Se Silvio piccona la Seconda Repubblica, da lui fondata
Troppi veleni e troppe tensioni (anche nel centrodestra) e troppa incertezza. Questa la ragione dell’esasperazione del premier e del suo sfogo al vertice europeo del Ppe. Diversamente, scrive Massimo Franco sul “Corriere della Sera”, non si capirebbe come un presidente del Consiglio dotato di una maggioranza schiacciante possa dire che «la sovranità è passata dal Parlamento al partito dei giudici». Lo stupore della platea, aggiunge Franco, fa pensare che il discorso sia stato iscritto più nella categoria delle stranezze italiane che in quella degli attacchi alla democrazia: come se le anomalie del Belpaese fossero state offerte al giudizio dell’Europa.
«Berlusconi, l’uomo che ha forgiato e dominato la Seconda Repubblica – continua Franco – sembra diventato il suo involontario picconatore. Eppure, è convinto di non essere lui a sferrare i colpi che rischiano di lesionare il Paese: si considera la vittima di una serie di sabotatori annidati in un potere senza legittimazione popolare, e senza diritto di replica». Ma in una lotta che appare sempre più di sopravvivenza, «i rischi si moltiplicano». Per questo, Napolitano e Fini, non potevano tacere. «E infatti la cosa più rumorosa è il silenzio della seconda carica dello Stato, Renato Schifani». Secondo Franco, «la “preoccupazione” ed il “rammarico” espressi da Napolitano fotografano una situazione in bilico».
Il fatto che Berlusconi abbia scelto non replicare al Quirinale, per l’editorialista del “Corriere” «dimostra che la sua offensiva non risponde ad una strategia a tavolino» e che «non c’è la volontà di rompere con il Quirinale, sebbene le critiche del Pdl al presidente della Repubblica segnalino un’ostilità strisciante». La prospettiva di un governo costretto a procedere per altri tre anni in un clima di conflittualità così accentuata «fa venire i brividi», aggiunge Massimo Franco, perché «promette un logoramento ed una paralisi decisionale dei quali pagherebbe il prezzo il Paese, oltre che Berlusconi».
Il premier ribadisce la volontà di rivoluzionare le istituzioni? «Ma se davvero ne è convinto, non si spiega il senso di impotenza che filtra dalle sue parole sui giudici». rileva Franco. «Mai come in questi giorni si ha l’impressione di un Berlusconi combattuto fra voglia di uscire dall’accerchiamento tornando davanti al corpo elettorale, e consapevolezza che il Paese gli chiede di governare». Per quanto motivata da un contorno di veleni, «l’esasperazione non è il consigliere migliore». E gli annunci non seguiti da scelte conseguenti, conclude Franco, «possono rafforzare gli avversari» (info: www.corriere.it).