Beato Wojtyla, vuoto marketing per il Papa peggiore
Il 1° maggio, universalmente giorno dedicato ai lavoratori, in Italia è stato requisito dalla gerarchia cattolica, segnatamente dal Vaticano che ha deciso di beatificare Giovanni Paolo II, il papa polacco, in questo giorno, con una volontà di prevaricazione ostentata e con l’intenzione di oscurare con una massa religiosa il 1° maggio laico, contrapponendo due celebrazioni, laica e cattolica, in modo artificiale e polemico. E’ vero che il papa polacco fu un operaio. Lo fu solo per un anno o poco più. Non si può quindi dire che fu “un operaio”, ma piuttosto che fece una esperienza di lavoro. Vendere questa esperienza come uno status qualificante è falso e mistificatorio. Non è degno di chi crede comportarsi così.
Beatificare il papa polacco può rientrare anche negli affari interni alla gerarchia cattolica, ma è certo che una gran parte della Chiesa non partecipa a questa operazione di marketing della religione per risollevare le sorti di una religiosità languente. Non è così che si testimonia la fede, così la si uccide soltanto perché questo genere di eventi mettono in evidenza l’esteriorità: le grandi masse, i numeri, il folclore, l’illusione di dire che “erano in tanti” come sinonimo di richiesta di religione. Siamo in pieno paganesimo religioso perché si sfrutta il sentimentalismo per affermare una visibilità che nasconde il vuoto e il paganesimo dello stesso personale clericale. Sceneggiate. Parate. Mondanità.
Si dice che dopo la prima ubriacatura, oggi a pochi giorni della saga papale, si teme un flop che fa paura a gli organizzatori che spendono per questa dimostrazione di forza debole una enorme quantità di denaro che poteva essere usato per i migranti o per altri scopi nobili sociali. Il costo dell’operazione è di € 1 milione e 200 mila, mentre al Comune di Roma tra straordinari e logistica costerebbe € 7 milioni e mezzo. Una cifra enorme, buttata al vento per una manifestazione con tanti interrogativi.
Il papa polacco come uomo fu dirompente, carismatico, carnale e sanguigno: fu un uomo vero che si tuffava in mezzo all’umanità e vi restava. Ciò detto e riconosciuto, come papa fu il peggior papa del secolo scorso perché polacchizzò la Chiesa, consegnandola nelle mani delle sètte religiose che hanno frantumato il volto unito della sposa di Cristo. L’Opus Dei controlla le finanze del Vaticano e la cultura teologica, messa come cane da guardia per fare morire la Teologia della Liberazione.
Comunione e Liberazione a livello nazionale e non solo è la longa manus del Vaticano in Italia, via privilegiata per accedere alle stanze del governo e delle leggi, e poco importa se la Compagnia delle Opere si esercita a fare affari con mafiosi e delinquenti. Poco importa se i due istituti fanno a gare nell’arruolamento dei deboli a privare della coscienza chiunque si affaccia nel loro cortile. Poi vi è il lupanare dei Legionari di Cristo, protetto e difeso anche di fronte all’evidenza delittuosa e immonda di un superiore generale pedofilo e padre di figli disseminati come noccioline.
L’obiettivo di tutta questa nuova fregola di evangelizzazione è uno solo: annientare definitivamente il concilio Vaticano II, il cui solo nome è sintomo di destabilizzazione nel mondo curiale e clericale. Noi celebreremo come possiamo il 1° maggio con un concerto dedicato ad un lavoratore della musica, il maestro Emilio Traverso nel IV anniversario della sua morte, e con lui pensiamo a tutti i lavoratori del mondo che cooperano alla grandezza del mondo.
(Don Paolo Farinella, “La beatificazione di Wojtyla è un’operazione di marketing”, da Micromega del 21 aprile 2011, http://temi.repubblica.it/micromega-online/).
come si può ingnorare la moltitudine di popoli di qualsiasi ceto e classe che si è presentata a Roma oggi 1° maggio 2011, per la beatificazione di uno dei più grando Papi della storia? O l’umanità è tutta pazza o chi ha scritto questo articolo deve parlare solo per partito preso denigrando la missione di questo Grande Uomo che non ha fatto altro che cerca unire i popoli e le religioni.. Io, a mio parere credo alla seconda ipotesi, il dover tentare di infangare una così Mite Figura, non è altro che un utopia, una delle calunnie più malfamate che ci possano essere, spero chi il sottoscritto sia il solo a rispodere a questo malfamante articolo, poichè non meriterebbe alcuna risposta, io ho risposto poichè la rabbia verso questo infimo pseudo umanista, che con il tarlo del disfattismo non fa invece altro che generare l’ira di milioni di persone che hanno pianto per la Sua dipartita. Tra l’altro l’articolo dovrebbe essere firmato, ma penso che costui non ne ha il coraggio per una sola ragione: LA VIGLIACCHERIA.
Egidio Lisci
Caro Egidio,
la firma c’è, è che il tuo appiattimento sul pensiero omologato e unificato dai media tradizionali di questo tempo ti impedisce di leggerlo:
Don Paolo Farinella, “La beatificazione di Wojtyla è un’operazione di marketing”, da Micromega del 21 aprile 2011, http://temi.repubblica.it/micromega-online/
L’opera di restaurazione della Chiesa su posizioni reazionarie nasce dall’opposizione di Wojtyla al comunismo sovietico imperante in Polonia nella seconda metà del ‘900, il quale una volta nominato Papa pur di sconfiggere l’imperialismo sovietico non esita a seppellire di fatto le conquiste sociali del Concilio Vaticano II, ma ad appoggiare tutte le frange reazionarie e anticomuniste – Opus Dei e i Legionari di Cristo, ad esempio – nella Chiesa Cattolica e a nasconderne gli orrori, a spegnere quel fuoco che era la Teologia della Liberazione, nata in Sudamerica con le aperture alle esigenze laiche volute proprio dal Concilio e rivolta veramente agli ultimi del mondo.
Quindi che dietro anche alla scelta di celebrare proprio il 1 maggio la beatificazione di Wojtyla ci sia uno strumentale attacco a una festività laica mondiale rivolta a tutti i lavoratori (nata ti ricordo in seguito ai moti operai di Chicago del 1886 che poi culminerà con la conquista delle 8 ore lavorative al dì negli Stati Uniti) è fuori di dubbio.
Pur di affossare ogni spirito di coscienza laica che stupidamente le frange cattoliche continuano ad identificare col socialismo, l’attuale monarca assoluto del Vaticano è disposto ad andare oltre la naturale prudenza del diritto canonico e beatificare il suo predecessore oggi, quando avrebbe potuto scegliere tra altre 50 domeniche.
Umberto Genovese