Archivio del Tag ‘Farefuturo’
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Coi ragazzi, contro lo squadrismo verbale di La Russa
Ricordate Giulio Caradonna? Per i più giovani, si trattava di un deputato del Movimento Sociale Italiano, noto, tra l’altro, per aver guidato le pattuglie dei 200 missini e “volontari nazionali” che fecero irruzione all’Università “La Sapienza” nel 1968 per mettere fine, con metodi non certo ortodossi, all’occupazione studentesca. Scelta che, anche all’interno della destra di allora, aveva provocato qualche malumore soprattutto tra i più giovani, perché chiudeva definitivamente le porte di quell’occasione storica di ribellismo giovanile alla parte non di sinistra di quella generazione.
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Farefuturo: i cani sono fedeli al padrone, gli uomini ai valori
Vogliamo ancora giocare con la categoria del tradimento? È quello che sembra voler fare lo stato maggiore del Pdl insieme ai suoi mazzieri a mezzo stampa. Un articoletto apparso oggi sul quel foglio sporco di propaganda che corrisponde indecorosamente al nome di “Libero” racconta di quando il deputato finiano Enzo Raisi tradì per la prima volta all’età di… quindici anni. Quindici anni, avete letto bene. Sicuramente la puzza rancida di questo articolo non è la stessa delle foto sbattute in prima pagina, ma dimostra comunque quanto il berlusconismo “culturale” sia arrivato a un punto di non ritorno, di quanto stia rimestando nelle fogne dell’animo umano, nella putrida melma di biechi sentimenti che si fingono idee.
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Gomez: Fini avrà il 10%, l’Italia vuole una destra normale
Una destra normale, legalitaria, laica, aperta al dialogo e attenta ai diritti civili. E’ l’Italia che ne ha bisogno e la chiede. Penso a una destra come la si pensava tanti anni fa, quando ero al “Giornale” di Montanelli, che abbia i valori di tutta la destra europea, sia sempre rispettosa dei diritti civili e dell’individuo, sappia discutere su tutto senza ritrosie e tabù – per esempio rispetto alla questione dei gay – e possa ripartire da alcuni principi semplici: primo fra tutti la legalità, che è tradizionalmente la battaglia della destra. Questo è esattamente quello che in questi anni è mancato.
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Fini si è sdoganato da solo e ora deberlusconizzerà l’Italia
Nessuno più di Berlusconi poteva rimettere in gioco una destra missina ridotta a pura testimonianza, ma solo Gianfranco Fini ha potuto “sdoganarla” davvero, quella destra, riempiendola di nuovi contenuti politici anche a costo di strappi dolorosi. Dal magazine della fondazione “Farefuturo”, Filippo Rossi è netto: «Il vulnus del rapporto tra destra e uomo di Arcore è tutto lì. In quella stupidissima e pericolosissima bugia che vuole Berlusconi unico splendido magnifico sdoganatore della destra italiana. Una bugia perfida che nasconde una semplice verità: la destra italiana si è sdoganata da sola, con mille difficoltà, con tanta sofferenza, con la politica, quella vera. E non con la declinazione aziendalista che abbiamo tutti conosciuto in questi anni».
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Farefuturo: vergogna, Berlusconi è davvero il Caimano
Eravamo convinti che fosse un semplice dibattito politico, il confronto tra due idee di centrodestra. Eravamo convinti che si trattasse di un normale dialogo tra idee diverse, opzioni diverse, leadership complementari. Eravamo sinceramente convinti che tutto potesse scorrere tranquillamente nei canali della democrazia interna a un partito. Era una sicurezza che derivava da una certezza cresciuta negli anni: Berlusconi non era il Caimano descritto dagli antiberlusconiani di professione; Berlusconi era un leader atipico ma liberale; Berlusconi non era uno da “editti bulgari”; certo, Berlusconi aveva tante questioni personali e aziendali (quante se ne potrebbero elencare) ma era comunque un leader con un sogno
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Pennacchi: ai vincitori la storia, agli sconfitti la poesia
«Un urrà per il “fasciocomunista”! Sì, siamo davvero contenti per la vittoria di Antonio Pennacchi al premio Strega 2010». Così il web magazine della fondazione FareFuturo saluta il successo di “Canale Mussolini”, romanzo epico sulla bonifica delle Paludi Pontine, dove protagonista assoluto è il popolo dei semplici lavoratori. «Questa vittoria – scrive Antonio Rapisarda – testimonia che nel nostro Paese, e proprio nel settore della cultura che è giudicato (a torto) quello più militarizzato dall’istinto delle fazioni, è possibile che una storia “altra” (scritta da un autore che è “altro” rispetto alla storia che scrive) vinca uno dei più importanti riconoscimenti della cultura italiana», senza fischi né contestazioni.
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Farefuturo: guai al potere che teme la libertà di stampa
A quelli che dicono che non esistono due destre, a quelli che dicono che non possono esistere due idee di politica all’interno del Pdl, garbatamente rispondiamo che per fortuna in Italia c’è una destra democratica alla quale non verrebbe mai in mente di affermare che la libertà di stampa non è un diritto assoluto, alla quale non verrebbe neanche in mente di recriminare politicamente contro una stampa che - può fare più o meno piacere – fa solo il suo sacrosanto lavoro.
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Robin Hood: un eroe che sfida l’arroganza del potere
Sarà presto anche nelle sale italiane e il 12 maggio inaugurerà il festival del cinema di Cannes: sulla Croisette farà la sua comparsa Robin Hood. Quello del 2010 è Russel Crowe diretto da Ridley Scott in un kolossal che è all’incirca la trentesima trasposizione cinematografica ispirata a quest’eroe a metà tra storia e leggenda. Questa di Scott (non l’ottocentesco Walter Scott, che del paladino dei poveri è il creatore letterario) sarà sostanzialmente diversa dalle versioni precedenti, raccontando, in una sorta di prequel, soprattutto le vicende che portarono l’arciere del re Riccardo Cuor di Leone a diventare il Robin Hood che tutti conoscono.
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Dignità politica: Fini-Berlusconi, il dado è tratto
Non sappiamo come andrà a finire lo scontro politico tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi. E sinceramente poco ce ne importa. Poco ce ne importa perché, comunque vada a finire, sia che nascano i gruppi parlamentari di Pdl-Italia sia che il premier sappia rispondere alle questioni politiche poste dal presidente della Camera, il dado comunque è tratto. Al di là dei resoconti dei quotidiani, infatti, ieri non è andato in onda un ennesimo battibecco politico degno di una puntata di “Porta a Porta” o “Annozero”: quella è solo l’apparenza, descritta alla perfezione dai cronisti parlamentari.
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Salviamo Biancaneve, non il Principe Azzurro
Le favole, in fondo, sono solo favole: è insito nel loro stesso nome che sono cose che non si avverano e non è che ci sentiamo dei fini intellettuali a stare qui a discutere di Cenerentola e Biancaneve. Ma tant’è… Il fatto ormai è noto: il ministro dell’Uguaglianza del governo spagnolo, Bibiana Aido, ha lanciato nelle scuole e fra gli educatori una campagna per mettere al bando le favole tradizionali (quelle in cui l’eroina vessata viene salvata dall’arrivo provvidenziale del principe azzurro), sostituendole con favole un po’ più realistiche, dove le protagoniste se la cavano da sole.
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I censori si rassegnino: Santoro killed the Tv Star
«Comunque la si pensi, quali che siano le opinioni politiche di ciascuno, l’evento del PalaDozza di Bologna un primo effetto incontestabile lo ha provocato: la morte della tv generalista». Al di là dei contenuti, della propaganda e di «qualche intervento francamente fuori registro», “Raiperunanotte” ha decretato un cambiamento epocale nel modo di intendere la comunicazione nel nostro paese. Qualcosa è cambiato, perché al salotto di casa si è sostituito un elemento nuovo, ma nemmeno tanto: il web. Lo scrive Domenico Naso sul periodico della fondazione “Farefuturo”, all’indomani del boom di ascolti incassato da Michele Santoro.
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Salute, diritto inviolabile: la lezione di Obama
«Ancora capaci di grande cose», ha commentato a caldo Barack Obama. Sì, la riforma sanitaria licenziata dal congresso americano è davvero una svolta storica per gli Stati Uniti. E un punto decisivo nella nuova avventura dei democratici alla Casa Bianca. Non era scontato arrivare a un obiettivo del genere – anzi – ma alla fine, e con una grande operazione di mediazione, la riforma sanitaria è passata. Da oggi, dunque, per più di trenta milioni di americani si aprirà la possibilità di accedere al trattamento sanitario gratuito. Ma soprattutto le compagnie di assicurazione non potranno negare la polizza a chi ha già una malattia.