Archivio del Tag ‘Ilda Curti’
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Pogrom contro i Rom: se anche a Torino saltano i nervi
«La crisi nella quale sprofonderemo sarà così grande, così grave e così improvvisa da farci perdere ogni sicurezza: a quel punto, quando il nostro standard di vita sarà a rischio, avrà buon gioco il primo infame che si alzerà a gridare che è tutta colpa degli immigrati, dei musulmani, dei Rom». Profezia di Giulietto Chiesa, applaudita recentemente in un’affollata assemblea No-Tav in valle di Susa. Rom? E’ toccato proprio a loro, il 10 dicembre, a Torino: il loro campo assaltato e incendiato dopo la denuncia di uno stupro, poi rivelatasi completamente inventata. «Il pogrom di Torino contro un campo nomadi – dice Gad Lerner – ci ricorda che la barbarie è sempre lì dietro l’angolo». Semmai la notizia è un’altra: stavolta, a cedere, è una città come Torino, una vera “capitale dell’accoglienza”.
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Sams’K a Torino: libertà per l’Africa, nel segno di Sankara
Musica dal cuore dell’Africa per rinnovare un sogno: quello di Thomas Sankara, presidente e martire del Burkina Faso, la “terra degli uomini integri”, assassinato nel 1987 dopo aver osato chiedere la cancellazione del debito del terzo mondo, al termine di quattro anni di rivoluzione nei quali l’ex Alto Volta era uscito a testa alta dalla schiavitù post-coloniale. Ora arriva in concerto a Torino la voce più autentica della rivoluzione sankarista, il cantante reggae Sams’k LeJah, tuttora “anima” della rivolta che sta scuotendo il paese, caduto sotto il dominio del dittatore Blaise Compaoré. Una serata speciale, quella di Torino il 28 giugno, per risvegliare l’orgoglio della comunità africana. Sankara resta un simbolo di libertà e riscatto: con visionaria preveggenza, ha insegnato che l’Africa ha tutto per vivere bene, purché l’Occidente smetta di sfruttarla.
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Se Milano licenzia finalmente gli impresari della paura
Circa un anno fa i riflettori mediatici si accesero sui fatti di via Padova, a Milano. Vi ricordate? Un ragazzo di 20 anni, egiziano e clandestino, morto accoltellato per strada. Non mi soffermo sulla tragedia infinita di un ragazzo morto – non un egiziano: un ragazzo morto, un ragazzo di Milano – perché sulle tragedie non si specula. Si sta zitti, si rispettano i morti e, soprattutto, si deve avere la consapevolezza che drammatici fatti di cronaca possono avvenire ovunque. Mi soffermo invece sulle reazioni della politica meneghina: «Fuori i clandestini», gridò l’indomito leghista Salvini. «Basta con il buonismo della sinistra», affermò il Vicesindaco della Paura De Corato, dimenticandosi che a Milano sono circa 20 anni che la sinistra non tocca boccino.
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Fassino ai Subsonica: tranquilli, non spegneremo Torino
C’era una volta la grigia tecnocity dell’Avvocato, la città industriale delle periferie operaie cresciute attorno ai mausolei risorgimentali del centro storico sabaudo. “Tutto era Fiat”, conferma Mimmo Calopresti in un documentario d’epoca, mentre Gianni Amelio, chiamato a dirigere il Torino Film Festival, in “Così ridevano” ricorda i tempi non gloriosi in cui la borghesia subalpina avvertiva: “Non si affitta ai meridionali”. Sembra un milione di anni fa. Prima di andarsene, l’Avvocato – sempre lui – patrocinò l’ultimo atto del suo regno: le Olimpiadi. Torino stava uscendo dal grigiore grazie al nuovo sindaco della società civile, Valentino Castellani, inaugurando una trasformazione spettacolare: da capitale dell’auto a “ville lumière” della cultura. Col successore Chiamparino, “il sindaco più amato dagli italiani”, dieci anni di trionfi. E ora, se vincesse Fassino? «Per favore, non spegnete Torino», raccomanda Max Casacci, facendosi portavoce del “popolo della movida”.
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Giovanardi: che paura, l’amore ai tempi dell’Ikea
Il 23 aprile 2011, qualche secolo dopo la fine del medioevo, qualche decennio dopo l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana e qualche millennio dopo l’uscita definitiva dalle caverne, il Ministro Giovanardi lancia la fatwa contro Ikea. Intendiamoci: una fatwa alla modenese, con qualche goccia di aceto balsamico che ne smussa la gravità. Una fatwa democratica e laica, ça va sans dire. Perché si sa che gli integralisti, oscurantisti e retrogradi sono gli altri. Ikea agisce contro la Costituzione. Accidenti: è una notizia che colpisce.
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Tiziana, la nazione del jazz e il mondo impazzito
“Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti”. Guerra, paura, disperazione: il pianeta fin qui visto dal 2011 fa letteralmente spavento, più di sempre. Crollano certezze, cadono vittime, naufragano speranze. La politica balbetta, le verità esplodono in un oceano in tempesta: è il tumulto della globalizzazione, che sveglia gli schiavi e li getta in mare aperto. Il futuro scioglie nuove lingue, che non abbiamo ancora imparato a riconoscere. A volte, più che la parola degli strateghi, conta quella degli artisti. Meglio ancora se vengono da un’arte antica, figlia del canto struggente dei primi deportati: c’è sempre un riverbero umano irriducibile, sotto le stelle del jazz. Dal primitivo spiritual alla rivoluzione dei bopper, fino ai nuovi talenti che continuano a fiorire.
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Ilda Curti: se Torino alleva la generazione Balotelli
In questa domenica delle Palme a Torino succedevano molte cose, ovunque. Una di queste è stata Tutta Dritta – Turin Marathon: migliaia di persone di tutte le età, generi e colori affrontavano un percorso che solo a raccontarlo sento male alle gambe. Mentre osservavo la partenza mi è venuta in mente una storia. Perché la politica è fatta di storie, che danno volto e senso alle cose che succedono e a quelle che si fanno. Marincho entra in quarta elementare a novembre inoltrato. Si siede accanto a bambini che si conoscono da una vita. La loro vita: dalla prima elementare.
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Torino: offerta di lavoro, ma solo per non-stranieri
Sei un giovane che ha un’età compresa tra i 18 e i 25 anni? Cerchi un lavoro ben retribuito per sostenere le piccole spese o gli studi universitari? Fare il commesso in un grande centro commerciale potrebbe essere la risposta che cerchi. A patto che disponga di buona dialettica, bella presenza e un minimo di serietà. L’importante è che tu non sia un perditempo. O peggio: uno straniero. Per chi non è italiano, l’offerta non vale. Incredibile ma vero: la proposta di lavoro, allettante per molti giovani in questo difficile periodo di crisi economica, è rivolta a tutti, con una eccezione: niente da fare per chi ha origine straniera.
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Il modello-Torino e i rumeni, lavoratori silenziosi
«Solo i razzisti sanno già tutto, io imparo qualcosa ogni giorno. Sinceramente, spero di poter morire nella mia casa, assistito da una donna rumena». Fredo Olivero, dell’ufficio migranti dell’arcidiocesi di Torino, sintetizza così il sapore dell’intenso incontro del 28 aprile al Gruppo Abele, dove l’associazione Fratia ha aperto un ciclo di convegni dal titolo “Conoscere la Romania”. Una realtà, quella dell’immigrazione rumena, che a Torino ha trovato una città-laboratorio, nella quale decine di migliaia di rumeni si sono insediati senza fare rumore. «Sono gran lavoratori silenziosi, per questo piacciono ai torinesi», dice Olivero, «malgrado il ministro Maroni e il suo “pacchetto insicurezza”».
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Conoscere la Romania, forum al Gruppo Abele
Si intitola “Conoscere la Romania” il ciclo di incontri che il Gruppo Abele promuove con l’associazione italo-rumena “Fratia” a Torino, dove vive la maggiore comunità di immigrati rumeni d’Italia e d’Europa: una comunità silenziosa e integrata, lontana dai clamori (e dalle strumentalizzazioni xenofobe) che hanno accompagnato recenti episodi di cronaca nera, a Milano e Roma. Il primo appuntamento, il 28 aprile nella sala convegni del Gruppo Abele in corso Trapani 91/b, affronta il tema “L’immigrazione romena in Italia”.
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Fotoromanzo di quartiere, lo presenta Ilda Curti
Un finto rapimento e una sorprendente richiesta di riscatto: vacanze alle Maldive per tutto il quartiere. L’assessore torinese Ilda Curti presenta “Lo strano caso di via Parenzo”
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Lo strano caso di via Parenzo: fotoromanzo di quartiere
Un finto rapimento, che si risolve in una burla dopo una surreale richiesta di riscatto: una vacanza alle Maldive per tutto il quartiere. E’ “Lo strano caso di via Parenzo”, cronaca semiseria in bianco e nero, targata Torino