Archivio del Tag ‘Tom Luongo’
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Aiuti: Trump sbaraglia i dem (e Obama sarà incriminato?)
Donald Trump ha praticamente vinto le elezioni presidenziali lo scorso fine settimana, con i suoi quattro “ordini esecutivi”. Senza nemmeno arrivare alla Convention del Dnc, a Milwaukee, posso dire senza incertezze che questa stagione elettorale sia già finita. I sondaggi dicono che Joe Biden (che soffre probabilmente di demenza senile) stia guidando la corsa sul presidente Trump, ma francamente non me la bevo. E nemmeno i Democratici se la bevono: altrimenti non sarebbero così disperati, fino al punto di considerare il “voto per corrispondenza” la loro “collina politica”, sulla quale resistere fino alla morte. E in effetti, è su quella collina che moriranno. Dal canto suo, la presidentessa della Camera, Nancy Pelosi, ha proposto una nuova serie di leggi per lo stimolo dell’economia. Ma l’enorme divario fra le proposte del Gop e quelle del Dnc evidenzia solo una parte di quella che è la vera divergenza politica fra i due partiti. I Democratici, in realtà, vogliono il “voto per corrispondenza” per poter imbrogliare, fatto che permetterebbe loro di “vincere le elezioni”.La Pelosi pensava di aver messo Trump con le spalle al muro, perché il presidente avrebbe dovuto cedere alla sua richiesta per poter spendere i 1.700 miliardi di dollari raccolti attraverso le “Aste del Tesoro” – prova della “Grande Menzogna” che il dollaro stia per morire. Ma tutto quello che il presidente doveva fare, in realtà, era di rendere irrilevante l’imposta sui salari per la maggior parte dei contribuenti. Esaminate gli ordini esecutivi che ha appena firmato: ognuno di essi attacca una delle posizioni che i Democratici si son ritagliati nei loro discorsi pubblici. 1) Rinviata la riscossione dell’imposta sui salari. Al riguardo, Trump sta facendo almeno due cose. In primo luogo sta abbassando le tasse sui poveri e sulla classe media. In secondo luogo sta abbassando il costo del lavoro negli Stati Uniti, tagliando al contempo la burocrazia e rendendo più facile la sopravvivenza delle imprese in crisi di liquidità, che non devono più preoccuparsi di pagare le tasse mensilmente o trimestralmente. Questo rinvio attacca uno dei noccioli del discorso dei Democratici: “Ai Repubblicani non importa dei piccoli, a noi si!”.2) Rinviate le scadenze dei “prestiti agli studenti”. E’ un passo necessario per congelare la situazione e che, al contempo, molto si avvicina al “giubileo del debito”. Trump, in questo modo, attacca le banche che fanno prestiti predatori agli studenti e mina, al contempo, il discorso di “Occupy Wall Street” secondo cui tutto il denaro va sempre alle banche. 3) Estesa la moratoria sugli affitti e sui prestiti ipotecari. Ancora una volta Trump colpisce le banche, fermando lo sfratto delle persone il cui reddito è stato distrutto come conseguenza dei blocchi pandemici ordinati dal governo federale e dai governi statali. E’ un attacco contro il piano del Dnc volto a che le banche buttino fuori dalle loro case milioni di persone, proprio al culmine della campagna elettorale. In questo modo Trump ribatte con forza all’argomento secondo cui il Gop è solo per i ricchi capitalisti-avvoltoi. 4) Estesa l’assistenza alla disoccupazione. Trump non è uno stupido. A questo punto la questione del deficit di bilancio è semplicemente ridicola. Estendendo l’assistenza sociale nel pieno della stagione elettorale lancia il messaggio che, ancora una volta, sta aiutando la popolazione… mentre il Dnc fa solo ostruzionismo.Non è un piano perfetto, ma rinvia i problemi a dopo le elezioni (quando il presidente potrà fare cambiamenti più radicali), mantenendo le persone nelle loro case, nutrite e con una qualche parvenza di normalità. Trump rivendica in questo modo la sua superiorità morale. L’unica cosa che i Democratici possono fare, in risposta, è criticare il mancato finanziamento della previdenza sociale. Ma è un argomento rilevante solo per i Boomers, i quali stanno comunque ottenendo dei vantaggi. I loro assegni stanno arrivando e continueranno ad arrivare. L’alto tasso di disoccupazione rende sempre più insicuro il futuro della previdenza sociale, alla quale i disoccupati non possono contribuire. Se si vuole rimettere in piedi l’economia, bisogna far circolare il denaro.Mai avrei pensato di poter vedere un presidente americano che chiama il bluff degli “ingegneri sociali” sul risparmio pensionistico forzato, che deve finire nella sua forma attuale. Oggi, i governi locali dicono ai cittadini di vivere nella paura del virus, e al contempo che non possono proteggere la loro casa dai rivoltosi e dai saccheggiatori. La polizia è sopraffatta o, peggio ancora, c’è chi dice che dovrebbe essere sciolta. Sono le stesse persone che, se andassero al potere, agli americani toglierebbero le armi che hanno appena comprato per proteggersi. Ma, la prossima settimana, diranno qualcosa di diverso: perché Trump, nel frattempo, li ha privati dei loro “punti di conversazione”. Con questi quattro “ordini esecutivi” Trump sta cambiando l’intera narrazione su cui si basa il governo federale. Da qui alle elezioni, la prossima storia che andrà a cadere sarà quella secondo cui il Dnc sta conducendo una “campagna elettorale” per qualsiasi altro motivo che non sia quello di evitare la prigione per tradimento (Obamagate). Ma di questa storia si parlerà solo dopo che Trump avrà fatto in modo che le cose non peggiorino, per coloro che sono già stati oggetto dei loro abusi.(”Lo scontro finale, Trump distrugge i democratici”, estratto di un’analisi di Tom Luongo per “Gold Goats ‘N Guns”, ripresa da Franco Leaf e pubblicata da “Mitt Dolcino” il 14 agosto 2020).Donald Trump ha praticamente vinto le elezioni presidenziali lo scorso fine settimana, con i suoi quattro “ordini esecutivi”. Senza nemmeno arrivare alla Convention del Dnc, a Milwaukee, posso dire senza incertezze che questa stagione elettorale sia già finita. I sondaggi dicono che Joe Biden (che soffre probabilmente di demenza senile) stia guidando la corsa sul presidente Trump, ma francamente non me la bevo. E nemmeno i Democratici se la bevono: altrimenti non sarebbero così disperati, fino al punto di considerare il “voto per corrispondenza” la loro “collina politica”, sulla quale resistere fino alla morte. E in effetti, è su quella collina che moriranno. Dal canto suo, la presidentessa della Camera, Nancy Pelosi, ha proposto una nuova serie di leggi per lo stimolo dell’economia. Ma l’enorme divario fra le proposte del Gop e quelle del Dnc evidenzia solo una parte di quella che è la vera divergenza politica fra i due partiti. I Democratici, in realtà, vogliono il “voto per corrispondenza” per poter imbrogliare, fatto che permetterebbe loro di “vincere le elezioni”.
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Economia tedesca a picco, ecco perché l’Ue teme la Brexit
La Germania è decisiva per l’economia Ue. Non è una novità. La novità è che l’economia tedesca sta collassando. Non rallentando… nemmeno attraversando delle turbolenze. I tedeschi sono una potenza industriale ed esportatrice. E il trend di queste due cose è in declino da più di un anno. La bilancia commerciale degli ultimi due trimestri è stata la peggiore dal 2016. E l’euro si è deprezzato del 13% da gennaio 2018. Questo è possibile perché gran parte delle esportazioni tedesche sono dirette agli altri paesi Ue e questi sono pieni di debiti fin sopra i capelli. Inoltre, il dato di marzo del Pmi tedesco (Indice gestionale per gli acquisti manifatturieri), ben al di sotto delle attese, è stato confermato questa settimana dai numeri di aprile, che sono semplicemente orribili. La previsione del 22 marzo ha sbagliato di più di 3 punti, il dato è del 44,7 contro aspettative del 48,0 (qualunque dato sotto il 50 significa una contrazione). Una contrazione si è verificata (sorprendendo ancora una volta i mercati) anche a febbraio. Infatti, non ci sono stati che dati in ribasso, alcuni dei quali analogamente orribili, a partire dall’inizio dello scorso anno.Questo è soltanto il più drammatico tra gli gli indici economici tedeschi. Ma i dati sono tutti pessimi. Ciò mette la Germania sulla via della recessione. Di nuovo, non è una novità per chiunque stesse guardando attentamente i mercati. Ne parlo per smascherare la follia che circonda la Brexit e fornire un contesto sensato. Ho definito la Brexit una minaccia esistenziale per la Ue. Lo è, e anche di più. Questo è il motivo per cui tutti, su entrambe le sponde della Manica, stanno lavorando alacremente per sabotarla. Nel mio ultimo articolo per “Strategic Culture” faccio i nomi dei responsabili. L’Ue non vuole la Brexit e se dovesse accadere, infliggerebbe un danno incredibile al sistema politico britannico e alla sua integrità. Non c’è alcuna vera differenza rispetto a quanto accaduto in Grecia nel 2015. Tutto fu pilotato da Angela Merkel allora ed è pilotato dalla Merkel oggi. L’intransigenza della Ue nelle negoziazioni, a parte non avere altre alternative, è un bluff elaborato per separare e dividere la classe politica britannica, ora che il popolo ha votato per l’uscita.Trovo patetico vedere la Merkel impegnata questa settimana in un affascinante tour in Irlanda per presentare il suo lato materno e contribuire ad alleviare il dolore dell’aperto tradimento del sistema politico britannico da parte di Theresa May. Ora che la soluzione si avvicina, la Merkel e Donald Tusk stanno giocando la parte del poliziotto buono, mentre Guy Verhofstadt interpreta il poliziotto cattivo con la bava alla bocca. La discesa tedesca nei guai economici è ora il principale problema per la Merkel, anche se dubito che lei sia pienamente consapevole delle implicazioni. Tutti tendono a giudicare erroneamente normale la situazione, e per lei il Progetto Europeo dovrebbe essere abbastanza forte da superare qualsiasi tempesta. Ma se non dovesse esserlo? L’opinione diffusa è che tenere il Regno Unito nella Ue, nel ruolo di mucca da mungere, sia importante per assicurare il prolungarsi del dominio tedesco sull’Unione. E penso che questo sia quello di cui sono convinti a Bruxelles. Tuttavia, inizio a credere che la realtà sia differente da quello che pensano i burattinai.Quindi, sostengo che, di fatto, la Germania e la Merkel hanno già perso la guerra per tenere insieme la Ue, a prescindere dalla Brexit. La distruzione del sistema politico britannico non renderà gli inglesi più facili da controllare, ma più difficili. Non spaventerà i recalcitranti come l’italiano Matteo Salvini o Marine Le Pen in Francia. Li farà infuriare. Il fallimento dell’economia tedesca nel tenere insieme l’Unione colpirà molto velocemente e come un boomerang la leadership tedesca della Ue. Già lo vediamo quando il presidente francese Emmanuel Macron si discosta apertamente dalla Germania sulla Brexit. Moltissime persone, inclusi i Remainer di Londra, sostengono di non poter sopravvivere contro un’economia più grande, più forte come quella della Ue, ossia della Germania. Molto di quello che tiene insieme la Ue è la volontà di tutti gli altri di sopportate la visione tedesca dell’integrazione fino a quando la Germania è disposta a metterci i soldi. Tuttavia, sembra sempre più che questo non avverrà in futuro. L’Ue ha quasi raggiunto il limite sui trasferimenti interni, il che testimonia quanto deboli siano le prospettive economiche di lungo termine per la Germania sotto l’attuale agenda politica.Arriverà un momento in cui una semplice ricaduta in recessione non sarà più un’altra fase ciclica di ribasso che può essere risolta dalla stampante e dalle magie della banca centrale. Diventerà qualcosa che i politici non potranno imporre con la forza e i media non potranno addolcire. La recessione tedesca è arrivata a causa dei problemi strutturali del buco nero fiscale che è la Ue. Sta causando ovvie fughe di capitale verso gli asset Usa – il dollaro, le azioni e le obbligazioni, tutte insieme. Ha fatto alzare il prezzo degli asset sicuri in Europa a livelli oltre l’assurdo. E ancora, nessuno ha il coraggio di dire che c’è una crisi! Siccome esiste ancora un po’ di margine nell’economia tedesca, ancora non si sono visti gli effetti sui consumatori. Pertanto, esiste sufficiente spazio per tutti per raccontare ancora frottole. Ma i risparmi stanno salendo rapidamente, mentre la spesa dei consumatori è in diminuzione. Le notizie sono ancora sufficientemente contrastanti da non aver ancora iniziato a inguaiare ulteriormente la Merkel a livello politico. Ma aspettate. Succederà.(Tom Luongo, “L’economia tedesca è un morto che cammina”, da “Voci dall’Estero” del 6 aprile 2019).La Germania è decisiva per l’economia Ue. Non è una novità. La novità è che l’economia tedesca sta collassando. Non rallentando… nemmeno attraversando delle turbolenze. I tedeschi sono una potenza industriale ed esportatrice. E il trend di queste due cose è in declino da più di un anno. La bilancia commerciale degli ultimi due trimestri è stata la peggiore dal 2016. E l’euro si è deprezzato del 13% da gennaio 2018. Questo è possibile perché gran parte delle esportazioni tedesche sono dirette agli altri paesi Ue e questi sono pieni di debiti fin sopra i capelli. Inoltre, il dato di marzo del Pmi tedesco (Indice gestionale per gli acquisti manifatturieri), ben al di sotto delle attese, è stato confermato questa settimana dai numeri di aprile, che sono semplicemente orribili. La previsione del 22 marzo ha sbagliato di più di 3 punti, il dato è del 44,7 contro aspettative del 48,0 (qualunque dato sotto il 50 significa una contrazione). Una contrazione si è verificata (sorprendendo ancora una volta i mercati) anche a febbraio. Infatti, non ci sono stati che dati in ribasso, alcuni dei quali analogamente orribili, a partire dall’inizio dello scorso anno.
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Cripto-rublo a tasso zero: Mosca, rivoluzione trasparente
Il cripto-rublo confonde molte persone. Non dovrebbe. Putin ha appena preso il comando della cripto-tecnologia. Sono settimane che dal governo russo riceviamo segnali confusi sulle criptovalute. Da una parte lo vediamo abbracciare questa nuova tecnologia, dall’altra dichiararle guerra. Per questo non si capiscono bene le intenzioni di Mosca in materia. Cercherò di eliminare questa confusione basandomi sui dati a disposizione. Basta dire che questa è una buona notizia sia per i Bitcoin che per l’economia russa. Datemi qualche minuto e vi spiegherò perché. Putin crede fermamente nelle leggi. Nell’arena pubblica opera sempre in loro conformità. E le criptovalute, nonostante la loro flessibilità, operano al limite della legalità, il che lo mette a disagio. La posizione dei russi sulle criptovalute è dunque quella di eliminare le attività illegali – riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo, traffico di esseri umani, ecc. – e allo stesso tempo sfruttare questa tecnologia per modernizzare le capacità di gestione dei capitali interni. Il cripto-rublo è un ponte tra il cripto-mondo e il mondo reale. Garantisce che questa nuova forma di rubli rispetti correttamente il flusso di capitali.Tassando i cripto-rubli a chi non è in grado di fornire una documentazione della proprietà, Putin sta incentivando lo sviluppo di sistemi di cripto-pagamento a basso costo. L’obiettivo è quello di scambiare rubli per merci solo in criptovalute che traccino anche la proprietà, come Ethereum ed altri che hanno una cronologia dei propri Blockchain trasparente. Putin sta apertamente invitando investimenti legali e alla luce del sole. A prescindere dalla moneta, la Russia vuole sul proprio suolo solo imprese legittime. Il cripto-rublo fornisce i mezzi per convertire, senza spese di transazione, nuovamente nella moneta nazionale ‘fiat’, per pagare bollette, tasse e simili. Questo in opposizione diretta al modo con cui gli Stati Uniti, ad esempio, trattano le criptovalute. Il regolamento Irs del 2014 che ha classificato i Bitcoin come “proprietà” implica che ogni transazione Bitcoin, non importa quanto piccola, crea un potenziale utile. Ciò significa che prendere un caffè da Starbucks via Bitcoin è imponibile sia per l’acquirente che per Starbucks quando andrà a vendere tali Bitcoin e li convertirà in dollari per pagare salari, ordini di consegna, ecc.È per questo che il capitale che si è spostato sulle criptovalute non tornerà indietro. È per questo che è esploso il mercato delle Ico. Miliardi di profitti, non tassati, pronti per essere reinvestiti. È anche il motivo principale per cui Amazon, ad esempio, non accetta Bitcoin. Chi vorrebbe questa seccatura? La struttura del cripto-rublo aggira l’ostacolo per chi dimostra la proprietà dal Blockchain. Bitcoin consente la trasparenza delle transazioni, così come Ethereum, Litecoin e molti altri. Ora, le due valute possono convivere senza doversi preoccupare della doppia tassazione, a meno che uno non guadagni in modo oscuro, nel qual caso Mosca vuole il 13% degli utili. Questo nuovo sistema non riporterà il capitale nell’economia russa, ma tanto non sarebbe tornato comunque. Definendo i Bitcoin come uno schema Ponzi e un modo per riciclare denaro, Putin e la Banca di Russia stanno semplicemente attaccando tecnologie non autoctone. Putin preferirebbe che si usassero piattaforme russe. Ricordate, è un nazionalista, e vuole portare il proprio paese in questo mercato che sarà molto importante in futuro.Ethereum e Waves sono entrambe piattaforme progettate e costruite per la Russia. Notate che Vlad non ha mai parlato male di Ethereum. Waves continua ad essere poco considerato, ma è potente come Ethereum. Entrambi forniscono una piattaforma per agire come “Infrastructure as a service” (Iaas) per la prossima generazione di applicazioni basate su Internet. Ethereum è un sistema operativo per Internet 3.0 mentre Waves è un mercato valutario di prossima generazione, che fornisce una piattaforma semplice per investimenti in private e public equity. Waves sosterrà la mossa di Mosca di scambiare criptovalute e relativi derivati. Agirà sulla soglia di ogni scambio di valuta. Per cui, se avete dollari, Bitcoin, rubli o Ethereum alla fine potrete acquistare e vendere titoli presso la Borsa di Mosca. Tutto pulito e legale. E alla luce del sole. Il cattivo Putin, vedendo che i titoli russi vendono oltre il 7%, cerca investitori in fondi pensione: attraverso la via cripto, ha appena dato ai manager di tali fondi un modo per entrare. Non pensate neanche per un attimo che a Putin non piacciano i Bitcoin come mezzo per attirare investimenti.Questa è l’essenza del Russian Miner Coin. Vuole solo che il settore venga regolamentato, così da massimizzare i profitti per la sfera pubblica. Il capitale va dove viene trattato meglio. Data la fragile situazione dei sistemi finanziari e politici globali, lo stabile governo russo è un asset. Ciò di cui gli investitori hanno bisogno è esser sicuri di trarci un guadagno. Lo schema del cripto-rublo fa parte di questo processo di costruzione della fiducia. Da investitore americano, ora so di poter, ad esempio, investire direttamente in un’offerta di stock o bond di un’azienda russa. Posso veder convertiti i miei dividendi o cedole in cripto-rubli, scambiarli immediatamente con Bitcoin o qualsiasi valuta di mia scelta. E posso non pagarci le tasse fino a che non li riconverto in dollari. Al momento non è tecnicamente possibile, specialmente con le sanzioni. Dove è possibile, è costoso ed è una grossa lungaggine. Putin è intelligente, e ha ottimi consiglieri. Mosse come questa sono una risposta a quelle fatte dagli americani per privare la Russia di capitali (vedasi le sanzioni decise da McCain).Fornire una piattaforma con cui il capitale possa entrare in Russia senza essere bloccato è ora fondamentale per sopravvivere nei prossimi due anni. Non è sua responsabilità controllare gli investitori statunitensi, solo verificare che rispettino la legge russa. Il vantaggio della prima mossa qui è importante. Se la Russia continua a sviluppare la tecnologia Blockchain e ad abbracciarla in modo relativamente privo di imposte, non importa che stia “regolamentando” il meraviglioso mercato decentrato delle criptovalute. Quel che importa è che la Russia tratti i cripto-investitori meglio degli altri. Nella lotta per i flussi globali di capitali, non devi essere perfetto, solo essere leggermente meglio degli altri. L’arbitraggio si prenderà cura del resto. E lo scambio rublo/cripto-rublo, esente da tasse, è l’applicazione che il cripto-mercato cercava per portarlo al livello successivo. La Russia ci è arrivata per prima.(Tom Luongo, “Il cripto-rublo ha appena cambiato le carte in tavola”, dal blog di Luongo del 16 ottobre 2017, ripreso da “Come Don Chisciotte” con traduzione di Hmg).Il cripto-rublo confonde molte persone. Non dovrebbe. Putin ha appena preso il comando della cripto-tecnologia. Sono settimane che dal governo russo riceviamo segnali confusi sulle criptovalute. Da una parte lo vediamo abbracciare questa nuova tecnologia, dall’altra dichiararle guerra. Per questo non si capiscono bene le intenzioni di Mosca in materia. Cercherò di eliminare questa confusione basandomi sui dati a disposizione. Basta dire che questa è una buona notizia sia per i Bitcoin che per l’economia russa. Datemi qualche minuto e vi spiegherò perché. Putin crede fermamente nelle leggi. Nell’arena pubblica opera sempre in loro conformità. E le criptovalute, nonostante la loro flessibilità, operano al limite della legalità, il che lo mette a disagio. La posizione dei russi sulle criptovalute è dunque quella di eliminare le attività illegali – riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo, traffico di esseri umani, ecc. – e allo stesso tempo sfruttare questa tecnologia per modernizzare le capacità di gestione dei capitali interni. Il cripto-rublo è un ponte tra il cripto-mondo e il mondo reale. Garantisce che questa nuova forma di rubli rispetti correttamente il flusso di capitali.