Archivio del Tag ‘Pierpaolo Pasolini’
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Debito illegale, Napolitano deve difendere noi innocenti
«Il presidente della Repubblica è d’accordo con Draghi e Trichet, cioè non parla a nome del popolo che rappresenta». Parola di Giulietto Chiesa, che attacca direttamente il Quirinale: «Tutte le proposte sul campo sono drammatiche, ma quelle che ci propongono loro sono peggio di ogni altra soluzione tra le non molte possibili». Berlusconi sta chiaramente affondando e «i topi si stanno preparando ad abbandonare la nave»; salutata la fine del Cavaliere, il vero problema si aprirà un minuto dopo: chi prenderà il timone del vascello alla deriva? «Sempre gli stessi, i veri responsabili della voragine del debito creato da loro, e che vorrebbero far pagare a noi: i super-ricchi, gli evasori sempre impuniti, i cartelli criminali e le banche che hanno riciclato il fiume di denaro sporco. Questo è un debito illegale».
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Sodoma, le notti di Arcore e il prezzo della bellezza
Dovremmo rivedere l’ultimo film di Pasolini «Salò o le centoventi giornate di Sodoma». Chi, quando uscì, lo trovò troppo “forte” e spinto, oggi, alla luce del lugubre spettacolo che ha come protagonisti uomini potenti e minorenni alla Justine, con personaggi di contorno tanto ridicoli quanto violenti, sinistri ruffiani con facce da cabaret, non si scandalizzerebbe più di tanto. Il film di Pasolini, a metà degli anni Settanta, ci raccontava quel che palesemente succede oggi nel nostro Paese. Ci mostrava come il potere, dopo aver svuotato le anime e tolto l’allegria ai sudditi, violentava, deturpava i loro corpi, la loro ultima sacralità: dopo di che diventano carne da macello.
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E’ già sera, tutto è finito: il noir dell’Italia assassinata
Chissà cosa direbbe di Wikileaks il personaggio misterioso nascosto dietro la sigla G.P., l’uomo oscuro che attraversa le vicende di “E’ già sera, tutto è finito”, un romanzo pubblicato nel 2010. Lui, G.P., è sempre loscamente puntuale all’appuntamento con le vicende più importanti del momento. Il personaggio pronuncerebbe anche ora una frase che ripete spesso: «Ci sono Fatti con la maiuscola e fatti con la minuscola. Io mi occupo di quelli con la minuscola». Esiste qualcuno in grado di pronunciare una frase come questa, apparentemente innocua e dimessa, in realtà segnata da una volontà di potenza spietata e nascosta. Qualcuno che a questa frase intende dare senso fino in fondo, mentre passano i decenni, le stragi restano impunite, e i segreti più pesanti non trovano nemmeno una personalità ambigua, che so, un Julian Assange, un Massimo Ciancimino, che li possa sbloccare.
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La vita agra di Bianciardi, profeta anarchico a Milano
Abbiamo bisogno, noi occidentali, in questa epoca malata e volgare, di Luciano Bianciardi. Ex-Cogita e Isbn Editore, nella collana L’Antimeridiano, ne pubblicano oggi l’opera completa. Ed è un bene. Così ne potremo maneggiare, in un sol colpo, romanzi, saggi, articoli, diari. Maremmano trapiantato a Milano negli anni Cinquanta, Bianciardi lascia moglie e figli per andare a lavorare come traduttore in una casa editrice della capitale lombarda. Il sottoscritto, che condivide con lo scrittore una parte di cognome e le radici toscane, lo “incontra” casualmente per la prima volta ai tempi del liceo.
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Anni di piombo, Fofi: l’eterno ricatto del terrorismo
Il bel libro sul padre scritto da Benedetta Tobagi, la fiction di De Maria “La prima linea”, la ristampa del bel libro di Licia Pinelli sul marito Pino, il saggio storico di De Luna sugli anni settanta sono solo alcuni dei tanti titoli recenti o recentissimi che evocano i nostri “anni di piombo”, quelli nei quali uno come me si svegliava la mattina con la paura di leggere sui giornali la notizia di un morto ammazzato dai terroristi – Brigate rosse o Prima Linea non cambiava niente – o di qualche terrorista ammazzato dalla polizia che in qualche modo aveva conosciuto o sfiorato.
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Roma: Orti Insorti, bio-teatro con ingresso a baratto
In giardino con Pasolini, Calvino «e pure il mi’ nonno, contadino in Maremma». Teatro ecologico, con ingresso “a baratto”: olio, formaggio, vino e prodotti della terra. E’ la formula con cui Elena Guerrini propone il suo Teatro Ecologico, ospitato l’8 luglio alle porte di Roma, alla Casa del Parco creata dall’associazione culturale Rialto Sant’Ambrogio, nell’ambito della rassegna estiva “Bio-luminescenze”. «Non ti fidare del governo, di nessun governo. E abbraccia gli esseri umani». Lo spettacolo, “Orti Insorti”, è un monologo «con musica dal vivo e minestrone», che affronta con serietà e ironia temi legati all’ambiente, all’agricoltura biologica, alla Decrescita Felice.