Archivio del Tag ‘incidente’
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La vera storia dei due marò: colpevoli e mai incarcerati
Hanno davvero ucciso due pescatori innocenti scambiandoli per pirati, sparando da una nave che non si trovava affatto in acque internazionali ma vicina alla costa indiana. Una volta arrestati, non hanno trascorso un solo giorno in carcere ma sono stati sempre ospitati in strutture confortevoli e hotel di lusso. Il governo italiano ha ammesso il loro errore e, intanto, ha provveduto in via extragiudiziale a risarcire le famiglie delle vittime. Questa la vera storia dei due marò del San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trasformati in eroi nazionali: per “Giap”, il magazine curato dalla Wu Ming Foundation, si tratta di «una delle più farsesche “narrazioni tossiche” degli ultimi tempi». Verso Natale, la “narrazione tossica” «ha oltrepassato la soglia dello stomachevole, col presidente della Repubblica intento a onorare due persone che comunque sono imputate di aver ammazzato due poveracci (vabbe’, di colore…), ma erano e sono celebrate come… eroi nazionali. “Eroi” per aver fatto cosa, esattamente?».
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Luca, la resistenza della val Susa e l’uomo della Tienanmen
C’è un ragazzo inerme, in bilico su un traliccio, tallonato da un agente-rocciatore. E c’è un cinese, altrettanto inerme, con in mano un sacchetto e una giacca, che sbarra la strada a un carro armato. Il mezzo corazzato si sposta per evitarlo, ma il cinese lo anticipa scartando di lato e torna a sistemarsi davanti ai cingoli. Se il cinese usa il proprio corpo per comunicare coi soldati a bordo del primo tank che apre la colonna diretta a piazza Tienanmen, il ragazzo sul traliccio – con altrettanto coraggio – utilizza anche le parole per dialogare con i suoi inseguitori, li avverte: attenti, se mi incalzate fin quassù toccherò i cavi della linea elettrica. Pochi istanti dopo, quando precipita a terra fulminato, un poliziotto si porta d’istinto le mani alla testa, in un riflesso umano di angoscia. Il poliziotto indossa il casco blu del suo reparto antisommossa; il governo l’ha spedito ad occupare altri prati da recintare, in un posto in mezzo alle montagne in cui si racconta che forse, un giorno, potrebbe aprirsi un cantiere.
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Frecce Tricolori: piloti uccisi perché tacessero su Ustica?
Ramstein, 29 agosto 1988: collisione in volo tra due aerei delle “frecce tricolori”. Una strage: muoiono tre piloti e 67 spettatori. Forse non è stato un incidente: due dei piloti rimasti uccisi, Ivo Nutarelli e Mario Naldini, pochi giorni dopo avrebbero dovuto testimoniare su un’altra tragedia, quella di Ustica. La fatidica sera del 27 giugno 1980, in cui esplose in volo il Dc-9 Itavia con a bordo quattro membri dell’equipaggio e 77 passeggeri, tra cui 13 bambini, Nutarelli e Naldini erano anch’essi in volo, non lontano dalla rotta del velivolo di linea abbattuto, e avrebbero lanciato via radio un allarme aereo generale. Otto anni dopo, il disastro di Ramstein. E oggi, un dettaglio inquietante: il jet acrobatico di Nutarelli aveva il carrello inspiegabilmente aperto, così come il freno aerodinamico anteriore. I comandi erano stati manomessi?
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Maledizione Fukushima: trent’anni per uscire dall’incubo
Ci vorranno almeno trent’anni per uscire definitivamente dall’incubo nucleare di Fukushima, la centrale giapponese “impazzita” che secondo gli scienziati norvegesi ha letteralmente appestato il mondo, sprigionando almeno il doppio della radioattività dichiarata dopo il disastroso incidente del marzo 2011. Emergenza infinita: la famigerata Tepco, la compagnia elettrica di Tokyo riveltasi totalmente impreparata di fronte alla crisi, rivela ora di aver iniettato acqua e acido borico nel reattore 2, dove è stata da poco individuata la presenza di un gas che segnala il rischio di una possibile fissione nucleare. E mentre la Tepco arranca fra rappezzi e reticenze, il Giappone ammette: da questa storia usciremo solo fra tre decenni.
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Peste atomica, il vulcano nucleare ora spaventa la Francia
«La scelta della Germania di dismettere il proprio patrimonio di centrali atomiche dovrebbe essere emulata da tutti i Paesi europei e tutti dovremmo ragionare seriamente su come è importante mettere in campo un investimento strategico sulle energie rinnovabili». Parola di Nichi Vendola, all’indomani dell’ennesima eruzione del vulcano nucleare che stavolta ha colpito la Francia, facendo “solo” un morto e quattro feriti, nella centrale di Marcoule vicino ad Avignone, ad appena 250 chilometri da Torino. «Alla luce di quest’ ultimo incidente – dice il leader di “Sinistra, ecologia e libertà” – viene facile enfatizzare la saggezza infinita del popolo italiano che, con il voto referendario, per la seconda volta ha consentito al nostro Paese di congedarsi definitivamente da una tecnologia che non offre nessuna sicurezza né dal punto di vista della gestione degli impianti, né da quello dello smaltimento delle scorie».
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I segreti dell’Arctic Sea, blitz Usa-Russia contro il Mossad
Il mercantile russo Arctic Sea non nascondeva missili anti-missile S-300 per la difesa tattica delle installazioni nucleari iraniane, ma stava trasportando negli Usa materiale top secret, nel corso di una missione super-segreta, concordata da Mosca e Washington, nel quadro del disarmo mondiale poi ufficializzato da Obama con la storica rinuncia allo scudo anti-missile. Attaccata da agenti segreti del Mossad, la nave sarebbe stata infine liberata da un blitz congiunto, realizzato grazie a un’operazione condotta da forze speciali di Usa e Russia. Lo riferisce Giulietto Chiesa, mettendo insieme fonti russe e americane, civili e militari.