LIBRE

associazione di idee
  • idee
  • LIBRE friends
  • LIBRE news
  • Recensioni
  • segnalazioni

Privatizzare la Libia, ecco il piano Usa affidato a Jibril

Scritto il 24/8/11 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

A governare la Libia del post-Gheddafi sarà Mahmoud Jibril, il distinto signore nuovamente ricevuto a Parigi da Sarkozy, dopo una tappa in Italia per incontrare Berlusconi. Questo anonimo tecnocrate sessantenne, finora sconosciuto alle cronache, è stato per anni l’uomo-chiave di Washington e Londra all’interno del regime del Colonnello, scrive “PeaceReporter” mentre le forze Nato e i “ribelli” espugnano l’ultimo bunker del “raiss” nella capitale. In qualità di direttore del Nedb, l’Ufficio nazionale per lo sviluppo economico di Tripoli, Jibril lavorava per facilitare la penetrazione economica e politica angloamericana in Libia promuovendo un radicale processo di privatizzazione e liberalizzazione dell’economia nazionale.

«Dopo aver studiato e insegnato per anni “pianificazione strategica e processi decisionali” nell’università statunitense di Pittsburgh – scrive Mahmoud JibrilEnrico Piovesana sul newsmagazine vicino ad Emergency – Jibril ha trascorso la sua vita a predicare il vangelo neoliberista in tutti i paesi arabi, per poi dedicarsi al suo Paese natale alla guida del Nedb», organizzazione governativa creata nel 2007 su impulso di “aziende di consulenza internazionali, prevalentemente americane e britanniche». Dai cablogrammi inviati a Washington dall’ambasciata Usa a Tripoli, continua Piovesana, emerge il lavoro di lobbying che Jibril ha svolto negli ultimi quattro anni nel tentativo di convincere il regime di Tripoli – in particolare il delfino del colonnello, il figlio Saif al-Islam – ad adottare radicali riforme economiche, a potenziare i rapporti economici con Usa e Gran Bretagna congelati da decenni, e a formare una nuova classe dirigente filo-occidentale.

Un lavoro che all’inizio sembrava promettente, ma che alla fine è stato bloccato da Gheddafi in persona, che forse temeva di perdere il controllo sulla Libia se il paese fosse finito, sostanzialmente, nelle mani dell’economia occidentale. Un cablo del novembre 2008, continua “PeaceReporter”, rivela che Jibril avvertiva gli Usa di stare attenti alla «crescente competizione» per le risorse petrolifere libiche da parte di Europa, Russia, Cina e India, osservando che la Libia sarebbe diventata «più preziosa» in ragione delle sue riserve petrolifere ancora non sfruttate. Il capo del Nedb invitò Washington ad approfittare delle future privatizzazioni libiche per investire anche in infrastrutture, sanità e istruzione, e a formare giovani libici nelle università statunitensi. «Non stupisce – conclude Piovesana –che in un successivo cablo di fine 2009, l’ambasciata americana Usa a Tripoli descriva Jibril come “un interlocutore serio che sa cogliere la prospettiva Usa”».

Articoli collegati

  • Gheddafi giustiziato senza processo: tutto come previsto
  • Dalla Libia al Sudan un unico obiettivo: fermare la Cina
  • Chossudovsky: Libia, democrazia Nato firmata Al Qaeda
  • Libia, la verità? Fermare la Cina, inguaiando anche l'Europa
  • Bugie di guerra da Tripoli: non sappiamo quasi niente
  • Perché Israele non festeggia il risveglio democratico arabo?
  • Fortress Europe: profughi del terrore, ora cosa sarà di loro?
  • Usa ed Europa già si sfilano dall'incubo del dopo-Gheddafi
  • Strana guerra senza vincitori, unico sconfitto il Colonnello
  • Nuova era, le bombe della Nato piegano Tripoli
  • Paolo Barnard: il vero potere mondiale ci vuole schiavi
Tag: economia, Francia, Gran Bretagna, guerra, Libia, Muhammar Gheddafi, Nato, Occidente, Peacereporter, petrolio, privatizzazioni, Usa

1 Commento

  1. francesco
    29 agosto 2011 • 15:28

    IN GUALITA DI SICILIANO DICO UN PROVERBIO SICILIANO( ASCIARRIA E SEMPRE PA CUPERTA) TRADOTTO/ LA LITE E SEMPRE X LA COPERTA/CIOE IL PETROLIO ELE POTENZIALI MINERALI DELLA LIBIA, COME TUTTE LE GUERRE CHE CI SONO IN CORSO,X CHE ANNESUNO INTERESSA DELLA DEMOCRAZIA IN LIBIA IN AFGASTN ,E VIA DI SEGUITO.<<<<<<<<<<<<<

Libri

UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Articoli collegati

    Gheddafi giustiziato senza processo: tutto come previsto
    Dalla Libia al Sudan un unico obiettivo: fermare la Cina
    Chossudovsky: Libia, democrazia Nato firmata Al Qaeda
    Libia, la verità? Fermare la Cina, inguaiando anche l'Europa
    Bugie di guerra da Tripoli: non sappiamo quasi niente
    Perché Israele non festeggia il risveglio democratico arabo?
    Fortress Europe: profughi del terrore, ora cosa sarà di loro?
    Usa ed Europa già si sfilano dall'incubo del dopo-Gheddafi
    Strana guerra senza vincitori, unico sconfitto il Colonnello
    Nuova era, le bombe della Nato piegano Tripoli
    Paolo Barnard: il vero potere mondiale ci vuole schiavi
Condividi Libre
Follow @libreidee
Sottoscrivi il feed Libre  Feed via FeedBurner

Pagine

  • Blind Wine
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblicità su Libreidee.org
  • Siberian Criminal Style
  • UNA VALLE IN FONDO AL VENTO

Archivi

Link

  • BLIND WINE
  • Cadavre Exquis
  • Centro Studi Ambientali
  • Hammam Torino
  • Il Cambiamento
  • Libre scrl
  • Movimento per la Decrescita Felice
  • Neuma
  • Nicolai Lilin
  • Penelope va alla guerra
  • Rete del Caffè Sospeso
  • Rialto Sant’Ambrogio
  • Rubamatic
  • Shake edizioni
  • TYC
© 2019 LIBRE • Realizzato con da Libre sc