Petrolio Bp tra Libia e Sicilia, Mediterraneo a rischio?
Marea nera anche nel Mediterraneo? Impossibile escluderlo: se il Golfo del Messico è distante, stavolta anche gli osservatori meno attenti non potranno sottovalutare l’intenzione della British Petroleum di iniziare delle esplorazioni «al largo» del Golfo della Sirte, in Libia. Insomma, nuove trivellazioni nel Mediterraneo, a profondità pericolosa: 1.700 metri, ovvero con le modalità più rischiose in caso di incidente. Nel Mediterrano, il fondale che è oggetto delle perforazioni sarebbe dunque ancora più profondo di quello al largo della Louisiana, che ha messo in croce l’America nell’impossibilità di tappare la falla.
Lo denuncia Valerio Lo Monaco dal blog “Il Ribelle” di Massimo Fini, preoccupato per le intenzioni della Bp al largo della Sicilia. Un’operazione rischiosa, come quella “esplosa” nel Golfo del Messico, e in questo caso con una aggravante: «Se ciò che è accaduto in Messico avvenisse nel nostro mare – che è un mare chiuso, con un ricambio estremamente lento (e nulla fa pensare che non possa accadere) – avverrebbe una sciagura che potrebbe mettere in ginocchio tutta l’Europa. Basti pensare – continua Lo Monaco – a quanti chilometri di coste abbiamo in Italia, a quanto l’Italia dipende dal proprio mare».
Stavolta il problema ci riguarda da vicino, continua Lo Monaco, perché l’area interessata dalle “esplorazioni” è ad appena 500 chilometri dalla Sicilia, vale a dire «casa nostra, il nostro mare e le nostre coste, il nostro pesce». Il governo italiano impedisce la trivellazioni a meno di dieci miglia dalla costa: «Una cosa ridicola», commenta Lo Monaco, valutando irrisorie le misure di sicurezza, del tutto insufficienti in caso di incidente. Nonostante ciò, il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo «ha autorizzato la Shell a fare perforazioni in luoghi molto vicini alla Sicilia». La Shell vicinissimo, dunque, e la Bp poco fuori. «Pensare che il Presidente del Consiglio, “grande amico” di Gheddafi, possa intervenire in tal senso è una speranza vana: quando gli italiani si accorgeranno del problema, sarà tardi» (info: www.decrescitafelice.it).