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Lavoro e diritti, in un film la grande lezione di Trentin

Scritto il 30/11/09 • nella Categoria: Recensioni Condividi Tweet

«Qualche volta vien da pensare a come sarebbero andate le cose in questo Paese se non ci fosse stato, quaranta anni or sono, l’autunno caldo, con quel suo carico di conquiste di democrazia, con quella sua capacità di contaminare poi tutto il mondo del lavoro, ma anche del sapere, innestando altri movimenti. A cominciare dal movimento delle donne. Fu un moto che percorse luoghi di lavoro, scuole, istituzioni: un processo di democrazia e libertà». Bruno Ugolini presenta così il film che dal 30 novembre “L’Unità” propone per ricordare Bruno Trentin e lo storico autunno del 1969.

«Poteva andare diversamente. Quell’autunno poteva risolversi in un fuoco di paglia, una protesta impetuosa, grande e generosa, senza risultati», manifesto trentinscrive Ugolini. Bruno Trentin, dirigente della Cgil, fu uno dei principali protagonisti di quella stagione. Lo racconta bene il film di Franco Giraldi, “Con la furia di un ragazzo”, in distribuzione insieme al quotidiano diretto da Conchita De Gregorio: un ritratto di Trentin e degli altri protagonisti di quella stagione sociale, da Luciano Lama a Giorgio Benvenuto, da Pierre Carniti a Luigi Macario.

«Un gruppo di dirigenti – continua Ugolini – che avevano saputo coniugare il rapporto democratico costante con i propri rappresentati, con la capacità di scelta degli obiettivi su cui puntare», misurando i rapporti di forza senza mai «andare allo sbaraglio come tori nella nebbia», per usare un’espressione cara a un dirigente torinese, Aventino Pace. «Non chiedevano mille per ottenere dieci», proponevano soluzioni precise (salari, orario, diritti), frutto di «estenuanti compromessi tra le gerarchie autunno 1sindacali» ma, prima di tutto, «oggetto di dibattiti veri tra le masse di iscritti e non iscritti».

Il film di Giraldi, spiega Ugolini, ha il merito di raccontarci alcune di quelle pagine, la storia che le preparò e quella che ne seguì. «Il tutto, attraverso un’intervista a Bruno Trentin realizzata nel 1998, qualche anno prima che Bruno ci lasciasse». È il racconto di un percorso di vita straordinario, dall’adolescenza in Francia, alla lotta partigiana, all’approdo nella Cgil accanto a Di Vittorio. «Così lo vediamo e lo sentiamo sulla “pista” del Lingotto, nella sede centrale della Confederazione eletto segretario trentin 3generale, nelle sue adorate Dolomiti», tra immagini in presa diretta e preziosi reperti d’epoca.

C’è la vicenda dello studente Trentin che all’università di Padova vede Concetto Marchesi cacciare i fascisti dall’aula magna. C’è la rievocazione dell’autunno caldo ma anche la riflessione sulla sconfitta alla Fiat nel 1980. E la ricostruzione di quanto avvenne, nel 1992 e 1993, con gli accordi di concertazione. E’ la storia di un uomo che si animava «con la furia di un ragazzo», contro le ingiustizie vecchie e nuove. Ma che sapeva anche tradurre la passione e la collera in proposte unificanti, in una strategia di cambiamento.

«Una lezione che vale anche oggi, quando appare chiaro che non basta saper gridare lo sdegno», osserva Ugolini. Quello di oggi è un autunno ben diverso, con protagonisti frammentati: «Allora si andava alla conquista di terreni inesplorati, oggi si è di fronte spesso a difese disperate». È in gioco il lavoro, la possibilità stessa di acquisire identità e dignità attraverso il lavoro, ma «con interlocutori intenti solo a difendere le proprie piccole e grandi rendite». E soprattutto, aggiunge Ugolini, «senza quell’arma che 40 anni fa dava forza e coraggio: l’unità tra persone che pure venivano da ideali spesso contrapposti. Ma che in quella sfida avevano trovato una ragione per stare insieme» (info: www.unita.it).

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Tag: antifascismo, autunno caldo, Cgil, Conchita de Gregorio, diritti, Fiat, film, L'Unità, lavoro, sindacati

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