Spinelli: Napolitano e Fini fermeranno la tele-dittatura
Scritto il 12/12/09 • nella Categoria:
idee
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Mentre le potenze europee si chiedevano ‘cosa avesse in mente Hitler’, Churchill nel 1936 affermò che era finito «il tempo delle mezze misure, degli espedienti, dei sedativi», ma si era già entrati «nel tempo delle conseguenze». Barbara Spinelli, tra le più riconosciute osservatrici dei fatti politici italiani, lancia un allarme esplicito: la crisi è acuta, ormai «è finito il tempo di chiedersi ‘cosa accadrà’», ci siamo tutti abituati «all’idea che avverrà qualcosa di ancora peggiore», viste di minacce di Berlusconi che non riconosce più Quirinale e Consulta. Unica uscita di sicurezza? Fini. Perché «il regime autoritario può essere scalzato soltanto dalla maggioranza».
Intervistata da Wanda Marra per “Il Fatto Quotidiano” il 12 dicembre, la Spinelli sottolinea la reazione «abbastanza scandalosa» del Ppe, dal quale «non si è alzata una voce contro ciò che ha detto Berlusconi», confermando così «la tendenza a raccomodarsi con i regimi autoritari». Se è «grave» è che il premier utilizzi una sede internazionale per condurre un attacco frontale contro Costituzione e istituzioni del proprio paese, «altrettanto grave» è il silenzio dell’Europa di fronte alle «frasi golpiste» di Berlusconi. «La Merkel – aggiunge Barbara Spinelli – dovrebbe vergognarsi dei baci con Berlusconi, che si trovavano in tutte le foto. È come il bacio tra Breznev e Honecker».
Sugli scenari futuri, la Spinelli ha uno sguardo deciso: «Berlusconi dice in maniera chiara cosa vuol fare, cambiare la Costituzione a maggioranza semplice, la sua». Ma, spiega: «Ciò che mi sembra positivo è che in realtà la Costituzione ne esce enormemente rafforzata: la consapevolezza è ormai diffusa che non ci sia nessun bisogno di cambiarla, come si è invece sostenuto negli ultimi 10-15 anni». Anche se possiamo parlare di “stato d’eccezione”, come ha scritto Ezio Mauro su “Repubblica”, «la differenza è che la nostra Costituzione ci tutela più di quanto quella della Repubblica di Weimar tutelasse la democrazia tedesca».
Non è Berlusconi che può sciogliere da solo le Camere, verso elezioni anticipate. In più, Casini ha avvertito che «bastano cinque minuti» per creare «scenari alternativi». Anche se, sulla carta, non esistono maggioranze alternative a quella del Cavaliere? «Se Berlusconi dal punto di vista delle uscite televisive e della piazza è imbattibile, non so se lo sia altrettanto dal punto di vista del gioco parlamentare», sostiene la Spinelli. Il premier «minaccia continuamente le elezioni anticipate, ma poi ritira tale minaccia. Perché non è così che funziona: il Parlamento non è un predellino, non è lo scenario perfetto per un tg di Minzolini, né una fiction. E tanto per cominciare, Napolitano potrebbe certo dare l’incarico a qualcun altro della stessa maggioranza di Berlusconi».
Barbara Spinelli parla senza mezzi di termini di “dittatura” e “deriva psichiatrica”: «Tutti i dittatori hanno una deriva psichiatrica, ma l’aspetto politico è molto più importante». Nessun dubbio nell’utilizzare la parola “dittatura”? «Questo tipo di dittatura agisce profondamente nelle teste della gente, nei comportamenti, negli interessi e nei disinteressi. In questo senso, si tratta di una battaglia già vinta. Non c’è bisogno di galere». Dal canto suo, però, Napolitano «dovrebbe rifiutare le leggi anticostituzionali e ad personam che si stanno preparando».
Poi c’è il Pd, che sempre secondo la Spinelli «dovrebbe smettere di far capire che è pronto ad approvare leggi che garantiscano l’impunità al presidente del Consiglio». Si tratta di un partito «che non è stato capace di fare una legge sul conflitto d’interessi quando era al governo, né una vera opposizione in 15 anni», accusa la politologa. «È il caso inizi adesso». Sul banco degli imputati anche i giornali, «che potrebbero descrivere di più ciò che accade e trarne le conseguenze», magari evitando clamori eccessivi sui processi di mafia («Penso che i capi della mafia in carcere si guarderanno bene dal dire cose compromettenti») e giudicando con maggiore attenzione i pentiti: «Vengono considerati farabutti e uomini che sciolgono i bambini nell’acido quando tirano in ballo i politici, e se ne fanno elogi sperticati quando tacciono» (info: www.ilfattoquotidiano.it).
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