Archivio del Tag ‘Sismi’
-
Ordine al Sismi, salvare Moro: prima ancora del sequestro
Nel lontano 1978, i servizi segreti italiani chiesero aiuto ai palestinesi per la liberazione di Aldo Moro. Niente di strano: se si tratta di salvare un ostaggio, è lecito rivolgersi anche a una formazione “terroristica” come il Fronte per la Liberazione della Palestina. Peccato che l’ordine da Roma fosse partito addirittura il 2 marzo: cioè 14 giorni prima che Moro venisse sequestrato. Lo conferma il “postino” del messaggio scottante, Antonino Arconte, allora agente del Sismi, l’intelligence militare. Arconte consegnò il plico al tenente colonnello Mario Ferraro, di stanza a Beirut. A sua volta, Ferraro avrebbe informato il suo superiore ed eliminato il dispaccio, che era “a distruzione immediata”. Ma Ferraro non lo distrusse. E quando tentò di resistere alla liquidazione della sua struttura, forse fece sapere di esserne ancora in possesso. Fu trovato impiccato il 6 luglio nella sua abitazione romana.
-
Ben Alì: fuga del dittatore affarista inventato dall’Italia
E’ finita come una storia d’altri tempi, di quando i dittatori se ne scappavano furtivamente in aereo portando in valigetta i numeri dei conti correnti svizzeri. «E’ un’assenza temporanea», dicono, naturalmente, i suoi sodali, ma lui, il genenale Zine El-Abidine Ben Ali, difficilmente lo rivedremo a Tunisi. Molto difficilmente, perché la sua storia di 23 anni di potere assoluto finisce qui. Non amava la divisa, il generale, benché militare lo fosse fin dentro l’anima, con la costruzione d’una carriera passata attraverso le accademie d’armi di Francia e Usa. Ma i suoi interessi si erano concentrati da subito sui servizi di sicurezza, e tra spie e dossier è raro vedere uniformi militari.
-
L’ambasciatore: così Roma insabbiò la verità su Calipari
L’Impero colpisce ancora, anche se la conferma della notizia trapela con cinque anni di ritardo, grazie a Wikileaks: dopo aver assassinato Nicola Calipari a Baghdad mentre riportava a casa la giornalista del “Manifesto” Giuliana Sgrena, gli americani ottennero la piena complicità del governo italiano per depistare le indagini e far sembrare un semplice incidente la tragica morte dello 007 del Sismi, ucciso il 4 marzo 2005 per “punire” l’Italia per aver osato trattare coi sequestratori iracheni, che proprio coi sequestri finanziavano la resistenza contro l’occupazione Usa. Roma promise a Washington che avrebbe insabbiato le inchieste: lo scriveva, in dispacci riservati ora pubblicati dal sito di Julian Assange, l’ambasciatore statunitense a Roma, Mel Sembler.
-
Travaglio: caso Genchi, il thriller che fa tremare l’Italia
«In “Why Not” avevo trovato le stesse persone sulle quali indagavo per la strage di via D’Amelio. L’unica altra indagine della mia vita che non fu possibile finire». Inizia così il dialogo tra Gioacchino Genchi e Edoardo Montolli, su ciò che Berlusconi definì «il più grande scandalo della Repubblica», l’archivio Genchi. Un materiale così scottante da riscrivere gli ultimi vent’anni: da Tangentopoli alle scalate bancarie, dai grandi crac ai processi clamorosi, fino a Falcone e Borsellino, «con elementi nuovi che aprono enormi squarci nelle istituzioni». Non teoremi, ma fatti: «Indagini e amicizie impensabili, uno scioccante dietro le quinte».
-
Travaglio-boom in edicola, il Fatto nel nome di Biagi
“Quella sporca dozzina”, per usare una (gradita) definzione dell’amico Carlo Freccero, ha fatto boom: il numero d’esordio de “Il fatto quotidiano”, il nuovo giornale di Marco Travaglio, il 23 settembre ha bruciato l’intera tiratura, centomila copie, in tutte le edicole. «Ce lo aspettavamo, non ci montiamo a testa ma intanto abbiamo raddoppiato la distribuzione: duecentomila», cui si aggiungono i trentamila abbonati-sostenitori, «cui va la nostra totale riconoscenza per un atto di fiducia anticipata, al buio» verso una nuova testata della quale gli stessi giornalisti sono anche gli editori, all’insegna della più totale indipendenza e senza l’aiuto di contributi pubblici.
-
Giallo Calipari: aveva nemici persino in Australia
Un baule di quelli che si usavano un tempo nelle famiglie del Sud per conservare la biancheria pregiata o i cimeli di famiglia. In quella cassa di legno nella casa romana di Nicola Calipari era chiuso un documento impolverato dal titolo: ‘Relazione sulla missione in Australia presso la National Crime Authorithy’. Quella relazione, datata 1988, rappresenta un momento importante della vita professionale e privata del funzionario del Sismi, (il servizio segreto militare) che ha sacrificato nel 2005 la sua vita per salvare quella della giornalista del ‘manifesto’, Giuliana Sgrena, rapita in Iraq.