Archivio del Tag ‘testimonianza’
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Restiamo umani: ciao Vittorio, non ci arrenderemo
Ci siamo svegliati piangendo, questa mattina. Hanno ucciso Vittorio Arrigoni. E’ la morte di un eroe del nostro tempo, che sempre di più avrà bisogno di eroi. Vittorio Arrigoni è stato ucciso perché chi uccide non tollera testimoni. Ma anche perché la spirale di follia in cui questo mondo sta scivolando richiederà sempre più sangue, sull’altare dei potenti. Il modo migliore per onorare la sua memoria sarà quello di prepararci a fronteggiare un’ondata di violenza che sarà proporzionale alla gravità della crisi in cui si dibattono i poteri che hanno portato il mondo nella tempesta che è già cominciata.
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Ucciso Arrigoni: denunciò le atrocità di Israele a Gaza
Era la spina nel fianco di Israele, la voce di Gaza sotto le bombe al fosforo bianco. Lo hanno ritrovato con gli occhi bendati: non doveva vedere più. Il corpo senza vita di Vittorio Arrigoni, 36 anni, coraggioso reporter indipendente, è stato rinvenuto nella notte fra il 14 e il 15 aprile in un appartamento di Gaza City al termine del blitz organizzato da Hamas per tentare di salvarlo. Sarebbe stato soffocato o strangolato, molto prima dell’ultimatum lanciato dai rapitori, appartenenti – secondo le rivendicazioni ufficiali – a un gruppo salafita islamico ultra-radicale, vicino ad Al Qaeda. L’atroce morte di Arrigoni rappresenta in realtà una svolta per i “falchi” di Tel Aviv: Vittorio era rimasto l’unico, sul campo, a testimoniare le atrocità israeliane contro la popolazione palestinese.
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Politica e mafia, Spinelli: sono anni che sappiamo tutto
Sono anni che ci domandiamo come tutto ciò sia potuto accadere: il senso della legge che si sfibra, lo Stato che suscita timore o disprezzo perché s’accomoda con l’illegalità e rinuncia al controllo del territorio, che non interviene prima delle catastrofi ma solo ai funerali. E la democrazia che si perverte, divenendo qualcosa di prevaricatore: come un diritto divino che si dà all’Unto delle urne. Il diritto a giocare con le leggi come il dittatore-Charlot gioca con il mappamondo: a considerare legittimo quello che è illegale, illegittimo quello che è legale, dunque a sovvertire categorie, istituzioni, leggi che nella Repubblica sono ferme, durevoli, non legate alla durata effimera delle maggioranze e legislature.
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Stato-mafia, le verità dell’Italia a doppio fondo
L’Italia è un paese a doppio fondo. Chi conosce la storia d’Italia, e quella dell’Italia repubblicana ma anche quella precedente, lo sa bene. Sul piano ufficiale e istituzionale può sembrare un paese perfetto e trasparente ma, se si va oltre, si scoprono tante cose che non funzionano. Dopo la testimonianza di Massimo Ciancimino, figlio minore di un “padrino” importante quale è stato il padre, che ha governato Palermo prima con Salvo Lima e poi in posizione di vertice, ci sono elementi importanti che fanno pensare a una trattativa tra lo Stato e la mafia
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Scacco al potere, grazie alla Strategia della Lumaca
Partiti? No, grazie. Il sistema non è riformabile. E’ “impazzito”, perché presuppone una crescita infinita, mentre le risorse sono finite. «Non è sufficiente conquistare il potere per cambiare il mondo: abbandoniamo questa illusione». Rassegnarsi, allora? No, tutt’altro. Cambiare è possibile, a patto che si rinunci al potere. Grazie alla “Strategia della Lumaca”, ovvero: attuare subito il cambiamento, anziché delegarlo e, quindi, restare ad attenderlo. E’ la nuova sfida, tutta francese, lanciata dall’Adoc, l’associazione degli “obiettori alla crescita”, protagonista della campagna “Europe-Décroissance”.
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Vaccinarsi, con Primo Levi, dal cancro del negazionismo
Chiedere perdono agli ebrei? Impossibile. Sono arroganti, tracotanti, bugiardi. Pretendono che il mondo chieda loro scusa, all’infinito, per i crimini della Shoah, sicuramente una persecuzione risalente a settant’anni fa, ma non certo un genocidio: non ci sono prove che siano state sterminate sei milioni di persone, men che meno nelle camere a gas. Fantasie, invenzioni. Leggende. E’ la tesi che un ricercatore dell’università La Sapienza di Roma espone ora sui numerosi blog di cui è curatore. L’ennesimo scandalo del delirio negazionista.