, il primo progettato in Europa, e l’ormai celebre veicolo blindato Lince, che protegge le pattuglie dalle mine in agguato tra le insidiose piste afghane.
-
Russia e Iran, nuovi signori dell’energia mondiale
Russia, Iran e Venezuela oggi possiedono le chiavi energetiche del mondo. Quanto basta per spingere le grandi potenze emergenti, Cina e India, sempre più lontano dall’orbita Usa. Così si spiegano le grandi manovre in corso sullo scacchiere internazionale, il “grande gioco” più che mai in corso, dal Mar Nero al Mar Caspio, fino all’Afghanistan. Questa l’analisi di Pepe Escobar, pubblicata su “Asia Times”. «Un Iran nucleare – spiega – metterebbe inevitabilmente il turbo al nuovo emergente mondo multipolare. L’Iran e la Russia stanno di fatto mostrando alla Cina e all’India che non è saggio fare affidamento sulla potenza degli Stati Uniti per controllare il petrolio del Medio Oriente arabo».