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Scandalo Afghanistan, l’ombra della Cia sul terrorismo

Scritto il 28/7/10 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Centinaia di civili massacrati dalle forze di coalizione, un’unità segreta incaricata di “uccidere o fermare” qualsiasi leader talebano anche senza processo, l’aumento degli attacchi dei droni e la collaborazione tra i servizi segreti pakistani e i talebani. Questi i contenuti più scottanti dei file segreti del Pentagono sull’Afghanistan svelati dal portale “Wikileaks” e pubblicati dal “Guardian”, dal “New York Times” e dallo “Spiegel”. In tutto 92.000 documenti, che «forniscono un ritratto devastante della guerra in Afghanistan rivelando come le forze della coalizione abbiano ucciso centinaia di civili in incidenti non dichiarati», mentre aumentano gli attacchi dei talebani, alimentati da un ambiguo alleato: il Pakistan.

«Le informazioni provengono da più di 90.000 segnalazioni di incidenti e rapporti di intelligence sul conflitto» ottenute da “Wikileaks”, sito di Obama skullinformazione celebre per queste fughe di notizie. La pubblicazione dei file segreti «arriva proprio mentre stanno crescendo le preoccupazioni sulla strategia di Barack Obama» e mentre aumentano le polemiche sulla gestione di una guerra che sembra stia portando a visibili «fallimenti», precisa il “Guardian”. La Casa Bianca ha condannato con forza la fuga di notizie sulla guerra in Afghanistan dal gennaio 2004 al dicembre 2009: informazioni che, secondo Washington, potrebbero mettere in pericolo le vite dei soldati americani, mentre i dubbi sui legami tra gli l’intelligenge pakistana e i ribelli afghani potrebbero incrinare i rapporti tra i due governi, con serie conseguenze sul campo.

Nonostante l’indignazione delle reazioni ufficiali di Usa e Pakistan, il fondatore di “Wikileaks”, Julian Assange, ha dichiarato che lo scandalo suscitato dalle rivelazioni dimostra il successo della sua missione giornalistica. Secondo Assange, 39 anni, ex hacker australiano e programmatore di computer, «è compito del buon giornalismo parlare degli abusi di potere», sfidando le forti reazioni. Assange considera “Wikileaks” «la prima agenzia di intelligence del popolo», fondata nel dicembre del 2006 e da allora premiata dalla collaborazione di decine di informatori anonimi. Julian AssangeApprezzato dal 2009 per aver svelato un traffico di rifiuti tossici in Costa d’Avorio, nell’aprile 2010 “Wikileaks” ha diffuso un video girato a bordo di un elicottero Apache che fa strage di passanti a Baghdad: 10 vittime civili, tra cui due reporter della “Reuters”.

Particolarmente inquietanti le rivelazioni sulla Task Force 373, unità speciale per missioni “coperte” che si sono intensificate sotto la presidenza Obama, con uccisioni indiscriminate al culmine di un impegno bellico che, tra Iraq e Afghanistan, dal 2004 è costato ai contribuenti americani più di 1000 miliardi di dollari: prima di quel costo, scrive Antonio Marafioti su “PeaceReporter”, «c’è solo quello della Seconda Guerra Mondiale: costata, con valuta odierna, 4.100 miliardi di dollari». Tra le verità mai ammesse dai comandi militari, il frequente impiego di missili terra-aria Stinger da parte Benazir Bhutto 3dei talebani per abbattere velivoli Nato. Addirittura devastanti, in questo quadro, le rivelazioni sull’Isi, il servizio segreto militare del Pakistan.

«Alla Cia – scrive ancora Marafioti – sarebbe sfuggito il doppio gioco del Pakistan, ufficialmente Paese amico». Da quanto si apprende dal dossier, Islamabad «avrebbe sempre tramato complotti ai danni del potente alleato». In particolare, gli 007 dell’Inter Services Intelligence avrebbero «incontrato più di una volta i leader taleban per organizzare attentati contro marines e politici afghani». Estremamente imbarazzante il ruolo dell’Isi, struttura finanziata e addestrata dalla Cia, già al centro di sospetti dopo ogni attentato nella regione attribuito a “terroristi”: dalle recenti stragi in India e Pakistan, frettolosamente addossate ad Al-Qaeda, fino all’assassinio della premier pakistana Benazir Bhutto e, prima ancora, all’omicidio del leader indipendentista Ahmad Shah Massoud, eroe nazionale afghano.

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Tag: Afghanistan, Ahmad Shah Massoud, Al Qaeda, Barack Obama, Benazir Bhutto, Cia, Isi, Pakistan, scandalo

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