Archivio del Tag ‘Lino Balza’
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L’uranio uccide, fermiamo il nucleare ad Alessandria
Fa ancora notizia. Il rio Lovassina ha rischiato di esondare per l’ennesima volta. E’ stato classificato come il corso d’acqua più inquinato della provincia, e non solo. Fabbricazioni nucleari versò dentro il rio 47 (quarantasette!) chili di uranio. Da Bosco Marengo verso Bormida, Tanaro, Po. Possibile che non si riesca a capire che la radioattività è un inquinante diverso dagli altri, infinitamente più pericoloso del cromo o delle diossine? Che i suoi effetti letali si vedono ad occhio solo nei casi di incidenti catastrofici (Hiroshima, Chernobyl)?
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Nucleare Alessandria, il Tar: decide Torino, non Roma
Sembra ormai quasi un “legal thriller” la vicenda delle scorie nucleari di Alessandria che oppone governo e ambientalisti. Il Tar del Piemonte ha respinto il trasferimento a Roma della spinosa controversia: l’ultima parola spetta a Torino, il cui tribunale amministrativo si è già pronunciato a favore degli ecologisti. «Si tratta di una importante vittoria», annuncia Lino Balza di “Medicina democratica”, portavoce del ricorso contro la dismissione dell’impianto di Bosco Marengo che autorizzerebbe la prima discarica italiana per rifiuti radioattivi, aprendo così la strada al ritorno del nucleare in Italia.
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Nucleare Alessandria, l’udienza slitta al 30 giugno
Senza esito l’udienza del 16 giugno: il Consiglio di Stato riesaminerà il caso del nucleare ad Alessandria solo il 30 giugno, dopo aver visionato documenti forniti all’ultimo minuto. Nuovo colpo di scena, quindi, nella complessa battaglia politica e legale che oppone gli ambientalisti alessandrini, sostenuti da Beppe Grillo, alla Sogin di Bosco Marengo, società pubblica (ex Fabbricazioni Nucleari, Enea) attraverso cui il governo Berlusconi, con il consenso della Regione Piemonte, intende procedere alla dismissione dell’impianto, trasformandolo di fatto nel primo deposito autorizzato di materiale radioattivo d’Italia, sia pure “temporaneo”.
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Clamoroso: Beppe Grillo salva la vertenza anti-nucleare
«Una notizia fantastica». Così Lino Balza di “Medicina democratica”, animatore della vertenza contro la prima “discarica nucleare abusiva” d’Italia a Bosco Marengo, alle porte di Alessandria, commenta la svolta delle ultime ore nel drammatico braccio di ferro con il governo: il 16 giugno gli ecologisti potranno sostenere il ricorso al Consiglio di Stato, grazie al clamoroso intervento personale di Beppe Grillo, che garantisce la copertura dei 20.000 euro necessari alle spese legali. Scoglio che fino a ieri pareva insormontabile, vista la scadenza ravvicinata e i tempi necessari per una nuova sottoscrizione popolare a sostegno del ricorso.
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Italia nucleare: verdetto cruciale il 16 giugno
Sì alla discarica radioattiva di Bosco Marengo, in provincia di Alessandria? Malgrado lo stop imposto dal Tar del Piemonte su richiesta degli ambientalisti, l’esecutivo ha trasferito il problema al Consiglio di Stato, annullando così il vittorioso ricorso ecologista. Il governo Berlusconi, appoggiato dalla Regione Piemonte, teme che la bocciatura del deposito alessandrino possa frenare il ritorno al nucleare: in base alla legge, infatti, l’attività atomica in Italia potrebbe riprendere solo dopo aver individuato un unico deposito nazionale per le scorie, un impianto speciale di massima sicurezza, che oggi ancora non esiste. Si conta quindi di aggirare l’ostacolo, riabilitando vecchi depositi come quello di Alessandria. Legalmente? Lo dirà il Consiglio di Stato il 16 giugno.
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Alessandria, stop al nucleare: il Tar accoglie il ricorso
Clamoroso colpo di scena nella vertenza tra ecologisti e governo (nazionale e regionale) riguardo all’installazione nucleare di Bosco Marengo, alle porte di Alessandria, il cui smantellamento secondo gli ambientalisti l’avrebbe trasformata in un pericoloso deposito di scorie radioattive: il 21 maggio il Tar piemontese ha accolto il ricorso presentato da diverse associazioni territoriali, bloccando di fatto la procedura prevista dal governo. «Da Alessandria – commenta Lino Balza di “Medicina democratica”, portavoce dell’iniziativa ambientalista - arriva una grossa vittoria, di buon auspicio nella battaglia contro il nucleare in Italia».
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Alessandria: ricorso contro il deposito radioattivo
«Grazie a una partecipata sottoscrizione popolare, ce l’abbiamo fatta: il ricorso contro il nucleare ad Alessandria è stato presentato». Lino Balza, di “Medicina democratica”, commenta così l’iniziativa assunta contro «il decreto che autorizzerebbe la demolizione dell’impianto di fabbricazione di combustibili nucleari di Bosco Marengo (Alessandria)» e «la conseguente costituzione di un deposito di rifiuti radioattivi: definito “temporaneo” ma a tempo indeterminato e in luogo assolutamente inidoneo allo scopo, cioè non sicuro».
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Alessandria, ultimatum nucleare: poche ore per dire no
Corsa contro il tempo per opporsi, tramite il Tar del Lazio, al “decreto di disattivazione” dell’impianto nucleare di Bosco Marengo (Alessandria) che secondo gli ambientalisti «imporrebbe un vero e proprio deposito radioattivo, spudoratamente definito provvisorio, ma in realtà operativo a tempo indeterminato», come sostiene Lino Balza di “Medicina Democratica”, coordinatore della sottoscrizione per raccogliere i 4.000 euro necessari ad avviare la pratica legale: «Siamo vicini all’obiettivo, ma dobbiamo raggiungerlo entro il 31 marzo, o dovremo convivere per sempre con l’incubo delle scorie radioattive. Chiediamo l’aiuto di tutti».