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La fabbrica del debito, perfetta per ricattare l’umanità

Scritto il 11/7/12 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

In Europa, alla stregua di altre parti del mondo, la lotta di classe oggi si dispiega e concentra intorno al debito. Con una crisi del debito che arriva a toccare gli Stati Uniti e il mondo anglosassone, ovvero i paesi che hanno prodotto, oltre all’ultimo disastro finanziario, soprattutto il neoliberismo. La relazione creditore-debitore, che sarà al centro della nostra argomentazione, intensifica i meccanismi di sfruttamento e di dominio in forma trasversale, senza fare alcuna distinzione tra occupati e disoccupati, consumatori e produttori, attivi e inattivi, pensionati o beneficiari di sussidi. Di fronte al capitale, che si presenta come il Grande Creditore, il Creditore universale, sono tutti “debitori”, colpevoli e responsabili.

Una delle principali poste in gioco del neoliberismo resta quella della proprietà – com’è chiaramente dimostrato dalla “crisi” attuale – poiché la debito e finanzarelazione creditore-debitore esprime un rapporto di forza tra proprietari (di capitale) e non proprietari (di capitale). Attraverso il debito pubblico a indebitarsi è l’intera società, cosa che non impedisce, ma esaspera, “le disuguaglianze”, che sarebbe venuto il momento di chiamare “differenze di classe”. Le illusioni economiche e politiche di questi ultimi quarant’anni cadono l’una dopo l’altra, rendendo le politiche neoliberiste ancora più brutali. La new economy, la società dell’informazione, la società della conoscenza sono tutte solubili nell’economia del debito.

Nelle democrazie che hanno trionfato sul comunismo pochissime persone (qualche funzionario dell’Fmi, dell’Europa e della Banca centrale europea, insieme a qualche politico) decidono per tutti secondo gli interessi di una minoranza. La grandissima maggioranza degli europei viene tre volte deprivata dall’economia del debito: deprivata del già debole potere politico concesso dalla democrazia rappresentativa; deprivata di una quota sempre maggiore della ricchezza che le lotte trascorse avevano strappato all’accumulazione capitalistica; ma soprattutto, deprivata del futuro, ovvero del tempo, come decisione, scelta, come possibile.

La successione delle crisi finanziarie ha fatto violentemente emergere una figura soggettiva che era già presente, ma che oggi ormai investe l’insieme dello spazio pubblico: la figura dell’“uomo indebitato”. Le realizzazioni individuali promesse dal neoliberismo (“tutti azionisti, tutti proprietari, tutti imprenditori”) ci spingono verso la condizione esistenziale di quest’uomo indebitato, responsabile e colpevole del suo stesso destino. Questo saggio vuole proporre una genealogia e un’esplorazione della fabbrica economica e soggettiva dell’uomo indebitato. Dopo la precedente crisi finanziaria, scoppiata insieme alla bolla di internet, il capitalismo ha messo da parte le narrazioni epiche elaborate intorno ai “personaggi Maurizio Lazzaratoconcettuali” dell’imprenditore, dei creativi, del lavoratore indipendente “orgoglioso di essere il padrone di se stesso”, i quali, nel perseguire unicamente i loro privati interessi, lavorano per il bene di tutti.

L’investimento, la mobilitazione soggettiva e il lavoro su di sé, predicati dal management fin dagli anni Ottanta, si sono trasformati in un imperativo ad assumere su di sé i costi e i rischi della catastrofe economica e finanziaria. La popolazione deve farsi carico di tutto ciò che le imprese e lo Stato sociale “esternalizzano” verso la società, dunque anzitutto del debito. Per i padroni, i media, gli uomini politici e gli esperti, le cause della situazione non sono da ricercare nelle politiche monetarie e fiscali che scavano il deficit – operando un massiccio trasferimento di ricchezza verso i più ricchi e le imprese – né nel susseguirsi delle crisi finanziarie che, dopo essere di fatto scomparse durante i “gloriosi trent’anni”, continuano a ripetersi e a estorcere strabilianti somme di denaro alla popolazione, nel tentativo di evitare ciò che viene chiamato “crisi sistemica”.

Per tutti costoro, colpiti da amnesia, le vere cause di queste crisi incessanti risiederebbero nelle eccessive pretese dei governati (in particolare di quelli dell’Europa del Sud), che vogliono vivere come “cicale”, e nella corruzione delle classi dirigenti, che in realtà hanno sempre svolto un ruolo nella divisione internazionale del lavoro e del potere. Il blocco di potere neoliberista non può e non vuole “regolare” gli “eccessi” della finanza, perché il suo programma politico è ancora quello rappresentato dalle scelte e dalle decisioni che ci hanno portato all’ultima crisi finanziaria. Con il ricatto del default del debito sovrano, intende invece portare fino in fondo questo programma, di cui fin dagli anni Settanta fantastica la completa applicazione: ridurre i salari a un livello minimo, tagliare i servizi sociali per mettere il welfare al servizio dei nuovi “assistiti” (le imprese e i ricchi) e privatizzare qualunque cosa.

Per analizzare non solo la finanza, ma anche l’economia del debito, che la ingloba e la supera, nonché la sua politica di assoggettamento, siamo privi di strumenti teorici, di concetti, di enunciati. (…) Le categorie classiche della sequenza rivoluzionaria dei secoli XIX e XX – lavoro, sociale e politica – vengono attraversate dal debito e in larga parte da questo ridefinite. Occorre dunque avventurarsi in territorio nemico e analizzare l’economia del debito e della produzione dell’uomo indebitato, nel tentativo di costruire armi utili a combattere le battaglie che si annunciano. Poiché la crisi, lungi dal chiudersi, rischia di estendersi.

(Maurizio Lazzarato, estratti dell’introduzione al volume “La fabbrica dell’uomo indebitato”, DeriveApprodi, 180 pagine, 12 euro).

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Tag: accumulazione, Bce, capitale, capitalismo, casta, catastrofe, colpa, comunismo, conoscenza, consumatori, corruzione, costi, credito, crisi, debito, deficit, democrazia, denaro, destino, disastro, disinformazione, dominio, economia, Europa, Fabbrica, finanza, fisco, Fmi, futuro, Gran Bretagna, imprese, informazione, interessi, Internet, lavoro, media, mondo, neoliberismo, occupazione, patrimonio, pensioni, politica, potere, privatizzazioni, produttori, proprietà privata, ricatto, ricchezza, ricchi, rischio, rivoluzione, salari, servizi sociali, sfruttamento, società, sovranità, tagli, Usa, welfare

5 Commenti

  1. QUESTA è LA MORALE "Dantes"
    13 luglio 2012 • 20:03

    Alcune frasi sul debito&signoraggio enon solo:

    «Qualunque cosa tu debba fare, falla in fretta» Gesù a Giuda

    “Chi non punisce il male, comanda che si facci” [Leonardo da Vinci]

    -Beati i giovani perché erediteranno il debito pubblico.
    Herbert Hoover, Discorso alla Conferenza Repubblicana del Nebraska, 1936

    -l debito è bello quand’è pagato.
    Aeksandr Puškin

    -Ci sono soltanto due mezzi per pagare i debiti: sforzandosi di aumentare il reddito, sforzandosi di diminuire le spese.
    Thomas Carlyle, Presente e passato, 1843

    -Prestate ai poveri e domandate prestito ai ricchi, e voi sarete subito abbandonati dagli uni e dagli altri.
    Sa’di , Il roseto, 1184 – 1291 D.c.

    -Si viene da tutti dimenticato, da parenti, amici, dall’innamorata, finalmente anche dai propri nemici, ma non dai creditori. Perciò cerca di far più debiti che ti sia possibile per continuare a vivere nella memoria degli altri.
    Moritz Gottlieb Saphir

    -Tutti i debiti sono assurdi. Rappresentano l’invidioso passato che tenta di stringere alla gola, con le sue dita fredde e morte, il presente che vive.
    Rex Stout, Sei per uno, 1936

    -Badiamo a essere felici e a vivere secondo le nostre possibilità, anche se per farlo dobbiamo prendere dei soldi a prestito.
    Artemus Ward, Scienza e storia naturale, XIX sec.

    -ebiti d’onore è una parola dove l’onore è terribilmente male impiegata.
    Karl Julius Weber, Demokritos, 1832/36 (postumo)

    La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere
    [Amschel Mayer Rothschild, 1773]

    Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi
    [Rothschild, alla Ditta Ikleheimer, Morton e Vandergould di New York, 26 giugno 1863

    Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione, e mi infischierò di chi ne fa le leggi.
    [Mayer Anselm Rothschild]

    «La transizione politica spagnola avrebbe confermato l’importanza di disporre di alcuni strumenti molto precisi e potenti capaci di dotare gli ideali di trasformazione sociale di qualcosa di più che non manifestazioni o libere elezioni. Il disinganno dalla politica è il prezzo che stiamo pagando per non avere appreso dalla maggior parte delle rivoluzioni sociali che quelli che hanno davvero il potere permettono “che cambi tutto perchè non cambi niente”».
    [Agustí Chalaux i de Subirà]

    Se vogliamo che le cose cambino, occorre occupare le banche e far saltare la televisione. Non c’è altra possibile soluzione rivoluzionaria
    [Luciano Bianciardi - scrittore, filosofo e teorico anarchico]

    “Nelle economie rinascimentali chiunque disponga di oro può presentarsi alla zecca, gestita dallo Stato, e trasformare il metallo prezioso in monete. Una parte dell’oro viene versato allo Stato come tassa a fronte del servizio reso dalla zecca: è il cosiddetto signoraggio.”

    “Un governo può sopravvivere con il signoraggio quando non può sopravvivere con nessun altro mezzo”.
    [Maynard Keynes]

    Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi…
    [Karl Marx, Il Capitale, 1885]

    “Le nostre vite finiscono quando tacciamo di fronte alle cose davvero importanti”
    [Martin Luther Kink]

    “Il debito pubblico è abbastanza grande da badare a se stesso.”
    [Ronald Reagan]

    “Chiunque controlli l’ammontare del denaro circolante in un paese e’ il padrone assoluto della sua industria e del suo commercio. E quando capisci che l’intero sistema e’ facilmente controllato, in un modo o nell’altro, da una ristrettissima elite, non avrai bisogno che qualcuno ti spieghi come nascono i periodi di inflazione e deflazione”.
    [James Garfield, 20mo Presidente Usa]

    «Voi siete un covo di vipere. Ho intenzione di distruggervi e, per il Padreterno vi distruggerò. Se solo la gente sapesse la stoltaggine del nostro sistema monetario e bancario ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina»
    [Andrew Jackson, 1836

    Dare alle banche la possibilità di creare la moneta è come darsi in schiavitù e pagarsela pure
    [Sir Josiah Stamp, vecchio governatore della banca d'Inghilterra]

    Dire che uno stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri
    [Ezra Pound]

    “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana”. [Giovanni Falcone]

    “Bisogna capire che tutta la moda letteraria e tutto il sistema giornalistico controllato dall’usurocrazia mondiale è indirizzato a mantenere l’ignoranza pubblica del sistema usurocratico e dei suoi meccanismi.”
    [Ezra Pound, 1933]

    “Beati sono i ricchi perché hanno il mondo in mano
    Beati i potenti e i re e beato chi è sovrano
    Beati i bulli di quartiere perché non sanno ciò che fanno
    Ed i parlamentari ladri che sicuramente lo sanno”
    [Rino Gaetano]

    “I nostri nemici su questo pianeta, sono meno di dodici persone. Sono i membri della Banca d’Inghilterra e di altri più alti circuiti finanziari. Essi posseggono le catene di giornali ed essi sono, come se non bastasse, in tutte le istituzioni che si occupano di salute mentale che sono sorte nel mondo. (…) E questi, apparentemente, hanno deciso in un momento lontano del passato, una particolare strategia. Avendo il controllo della riserva aurifera del pianeta, sono entrati in un programma per portare ogni governo alla bancarotta e sotto al loro dominio, cosicché nessun governo sarebbe stato capace di iniziative politiche senza il loro appoggio”
    [Ron Lafayette Hubbard, ex ufficiale dei servizi segreti della Marina USA, fondatore di Scientology - settembre 1967]

    “Io mi rifiuto di pagare le tasse il cui impiego ritengo destinato a scopi ingiusti e immorali.”
    [Henry David Thoreau]

    “Ma sapete cosa gliene importa a Padoa Schioppa di fare il ministro? Quello è un banchiere!” [Marco Travaglio, 20/11/2007

    "Quando senti di UFO che rapiscono i terrestri.. non crederci. Gli alieni non vengono a rapirci DAL nostro pianeta, ma da ogni angolo dell'Universo vengono a depositarci, qui SULLA Terra." [sandro pascucci, 2006]

    «Sostenere che la Banca intasca solo gli interessi della moneta creata dal nulla senza indebitare lo Stato dell’intero Capitale è
    come sostenere che si puo’ mangiare solo il magro del maiale senza essere responsabili della sua morte..» [sandropascucci, 2009]

    Molti di Questi Frasi-aforismi sono stati scritti già dalla notte dei tempi…quindi non preocupatevi il debito era già molto radicato e riconosciuto come il male dell’ individuo…pultroppo noi ci siamo ricascati e pultroppo abbiamo eredidato un debito non nostro che ci rendera schiavi per il prossimo decennio e forse più.

    Tu sei uno schiavo Neo! Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente!”
    [Morpheus - in "The Matrix"]

    “Un’intera generazione che pompa benzina, che serve ai tavoli, o schiavi con i colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti; fare lavori che odiamo comprare cose che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo uno scopo né un posto. Non abbiamo la Grande Guerra, né la Grande Depressione. La nostra Grande Guerra è quella spirituale, la nostra Grande Depressione è la nostra VITA. Siamo cresciuti con la televisione, che ci ha convinti che saremmo diventati miliardari, divi del cinema, rock stars. MA NON E’ COSI’!!! e lentamente lo stiamo imparando, e ne abbiamo veramente le palle piene!!! ”
    [Brad Pitt aka Tyler Durden - Fight Club]

    ___________________________________________________________

    Molti di Questi Frasi-aforismi sono stati scritti già dalla notte dei tempi…quindi non preocupatevi il debito& signoraggio era già radicato e riconosciuto come il male dell’ mondo…pultroppo noi ci siamo ricascati e pultroppo abbiamo eredidato un debito non nostro che ci rendera schiavi per il prossimo decennio e forse più.
    Con questi testi si capisce benissimo dove stiamo finendo e non non servano altri commenti…adesso aspetta a voi divulgare il male che attanaglia l’umanità. e Ricordatevi «Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito..»

  2. QUESTA è LA MORALE "Dantes"
    15 luglio 2012 • 18:09

    si , ma vati a cercare come il debito sia una barzeccola per paese con propria sovranità…in un paese con una propria zecca le tasse dei cittadini non pagano il debito…e non mettere di mezzo il bunga bunga ,nel’ resto del’ mondo non esiste ,e stanno facendo la nostra stessa fine…

    «Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito..»

  3. Daniele, Napoli
    18 luglio 2012 • 08:36

    posso essere d’accordo che con il debito pubblico le diseguaglianze aumentano. Se non altro perché, ad es., tolgono le tredicesime agli statali (Spagna), gli unici a pagare sicuramente le tasse sono gli impiegati ed i pensionati (a meno che non facciano lavori extra, tipo lezioni private i professori), diminuisce l’assistenza pubblica a portatori di handicap e quella sanitaria più in generale. E l’elenco potrebbe continuare. Tutte cose che per chi guadagna Euro 1500 al mese sono importanti, per chi Euro 1500 li guadagna in una settimana fanno ridere.
    E se aggiungiamo che, almeno in Italia, vi è un tasso alto di evasione / elusione fiscale e mi sembra che siamo anche ai primi posti per corruzione nella pubblica amministrazione c’è da capire che non siamo proprio messi bene.
    Per fortuna il libro di Lazzarato parla a livello mondiale. Nel riassunto che ne fate non dite quale sarebbe la soluzione; ovviamente, perché altrimenti il libro nessuno lo comprerebbe. Mi pare si auspichi genericamente una comunità di persone virtuose che riescano ad ottenere dai propri politici delle leggi migliori. Speriamo. Comunismo deriva da comunità, non è semplicemente una filosofia, un’ideologia politica. Lo stesso discorso per alcune religioni dove si parla di amore per il prossimo, ma solo se è come dicono loro. In questa situazione più che togliere le disuguaglianze sarebbe già molto raggiungere un equilibrio.

  4. trilussa
    14 luglio 2012 • 05:56

    caro Dantes della morale dalla notte dei tempi gli uomini potenti che hanno affollato la terra avevano come scopo principale quello di sottomettere gli umili schiavizzandoli ai loro voleri, mi sembra invece che ai giorni nostri sia stata fatta una sorta di confusione prendendo come dato di fatto la parola schiavismo che altro non è che l’obbligo di contibuire nel buon andamento con il benessere di tutti,il liberismo degli ultimi trascorsi anni hanno fatto dimenticare alla gente il dovere dell’impegno del danaro, (tasse) per avvalersi del diritto a seconda del fabbisogno generale pubblico con il bunga bunga al potere ,la trasformazione del lavoro dalla terra a lavoro dipendente nelle fabbriche ,i beni prodotti dal dopoguerra sino a questo periodo di crisi ovvio, è dato dalla saturazione dei beni stipati e invenduti nei magazzini di produzione.Come vedi nessuna schiavizzazione, ma solo il dovere da parte di tutti noi di fornire liquidità al debito dei 18 anni del burlesco incapace bunga bunga aldilà di quel che si voglia pensare, ma volendo essere obiettivi per avere i diritti bisogna rispettare i doveri.La maggioranza degli italiani purtroppo non ha mai voluto governi che facessero le regole e che tali regole venissero rispettate quindi…. Un saluto

  5. trilussa
    16 luglio 2012 • 06:26

    guarda che, non c’è peggior cieco di colui che non vuol vedere.L’Italia è stata rovinata proprio da anni di governi incapaci , con il colpo di grazia del liberal liberista bunga bunga e contorni.

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