Archivio del Tag ‘Nuto Revelli’
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Lou Dalfin coi No-Tav: musica libera per resistere insieme
Libera musica dal “presidio” No-Tav sotto assedio: venerdì 10 giugno sventolerà anche la bandiera occitana tra i castagneti della Maddalena di Chiomonte, le “Termopili” dell’ultima resistenza valsusina contro la Torino-Lione. A rincuorare gli abitanti, che da decenni si oppongono alla grande opera ferroviaria temendo la devastazione del territorio alpino, provvederanno i Lou Dalfin con un concerto militante, liberamente offerto in omaggio alla tenacia dei valsusini. Non è la prima volta che i cantori rock della musica d’Occitania scendono in campo dalla parte della valle di Susa: già nel 2005, durante le proteste di massa dopo il violento sgombero del sito di Venaus, i musicisti cuneesi erano intervenuti sul campo a testimoniare il loro sostegno alla lotta civile dei valsusini.
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Revelli e Paraloup: tornare a vivere in montagna
«Viviamo in mezzo alla finzione e al frastuono e il recupero di una dimensione acustica della vita passa attraverso il silenzio. E la montagna è il grande serbatoio del nostro silenzio». Così Paolo Rumiz, chiosando l’anteprima del documentario che Teo De Luigi sta preparando per Paraloup, villaggio sui monti cuneesi sede nel ‘43 delle prime bande partigiane e ora cantiere per il futuro, grazie alla Fondazione Nuto Revelli: non solo memoria, ma anche ritorno alla vita di montagna, dice Marco Revelli dallo studio di “Alp Channel”, presentando il trailer del film che documenta l’operazione.
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Le Alpi a Bruxelles con Tino Aime, pittura e video
Si intitola “L’attesa” il video con il quale Libre accompagna la visione poetica delle Alpi interpretata dall’artista piemontese Tino Aime, che presenta a Bruxelles una grande esposizione antologica in programma all’Espace Wallonie dal 19 novembre al 24 dicembre, nel cuore della “capitale” europea. Pitture, incisioni e sculture che documentano la lunga indagine di Aime sull’intimità del paesaggio alpino: il linguaggio silenzioso di vecchie case spolverate di neve, tra i monti illuminati dalla luna. E’ la cifra più autentica di Aime, schivo cantore della perduta civiltà alpina, in bilico tra la desolazione dell’abbandono e l’incanto della bellezza.
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L’incanto della montagna, Tino Aime a Pragelato
Vecchie case che parlano, assorte, una loro lingua fatta di attesa e silenzio, nella neve dei monti illuminata dalla luna. E’ la magia che, ancora una volta, ripropone l’opera pittorica di Tino Aime, schivo cantore della civiltà alpina, in bilico tra l’elegia di un mondo perduto e l’incanto che sa regalare l’atmosfera dei villaggi abbandonati, con la loro intatta bellezza. Si intitola “Il colore dei salici” l’ultima mostra dell’artista piemontese, che si apre il 27 giugno alla galleria Tinber di Pragelato, in val Chisone, nel cuore del comprensorio olimpico di Torino 2006.
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Mai tardi, il Valsusa Filmfest ricorda Armando Ceste
Un gruppo di partigiani della valle di Susa, in Piemonte, si ritrova dopo cinquant’anni nella stessa “piola”, l’osteria da dove, giovani di 16-18 anni, partirono per le montagne per formare le prime bande partigiane. E’ la storia di “Mai tardi”, il documentario del 1996 con il quale il Valsusa Filmfest il 26 aprile a Bardonecchia (Torino) ricorda Armando Ceste, pioniere del cinema sociale italiano e fondatore del festival valsusino, scomparso il 15 aprile. La proiezione, alle 16.30, aprirà la cerimonia di premiazione, al Palazzo delle Feste, dell’ottava edizione del festival “resistente” nato nella valle del movimento No-Tav.
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In un libro l’opera omnia di Tino Aime
Si intitola “Tino Aime – works/opere” il prezioso volume antologico che Priuli & Verlucca dedica all’artista piemontese; dipinti, acqueforti, incisioni, acquerelli, sculture