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Droga e intelligence, il fratello di Karzai pagato dalla Cia

Scritto il 29/10/09 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Ahmed Wali, fratello del presidente afghano Karzai, sarebbe da otto anni sul libro paga della Cia. Un personaggio scomodo, coinvolto nel traffico di droga, ma utile alle missioni dell’intelligence. «Ahmed Wali – scrive Guido Olimpio sul “Corriere della Sera” – avrebbe infatti messo in piedi un apparato para-militare, la Kandahar Strike Force, che ha aiutato la Cia nella caccia ai terroristi e agli insorti». Inoltre il fratello del presidente ha avuto un ruolo, in questi anni, come canale di contatto con esponenti talebani. A rivelare i particolari è il New York Times, imbeccato da funzionari ai quali non piace la collaborazione con Wali.

I critici, riassume Olimpio, muovono quattro accuse: si mantengono rapporti con un personaggio non cristallino, indebolendo il progetto di Ahmed Wali Karzaiimporre delle regole; si preferisce appoggiare un “signore della guerra” anziché rafforzare le autorità statali; si condanna al fallimento la strategia anti-droga; si conferma, infine, la pessima immagine del clan Karzai, diretto da un “burattino” nelle mani di Washington, reduce peraltro dalla grossolana truffa dei brogli elettorali, smascherati dagli osservatori Onu, che hanno ora imposto il ballottaggio tra il presidente uscente e lo sfidante Abdullah.

Chi difende la scelta americana di sostenere Ahmedi Wali ribatte invece che nella situazione attuale gli Usa non hanno scelta: Wali può essere utile per “comprare” alcuni leader talebani, progetto che il Pentagono persegue per spezzare il fronte nemico. Inoltre si afferma che non vi sarebbero prove del suo coinvolgimento nel narcotraffico. «L’impressione – rileva Olimpio – è che, nonostante i proclami, il comando Usa sia disposto a chiudere un Marines in Poppiesocchio in certe aree sul racket della droga. Per il semplice motivo che l’oppio è l’unica risorsa per molte persone: se gli togli anche quello è probabile che si uniscano alla ribellione».

Un gioco molto pericoloso, visto che gli stessi Talebani si finanziano anche con il mercato degli stupefacenti, di cui l’Aghanistan è leader mondiale, riguardo all’esportazione di oppio. Nei mesi scorsi, la Russia ha protestato formalmente con gli Usa, sostenendo che il narcotraffico di Kabul colpisce direttamente Mosca, invasa dall’eroina afghana esportata con grande tranquillità, sotto il naso delle forze Usa. E’ degli ultimi giorni, inoltre, la notizia che gli stessi soldati americani (almeno 2 su 10) farebbero uso di eroina afghana.

«Il caso Karzai – osserva il “Corriere” – arriva in un momento delicato, in quanto la Casa Bianca sta per decidere la strategia da adottare in Afghanistan». L’ultima ipotesi è che Barack Obama approvi l’invio di rinforzi con un obiettivo ridotto: la difesa di una serie di centri abitati, a cominciare da quello di Kandahar. «Dunque le truppe dovrebbero proteggere la kandahar strike forcepopolazione, limitando al minimo le azioni nelle regioni extraurbane», nelle quali «l’intervento passerebbe ad unità speciali e velivoli senza pilota armati di missili».

Un approccio, dice Olimpio, giudicato rischioso da alcuni esperti: c’è infatti il pericolo che i Talebani estendano la loro presenza nelle campagne e possano avere maggiore libertà d’azione. «Inoltre gli insorti hanno dimostrato che possono infiltrarsi nelle città – Kabul compresa – dove hanno messo a segno gravi attentati». Una tattica usata con effetti devastanti anche nel vicino Pakistan, dove agiscono organizzazioni gemelle, composte da militanti locali e estremisti ispirati da Al Qaeda.

Non è sorpreso dalle rivelazioni su Hamed Wali l’inviato di “PeaceReporter” Enrico Piovesana, secondo cui Wali è «il principale narcotrafficante del paese e l’organizzatore delle frodi elettorali nel sud a vantaggio di Hamid». Narcotraffico e lavoro sporco. Da otto anni Wali è sul libro paga della Cia? C’è chi ricorda le accuse di coinvolgimento dell’intelligence Usa nel Karzainarcotraffico in Afghanistan: «Che il più grosso boss afghano della droga è stipendiato dalla Cia sarebbe solo una conferma».

Piovesana inoltre riferisce che sarebbe stata di proprietà di Hamed Wali l’ex residenza del Mullah Omar a Kandahar, che oggi è diventata il quartier generale di migliaia di mercenari della Cia, i “contractor” che si affiancano alle forze speciali Usa. «Anni fa – racconta Piovesana – io stesso ho avuto il piacere di venire fermato da questi ‘Rambo’ vestiti da Talebani davanti al cancello di Villa Omar: un calcio sul cofano della macchina e un fucile d’assalto puntato alla testa dell’autista, accompagnato da un gentile “Get the fuck out of here!”» (info: www.corriere.it – www.peacereporter.net).

DRUGS, CIA AND KARZAI - The New York Times writes that Ahmed Wali, brother of President Hamid Karzai, has been payed by the Cia. Wali is an Afghan warlord, also known as a drugs trader. He organized the riggings for the (invalid) re-election of his brother.

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