Archivio del Tag ‘vittime civili’
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Terrore a Misurata: ribelli a mani nude contro i tank
Una città allo stremo, assediata e terrorizzata da cecchini, carri armati e cannonate, con migliaia di lavoratori stranieri intrappolati al porto e nessuno che intervenga a salvarli. E’ il dramma di Misurata, terza città della Libia, unico caposaldo dell’ovest del paese ancora in mano ai ribelli: che sono pochi e male armati, spesso solo di bombe molotov, con cui sperano di fermare i tank di Gheddafi già penetrati nei quartieri centrali, al riparo dai raid aerei che non li colpiscono per paura di far strage di civili. E’ il drammatico racconto del fotogiornalista Alfredo Bini, che è riuscito a raggiungere Misurata: «La situazione è drammatica e l’impatto sulla popolazione civile è difficile da descrivere».
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Strage infinita: non chiamatela più missione di pace
Stiamo entrando nel decimo anniversario della guerra contro l’Afghanistan: è un momento importante per porci una serie di domande. La guerra in Iraq, i suoi orrori e la sua ufficiale conclusione hanno confermato negli ultimi giorni la totale inutilità di queste ‘missioni di morte’. Le sevizie compiute nel carcere di Abu Ghraib e in quello di Guantanamo, i bombardamenti al fosforo della città di Falluja nella infame operazione Phantom Fury non hanno costruito certo né pace né democrazia, ma hanno moltiplicato in Iraq il rancore e la vendetta. Altrimenti perché sono orami centinaia i soldati degli Stati Uniti, del Canada e del Regno Unito che si suicidano, dopo essere tornati dall’Iraq e dall’Afghanistan?
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Pulizia etnica a Gaza: pastori massacrati a cannonate
Ieri nell’obitorio di Beit Hanoun, dinnanzi a me mutilato, stava disteso il vero volto dei negoziati di pace. Nelle celle frigorifero spalancate, i veri frutti dei colloqui voluti da Benjamin Netanyahu, la pratica della pace israeliana che mentre in gessato scuro con una mano ingessata dà pacche sulle spalle ai pupazzi di Ramallah, con l’altra armeggia il tritacarne di un’occupazione mai disinnescata. I volti delle ultime vittime civili palestinesi presentano le scarnificazioni del rituale dello Shalom come è inteso da Netanyahu, e prima di lui da Olmert, da Sharon, da Perez, da Rabin, da Golda Meir fino a Ben Gurion, e ancora prima negli spregevoli piani prospettati a fine ottocento da Theodor Herzl.
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Strage a Kunduz, 7500 finora le vittime civili afghane
«Tutto quello che sappiamo al momento è che un gran numero di insorti è stato ucciso nel bombardamento aereo condotto la notte scorsa da velivoli Isaf a Kunduz. Abbiamo ricevuto informazioni su possibili vittime civili sulle quali ora stiamo investigando assieme alle autorità afgane». C’è chi parla di 200 morti. Al telefono con PeaceReporter, la soldatessa statunitense dell’ufficio stampa della Nato a Kabul non si sbilancia nemmeno sulla nazionalità degli aerei che la notte scorsa hanno bombardato due autocisterne di gasolio sequestrate dai talebani uccidendo 95 persone, di cui solo 45 guerriglieri
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Afghanistan, bimba schiacciata dai volantini Nato
Maryam ha 5 anni. E’ nata a Taywara, nella provincia centrale di Ghowr. Ma poi la sua famiglia, nella speranza di fuggire dalla miseria, è emigrata nella provincia meridionale di Helmand, finendo a vivere nel campo profughi di Mahajor, alle porte di Lashkargah. La casa di Maryam è una baracca, dove abita assieme ai suoi genitori, Mohammed Tahir e Qamar Gull, al nonno, allo zio, ai suoi quattro fratelli e alle sue due sorelle. Alle tre di mattina del 27 giugno, tutti sono stati svegliati dalle urla della piccola Maryam, schiacciata sotto uno scatolone da venti chili pieno di volantini informativi delle forze di occupazione Nato, lanciato da tremila piedi di altezza.