Archivio del Tag ‘grandi opere’
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Carlotto: attenti alla Tav, l’ecomostro fa gola alla mafia
«Una follia, una devastazione del territorio: va assolutamente impedita». Massimo Carlotto, autore di tanti noir politici sulla corruzione del nord-est, interviene in valle di Susa contro l’alta velocità Torino-Lione, ospite del Valsusa Filmfest dopo Giorgio Diritti e Erri De Luca. E lancia un’accusa: «Attenti, dietro alle grandi opere c’è sempre la mafia. Non quella di Provenzano, che è la preistoria della mafia. Ma la mafia di oggi, che ha bisogno di investire i proventi delle sue attività illecite, col decisivo appoggio di settori del mondo imprenditoriale, finanziario e politico. Per i capitali mafiosi, i grandi appalti sono l’investimento più sicuro».
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Mafia e grandi opere, Carlotto in valle di Susa
La ragazza, Margherita, ha solo 25 anni. Lui la scopre già esanime in un lago di sangue, uccisa a coltellate. Corre dai carabinieri in cerca di aiuto, ma finisce in manette. Non è un giallo, o meglio: è il noir di tutta una vita, che diverrà un caso italiano e poi internazionale. Era il 1976 e lui aveva appena diciott’anni. Ne ha impiegati altrettanti, tra galera, latitanza e processi, per venirne fuori innocente. E’ la storia, purtroppo vera, di Massimo Carlotto: che dopo Erri De Luca e Giorgio Diritti incontrerà la popolazione della valle di Susa il 20 marzo, al Valsusa Filmfest.
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Erri De Luca: la valle di Susa fermerà la Tav
«L’epoca dei feudatari è finita, i sudditi non esistono più: qui ci sono cittadini». Parola di Erri De Luca, scrittore e alpinista, il 7 marzo ospite del Valsusa Filmfest e, nel pomeriggio, in visita al “presidio” No-Tav di Sant’Antonino, nel cuore della valle di Susa che si oppone da anni con grande tenacia al progetto di alta velocità ferroviaria fra Torino e Lione. «Questo è il motivo che mi fa dire che, qui, non passeranno. Non ce la faranno, a passare». De Luca ne è sicuro. La resistenza civile della valle di Susa alla fine la spunterà contro tutti: poteri forti, economia, politica e grandi media che monopolizzano l’informazione.
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No all’acqua privata, referendum in arrivo
Tre “sì” per la ripubblicizzazione dell’acqua: per dire basta ai profitti su un bene essenziale. Il Forum dei movimenti per l’acqua pubblica annuncia, per aprile, una campagna nazionale di mobilitazione. Obiettivo: promuovere tre referendum abrogativi della privatizzazione del servizio idrico. «Se il governo Berlusconi pensava, con l’approvazione dell’art.15-decreto Ronchi, di chiudere i giochi sulla privatizzazione dell’acqua, consegnando questo bene comune agli appetiti dei mercati e delle grandi multinazionali, si è sbagliato di grosso».
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Tav: botte a chi protesta, nell’Italia degli scandali
Quanto è accaduto in val di Susa nella notte tra mercoledì e giovedì è terribilmente significativo dell’Italia di oggi. Per certi versi tragicamente esemplare. Mentre il paese intero sprofondava nel fango per lo scandalo della Protezione civile, esattamente nel momento in cui a Roma i giudici della Corte dei Conti denunciavano la crescita esponenziale della corruzione, lo Stato si scatenava, con una violenza del tutto sproporzionata e ingiustificata, contro una popolazione che – tra i pochi – tenta di contrastare la logica dell’affarismo e la devastazione del territorio.
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Polizia contro No-Tav, Ferrero: indegno pestaggio
Polizia sotto assedio per proteggere le trivelle in valle di Susa e prime cariche violente: un giovane No-Tav è in gravi condizioni alle Molinette di Torino, mentre una donna di 45 anni è stata ricoverata all’ospedale di Susa, dove i sanitari le hanno riscontrato traumi multipli alla testa e al naso. Le forze dell’ordine segnalano anche due agenti contusi. Tutto questo, la sera del 17 febbraio a Coldimosso, fra Susa e Bussoleno, dove i No-Tav hanno tentato di impedire l’entrata in funzione di una trivella, impegnata in scavi geognostici propedeutici al progetto ferroviario della Torino-Lione.
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Etiopia, il business italiano delle maxi-dighe difettose
Gioiello idroelettrico made in Italy, è crollato a due settimane esatte dall’inaugurazione, avvenuta il 13 gennaio alla presenza del ministro degli esteri Franco Frattini. Si tratta del Gilgel Gibe II, il tunnel di 26 chilometri costruito per generare energia sfruttando la differenza di altitudine fra il bacino della Gilgel Gibe I e il fiume Gibe. Il cuore naturale dell’Etiopia, lungo la valle del fiume Omo, è un paradiso che sta per sparire, ingoiato da grandi interessi: dietro a questo misero flop, infatti, c’è un intreccio di business a nove cifre, sostenuto negli ultimi 15 anni da Etiopia, Italia ed Europa.
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Val Susa, sotto attacco la protesta contro l’alta velocità
“Brucia più a voi che a noi”, recitava lo striscione con il quale i No-Tav di Bruzolo, reduci dal primo attentato incendiario del 16 gennaio, hanno preso parte alla “marcia dei 40.000” il 23 gennaio a Susa per dire no alla Torino-Lione, malgrado le trivellazioni preliminari imposte di notte sotto robusta scorta, e contro le quali si sono opposti, come “scudi umani”, alcune centinaia di militanti. E mentre da Torino il sindaco Sergio Chiamparino lanciava la campagna “Sì Tav”, in valle di Susa riprendevano gli attacchi incendiari contro i “presidi” dei manifestanti: l’ultimo, il 31 gennaio, ha distrutto quello di Bruzolo.
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Cedolin: così la val Susa ha svelato le bugie sulla Torino-Lione
Sono andati per bastonare e sono finiti bastonati, verrebbe da dire metaforicamente parlando, tirando le somme della grande offensiva portata in Valsusa dai fautori del Tav nel corso di questo mese di gennaio. Offensiva studiata a tavolino negli ultimi 4 anni con cura certosina da Mario Virano e dalla classe politica che gli fa da contorno, ma valutata evidentemente con troppo ottimismo, sulla base d’informazioni e “sensazioni” assai disancorate dalla realtà.
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Airaudo: Tav senza futuro, figlia dell’economia della crisi
Mi aspettavo questa risposta, penso che il movimento popolare fosse forte e chi gufava – confondendo l’iniziativa di contrasto e di presidio sulle trivelle con l’opinione diffusa contro la Tav in valle di Susa – si sbagliava: non c’è il riflusso del movimento, l’opinione è molto forte e, dentro questa crisi, pensare di investire le poche risorse pubbliche su grandi infrastrutture vuol dire avere ancora in mente l’economia che ha generato questa crisi. E quindi credo che questo movimento oggi stia dando una lezione pacifica, di democrazia, di determinazione e di consenso.
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Ferrero: a Susa coi No-Tav, contro i sondaggi-truffa
Sabato 23 gennaio, a nome del mio partito, Rifondazione comunista, e di tutta la Federazione della Sinistra parteciperò alla manifestazione del popolo No Tav che partirà alle ore 14.00 dall’autoporto di Susa (provincia di Torino), manifestazione che s’intitola “No Tav – contro le mafie”. Un appuntamento importante per dire no alla Tav, no ai sondaggi, per ribadire l’orgoglio e la solidarietà al popolo della val di Susa e dei suoi amministratori contrari all’alta velocità, popolo e amministrazioni che si sono sentiti umiliati dagli atteggiamenti polizieschi e repressivi delle istituzioni nazionali e locali.
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Italia a rischio, la vera Grande Opera è metterla al sicuro
Sabato 19 dicembre 2009 è stata posta la prima pietra del Ponte sullo Stretto di Messina che ha dato il via ai cantieri delle opere di contorno. Ma Legambiente ha pubblicato un rapporto sulla fragilità del suolo italiano dal titolo “Ecosistema rischio 2009“. I dati che ne emergono sono quanto mai preoccupanti e totalmente contrari alle politiche delle grandi opere, dei vari governi succedutisi, degli ultimo 10-15 anni. Il territorio italiano è a rischio sbriciolamente nel 70% dei comuni. Ma in Calabria e in Umbria le situazione è ancora peggiore, perchè i comuni a rischio sono il 100%.