Archivio del Tag ‘Nostradamus’
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I pro-vax e il complotto di oggi, annunciato 100 anni fa
Lo ammetto. Essendo un complottista, appena annunciarono il primo lockdown, la prima cosa che pensai è che volevano distruggere l’economia, e che il virus era una scusa. Ma essendo un complottista positivo, mi dicevo che non sarebbero arrivati ad imporre un vaccino a tutta l’umanità, come prevedeva Steiner 100 anni fa, né a imporre lockdown e misure restrittive a vita, come aveva previsto David Icke, il re dei complottisti. Come avrebbero fatto, mi dicevo a marzo dell’anno scorso, ad imporre un vaccino di cui sarebbero stati sconosciuti gli effetti a lungo termine? La gente non ci sarebbe cascata. E invece si sono avverate le peggiori previsioni. Il vaccino lo stanno imponendo a tutti; incuranti dello sfascio economico provocato da queste misure, i vari governi del mondo si preparano a nuovi lockdown, e nuove restrizioni che dureranno ancora anni, a colpi di varianti e di accuse ai non vaccinati di essere i nuovi untori di questa epoca.Insomma, per me la presa per il culo globale in cui stiamo vivendo è un’ovvietà. Non a caso le persone che stimo da anni, quelle con cui condivido idee, esperienze, percorsi, la pensano tutti come me. Una prima osservazione che io trovo decisiva, e addirittura dirimente, nel senso che basterebbe questo per far capire che siamo di fronte ad un immenso complotto globale, è il fatto che la cura per il Covid ci sarebbe, eccome. Attualmente, alcuni scienziati inascoltati, dicono che è sufficiente vitamina D3, vitamina C, vitamina K2, lattoferrina, quercetina, ma anche farmaci come Ivermectina e Idrossiclorochina, per curare senza problemi questo virus, a casa, senza affollare gli ospedali. Queste cure, a bassissimo costo e di efficacia dimostrata, se diffuse, renderebbero questo virus più innocuo di una normale influenza. Non è sufficiente questo dato, per concludere che i vari governi non hanno nessuna intenzione di combattere davvero il virus? Questo a me non sembra un discorso complottista, ma proprio un discorso medico. Scientifico.Le risposte sono varie. Alcuni ammettono candidamente che non ne ne avevano mai sentito parlare. Altri ti dicono che la scienza ufficiale (che dipende dalle case farmaceutiche, che finanziano le ricerche) non ha ancora accettato l’Ivermectina (ma è falso). E se gli fai notare che i 200 medici di Ippocrateorg.org (è solo una delle associazioni che hanno proposto le cure domiciliari) sono, appunto medici, e quindi scienziati (Fabio Burigana, presidente dell’associazione, si adopera per la diffusione di questa terapia, è uno scienziato molto apprezzato anche all’estero per i suoi studi) ti rispondono che queste terapie non sono validate dalla “scienza” (in realtà è falso, perché in altri paesi tali cure sono riconosciute come valide; l’India, ad esempio, vende in farmacia un Covid Kit a base di Zinco, Doxycilina, Ivermectina). Inoltre, è ovvio che nessuno abba testato a livello ufficiale la validità della vitamina C e D3, dato che sono prodotti che esistono da sempre; ma decine di migliaia di casi curati in Italia con questo metodo saranno pur un risultato scientifico. O no? No. Per il pro vax questo discorso non attacca.A questo punto cerco di capire cosa si intende per “scienziato”. Siccome si sono pronunciati contro l’utilità di questo vaccino diversi Premi Nobel e ricercatori di fama internazionale (Rault, Tarro, Montagnier, Massimo Citro, ecc.) la risposta è abbastanza sorprendente. Montagnier si è rincoglionito per l’età; Citro non ha vinto manco un Premio Nobel; Tarro ha ricevuto non so quali denunce, e via discorrendo con attacchi alla persona, non alle teorie che divulgano. Senza contare che anche Burigana, ad esempio, è un ricercatore di fama internazionale, noto nel suo ambiente per gli studi che ha portato avanti. Ma quando cito Fabio Burigana, la risposta è «Chi cazzo è Fabio Burigana?». Ora, quali sono questi scienziati di fama internazionale che promuovono il vaccino, francamente non sono riuscito a capirlo, a meno di non considerare tali Burioni, Fauci e persone famose solo per le comparse in televisione. E devo dire la verità, non sono proprio riuscito a capire il concetto di “scienza” cui fa riferimento il pro vax.Per quale motivo imporre il vaccino a tutti, e perché questo accanimento verso chi non vuole vaccinarsi? Perché solo se si vaccinano tutti, il virus sarà sconfitto, è la risposta. A quel punto fai notare che in Israele (dove erano tutti vaccinati) e in Islanda (dove la percentuale dei vaccinati era il 100 per cento) ci sono stati altri focolai, il che è la prova che il vaccino non funziona come metodo di prevenzione. Qui le risposte sono molto sofisticate, e sono di due tipi: 1) In realtà il problema è che la copertura del vaccino va da 4 ai 6 mesi e i governi dovrebbero imporre la cosiddetta terza dose dopo 4 mesi. Il fallimento della politica vaccinale quindi dipende dal fatto che le dosi dovrebbero essere somministrate con minor intervallo temporale. 2) Ad ogni modo, anche se il virus circola lo stesso, la gente si ammala meno e, se si muore, i morti sono molti meno. E gli effetti collaterali del vaccino? Soprattutto quelli a lungo termine, di cui non sappiamo nulla. Perché, se quelli a breve termine sono già evidenti, e in alcuni casi gravi molto gravi, figuriamoci quelli sul lungo periodo.In questa situazione internazionale, i principali governi del mondo sono allineati sul fronte vaccinista e pro lockdown; ora, considerato che non mi risulta che i singoli governi abbiamo mai pensato veramente al bene della popolazione, non trovate sospetto che per la prima volta nella storia dell’umanità tutti i governanti siano d’accordo per imporre le stesse misure? E che alcuni di quelli non allineati siano morti (come il presidente di Haiti, ucciso addirittura da un commando nella sua abitazione, insieme alla moglie?). Alla mia amica Solange (un tempo straordinaria studiosa di poteri occulti, ma oggi perfettamente allineata al pensiero mainstream) si scalda addirittura il cuore a sentire i discorsi di Mattarella, che invita alla vaccinazione come dovere civico e morale. Ma al centro di tutto il dibattito, al di là delle statistiche con cui si può dimostrare tutto e il contrario di tutto, c’è la scienza. E’ la scienza che ci dice che il vaccino funziona. Ed è la scienza che dice che i metodi restrittivi, come il lockdown, servono a prevenire il contagio. E chi siamo noi per contraddire la scienza?Inutile ricordare, a chi osanna la scienza, che la scienza ai tempi del nazismo spiegava con teorie di illustri scienziati la superiorità della razza ariana, ed è grazie alla scienza che si è perpetrato lo sterminio degli ebrei; che ai tempi dello schiavismo, molti scienziati dimostravano, teorie alla mano, che i neri erano inferiori ai bianchi ed erano nati per lavorare sodo, ed è grazie alla scienza che abbiamo massacrato milioni di africani che morivano durante i viaggi, ammassati nelle stive delle navi, e quelli che sopravvivevano venivano venduti, frustati, umiliati. Inutile ricordare che spesso la scienza ha dichiarato innocui farmaci rivelatisi dannosi se non addirittura mortali (ricordate il caso del Talidomide, tanto per citarne uno? Farmaco dichiarato sicuro, ma che poi, si riuscì a dimostrare, provocava aborti o la nascita di bambini malformati).Anche personaggi noti, nonostante la loro cultura, sostengono che il problema al centro del dibattito è la scienza. Il virus è il problema, e il vaccino la soluzione, scrive Beppe Servegnini in un recente articolo sulla logica del no vax. Mentre Samantha Cristoforetti dichiara beatamente che lei e la sua famiglia si sono vaccinate non perché ha acquisito informazioni che tutt’ora non ha, ma perché si fida delle istituzioni. Il reale problema, secondo lei, è «recuperare la fiducia nelle istituzioni». Mica si è informata su quello che le iniettano in corpo. Lei si fida. La situazione mi ricorda quella ai tempi di Nostradamus e Paracelso; imperversava spesso la peste, a quei tempi, ed entrambi sostenevano un cosa assai banale, ma derisa dal mondo scientifico di allora: che per non ammalarsi di peste bastava lavarsi di più e curare la propria igiene personale e quella del luogo in cui si viveva. Ma siccome la scienza non l’aveva ancora accertato ufficialmente, le loro teorie rivoluzionarie (cioè curare l’igiene) rimasero nel vuoto ancora per molto tempo.In conclusione: la logica del no vax è che il virus non sarebbe un problema (perchè le cure ci sono) e il vaccino non è la soluzione. Anche a me sembra logico affidarmi alla scienza. E infatti, non avendo elementi per capire efficacia e componenti di un vaccino, mi affido a scienziati di cui mi fido, oltre che al mio spirito di osservazione. Quello che trovo senza logica è il ragionamento di molti pro vax; non capisco di quale scienza parlano. Non capisco perché hanno paura di un virus e preferiscano veder distruggere l’economia e rischiare gli effetti collaterali di un vaccino sconosciuto, piuttosto che prendere in considerazione altre cure. Non ho proprio capito il criterio alla base dei loro ragionamenti e non credo che lo capirò mai (dò la mia spiegazione nell’articolo dedicato alle eggregore, le entità e la pandemia).E la mia amica Solange Manfredi, esperta di guerre psicologiche, che sostiene che siamo di fronte alla più grande operazione di guerra psicologica di tutti i tempi? Come si concilia questo con il suo postare continuamente i discorsi di Mattarella sul dovere civico e morale di vaccinarsi? Nulla. Impossibile – almeno per me – capire il suo pensiero, al di fuori dei suoi appelli a vaccinarsi e a rispettare il lockdown. Perché lei è un’esperta, insegna al master di intelligence, e – come consiglia un professore americano da lei citato – non parla con le menti deboli come la mia. Insomma, è la scienza a consigliarle di non parlare con gli idioti come me. E se lo dice la scienza, chi sono io per contraddirla?(Paolo Franceschetti, estratti da “La logica dei pro vax”, post pubblicato sul blog “Petali di Loto” il 22 agosto 2021).Lo ammetto. Essendo un complottista, appena annunciarono il primo lockdown, la prima cosa che pensai è che volevano distruggere l’economia, e che il virus era una scusa. Ma essendo un complottista positivo, mi dicevo che non sarebbero arrivati ad imporre un vaccino a tutta l’umanità, come prevedeva Steiner 100 anni fa, né a imporre lockdown e misure restrittive a vita, come aveva previsto David Icke, il re dei complottisti. Come avrebbero fatto, mi dicevo a marzo dell’anno scorso, ad imporre un vaccino di cui sarebbero stati sconosciuti gli effetti a lungo termine? La gente non ci sarebbe cascata. E invece si sono avverate le peggiori previsioni. Il vaccino lo stanno imponendo a tutti; incuranti dello sfascio economico provocato da queste misure, i vari governi del mondo si preparano a nuovi lockdown, e nuove restrizioni che dureranno ancora anni, a colpi di varianti e di accuse ai non vaccinati di essere i nuovi untori di questa epoca.
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Glazerson: “fine dei tempi” e messia ebraico nel 2021
Alcuni studiosi sostengono che sarebbe stato scoperto un codice biblico nascosto, che conterrebbe una imminente profezia sulla “fine del mondo” nel 2021 (o meglio, sulla fine dell’attuale sistema-mondo). E nel cuore di quei codici, scrive Henry Holloway sul sito inglese “Keep The Faith”, ci sarebbero anche le immancabili previsioni di Nostradamus: sempre sulla “fine del mondo”, inclusa però la venuta del messia ebraico, in arrivo proprio nel 2021. L’esegesi biblica tende a “smontare” il carattere profetico dell’Antico Testamento, dimostrando – sulla base della datazione dei testi – che si tratta invariabilmente di false profezie, scritte post-eventum. Ma non manca chi è pronto a vedere, tra quei versetti, anche avvenimenti recenti, come la tragedia della Shoah o addirittura gli attentati dell’11 Settembre e l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. La chiave di lettura per decodificare i messaggi cifrati sarebbe quella ghematrico-cabalistica, che permette di ricostruire gli eventuali messaggi nascosti assegnando precisi valori numerici a ogni parola, o meglio ad ogni singola lettera ebraica.A fare notizia – anche su YouTube – è oggi un venerando rabbino, Matityahu Glazerson, secondo cui proprio la Torah (riletta applicando l’informatica al metodo cabalistico) rivelerebbe ciò che sta per accadere. «Utilizzando l’algoritmo del computer – scrive Holloway – rabbi Glazerson afferma che la “fine dei tempi” è prevista per il 2021, dopo un “conto alla rovescia” iniziato nel 2016». Letteralmente: «La fine dei giorni, per il giudaismo, annuncia la venuta del messia ebreo che inaugurerà il regno di Dio: governerà durante l’Era Messianica, che vedrà la fine del mondo come lo conosciamo». Per il rabbino, la fonte “rivelatrice” sarebbe il Libro del Levitico. La testimonianza di Glazerson è stata raccolta anche nel documentario “Torah Codes” diretto da Richard Shaw, da poco scomparso. «Il testo biblico sembra quasi un codice informatico, a causa del modo in cui è stato scritto», ha detto il regista. «Con i computer di oggi, possiamo decodificare alcuni dei suoi misteri».Non ha nulla di cabalistico, invece, il rivoluzionario Quantum Financial System promosso da Trump e ora in dirittura d’arrivo: fissando il valore della moneta a quello dell’oro, spiazzerebbe l’attuale sistema delle banche centrali. In altre parole: moneta “gratuita”, tracciabile con la blockchain e non più soggetta a speculazione parassitaria. Fine del dominio finanziario? In teoria, questa sarebbe una vera “fine del mondo”, come conferma un economista come Luca La Bella su “Database Italia”. Testualmente: sarebbe l’altro “reset”, che Gunther Sonnenfeld chiama “Real and Better Reset”, stavolta dalla parte dei popoli. Accoppiando la fisica quantistica all’economia tramite l’intelligenza artificiale, il Qfs promette di «abolire i vecchi sistemi di debito e credito, che tradizionalmente ci hanno incatenato a coloro che hanno posseduto e controllato la nostra offerta di moneta». A farsene promotore è un cartello chiamato per ora “Alleanza”. La premessa: risorse monetarie illimitate, e a costo zero, per uscire dalla crisi Covid senza più l’incubo del debito.Quanto all’ipotetico messia ebraico, se ne fa un gran parlare: un influente gruppo ebraico come Regavim, che valuta imminente l’effettiva comparsa dell’atteso “salvatore del popolo ebraico”, ha denunciato il Comune di Gerusalemme dopo la scoperta di tunnel e scavi (non autorizzabili, secondo Regavim) tra il sottosuolo della cattolica Chiesa della Dormizione di Maria e il Monte Sion, dove sarebbero custodite le reliquie di David, leggendario sovrano ebraico. L’accusa ha dell’incredibile: qualcuno (a Roma) vorrebbe “clonare” i resti di Davide, per “fabbricare” geneticamente un nuovo messia cristiano. Tutto ciò accade nel 2021, con il mondo intero in preda all’ipnosi dell’emergenza Covid utilizzata per devastare l’economia e sospendere la democrazia.Alcuni studiosi sostengono che sarebbe stato scoperto un codice biblico nascosto, che conterrebbe una imminente profezia sulla “fine del mondo” nel 2021 (o meglio, sulla fine dell’attuale sistema-mondo). E nel cuore di quei codici, scrive Henry Holloway sul sito inglese “Keep The Faith“, ci sarebbero anche le immancabili previsioni di Nostradamus: sempre sulla “fine del mondo”, inclusa però la venuta del messia ebraico, in arrivo proprio nel 2021. L’esegesi biblica tende a “smontare” il carattere profetico dell’Antico Testamento, dimostrando – sulla base della datazione dei testi – che si tratta invariabilmente di false profezie, scritte post-eventum. Ma non manca chi è pronto a vedere, tra quei versetti, anche avvenimenti recenti, come la tragedia della Shoah o addirittura gli attentati dell’11 Settembre e l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. La chiave di lettura per decodificare i messaggi cifrati sarebbe quella ghematrico-cabalistica, che permette di ricostruire gli eventuali contenuti nascosti assegnando precisi valori numerici a ogni parola, o meglio ad ogni singola lettera ebraica.
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Diario folle del coronavirus: come organizzare un disastro
Diecimila morti di influenza in tutto il mondo fermano il pianeta. Invece di stanziare qualche milione di euro per allestire in fretta ospedali da campo, grazie all’aiuto dei militari (cosa che avrebbe magari dato una spinta all’economia, con nuove assunzioni, nuovi acquisti di materiali vari, ecc.), si decide di bloccare l’economia di un paese, segregando la gente in casa, senza tenere conto del numero dei morti che ci saranno per suicidi o altre complicazioni (come disordini sociali e altro ancora). In sostanza, invece di usare soldi e militari per risolvere il problema, li si usa per risolvere il problema creato dai problemi che il governo stesso ha creato. Le decisioni in Italia vengono annunciate non dal Parlamento o da Palazzo Chigi, ma via Facebook, in modo generico, dopo un’ora di ritardo e snervante attesa che sembra fatta apposta per creare ancora più tensione. A questo punto ci aspettiamo i prossimi provvedimenti via Whatsapp. Persino Vespa e Mentana, che non sono propriamente dei complottisti, iniziano a sollevare qualche “leggerissimo” dubbio sulle legittimità di tutta la situazione, con un Parlamento che non si riunisce se non una volta a settimana, e un premier che dà le notizie più importanti in modo incompleto e via Facebook. Vespa dichiara: «I casi sono due: o il Parlamento non serve, e questo sarebbe terribile, o il Parlamento serve e non va a lavorare. E questo è ancora più grave».Sorprendentemente, a questa decisione italiana seguono altre nazioni, tra cui gli Usa (che bloccano tutto con soli 5000 contagi e 100 morti). In sostanza: una nazione che stanzia migliaia di miliardi di dollari per mandare i suoi soldati in tutto il mondo a morire (a botte di milioni di morti) e far morire a sua volta milioni di persone (in Vietnam, Corea, Iraq, Afghanistan, ecc.), questa volta, per qualche centinaio (che diventeranno migliaia) di morti di influenza, blocca la sua economia. E non ritiene di avere fondi necessari per allestire nuovi ospedali e nuovi posti letto. I provvedimenti con cui da noi vengono emanate le restrizioni sono provvedimenti amministrativi (quindi illegittimi dal punto di vista costituzionale); i provvedimenti di presidenti di Regione e sindaci, lo sono ancora di più; ma essendoci una paralisi di tutto il paese, il paradosso è che non si può neanche fare una battaglia legale per ottenere una pronuncia della Corte Costituzionale su tali provvedimenti. Quando in Cina l’epidemia si ferma, e a Codogno ci sono zero contagiati, invece di diffondere queste notizie rassicuranti, si preferisce accelerare ulteriori provvedimenti amministrativi, con ulteriori misure sempre più restrittive.Nel frattempo, i media sciorinano le seguenti notizie: una cassiera di supermercato morta di coronavirus; ma sulla sua bacheca Facebook compare un parente, che dice “ma quale coronavirus. E’ morta di infarto”. A Mortegliano c’è un morto di coronavirus; quello che non dicono è che la morta aveva 102 anni. L’importante è terrorizzare. Il 19 marzo l’Agcom emana un comunicato con cui invita i gestori delle piattaforme Facebook, Twitter, Instagram, a rimuovere le notizie false sul coronavirus, o non corrette o non diffuse da fonti scientificamente accreditate. Chi dovrebbe decidere quali notizie siano scientificamente accreditate non si sa. “Le Iene” fanno un servizio per denigrare il dottor Roberto Santi di Genova, reo di aver consigliato vitamina C ad alte dosi per combattere il coronavirus (era noto anche ad Ildegarda di Bingen, nel 1200, che rafforzare il sistema immunitario diminuisce il rischio di contagio, e nel 1500 era il rimedio consigliato da Paracelso e Nostradamus, quindi un consiglio di una banalità al limite dell’ovvio); un provvedimento disciplinare dell’Agcom colpisce anche Adriano Panzironi, sospendendo tutte le trasmissioni in cui egli compariva, per lo stesso motivo (consigliava oltre alla vitamina C anche la D). Nel frattempo circola una raccomandazione che proviene dal nucleo dell’esercito denominato “Tuscania”; che raccomanda ai propri militari di assumere… Già, proprio vitamina C e D. In sostanza, il dottor Santi, che pure è un medico, non dovrebbe essere considerato parte della comunità scientifica. Ma i militari possono però seguire consigli non accreditati.Diventa virale un video di un medico, Fabrizio Lucherini, il cui titolo è “Stasera mi girano i coglioni e mò basta cazzate, però”, dove spiega che il conteggio dei contagiati e dei morti, in Italia, è completamente erroneo, perché tra i morti vengono conteggiati anche quelli che avevano gravi patologie pregresse, mentre non vengono conteggiate le persone che, non avendo fatto il tampone, potrebbero avere il coronavirus senza saperlo. E che in sostanza ribadisce quello che sanno tutti: hanno tagliato la sanità, da anni, e il vero problema è la mancanza di posti letto negli ospedali, non il virus in se stesso. Il problema vero però non è l’aumento dei Tso in tutta italia, i suicidi che già ci sono e che ci saranno, o la madre decapitata a casa dal figlio malato di mente a Roma (che non entrerà mai nelle statistiche dei morti del coronavirus, ma dovrebbe entrare in quella dei morti provocati dai provvedimenti emessi dal governo); il problema vero sono i runner, in tutto il paese. Anche chi va a correre in boschi e campagne, e la polizia fa controlli pure nei boschi e nella campagne. E da alcune parti vietano (sempre a mezzo di provvedimenti amministrativi illegittimi) anche gli orti. Non è una necessità, insomma, coltivare da se stessi il proprio cibo, né curare eventuali animali; tanto c’è il supermercato. Quale danno possa fare e quale pericolo di contagio possa esserci per uno che va a coltivare il proprio orto non è dato saperlo.In Francia, dove non hanno il bidet, i militari devono presidiare le scorte di carta igienica nei supermercati. Mia sorella, che è in Germania in quarantena a causa di un contatto con dei contagiati, dove anche lì non hanno il bidet, mi manda le foto di centinaia di rotoli di carta igienica. Nel frattempo, nonostante siano chiuse tutte le attività imprenditoriali, continua a rotta di collo il taglio degli alberi per far posto al 5G; si plaude alla ricerca di nuovi vaccini; e chi se ne frega se illustri scienziati come Stefano Montanari e molti altri continuano a dire che i vaccini danneggiano anziché aiutare. Che ci sia una correlazione tra questo virus e il 5G (dato che tra l’altro, guarda caso, si scopre che il virus pare sia stato creato a Wuhan, la stessa città da cui è partita la progettazione e la creazione del 5G, tanto che Wuhan è la prima città al mondo con copertura interamente 5G), o addiritura che muoiano di più le persone vaccinate rispetto a quelle non vaccinate, sono teorie complottiste.Se i provvedimenti del governo sono assurdi e illegittimi, non meno assurde sono le “proposte” che vedo nascere in rete. Si va da denunce precompilate contro Conte per fargli avere l’ergastolo, a decreti del popolo sovrano, emanati dal “Ministero del popolo sovrano” (sic) che dovrebbero essere firmati dai cittadini per togliere lo stipendio ai parlamentari e darlo ai medici in prima linea col coronavirus; e poi proposte di scendere tutti in piazza e mobilitarci, effettuate in profili che hanno al massimo 30 “mi piace” e 3 condivisioni. In sostanza, nonostante questa situazione abbia reso palese a tutti che non è mai esistita una democrazia, e che per sospendere la nostra libertà basta un’influenza, e che il potere, in ogni tempo e in ogni luogo, ha sempre concesso al popolo quella giusta quantità di libertà che riteneva saggio concedergli, c’è qualcuno che ancora pensa che il popolo possa fare qualcosa e decidere qualcosa, e per giunta proponendo soluzioni da Armata Brancaleone. Dovrebbe essere inoltre palese che il potere non è in Conte, o nei ministri, o nel parlamento, o nella magistratura, ma altrove. Ma evidentemente non solo non è palese, ma purtroppo la gente continua a pensare che siamo in democrazia.Nel frattempo, molti commentatori si concentrano sulla Cina, affermando che essa ha un danno economico da questa situazione e magnificando i rapporti esistenti tra Italia e Cina. Senza capire che la Cina non avrà alcun danno economico da tutta questa situazione, perché avendo capitali pressocché infiniti, a seguito di questa situazione ci “aiuterà” economicamente, come ha fatto con la Grecia, dove l’aiuto economicamente più consistente non è venuto dall’Europa (che ha provocato solo danni alla loro economia) ma dalla Cina, che ha acquistato il porto del Pireo per 370 milioni di euro, e investito in altre infrastrutture. Succederà anche da noi, ovviamente. Ed è un processo, quello dell’acquisizione cinese dei principali comparti strategici mondiali, che è inarrestabile. Perché tra i due modelli, quello occidentale e quello cinese, il modello vincente è quello cinese. Il modello occidentale infatti si basa sul fare la guerra a tutto e tutti, spendendo soldi per guerre inutili (sono secoli che noi Europei andiamo ovunque, Australia, Usa, Hawaii, Sudamerica, uccidendo i nativi e soppiantandoli con la nostra cultura a colpi di cannone); il modello cinese si basa sul non fare la guerra a nessuno (tranne in alcuni momenti storici con i paesi confinanti), ma comprando economicamente tutto. Due modelli diversi (l’uno basato sulla forza; l’altro sul denaro), entrambi negativi per l’evoluzione dell’uomo, si scontrano sullo scenario mondiale. C’è da sperare che ne emerga un terzo, intermedio. Ma quando?Tutto questo mi rimanda ai primi tempi di quando aprii il mio sito. Mi occupavo di bambini scomparsi, e a nessuno interessava nulla tra le persone che mi circondavano. Mi occupavo di omicidi, portando alla luce fatti gravissimi, mentre la mia collega e amica Solange toglieva il velo alle principali stragi italiane. Ma non era un problema per nessuno. Anzi. Ero un fastidio per molti. Ma se avevo l’influenza, mi domandavano: “Azz… ma ti serve qualcosa? Riguardati”. Una volta sfuggii per caso ad un tentativo di farmi fuori, e per lo shock ebbi l’influenza e la sciatica per quindici giorni; quando raccontavo il fatto mi consigliavano di prendere un’aspirina. «Sì mamma, ho l’influenza. No mamma, non me ne fotte nulla del fatto che ho la febbre, ne ho diverse l’anno, il problema è che mi hanno inseguito per farmi fuori e se non c’era la Carlizzi… Sì mamma ok, prendo l’aspirina». Vivevo in una sorta di incubo, in cui mi pareva che per tutti l’unico problema veramente importante fosse l’influenza. Oggi, come ieri, si ripropone lo stesso incubo. Il problema è l’influenza. Mica i milioni di morti di tumore in tutto il mondo; mica i milioni di morti per fame ovunque; mica le centinaia di bambini che scompaiono ogni anno in Italia (sono molte di più in Francia o negli Usa, migliaia l’anno); mica i morti provocati da guerre assurde in tutto il mondo.Quando viaggiavo negli Usa, mi colpivano i supermercati e gli autogrill con le foto dei bambini scomparsi nel nulla, nell’indifferenza dei media e delle autorità. Ma 100 morti di influenza bloccano gli Usa, e alcune migliaia di morti bloccano il mondo. Stamattina, alle 6, mi chiama una madre a cui hanno sottratto il bambino. Come si fa a tutelarla in questo momento in cui ogni garanzia è sospesa? (Non che prima si potesse fare nulla, in realtà. Ma almeno qualche speranza c’era, qualcosa si poteva fare. Oggi nulla, perché non c’è libertà di movimento, le forze dell’ordine sono impegnate in altro, i giornalisti parlano solo del coronavirus, e tutto è paralizzato). Quanti altri bambini sottratti saranno oggi nell’impossibilità di essere tutelati dai loro genitori? Concludo dicendo che sono un soggetto particolarmente a rischio perché – chi mi conosce bene lo sa – ho da sempre 5-6 influenze l’anno. Non so per quale motivo – sarà che sono un Ariete, e pare che gli Arieti siano soggetti più degli altri alle febbri – sarà per motivi psicosomatici (come sono propenso a credere), ma prendo regolarmente tutte le influenze che girano, e qualcuna in più. La mia migliore amica, con cui ho da anni uno strano rapporto simbiotico, è anestesista in un ospedale in prima linea nella lotta al virus e – come tutti i medici e gli infermieri in genere – è tra i soggetti più a rischio, ma mi dice: «Non preoccuparti; muoiono solo le persone che hanno patologie pregresse. Che, in sostanza, non muoiono di coronavirus, ma di altre complicanze preesistenti».Il problema sono i posti letto negli ospedali, non il virus in sé. Che, se destinassimo ai reparti di terapia intensiva anche solo la somma che costa un F-35 (circa 100 milioni di euro, secondo le stime de “Il Sole 24 Ore”), non sarebbe un problema. Non sono preoccupato né per lei né per me, e non a caso quando stiamo insieme parliamo di bambini scomparsi, non di influenza, ed è lei che mi ha aperto gli occhi sulle scomparse di bambini in Francia, facendomi vedere dei documenti impressionanti. Il problema diventa tale perché questa epidemia è lo specchio della nostra umanità. Dove il problema delle persone è riguardarsi contro l’influenza. Spiritualmente, questa situazione è solo lo specchio di ciò che tutti hanno dentro; il riflesso esterno, di ciò che è all’interno delle persone e all’interno della società. Una società che si preoccupa dell’influenza, ma quando scompaiono i bambini se ne fotte, al massimo mettono le loro facce sui cartoni del latte, come in Usa, e che se mettono il 5G pensa che sarà un gran vantaggio perché cosi potrà connettersi più velocemente, ma che si mette in fila come le pecore per farsi vaccinare, come è successo a Bergamo, perché il vero problema di ciascuno di noi è l’influenza. E allora, se questi sono i presupposti, è logico che poi a fronte dell’influenza, venga schierato l’esercito. E’ una questione di priorità da parte della società.(Paolo Franceschetti, “Diario folle del coronavirus”, dal blog “Petali di Loto” del 23 marzo 2020).Diecimila morti di influenza in tutto il mondo fermano il pianeta. Invece di stanziare qualche milione di euro per allestire in fretta ospedali da campo, grazie all’aiuto dei militari (cosa che avrebbe magari dato una spinta all’economia, con nuove assunzioni, nuovi acquisti di materiali vari, ecc.), si decide di bloccare l’economia di un paese, segregando la gente in casa, senza tenere conto del numero dei morti che ci saranno per suicidi o altre complicazioni (come disordini sociali e altro ancora). In sostanza, invece di usare soldi e militari per risolvere il problema, li si usa per risolvere il problema creato dai problemi che il governo stesso ha creato. Le decisioni in Italia vengono annunciate non dal Parlamento o da Palazzo Chigi, ma via Facebook, in modo generico, dopo un’ora di ritardo e snervante attesa che sembra fatta apposta per creare ancora più tensione. A questo punto ci aspettiamo i prossimi provvedimenti via Whatsapp. Persino Vespa e Mentana, che non sono propriamente dei complottisti, iniziano a sollevare qualche “leggerissimo” dubbio sulle legittimità di tutta la situazione, con un Parlamento che non si riunisce se non una volta a settimana, e un premier che dà le notizie più importanti in modo incompleto e via Facebook. Vespa dichiara: «I casi sono due: o il Parlamento non serve, e questo sarebbe terribile, o il Parlamento serve e non va a lavorare. E questo è ancora più grave».
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Il Ministero della Verità: proteggere le fake news di regime
Stampa e politica tacciono o mentono? Logico, quindi, che chiamino “fake news” i brandelli di verità che emergono dal web. A cui ora dichiarano guerra: ma solo per finta, dice Marco Travaglio, perché siamo pur sempre in Italia, «dove ogni dramma diventa melodramma e ogni tragedia si muta in farsa». Si chiama Cnaipic, Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, l’ufficio varato dal ministro dell’interno Marco Minniti e dal capo della polizia, Franco Gabrielli: un nuovo servizio di segnalazione istantanea contro le “fake news”. L’idea che a decidere quali news sono “fake”, cioè false, siano il Viminale e la polizia di Gabrielli – ammette Travaglio, sul “Fatto” – allarma un po’: «Riporta alla mente il “ministero della Verità” di George Orwell in “1984”, che fra l’altro spacciava “fake news” a tutto spiano, le più pericolose e imperiture perché consacrate dal timbro dell’ufficialità». I celebri slogan del ministero orwelliano: “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”. Sembra la “neolingua” di ogni propaganda governativa: «È anche il sogno del nostro pericolante e tremebondo regimetto, in vista delle elezioni che potrebbero spazzarlo via dalla faccia della terra». Dunque che faranno le forze dell’ordine? «Disperderanno le presunte “fake news” con gli idranti? Le calpesteranno con plotoni di carabinieri a cavallo?».Niente paura, dice Travaglio: siamo in Italia. «La mirabolante guerra alle “fake news” sarà affidata a una decina di appuntati chiusi in un commissariato». I quali, nei ritagli di tempo, «raccoglieranno le segnalazioni dai privati che si sentiranno offesi dal tal sito, blog, social network; dopodiché dovranno rivolgersi al server per convincerlo a cancellare tutto e, se quello opporrà resistenza, chiameranno un pm perché indaghi sull’eventuale contenuto diffamatorio del messaggio incriminato ed eventualmente sequestri il corpo del reato (la “fake news”) o l’arma del delitto (il sito o la pagina Facebook, Twitter, Instagram». Già, perché «è dato per scontato che le “fake news” siano un’esclusiva della Rete». Invece, come noto, stampa e telegiornali «sono dei pozzi di scienza e verità, scevri come sono da conflitti d’interessi e da intenti propagandistici». Lo stesso sito della polizia di Stato suona l’allarme: in campagna elettorale «assistiamo a un’impennata nella diffusione di “fake news” via Internet e social network». Notizie «prive di fondamento, relative a fatti o personaggi di pubblico interesse», diffuse via web «al solo scopo di condizionare fraudolentemente l’opinione pubblica». L’ultimo esempio in ordine di tempo, aggiunge la polizia, «ha interessato la presidente della Camera, Laura Boldrini».E ti pareva, commenta Travaglio, citando – sempre dal sito della polizia – il fatto che, ai danni della Boldrini, è circolata su WhatsApp «la bufala virale secondo cui un ragazzo di 22 anni senza adeguate referenze professionali, presunto nipote della presidente, sarebbe stato assunto a Palazzo Chigi». Davvero? «La classica bufala a cui credono poche migliaia di gonzi», scrive il direttore del “Fatto”. Bufala comunque «mai ripresa da giornali o tg, dunque innocua». Invece, «contro le balle dei giornaloni, che di solito si muovono a testuggine, ripresi poi da tutti i tg, nulla è previsto». Per lorsignori, da Minniti in giù, il problema semplicemente non esiste: «E ci mancherebbe, visto che giornaloni e tg li controllano loro e spacciano solo le “fake news” che vogliono loro». C’è poi un altro non trascurabile aspetto, aggiunge Travaglio: «Che si fa, se le “fake news” le raccontano direttamente i politici? La polizia irrompe negli studi televisivi per imbavagliarli e ristabilire ipso facto la verità?». Interverrebbero i carabinieri, ad ammutolire Berlusconi quando svanvera sulla “flat tax”, sulla lotta all’evasione e sulla prossima abolizione dell’Imu (prima casa) già abolita due anni fa?Se poi la guerra alle “fake news” fosse retroattiva, continua Travaglio, «non vorremmo essere nei panni di Renzi che, tra un “Enrico stai sereno” e un “Se vince il No lascio la politica”, dovrebbe subire il sequestro della lingua a vita». Infine ci sarebbero anche «le “fake news” sulle “fake news”, tipo le balle senza prove sul mandante Putin, per nascondere le vere interferenze straniere nelle elezioni italiane: quelle degli americani e dei governi europei, ma anche della Ue (ultimo esemplare: il commissario Moscovici, lo stesso Nostradamus che nel 2016 vaticinò l’apocalisse “populista” in caso di No al referendum)». Ma di questo, chiosa il direttore del “Fatto Quotidiano”, «si occuperà senz’altro la “task force europea contro le fake news” istituita da Juncker al quarto whisky e composta da 39 “esperti”, fra cui Gianni Riotta. Quindi tranquilli, siamo in buone mani». Con tutto ciò, ovviamente, si evita di regimare in qualche modo il web, dove Facebook resta l’unico proprietario dei contenti su ogni pagina personale, e dove qualsiasi “cecchino” protetto da “nick name” può insultare chiunque: tanto, la legge – che c’è da sempre, e sanziona il reato di diffamazione – sul web non la fa rispettare nessuno. Meglio, appunto, la task force (elettorale) contro la bufala governativa delle “fake news”.Stampa e politica tacciono o mentono? Logico, quindi, che chiamino “fake news” i brandelli di verità che emergono dal web. A cui ora dichiarano guerra: ma solo per finta, dice Marco Travaglio, perché siamo pur sempre in Italia, «dove ogni dramma diventa melodramma e ogni tragedia si muta in farsa». Si chiama Cnaipic, Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, l’ufficio varato dal ministro dell’interno Marco Minniti e dal capo della polizia, Franco Gabrielli: un nuovo servizio di segnalazione istantanea contro le “fake news”. L’idea che a decidere quali news sono “fake”, cioè false, siano il Viminale e la polizia di Gabrielli – ammette Travaglio, sul “Fatto” – allarma un po’: «Riporta alla mente il “ministero della Verità” di George Orwell in “1984”, che fra l’altro spacciava “fake news” a tutto spiano, le più pericolose e imperiture perché consacrate dal timbro dell’ufficialità». I celebri slogan del ministero orwelliano: “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”. Sembra la “neolingua” di ogni propaganda governativa: «È anche il sogno del nostro pericolante e tremebondo regimetto, in vista delle elezioni che potrebbero spazzarlo via dalla faccia della terra». Dunque che faranno le forze dell’ordine? «Disperderanno le presunte “fake news” con gli idranti? Le calpesteranno con plotoni di carabinieri a cavallo?».
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Ceronetti: delusione Obama, utile idiota degli Illuminati?
Su “Repubblica” del 23 aprile scorso era riportato, da “Le Monde”, un articolo, firmato da Elisa Mignot, sulla manipolazione mentale dei giovani (liceali dei sobborghi, la Rete come oracolo, un po’ di Dan Brown), mediante influenze indotte subliminalmente, attraverso cui un complotto di occultisti col nome tradizionale di Illuminati manifesterebbe le proprie mire di dominio mondiale. Posso osservare che, in ogni punto, la Rete non è innocua. L’ago magnetico è fisso sulla stella del Male, per quanto il bene più rassicurante possa fluirne a vagonate; resta infallibile la parola di McLuhan: «Il mezzo è il messaggio». E la manipolazione per squilibrare la mente e ridurre all’impotenza la ragione è in atto dappertutto, anche nel più banale buonsensismo di Pensiero Unico-spray. Illuminati autentici non pensano a dominare il mondo, ma a redimerlo, e per quanto gli è concesso a salvarlo. Uno dei più comuni esempi di manipolazione falsificatrice è il linguaggio delle cifre, la pseudoscienza statistica. Diffidate di tutto, ragazzi. Credete a Vincent Van Gogh, illuminato vero, dunque disperato.Messaggi criptici e subliminali non mancano nel repertorio Beatles. Che vorrà dire il cadenzato Sottomarino Giallo in cui «tutti viviamo »? Quei tutti sono i consumatori di Lsd in quegli anni? Nel celebre “White Album” c’è poesia pura accompagnata da incitamenti sottopelle al crimine e alla distruzione. Impressionanti in specie sono “Revolution Nine” e “Helter Skelter”, adottato dalla banda assassina di Charles Manson in vista delle sue stragi rituali del 1969, e quella bomba ritmica nessuno ha pensato a disinnescarla. In sottofondo, “Helter Skelter”, nelle successive stragi americane e del Nordeuropa, a chi ha orecchie che intendono, è udibile. Il meglio e il peggio della storia è lavoro di società segrete, e mi direi contento se potessi avere certezza che si tratti di emanazioni volontarie di un potere oscuro aldifuori di questo mondo, o da decreti immutabili. “Mi torco nel non-capisco” con un certo sollievo. Non immune da vizi gnostici, parlavo spesso, per spiegarmi gli enigmi più crudeli del mio secolo, di “attacco alla specie”. La formula mi pare tuttora validissima, però inadatta agli orbi, amanti della facilità razionale.Illuminismo non è tanto una filosofia laicista quanto una via tracciata da Illuminati, che negli anni della rivoluzione americana punta al rovesciamento della più solida monarchia continentale in Europa. E sarà il momento unico, in Francia, che nel suo meraviglioso libro “Penser la Révolution française” (1978) lo storico concettualista François Furet definisce perfettamente: «L’aprirsi di una società a tutti i suoi possibili». Ma il rovescio religioso di questa definizione è: messianico. L’éra messianica, l’annuncio di una totale palingenesi, contenuti nell’illuminismo degli illuminati dei secoli moderni sta tra l’estate 1789 e la fine della monarchia di diritto divino nel 1792, come esattamente prevista nelle quartine di Nostradamus trecento anni prima. Bisognava vivere in quegli anni: saremmo stati infinitamente più vivi, anche abitando lontano da Parigi.Tuttora l’illuminatismo maligno si caratterizza nel visibile per un segno inequivocabile: l’antisemitismo (Dieudonné, l’idolo di giovani alfabetizzati esclusivamente dalla Rete; la Golden Dawn ellenica, che non casualmente porta lo stesso nome della società occultista di cui fece parte Aleister Crowley, la Bestia 666). Il volo di Rudolf Hess nell’Inghilterra in guerra e sotto attacco aereo non è tanto misterioso: era stato pianificato con Hitler, che simulò collera e sdegno, per agganciare le sette segrete collegate alla Thule Gesellaschaft, fondata in Baviera nel 1918, madre ideologica del partito nazionalsocialista, fino alla celebre coppia antisemita e pro nazista dei duchi di Windsor, che di amici della stessa risma dovevano averne a iosa. Di cripto-antisemiti, per opportunità politica, siano o no affiliati a una setta, non manchiamo neppure nell’Italia di oggi. Diciamo che non poche forme di persuasione attossicata confluiscono nei messaggi, aperti o subliminali, della Rete.Sono perplesso di fronte a un presidente alonato d’ombra come Barack Obama. Un generale sogno ne avvolse gli inizi: non ne resta nulla; l’America, come necessità di presenza nel mondo, appare nei due mandati di Obama più in ritirata che nella stoica partenza dell’ambasciatore da Saigon. Brutto segno: non ne vengono che notizie di buona salute economica, sufficienti ad appagare gli stolti. Ma il nerbo, il Danda, dov’è? E ne viene la domanda: lasciando di fatto indebolirsi la presenza americana, che cos’altro ha in mente, di più importante, o più alto, o più pericoloso, il presidente Obama? Forse, un poco rassicurante Ordine Mondiale, controllato da Illuminati tenebrosetti che lo considerano uno dei loro, ma utile idiota nello stesso tempo?Qui non posso che rimandare qualche incuriosito al libro-inchiesta della giornalista Enrica Perucchietti, “L’altra faccia di Obama” (Uno Editori, 2011) visto come partecipe attivo dei piani di controllo totale della Cia (sono recenti le proteste europee e le scuse del mandante) e Illuminato di loggia potente in subordine. Saranno Illuminati di questo tipo quelli di cui si sentono e temono vittorie gli studenti francesi? Ma allora non sarebbero Loro i dominatori occulti di tutto quanto circola attraverso la Rete? Questo mi pare credibile. Il futuro ci dirà di più, se avrà voglia di scivolare fuori per un poco dall’eccesso di menzogne che sta soffocando tutto. Per Illuminati buoni, anche modesti, reclutamento aperto.(Guido Ceronetti, “Illuminati di tutta la Rete unitevi”, da “La Repubblica” del 30 aprile 2014).Su “Repubblica” del 23 aprile scorso era riportato, da “Le Monde”, un articolo, firmato da Elisa Mignot, sulla manipolazione mentale dei giovani (liceali dei sobborghi, la Rete come oracolo, un po’ di Dan Brown), mediante influenze indotte subliminalmente, attraverso cui un complotto di occultisti col nome tradizionale di Illuminati manifesterebbe le proprie mire di dominio mondiale. Posso osservare che, in ogni punto, la Rete non è innocua. L’ago magnetico è fisso sulla stella del Male, per quanto il bene più rassicurante possa fluirne a vagonate; resta infallibile la parola di McLuhan: «Il mezzo è il messaggio». E la manipolazione per squilibrare la mente e ridurre all’impotenza la ragione è in atto dappertutto, anche nel più banale buonsensismo di Pensiero Unico-spray. Illuminati autentici non pensano a dominare il mondo, ma a redimerlo, e per quanto gli è concesso a salvarlo. Uno dei più comuni esempi di manipolazione falsificatrice è il linguaggio delle cifre, la pseudoscienza statistica. Diffidate di tutto, ragazzi. Credete a Vincent Van Gogh, illuminato vero, dunque disperato.
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Ue, sogno massonico: la rivincita storica dei Templari
E’ un caso che il cittadino europeo oggi non abbia più alcun potere, visto che il suo governo è sottomesso a Bruxelles a partire dai conti pubblici? Ovviamente no, si tratta di un piano. Ben sintetizzato dal più singolare “mostro” giuridico dell’Ue, il Trattato di Lisbona, 400 pagine di leggi «scritte in una forma volutamente pesante e incomprensibile». I Parlamenti le hanno ratificate senza discuterle, senza neppure leggerle. Quel corpus giuridico, per l’avvocato Paolo Franceschetti «rappresenta una delle ultime tappe del coronamento del sogno massonico del Nuovo Ordine Mondiale», cioè la fine delle sovranità nazionali e la centralizzazione assoluta del potere, a cominciare dal rafforzamento dell’Ue e dalla «creazione di una moneta unica elettronica». Studioso di storia esoterica, Franceschetti tira in ballo la massoneria: istituzione a cui dobbiamo moltissimo, precisa, perché contrastò l’oscurantismo secolare del Vaticano. Ma, aggiunge, se non se ne conosce la vicenda storica – con le sue “deviazioni” – non si può comprendere l’origine della pulsione egemonica e oligarchica delle élite che, di fatto, oggi hanno preso il potere nell’indifferenza generale.Secondo Franceschetti, il Trattato di Lisbona è uno strumento perfetto di questo progetto di dominio, perché aumenta i poteri del Consiglio Europeo, organismo «che nessuno conosce», e dispone «la diminuzione dei poteri del Parlamento Europeo» insieme alla «ulteriore perdita di sovranità degli Stati centrali in alcune materie chiave». Che c’entrano massoneria e Rosacroce con tutto questo? Suggestioni storico-leggendarie? Niente affattato, sostiene Franceschetti, secondo cui tutto comincia molti secoli fa, addirittura coi Templari, di cui il Trattato di Lisbona sarebbe «la vendetta ideale», dopo la fine dell’ordine cavalleresco all’inizio del ‘300. Vendetta che il capo dei Templari, Jacques de Molay, giurò contro il Papa e l’imperatore. «Se Jacques de Molay fosse vivo sarebbe senz’altro soddisfatto: la sua vendetta si realizza ogni giorno di più e tra pochi anni sarà completa», scrive Franceschetti, ripercorrendo la storia dell’ordine cristiano creato da nel 1139 da Ugo De Payns.Strano ordine: i Templari erano abili guerrieri, chiamati a proteggere le rotte dei pellegrini in Terra Santa, ma erano anche monaci e vivevano seguendo la regola dell’estrema povertà, poi codificata da San Bernardo. In più, erano onestissimi: per questo, ricevevano in custodia il denaro dei ricchi, dei nobili e dei sovrani. Diventeranno così «i primi banchieri al mondo». I Templari, continua Franceschetti, crearono «il primo sistema bancario mondiale», tanto da essere considerati «gli inventori del bancomat». Chiunque, infatti, «poteva depositare beni presso i centri templari che si impegnavano a custodirli». Al momento della consegna del denaro, «i Templari rilasciavano un attestato che dichiarava l’avvenuto deposito». Così, chi avesse depositato valori a Parigi poteva poi recuperarli anche in Italia, in Germania o in un qualsiasi altro centro templare, «che gli avrebbe rilasciato una identica quantità di oro».Sui Templari si è scritto di tutto, ma «quel che è certo è che acquisirono delle conoscenze e una sapienza particolari per quell’epoca», grazie al contatto con l’Oriente che permise loro di sviluppare «un patrimonio di conoscenze tratte sia dalla cultura cattolica ufficiale europea che dalla cultura cabalistica orientale». Divennero potenti, i Templari: troppo potenti. Alla fine del 1200, erano il super-potere dell’Europa cristiana: rispettati dagli imperatori, rispondevano solo al Papa. A decretarne la fine fu il sovrano francese Filippo il Bello, a corto di soldi, deciso a impossessarsi del “tesoro” dei cavalieri. Il Papa, Clemente V, non si oppose. Anzi, «soppresse l’ordine templare, depredò i loro beni e mandò al rogo migliaia di appartenenti all’ordine». Jacques de Molay, l’ultimo dei maestri templari, venne arso vivo il 18 marzo 1314. «Maledì il Papa e l’imperatore, i quali morirono nello stesso anno in circostanze “misteriose”».Molti Templari si rifugiarono in Svizzera, dove «crearono l’attuale sistema bancario» elvetico, continua Franceschetti. Nella Confederazione, «difesero le frontiere dagli invasori e continuarono la loro attività di banchieri». Nelle epoche successive, «molti sovrani depositavano in Svizzera i loro beni, e questa è la ragione della secolare neutralità svizzera durante tutta la storia europea: nessun sovrano avrebbe distrutto una nazione ove lui stesso aveva interessi economici». Non a caso, aggiunge l’avvocato Franceschetti, molti cantoni elvetici – e la stessa bandiera svizzera – recano «le insegne templari, o degli Ospitalieri di San Giovanni», “erranti” come gli stessi Cavalieri di Malta. Di fatto, i Templari perseguitati dalla Chiesa «conservarono la loro struttura, che sopravvisse in segreto».Struttura, continua Franceschetti, dalla quale «germinò la maggior parte delle società segrete che esistono anche oggi: Templari, Rosacroce, Massoneria, “Skull and Bones”, Illuminati». I Rosacroce, «la massoneria più potente e segreta», secondo lo studioso «altro non è che un ordine templare a cui apparteneva anche Dante Alighieri, che infatti è considerato un po’ il padre dei Rosacroce attuali». Non a caso, aggiunge l’avvocato, indagatore di molti “misteri irrisolti” della nostra storia recente, gli «omicidi massonici» vengono compiuti tutt’oggi con la regola del contrappasso dantesco: «Povero Dante! Se sapesse come è stata interpretata la sua “Divina Commedia” probabilmente si suiciderebbe da solo, e forse per la prima volta avremmo un suicidio vero, in questa Italia».Per Franceschetti, in ogni caso, ricostruire i passaggi-chiave della storia esoterica europea è fondamentale per capire meglio la storia ufficiale, fino alle attuali convulsioni sempre più autoritarie dell’Ue. Per questo è bene tener d’occhio i Templari, che “risorsero” in segreto nel 1313 in Scozia, con un nuovo emblema raffigurante un uccello, il pellicano, che è «uno dei simboli dei Rosacroce». All’interno della Chiesa Templare, «approvato dal Papa», nacque poi il “Sacro Collegio dei 33 Frati Maggiori della RosaCroce”, continua Franceschetti. Ma il «silenzio secolare» dei Rosacroce è rotto solo nel 1614, quando «entrano in scena ufficialmente, pubblicano il loro primo manifesto, la “Fama Fraternitas”, e si fanno conoscere in tutta Europa».Nel 1717, continua l’avvocato, i Rosacroce e i Templari «danno vita alla massoneria moderna, quella per così dire ufficiale». Mezzo secolo dopo, nel 1776, nasce l’ordine degli Illuminati «ad opera di Adam Weishaupt», ma secondo molti storici «questi altro non sono che un particolare ramo dei Rosacroce». Tutta l’Europa di quei secoli, dice Franceschetti, «è intrisa di cultura rosacrociana e massonica: basti pensare che sono “Rosacroce” Leonardo Da Vinci, Paracelso, Nostradamus, Bacone, Galileo, Giordano Bruno, Comenio, Cartesio, Newton, Leibniz, ma anche scrittori e romanzieri come Bram Stocker, Mary Shelley e Giulio Verne». Si badi: il fenomeno «è assolutamente positivo per la società di quel tempo: solo grazie ai Rosacroce, infatti, la ricerca scientifica e alchemica poté proseguire senza la persecuzione dei Papi e degli imperatori».Sono infatti «i ricercatori massonici, rosacrociani e templari» a battersi per lo sviluppo “eretico”, cioè libero, della conoscenza. Ovviamente, con tutte le cautele del caso: «Per sfuggire alle persecuzioni papali e imperiali, i Templari e i Rosacroce dovettero operare in segreto». Sullo sfondo, due avversari storici, da abbattere: la Chiesa cattolica, nemica del progresso dell’umanità, e il suo grande alleato, l’assolutismo monarchico nemico della libertà. Secondo Franceschetti, «molti Rosacroce, primo tra tutti Dante», coltivavano propositi più che altro riformisti, ma «il Rosacrocianesimo, come movimento mondialista anticattolico, ha potuto accogliere sotto le sue ali sia movimenti e idee positivi, come il buddismo, sia i movimenti satanisti o praticanti un esoterismo “nero”, come l’attuale Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’oro, ovverossia la “Rosa Rossa”». Attraverso i secoli, la Chiesa ha dovuto quindi lottare per difendere la sopravvivenza del suo potere. «A un certo punto, resasi conto che non poteva vincere in un attacco frontale con la Chiesa, la massoneria decise per la strategia più ovvia: corrompere la Chiesa dall’interno, affiliando alla massoneria vescovi, cardinali e anche Papi».Sempre secondo Franceschetti, si può leggere anche come «il coronamento del sogno massonico» la decisione di Paolo VI di abolire la scomunica ai massoni. «E chissà che risate deve essersi fatto, il nostro Jacques de Molay, quando Paolo VI aprì le porte del Vaticano a Licio Gelli e Umberto Ortolani, i due padri della P2, nonché a Sindona». Ortolani venne addirittura nominato “Gentiluomo di Sua santità”, «onorificenza che gli permetteva di accedere alla residenza papale in qualsiasi momento, senza preavviso», mentre Gelli fu nominato commendatore “de equitem ordinis Sancti Silvestri Papae” nel 1965. Gelli e Ortolani «facevano entrambi parte dei Cavalieri di Malta, l’unico ordine cavalleresco ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa». Il colpo mortale al Vasticano? «C’è stato con lo Ior, la banca vaticana», quando «la massoneria ha fatto affluire nella casse dello Ior ad opera delle banche Rotschild e Chase Manhattan ingenti flussi di denaro», trasformandolo in «un centro di riciclaggio del denaro per la criminalità organizzata di tutto il mondo, con un vincolo di segretezza superiore addirittura a quello delle banche svizzere».Spietata nemesi: «La corruzione, la violenza e l’intolleranza che la Chiesa ha dimostrato nei secoli, hanno permesso l’infiltrazione della massoneria per minare alla base il potere ecclesiale». Ma attenzione, «nessun fenomeno esiste se non ci sono i presupposti culturali e politici perché quel fenomeno cresca», con complicità ad ogni livello. Di massoneria, si sa, era intriso il Risorgimento: «Garibaldi e Mazzini furono due Maestri del Grande Oriente d’Italia». Abbattute le monarchie, però, «l’opera era solo all’inizio: occorreva realizzare quella comunità mondiale che era nel progetto rosacrociano». Per il passo successivo, in sostanza, serviva qualcosa come l’Unione Europea. Ci si arriva più facilmente con l’adozione del bipolarismo, che sforna pochi leader “controllabili” eliminando il “rischio” della democrazia reale. «Questo risultato in Italia è stato raggiunto mediante la cosiddetta strategia della tensione», sostiene Franceschetti: «Tutte le stragi degli anni di piombo, rosse e nere, fino alla stragi del ‘92, avevano infatti la regia unica di Gladio e della P2, con l’intento di trasformare il sistema-Italia da multipartitico a bipartitico».Facile osservare come la maggior parte del piano sia stata ormai realizzata, conclude Franceschetti: il bipolarismo introdotto nella maggioranza degli Stati e il Trattato di Lisbona che riduce l’Europa a un unico super-Stato. Che ne penserà il vecchio Jacques De Molay? «Avevano abbattuto e massacrato i suoi Templari perché stavano costituendo una specie di Stato sovranazionale pericoloso per gli imperi di allora; ma oggi la massoneria, che è la vera erede del sapere e delle tradizioni templari, ha ripreso il controllo della situazione creando un’organizzazione che è al di sopra degli Stati e che, anzi, ha in pugno gli Stati e i governanti». Un potere che, «come allora, ha il suo cuore nelle banche centrali», come la Bce, che non risponde neppure al Parlamento Europeo. Stati, governi, Parlamenti? Ridotti a pura rappresentanza, perché il potere è ormai «detenuto dalle banche» e la politica è completamente asservita alla finanza. A loro volta, banche e politica «sono controllate dalla massoneria», dice Franceschetti. «I Templari, insomma, hanno ricreato se stessi nel segreto, e oggi sono più potenti che mai», anche si mantengono “invisibili” (solo in Italia, le sigle riconducibili al mondo massonico sono tantissime: Grande Oriente, Gran Loggia Regolare, Umsoi, Stella D’Oriente, Roundtable, Cavalieri di Malta).C’è una storia parallela, sostiene Franceschetti, che resta sempre nell’ombra: come la militanza massonica di personaggi come Dante, Freud, Jung, Mozart. E’ tutto molto paradossale: anche grazie alla massoneria, «siamo transitati dal vecchio ordine mondiale fondato sul Papato e sugli imperi assoluti, a quello attuale». Purtroppo, in Italia, il transito verso la modernità liberale è stata pagata a caro prezzo: «Le stragi di Stato, i testimoni dei processi morti in modo inspiegabile, i poliziotti e i magistrati uccisi perché credevano di vivere in un sistema libero». E’ come se fossero stati sistematicamente uccisi «tutti quelli che in qualche modo si avvicinavano alla verità e arrivavano al cuore del sistema». E questo, perché i due grandi antagonisti – Vaticano e massoneria – «hanno avuto un curioso destino, praticamente identico». Sono nati «da due messaggi meravigliosi, quello di Cristo da una parte e quello del libero pensiero dall’altra», ma poi sono stati entrambi manipolati da «alcuni personaggi», decisi a trasformarli in «strumenti di potere», arrivando anche a usare «il crimine e la sopraffazione», quindi «rinnegando il messaggio originale».Non resta che sperare che, «da entrambi gli schieramenti, gli uomini più “illuminati” pongano fine a questa situazione per cercare nuove vie politiche, culturali, economiche, che siano più a misura d’uomo». Nel frattempo, mentre i “negazionisti” dominano la scena, il disegno oligarchico avanza incontrastato. Di Nuovo Ordine Mondiale, ricorda Franceschetti, parlava già nel 1600 il celebre Comenio, «teologo e filosofo rosacrociano». Oggi siamo a questo: abolire la sovranità nazionale degli Stati e sottometterli all’autorità di organizzazioni internazionali. E tra le “previsioni” degli ordinovisti non manca la guerra mondiale: esito evocato apertemente nel lontano 1870, lungo le pagine del carteggio tra Mazzini e Albert Pike. In quei documenti, sintetizza Franceschetti, se ne prefigurano addirittura tre: una prima guerra mondiale, per abbattere lo zarismo e instaurare il comunismo, anche in chiave anti-cattolica. Poi una seconda guerra mondiale per consentire, tra le altre cose, la creazione dello Stato di Israele. E infine una terza, originata dallo scontro tra sionismo e mondo islamico. Tutto questo, un secolo e mezzo fa. Studiare la storia della massoneria, insiste Franceschetti, ci permette di capire meglio cosa sta succedendo oggi.E’ un caso che il cittadino europeo oggi non abbia più alcun potere, visto che il suo governo è sottomesso a Bruxelles a partire dai conti pubblici? Ovviamente no, si tratta di un piano. Ben sintetizzato dal più singolare “mostro” giuridico dell’Ue, il Trattato di Lisbona, 400 pagine di leggi «scritte in una forma volutamente pesante e incomprensibile». I Parlamenti le hanno ratificate senza discuterle, senza neppure leggerle. Quel corpus giuridico, per l’avvocato Paolo Franceschetti «rappresenta una delle ultime tappe del coronamento del sogno massonico del Nuovo Ordine Mondiale», cioè la fine delle sovranità nazionali e la centralizzazione assoluta del potere, a cominciare dal rafforzamento dell’Ue e dalla «creazione di una moneta unica elettronica». Studioso di storia esoterica, Franceschetti tira in ballo la massoneria: istituzione a cui dobbiamo moltissimo, precisa, perché contrastò l’oscurantismo secolare del Vaticano. Ma, aggiunge, se non se ne conosce la vicenda storica – con le sue “deviazioni” – non si può comprendere l’origine della pulsione egemonica e oligarchica delle élite che, di fatto, oggi hanno preso il potere nell’indifferenza generale.