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Curzio Maltese: il Nulla al governo, decide tutto Draghi

Scritto il 17/10/13 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

«L’Italia è un’espressione geografica», senza valore politico. La celebre frase di Metternich si potrebbe oggi usare per l’Europa, non fosse che l’Europa non è nemmeno un’espressione geografica e non ha neppure una lingua o una cultura comuni. Da un punto di vista geografico siamo solo l’Ovest dell’Asia; da quello politico, l’Est degli Stati Uniti. Il resto è soltanto una parziale unità monetaria e doganale. La larga vittoria di Merkel e l’affermarsi un po’ ovunque di grandi coalizioni eterodirette dalle banche centrali riconfermano il modello di questa unione debole, di questa fusione fredda. Le alternative a questo modello disastroso di Europa, lontano ormai anni luce dai sogni dei fondatori, è rappresentata da movimenti populisti poco credibili. Quindi si andrà avanti sulla strada sbagliata, verso il nulla. Eppure è questo nulla che da due anni governa l’Italia, attraverso governi commissariati dalle banche centrali. E continuerà a governarci chissà per quanto, perfino a dispetto di eventuali elezioni.
Una volta festeggiata la fine del berlusconismo con la ridicola sconfitta al Senato sulla sfiducia, bisogna prendere atto che il governo Letta, sopravvissuto al bluff del Cavaliere, è soltanto la continuazione del governo Monti, con gli stessi risultati depressivi sull’economia. L’unica vera differenza, ma importante, è che questo è un governo politico e sta ponendo le basi per durare a lungo. Monti aveva sognato un grande centro, clamorosamente bocciato dagli elettori. Ma siccome gli elettori e le elezioni ormai contano poco, il grande centro si è formato lo stesso e oggi governa. A dispetto del voto, il Pd si sta trasformando in un partito neocentrista e progetta di governare, insieme a Monti e a un pezzo neocentrista dell’ex corte berlusconiana, per molti anni.
Un (vero) governo di sinistra oggi dovrebbe scontrarsi con la politica imposta dalla Banca europea e da Berlino, e la sinistra italiana non ha né il coraggio né la volontà di farlo. A questo punto si tratta soltanto di prendere ordini da Draghi, e dunque che senso ha preoccuparsi di alleanze, programmi, leader? Meglio noi degli altri, è il ragionamento. Andrebbe tutto bene, se non che la politica delle banche centrali sta distruggendo l’industria italiana. Per l’Europa naturalmente non è un problema se le imprese italiane falliscono o si trasferiscono altrove. Affari degli italiani, che per vent’anni hanno inseguito un pagliaccio. Ma per noi, e ancora di più per i nostri figli, il problema è colossale. La ricetta di Draghi non ha funzionato con Monti e non sta funzionando con Letta. Ma l’alternativa dov’è? Il nuovo Pd di Renzi, il vaffa di Grillo? Lo status quo va benissimo anche a loro.

«L’Italia è un’espressione geografica», senza valore politico. La celebre frase di Metternich si potrebbe oggi usare per l’Europa, non fosse che l’Europa non è nemmeno un’espressione geografica e non ha neppure una lingua o una cultura comuni. Da un punto di vista geografico siamo solo l’Ovest dell’Asia; da quello politico, l’Est degli Stati Uniti. Il resto è soltanto una parziale unità monetaria e doganale. La larga vittoria di Merkel e l’affermarsi un po’ ovunque di grandi coalizioni eterodirette dalle banche centrali riconfermano il modello di questa unione debole, di questa fusione fredda. Le alternative a questo modello disastroso di Europa, lontano ormai anni luce dai sogni dei fondatori, è rappresentata da movimenti populisti poco credibili. Quindi si andrà avanti sulla strada sbagliata, verso il nulla. Eppure è questo nulla che da due anni governa l’Italia, attraverso governi commissariati dalle banche centrali. E continuerà a governarci chissà per quanto, perfino a dispetto di eventuali elezioni.

Una volta festeggiata la fine del berlusconismo con la ridicola sconfitta al Senato sulla sfiducia, bisogna prendere atto che il governo Letta, DV1448859sopravvissuto al bluff del Cavaliere, è soltanto la continuazione del governo Monti, con gli stessi risultati depressivi sull’economia. L’unica vera differenza, ma importante, è che questo è un governo politico e sta ponendo le basi per durare a lungo. Monti aveva sognato un grande centro, clamorosamente bocciato dagli elettori. Ma siccome gli elettori e le elezioni ormai contano poco, il grande centro si è formato lo stesso e oggi governa. A dispetto del voto, il Pd si sta trasformando in un partito neocentrista e progetta di governare, insieme a Monti e a un pezzo neocentrista dell’ex corte berlusconiana, per molti anni.

Un (vero) governo di sinistra oggi dovrebbe scontrarsi con la politica imposta dalla Banca europea e da Berlino, e la sinistra italiana non ha né il coraggio né la volontà di farlo. A questo punto si tratta soltanto di prendere ordini da Draghi, e dunque che senso ha preoccuparsi di alleanze, programmi, leader? Meglio noi degli altri, è il ragionamento. Andrebbe tutto bene, se non che la politica delle banche centrali sta distruggendo l’industria italiana. Per l’Europa naturalmente non è un problema se le imprese italiane falliscono o si trasferiscono altrove. Affari degli italiani, che per vent’anni hanno inseguito un pagliaccio. Ma per noi, e ancora di più per i nostri figli, il problema è colossale. La ricetta di Draghi non ha funzionato con Monti e non sta funzionando con Letta. Ma l’alternativa dov’è? Il nuovo Pd di Renzi, il vaffa di Grillo? Lo status quo va benissimo anche a loro.

(Curzio Maltese, “Un’Europa senza politica, dominata dalle banche e assediata dal populismo”, da “Il Venerdì di Repubblica” dell’11 ottobre 2013).

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2 Commenti

  1. barbara
    17 ottobre 2013 • 11:52

    ” bisogna prendere atto che il governo Letta, sopravvissuto al bluff del Cavaliere, è soltanto la continuazione del governo Monti, con gli stessi risultati depressivi sull’economia” doveva scomparire il cavaliere per accorgersene?

    Curzio Maltese e l’inno alla tecnocrazia
    L’ITALIA LABORATORIO DELLA TECNOCRAZIA CHE GUIDERA’ L’EUROPA
    mettete il titolo nella ricerca google perché qui non si possono mettere links

    s’è capito, ora quello che lo preoccupa sono gli euroscettici

    “Un (vero) governo di sinistra oggi dovrebbe scontrarsi con la politica imposta dalla Banca europea e da Berlino, e la sinistra italiana non ha né il coraggio né la volontà di farlo.”

    e perché dovrebbe? Sostiene che morire per Maachstricht si deve ed ha firmato tutti i trattati del più europa che serve per combattere l’euroscetticismo ora questo inneggiatore alla tecnocrazia ci vuol far credere che “tiene al popolo” ???????

    consiglio anche di leggere SCALFARI E CACCIARI: LA DEMOCRAZIA FUNZIONA SOLO QUANDO E’ OLIGARCHICA di Piero Valerio su Tempesta Perfetta

  2. Cesarito
    17 ottobre 2013 • 21:00

    LA GERMANIA PRENDE SOLO E NON DA’ MAI..!

    La Merkel, che piace tanto ai tedeschi perché persegue una politica egemone e non democratica in Europa, quando ci vuole imporre l’austerity tramite la Troika con il chiaro intento di distruggerci industrialmente e non solo, SI DIMENTICA di tutti i regali che ha ricevuto a partire dai danni di guerra della Prima Guerra Mondiale – che la stavano mettendo in ginocchio – “auto-condonati” da Hitler, poi quelli della Seconda Guerra Mondiale, gravissimi da tutti i punti di vista, sia UMANI che economici, quelli pure parzialmente condonati dagli USA per creare strategicamente un argine all’URSS durante la guerra fredda.
    Non è finita: la Germania ha avuto bei regali da noi europei al tempo dell’unificazione con Berlino (anni ‘80), poi qualche regaluccio se l’è fatto da sola truccando i conti su deficit/PIL (che sarebbe al 97% secondo Bagnai, quindi in piena multa da Fiscal Compact) e aggirando i divieti di acquisto statale dei Bund, cosa che come al solito – con una bella faccia tosta – fermamente impedisce agli altri, come se ci facesse un piacere a stare nell’eurozona. Quando invece la loro bilancia commerciale si è sistemata – e la nostra rovinata – grazie all’euro..!
    E ci dobbiamo pure sorbire la predica.
    Ma i nostri politici che fanno?
    Non sanno fare altro che andare a prendere ordini a Washington, Berlino e Francoforte..
    E soprattutto, visto quanto sono proni al volere e agli interessi altrui, con chi stanno?

    P.S.: bentornato Curzio! ..dov’eri quando qualcuno straparlava in tuo nome, in questi anni bui?

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