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Chiudete la Bocconi e mandateli a lavorare nei campi

Scritto il 09/11/13 • nella Categoria: idee Condividi Tweet

Fuori dall’euro. E’ talmente semplice, banale, immediato che occorrono centinaia di grafici per cercare di dimostrare il contrario. Le economie di paesi legati ad altre valute (tutte “fiat” quindi virtuali e inesistenti di fatto) sono floride (e non parlo solo dei cosiddetti Brics) perché non seguono il dollaro, la Fed e la sua cupola. Non cito economisti di prestigio, perché non credo nell’economia come scienza. L’economia è uno strumento di inganno e truffa. Period. Ma ce ne sono eccome. E l’andamento schizofrenico del prezzo dell’oro la dice lunga su come a breve si tornerà al cambio contro oro e ai tentativi di non farlo capire. L’Italia ha la quarta riserva aurea del mondo. In tale scenario avrebbe la quarta più solida moneta del mondo.
Certamente, dopo che collaborazionisti come Andreatta, Ciampi, Prodi, Berlusconi, D’Alema, Monti, Letta e i dipendenti del Potere-che-è (si legga comitato dei Trecento e la sua emanazione Bilderberg), ottemperando al piano della P2 (il quale a sua volta somiglia tanto ai famigerati Protocolli di Sion, falsi o veri che siano, ma sempre del 1921) hanno smantellato pezzo per pezzo ogni capacità produttiva locale con la scusa della globalità, dell’Europa, del “mercato”. Ecco. Mercato. Una parola in bocca ad ognuno di noi, una panacea per spiegare qualsiasi losco meccanismo abilmente pilotato dalle cento corporation che governano il mondo. Unito a qualche informazioncina che la Nsa forniva al “mercato” stesso (o a una parte di esso) e a qualche appalto confezionato ad hoc provocando guerre e malumori locali, tutto ciò è il “mercato”. Ovvero quel che si crede essere un luogo di libertà dove prevalgono le eccellenze e invece è solo un’arena dove si portano in pasto ai leoni (i soliti da secoli) le vittime sacrificali che non appartengono agli interessi dell’élite.
E stiamo ancora pubblicando grafici? Mi ricordano le “grida manzoniane”, le leggi complesse e articolate che servono per metterlo in tasca alla logica comune (la fotografia dell’Italia attuale).  Non importa cosa dicono i grafici. Ciò che importa è la nostra coscienza e la capacità di riacquisire un criterio di giudizio personale che vada in culo ai tecnici ed ai cosiddetti “professori”, a stipendio delle multinazionali e delle mafie economiche. Chiudete la Bocconi. Mandateli a lavorare nei campi e così avranno un quadro efficace dell’andamento dell’economia: dal produttore al consumatore. Io c’ero con la lira e ci sono con l’euro. Rispetto ai tempi del terrorismo e del rischio atomico, dei blocchi contrapposti, oggi abbiamo una risorsa in più che è l’economia asiatica. E nonostante questo, che allora non c’era, viviamo come servi impoveriti e senza alcuna speranza reale e futuribile di miglioramento. Se non basta questo a capire che l’euro è una truffa del regime massonico mondiale cosa altro ci vuole? Una mazza da baseball nei denti?
(Danilo Verticelli, “Commento all’articolo del Telegraph: La velata minaccia di Mediobanca su un’uscita italiana dall’euro”, dal blog “Voci dall’estero” del 20 ottobre 2013).

Fuori dall’euro. E’ talmente semplice, banale, immediato che occorrono centinaia di grafici per cercare di dimostrare il contrario. Le economie di paesi legati ad altre valute (tutte “fiat” quindi virtuali e inesistenti di fatto) sono floride (e non parlo solo dei cosiddetti Brics) perché non seguono il dollaro, la Fed e la sua cupola. Non cito economisti di prestigio, perché non credo nell’economia come scienza. L’economia è uno strumento di inganno e truffa. Period. Ma ce ne sono eccome. E l’andamento schizofrenico del prezzo dell’oro la dice lunga su come a breve si tornerà al cambio contro oro e ai tentativi di non farlo capire. L’Italia ha la quarta riserva aurea del mondo. In tale scenario avrebbe la quarta più solida moneta del mondo.

Certamente, dopo che collaborazionisti come Andreatta, Ciampi, Prodi, Berlusconi, D’Alema, Monti, Letta e i dipendenti del Potere-che-è (si legga L'università Bocconi di Milanocomitato dei Trecento e la sua emanazione Bilderberg), ottemperando al piano della P2 (il quale a sua volta somiglia tanto ai famigerati Protocolli di Sion, falsi o veri che siano, ma sempre del 1921) hanno smantellato pezzo per pezzo ogni capacità produttiva locale con la scusa della globalità, dell’Europa, del “mercato”. Ecco. Mercato. Una parola in bocca ad ognuno di noi, una panacea per spiegare qualsiasi losco meccanismo abilmente pilotato dalle cento corporation che governano il mondo. Unito a qualche informazioncina che la Nsa forniva al “mercato” stesso (o a una parte di esso) e a qualche appalto confezionato ad hoc provocando guerre e malumori locali, tutto ciò è il “mercato”. Ovvero quel che si crede essere un luogo di libertà dove prevalgono le eccellenze e invece è solo un’arena dove si portano in pasto ai leoni (i soliti da secoli) le vittime sacrificali che non appartengono agli interessi dell’élite.

E stiamo ancora pubblicando grafici? Mi ricordano le “grida manzoniane”, le leggi complesse e articolate che servono per metterlo in tasca alla logica comune (la fotografia dell’Italia attuale).  Non importa cosa dicono i grafici. Ciò che importa è la nostra coscienza e la capacità di riacquisire un criterio di giudizio personale che vada in culo ai tecnici ed ai cosiddetti “professori”, a stipendio delle multinazionali e delle mafie economiche. Chiudete la Bocconi. Mandateli a lavorare nei campi e così avranno un quadro efficace dell’andamento dell’economia: dal produttore al consumatore. Io c’ero con la lira e ci sono con l’euro. Rispetto ai tempi del terrorismo e del rischio atomico, dei blocchi contrapposti, oggi abbiamo una risorsa in più che è l’economia asiatica. E nonostante questo, che allora non c’era, viviamo come servi impoveriti e senza alcuna speranza reale e futuribile di miglioramento. Se non basta questo a capire che l’euro è una truffa del regime massonico mondiale cosa altro ci vuole? Una mazza da baseball nei denti?

(Danilo Verticelli, “Commento all’articolo del Telegraph: La velata minaccia di Mediobanca su un’uscita italiana dall’euro”, dal blog “Voci dall’estero” del 20 ottobre 2013).

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3 Commenti

  1. Morganion
    9 novembre 2013 • 09:05

    Ottimo intervento lo sottoscrivo in toto! Mi fai iniziare bene la giornata. Purtroppo quella mazza da baseball l’abbiano già fra i denti… E troppo pochi vogliono credere di essersela davvero beccata. I pochi coscienti sono inebetiti e non ci vogliono credere.. La truffa è ancora più grande di ciò che sembra. C’è dietro un aspetto Tecno/Militare molto rilevante che comincia a trasparire sempre più. Nelle parole del nostro presidente sulle spese militari per esempio… Nel dietrofront sul MUOS in Sicilia

    Grazie di aver scritto queste parole così efficaci. Uscire dall’Euro assieme a Greci Spagnoli Portoghesi Irlandesi. Ma anche da soli…Solo così si può sperare di ridiscutere davvero l’Europa… Ma il passo di rottura va fatto.

  2. francesco miglino
    20 dicembre 2013 • 14:57

    La base onesta e generosa della sinistra dovrebbe informarsi sulle qualita’ richieste dalla finanza nord americana per essere eletto suo referente in europa.

    Uno dei primi test a cui si viene sottoposti e’ la prova di essere capaci di tradire senza scrupoli gli interessi del proprio paese, per favorire i vantaggi di bilderberg, aspen, trilaterale.

    Un secondo test sta nell’ applicare in modo spregiudicato il protocollo tipico della finanza predatoria: occorre dimostrare di saper convincere con parole saudenti le vittime, mentre palesemente la loro situazione di impoverimento si aggrava.

    Il primo governo bilderberg era maldestro ed infantile, perche’, proprio mentre il debito pubblico si aggravava sotto gli occhi di tutti, si vantava sui media servili e compiacenti di essere il salvatore dell’ italia.

    Il secondo governo bilderberg e’ piu’ insistente, ipocrita ed ottuso.

    Vuole dimostrare che la situazione economica migliora, mentre migliaia di piccoli e medi imprenditori, portati con provvedimenti mirati al fallimento, continuano a vedere sequestrati i loro averi per tasse incalzanti e talmente esose da essere impagabili.
    nel contempo milioni di lavoratori, privati di reddito e di futuro, gridano la propria disperazione nelle piazze.

    Cio’ nonostante il governo bilderberg continua a ripetere che sta attuando provvedimenti salvifici, che sta correggendo storture strutturali ed avviando il paese verso un lento ma sicuro risanamento.

    Chi potrebbe credergli?

    Quand’anche volesse davvero attuare i suoi proponimenti, ogni promessa e’ vuota di fronte alla indisponibilita’ di moneta, che si puo’ ottenere solo e soltanto attivando le rotative della nostra zecca, dopo aver recuperato la sovranita’ monetaria.
    l’unica via da perseguire, per la sovranita’ nazionale e popolare e monetaria !

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