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Argentina: morto Massera, il boia fascista della P2

Scritto il 09/11/10 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Ex ammiraglio della marina, feroce carnefice della stagione orribile dei desparecidos argentini, mai redento, dichiarato demente per salvarlo dal carcere, era membro della loggia P2 di Licio Gelli e ancora sotto inchiesta da parte della magistratura italiana. Emilio Eduardo Massera, uno dei più crudeli esponenti della dittatura fascista che terrorizzò l’Argentina dal 1976 al 1983, è morto a 85 anni colpito da un ictus mentre si trovava all’Ospedale Navale di Buenos Aires. La sua “specialità”: torturare a sangue i prigionieri, caricarli su un aereo e precipitarli ancora vivi, dal cielo, nelle acque del Rio della Plata.

L’ammiraglio Massera aveva organizzato il colpo di Stato militare insieme al generale dell’esercito Jorge Rafael Videla, che assunse la presidenza de facto Masseradel Paese, e al generale dell’aeronautica Orlando Ramon Agosti. Proprio Massera fu uno dei protagonisti della prima giunta militare che governò il Paese dal 1976 al 1978. Fu appunto in quegli anni, ricorda Angelo Miotto su “PeaceReporter”, che diresse in modo sanguinario la Esma, la scuola di meccanica della Marina, trasformata nel più grande centro clandestino di detenzione e tortura del regime, dove furono uccise almeno cinquemila persone. Fra i modi più atroci di uccidere i cosiddetti “sovversivi”, il lancio dall’aereo dopo iniezioni di Pentothal.

Finita la dittatura, nel 1985 Massera fu condannato all’ergastolo nel maxi-processo ai generali argentini durante l’allora governo del presidente Raul Alfonsin. Nel 1990, però, quando era al governo Carlos Menem, sia lui che gli altri ottennero l’indulto, poi dichiarato nullo nel 2001 da un giudice federale e quindi dalla Corte Suprema. Risultato: tra il 2003 e il 2007, durante il governo del presidente Nestor Kirchner (deceduto una decina di giorni fa) vennero ripresi i processi contro tutti i generali. Non però Massera, che nel 2002 era stato colpito da un primo ictus e nel 2005 era desaparecidosstato riconosciuto in preda alla demenza senile, per cui tutte le cause contro di lui vennero sospese: in Argentina, ma non in Italia.

I magistrati italiani, infatti, non hanno mai creduto alle risoluzioni dei colleghi argentini, dopo essersi recati a Buenos Aires sottoponendo Massera ad esami clinici. Lo scorso 27 settembre, a Roma, si è svolta una ennesima udienza del processo in contumacia in cui era accusato della scomparsa di tre cittadini di origine italiana, Giovanni e Susanna Pegoraro e Angela Maria Aieta, svaniti nel nulla tra il 1976 e il 1977 mentre si trovavano all’Esma, nell’inferno delle torture creato da Massera, che a suo tempo, come piduista, non aveva esitato a «dare una mano a Licio Gelli nelle sue incursioni in Argentina».

Nonostante fosse unanimemente considerato uno dei tragici simboli della ferocia della passata dittatura, come accade tuttora anche per altri repressori, «fino all’ultimo ha potuto usufruire di “protezioni” nell’ambito giudiziario locale», sottolinea Miotto, che ricorda che l’ex ammiraglio golpista non si scusò mai per gli orrendi crimini della sua dittatura: «Non si può interrogare un terrorista come se si facesse qualche domanda a un bambino», disse quando venne condannato nel 1985, rivendicando che «la guerra al terrorismo era stata una guerra giusta» (info: www.peacereporter.net).

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Tag: Argentina, desaparecidos, dittatura, fascismo, golpe, Licio Gelli, P2, Peacereporter, torture

2 Commenti

  1. Nello
    11 novembre 2010 • 08:59

    speriamo che di questi pezzi dimerda ne muoiano dieci al giorno

  2. Morando Sergio Crocefieschi Genova Malpotremo Lesegno Italia e oltre..
    21 maggio 2011 • 10:39

    P2 ogni posto raggiunto..oltre Italia in ogni nazione antica e nuova le ramificazioni da FRATELLI in ogni ambiente inpensabile come ambienti sportivi..Maestri Venerabili illuminati buoni? Onesti? Non tutti ! E si continua NONOSTANTE SI SAPPIA di certi “esseri” si lascia fare si lascia raggiungere e coinvolgere altri che non sanno “o sanno” e vogliono essere coinvolti in quanto LOGGIA vuol dire anche potere! Essendo la segretezza il motto continuo di tal agire tal fare si è coperti da spesse coltri nebbiose..ma “loro” avanzano ..nelle nebbie sanno toccare..agganciarsi proghedire ed andare avanti e perchè no stimati..e sempre guadagnare ed anche riveriti…Sia in Italia che Argentina Venezuela America tutta etc.etc.
    Una lista di massoni con nomi città e professioni la si trova sul sito: http://www.uominiliberi.eu
    tanti nomi sono assai conosciuti anche se certi di questi hanno solo cambiato città e a volte le professioni per raggiungere ancora altro alle confraternite di comando e guadagno..
    Sergio Morando

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