Archivio del Tag ‘Maurizio Pallante’
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Decrescita: anche noi lotteremo contro la Torino-Lione
I fatti delle ultime ore ci hanno fatto ritenere di ribadire il nostro appoggio alla protesta contro la costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione. Il circolo di Torino, attraverso alcuni dei suoi soci, è rimasto la scorsa notte al presidio della Maddalena fino a che i lacrimogeni lo hanno permesso, ma già nel passato non aveva fatto mancare il suo apporto, nella manifestazione del 23 gennaio 2010 a Susa, in alcune serate trascorse al presidio di Sant’Antonino di Susa e nell’organizzazione di una conferenza dal titolo “DecresciTav” in cui si esponevano i motivi per il “no” alla costruzione di questa infrastruttura in riferimento al pensiero della Decrescita.
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Voto utile? No, grazie: ci salverà solo il Referendum
«Il referendum del 12-13 giugno: quella è la nostra vera, ultima occasione». Adriano Celentano, intervenuto ad “Annozero”, la pensa esattamente come Giulietto Chiesa, convinto che la prova referendaria sia «la prima vera occasione di democrazia, dopo oltre vent’anni di sequestro delle istituzioni da parte della Casta». Nucleare, acqua pubblica, legittimo impedimento: «I cittadini potranno finalmente esercitare in modo diretto la loro sovranità». Celentano si prepara al peggio: se il quesito sul nucleare venisse escluso, «andiamo a votare lo stesso, depositando milioni di schede davanti agli uffici elettorali». Ma se il “Molleggiato” nel derby milanese tifa per Pisapia, che battendo la Moratti potrebbe provocare l’inizio della fine del berlusconismo, Giulietto Chiesa frena: anche i migliori candidati sono destinati all’impotenza, in questo sistema ormai al capolinea.
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Giulietto Chiesa: salviamoci, rottamiamo destra e sinistra
Matteo Renzi? «E’ lui un rottame, e non lo sa. Ripropone il vecchio sistema destra-sinistra lasciando fuori un’enorme parte di italiani: né di destra né di sinistra, ma soli con se stessi». Parola di Giulietto Chiesa, alle prese con l’ennesima svolta della sua tumultuosa carriera. Si chiama “Uniti e diversi” e raduna personalità eterogenee, da Massimo Fini a Maurizio Pallante. Obiettivo: decrescere, frenare la follia dei consumi, abbandonare l’aggressività sociale del mercato e puntare sulla solidarietà, perché la globalizzazione è fallita e l’Occidente balbetta, tra esodi e guerre, all’alba della Grande Crisi. Cittadini, democrazia, politica: dobbiamo salvarci. E la prima cosa da rottamare, assicura, sono «partiti morti» e categorie antiche, come destra e sinistra.
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Energia fai da te: unica soluzione per un futuro sicuro
Energie rinnovabili per archiviare nucleare e petrolio? Incentivi o meno, c’è un intoppo tra il dire e il fare: non ci sarà nessuna svolta verso l’energia pulita di massa se il potere economico continuerà a pensare la green economy come scelta strategica per far ripartire la crescita economica. Lo afferma Maurizio Pallante, teorico italiano della decrescita: inutile puntare sulle fonti rinnovabili, se le si pensa come un fattore di continuità e non di cambiamento rispetto a un sistema produttivo ormai al capolinea. La “rivoluzione” verde funzionerà solo se si avrà il coraggio di abbandonare l’attuale sistema. Serve una Perestrojka energetica: fine dei grandi monopoli, per lasciar spazio a migliaia di piccoli impianti autonomi, messi in rete fra loro, come Internet. Da consumatori dobbiamo diventare produttori: di energia a filiera corta.
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Rivoluzione edilizia: posti di lavoro grazie alla decrescita
Emergenza lavoro? Per battere la crisi non serve la ripresa della crescita. Può sembrare un ossimoro, ma non lo è: l’occupazione del futuro, fatta di lavoro utile, può venire solo con la decrescita. Lo sostiene Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, che ricorre all’esempio dell’edilizia: le case-colabrodo, che in Italia sprecano in riscaldamento i due terzi dell’energia che bruciano, finiscono per gonfiare il Pil – alla voce “consumi energetici” – ma sono costose, inquinano e contribuiscono all’alterazione del clima. Invertire la rotta? Basta ristrutturare gli alloggi, isolandoli meglio: costeranno meno, non inquineranno più. E i cantieri daranno lavoro a migliaia di addetti. Decrescerà il Pil, ma non certo il benessere.
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Cultura civile per l’Italia, dalla valle che resiste alla Tav
Riattivare la cittadinanza, narcotizzata dalla televisione e dai media “disattenti”: è l’obiettivo della maratona culturale “Il Grande Cortile”, che in realtà si rivolge a una fetta di cittadini già da tempo iper-attivi: i valsusini che si battono contro il progetto Torino-Lione per l’alta velocità ferroviaria. Non solo con sfilate e convegni, cortei e presìdi territoriali, ma anche con l’arma civile della cultura: da Paolo Rumiz a Maurizio Pallante, da Marco Revelli a Guido Viale, da Salvatore Settis a don Nandino Capovilla, fondatore di Pax Christi. Dal 14 gennaio, “Il Grande Cortile” apre i battenti per ragionare sui temi-chiave di un presente, di una realtà che sembrava scomparsa dalle cronache: lavoro, ambiente, futuro.
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Non è facile essere giovani in un mondo vecchio
Provate, se avete più di quarant’anni, a far parte di una generazione che si è sempre sentita dire che è fortunata perché ha avuto tutto. Provate ad immaginare, per una volta, che cosa voglia dire davvero avere tutto. O pensare di averlo, almeno. Credete che sia facile dare un senso alla propria vita? Provate a vivere in un mondo in cui tutto è già stato detto, o fatto, o scoperto, o inventato, o addirittura vissuto. Un mondo in cui i vostri padri possono vantarsi di aver costruito tutto da soli. Immaginate di non trovarvi sempre e comunque a vostro agio, in questo mondo costruito “per voi”, soprattutto quando ne avete molte ragioni per farlo.
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Rivoluzione culturale: unire movimenti e battaglie civili
Un nuovo soggetto politico, l’unico che rifiuti in partenza il presupposto che accomuna destra e sinistra: la crescita. «Il momento è maturo», afferma Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la Decrescita Felice. Obiettivo: una piattaforma comune per unire i movimenti che stanno sorgendo in tutta Italia a difesa dei territori minacciati. Oltre ad ogni singola battaglia locale, c’è una visione precisa: va bocciato l’attuale modello di sviluppo. Bisogna offrire un orizzonte diverso, di grande respiro culturale: strategie per un futuro praticabile, non più assediato dai disastri e dalle continue crisi provocate dal dogma della crescita industriale infinita, che sta portando il mondo al collasso terminale.
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Pallante: ma la crescita non è il rimedio, è il male
Se il mondo sta franando, è perché ha preteso di crescere in modo folle. La grande crisi? E’ quella della crescita. Finisce un ciclo di 250 anni, quello dell’industria. La politica? Si è limitata a servire l’economia della crescita esponenziale. E adesso che la crescita è finita, perché stanno finendo le risorse planetarie, ecco lo spettacolo del collasso globale: crisi economica, sociale, ecologica, morale. Il denaro come unico valore, la guerra come unica soluzione. La società occidentale sbanda, si disintegra, senza che l’economia riesca a trovare vie d’uscita. Siamo alla vigilia di una catastrofe? Forse. A meno che non si capovolga lo scenario: la crisi è un’occasione d’oro per la rivoluzione culturale di cui il mondo ha bisogno.
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Fini archivia Berlusconi: si rassegni, il futuro sono io
C’era una volta in America: è sulla musica di Ennio Morricone scritta per il kolossal di Sergio Leone che un emozionato Luca Barbareschi lancia dalla platea perugina del 7 novembre la leadership post-berlusconiana di Gianfranco Fini, artefice di “Futuro e libertà”, presentato come una rockstar dal viceministro Adolfo Urso. Il tempo è scaduto, avverte Fini: Berlusconi si dimetta, o ritiriamo la nostra delegazione di governo. Un clamoroso ultimatum, sottolinea il direttore di “Repubblica”, Ezio Mauro: «Sarà Fini a gestire l’eutanasia di Berlusconi o il premier terremoterà ancora una volta lo scenario?». Una cosa è certa: «Berlusconi sa vincere le elezioni ma poi non riesce a governare tenendo insieme gli alleati».
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Per risparmiare, c’è chi va con le Esco
Riscaldamento e coibentazione: volete risparmiare sulle bollette senza tirar fuori un soldo? Ci si può sempre rivolgere a una Esco e farsi finanziare l’investimento dall’azienda che installerà gli impianti e migliorerà l’isolamento termico; in cambio, l’impresa parteciperà agli “utili”, dividendo con voi il risparmio ottenuto. E’ la filosofia del “third party financing”, finanziamento tramite terzi, messo a punto già negli anni ’80 in Usa e Canada. Funziona: l’azienda coinvolta ha interesse a fare un lavoro a regola d’arte, perché l’efficienza coinciderà con l’atteso risultato economico. E allora perché in Europa il sistema non decolla?
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Pallante: trent’anni di bugie, vi svelo la truffa dei partiti
Come direbbe Beppe Grillo: ci hanno preso per i fondelli. Tutti: destra e sinistra. Politici impegnati a recitare nel loro teatrino elettorale, ma in realtà ridotti a semplici sudditi, servi ottusi e corrotti del pensiero unico, meri esecutori dei diktat del vero potere, quello dell’industria e della finanza, complice anche l’appoggio della politica cattolica. Firmato: Maurizio Pallante, il guru della Decrescita all’italiana. Che stavolta non tiene una conferenza e non firma un saggio sul dogma folle dello sviluppo illimitato, ma addirittura un romanzo: ambientato nell’hinterland di Torino, in un ex paese divenuto città. Un plastico perfetto per mettere in mostra, spietatamente, tutti gli orrori dei “trent’anni che sconvolsero il mondo”: una trappola dalla quale, ormai è evidente, non sappiamo più come uscire.