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Il Grillo no-euro pensa ai giovani: non emigrate, cospirate

Scritto il 04/12/13 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Non c’è ancora una ricetta precisa – sull’euro “solo” un referendum – ma il nemico è finalmente messo a fuoco: la vera casta, quella di Bruxelles, che emana i peggiori diktat (Fiscal Compact e pareggio di bilancio) per volontà della Commissione Europea, cioè di un governo-fantasma e onnipotente, che nessuno ha mai eletto. E’ la svolta genovese di Grillo, quella del terzo V-Day: la colpa principale della nomenklatura italiana non è più la sua endemica corruzione, ma l’accondiscendenza criminosa verso il potere “nemico” che ha usurpato l’orizzonte europeo per trasformare l’Unione in una sorta di dittatura, ben decisa a rovinare un paese come l’Italia. Balza agli occhi il dato generazionale della piazza grillina, osserva Anna Lami: il popolo di Grillo ha un’età media di trent’anni, è fatto di giovani coppie, studenti, famiglie con bambini. «A differenza delle primarie del Pd, delle convention berlusconiane e della gran parte dei ritrovi di quello che resta della sinistra anticapitalista, i pensionati nella piazza pentastellata sono una sparuta minoranza».
«Chi negli anni a venire porterà sulle spalle il peso dei disastri che questo sistema sta producendo – aggiunge Anna Lami nel suo reportage su “Megachip” – attualmente guarda ai 5 Stelle con speranza». E il V-Day di Genova segna un salto significativo nel profilo politico del movimento grillino: si riducono i meri attacchi alla casta politica e crescono quelli all’Europa dell’austerità e dell’euro. «Si tenta anche di delineare i primi tratti che dovrebbero caratterizzare in positivo la società del futuro (citati gli esempi di Correa, Morales e Maduro), in maniera a tratti confusa, ma indice di un significativo progresso che, probabilmente, Grillo e Casaleggio intendono innestare nella coscienza del “loro” popolo». Parole dirette, emergenze stringenti: povertà («ci sono 8 milioni di poveri, non possiamo continuare a far finta che non esistano»), precarietà occupazionale («c’è troppa gente costretta ad accettare qualsiasi ricatto per sopravvivere»), allargamento del divario tra ricchi e poveri. Napolitano? Merita l’impeachment: «Rimarrai solo», tuona Grillo, rivolto all’uomo del Colle. «La tradirai da solo, l’Italia».
“Oltre”, la parola chiave del meeting, è soprattutto «andare oltre il concetto di quest’Europa, a cui non credono più neanche i bambini». In sette punti, ecco delineata la politica estera europea del “populista arrabbiato”. Innanzitutto un referendum sull’euro: «Siamo stati truffati quando siamo entrati, e ora ci troviamo a competere in un mercato schizofrenico». Deve pur esserci un piano-B, perché di questo passo c’è solo il collasso dell’Italia. Gli eurobond, per imporre alla Bce di sostenere i debiti sovrani? «Non li accetteranno mai, ma li chiederemo lo stesso». Come? Stringendo un’alleanza coi paesi mediterranei: «Non dobbiamo parlare con la Merkel, ma con i paesi simili a noi, con problemi simili ai nostri». Cioè Francia, Spagna, Grecia, Portogallo. «Gli economisti mi criticheranno? Sono loro la rovina di questo paese, in cinquant’anni non ne hanno azzeccata una». Il resto sono conseguenze, ben esplicitate. Come il no al pareggio di bilancio: «Vedremo noi se e come sforare, e non per diritto costituzionale. Abbiamo perso la sovranità monetaria, quella economica, quella dei nostri figli». Idem per il Fiscal Compact, da abolire: «Non possiamo accettare un contratto per il quale dovremo tagliare 50 miliardi l’anno per vent’anni». Ai giovani, protagonisti della piazza, un’esortazione forte: «Non dovete emigrare, dovete cospirare!».

Non c’è ancora una ricetta precisa – sull’euro “solo” un referendum – ma il nemico è finalmente messo a fuoco: la vera casta, quella di Bruxelles, che emana i peggiori diktat (Fiscal Compact e pareggio di bilancio) per volontà della Commissione Europea, cioè di un governo-fantasma e onnipotente, che nessuno ha mai eletto. E’ la svolta genovese di Grillo, quella del terzo V-Day: la colpa principale della nomenklatura italiana non è più la sua endemica corruzione, ma l’accondiscendenza criminosa verso il potere “nemico” che ha usurpato l’orizzonte europeo per trasformare l’Unione in una sorta di dittatura, ben decisa a rovinare un paese come l’Italia. Balza agli occhi il dato generazionale della piazza grillina, osserva Anna Lami: il popolo di Grillo ha un’età media di trent’anni, è fatto di giovani coppie, studenti, famiglie con bambini. «A differenza delle primarie del Pd, delle convention berlusconiane e della gran parte dei ritrovi di quello che resta della sinistra anticapitalista, i pensionati nella piazza pentastellata sono una sparuta minoranza».

«Chi negli anni a venire porterà sulle spalle il peso dei disastri che questo sistema sta producendo – aggiunge Anna Lami nel suo reportage su Tanti i giovani al V-Day di Genova“Megachip” – attualmente guarda ai 5 Stelle con speranza». E il V-Day di Genova segna un salto significativo nel profilo politico del movimento grillino: si riducono i meri attacchi alla casta politica e crescono quelli all’Europa dell’austerità e dell’euro. «Si tenta anche di delineare i primi tratti che dovrebbero caratterizzare in positivo la società del futuro (citati gli esempi di Correa, Morales e Maduro), in maniera a tratti confusa, ma indice di un significativo progresso che, probabilmente, Grillo e Casaleggio intendono innestare nella coscienza del “loro” popolo». Parole dirette, emergenze stringenti: povertà («ci sono 8 milioni di poveri, non possiamo continuare a far finta che non esistano»), precarietà occupazionale («c’è troppa gente costretta ad accettare qualsiasi ricatto per sopravvivere»), allargamento del divario tra ricchi e poveri. Napolitano? Merita l’impeachment: «Rimarrai solo», tuona Grillo, rivolto all’uomo del Colle. «La tradirai da solo, l’Italia».

“Oltre”, la parola chiave del meeting, è soprattutto «andare oltre il concetto di quest’Europa, a cui non credono più neanche i bambini». In sette punti, ecco delineata la politica estera europea del “populista arrabbiato”. Innanzitutto un referendum sull’euro: «Siamo stati truffati quando siamo entrati, e ora ci troviamo a competere in un mercato schizofrenico». Deve pur esserci un piano-B, perché di questo passo c’è solo il collasso dell’Italia. Gli eurobond, per imporre alla Bce di sostenere i debiti sovrani? «Non li accetteranno mai, ma li chiederemo lo stesso». Come? Stringendo un’alleanza coi paesi mediterranei: «Non dobbiamo parlare con la Merkel, ma con i paesi simili a noi, con problemi simili ai nostri». Cioè Francia, Spagna, Grecia, Portogallo. «Gli economisti mi criticheranno? Sono loro la rovina di questo paese, in cinquant’anni non ne hanno azzeccata una». Il resto sono conseguenze, ben esplicitate. Come il no al pareggio di bilancio: «Vedremo noi se e come sforare, e non per diritto costituzionale. Abbiamo perso la sovranità monetaria, quella economica, quella dei nostri figli». Idem per il Fiscal Compact, da abolire: «Non possiamo accettare un contratto per il quale dovremo tagliare 50 miliardi l’anno per vent’anni». Ai giovani, protagonisti della piazza, un’esortazione forte: «Non dovete emigrare, dovete cospirare!».

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Tag: Angela Merkel, anziani, bambini, banche, Bce, Beppe Grillo, Berlusconi, Bolivia, Bruxelles, capitalismo, casta, colpa, Commissione Europea, corruzione, coscienza, cospirazione, Costituzione, crisi, debito pubblico, deficit, democrazia, diktat, diritti, disastro, disoccupazione, dittatura, economia, Ecuador, elezioni, élite, emigrazione, euro, Europa, Evo Morales, famiglie, figli, finanza, Fmi, Francia, futuro, Genova, Germania, Giorgio Napolitano, giovani, Grecia, lavoro, Mediterraneo, Megachip, mercato, movimento 5 stelle, nomenklatura, partiti, partitocrazia, Pd, politica, popolo, populismo, Portogallo, poveri, povertà, precari, primarie, Quirinale, recessione, referendum, ricatto, ricchi, rigore, sinistra, società, sopravvivenza, sovranità, Spagna, speranza, spesa pubblica, studenti, tagli, tradimento, truffa, Ue, Unione Europea, V-Day, Venezuela, welfare

8 Commenti

  1. pigrecosan
    4 dicembre 2013 • 11:59

    Ben venga il disastro in Italia. Il freddo uccide i microbi e l’euro speriamo uccida l’italiota. L’italico abituato a trovare lavoro grazie alle conoscenze e non per meriti non si merita nulla di meglio. Al giovane serve rimettere in moto il cervello offuscato dalle veline e calciatori di 20 anni di drive -in e pensare a studiare..diventare ingegnere o esperto in qualche campo..cioè STUDIARE e innovare..non cercare clientele…
    forza euro uber alles.

  2. claudia
    5 dicembre 2013 • 13:08

    ti sbagli Grillo. Devono emigrare, in Italia, se qualcuno condivide una battaglia ma non è della compagnia giusta riceve ostracismo sulla base di pregiudizi.
    Rossa propone ora i referendum, l’estrema destra è da quasi sempre euro scettica ed ora tu.
    Tre corse diverse che non si uniranno mai perché ognuno pensa dell’altro che “gli puzzano i piedi”. NON ILLUDIAMO GLI ITALIANI CHE saranno di nuovo PADRONI DELLE LORO VITE perché vinceremo la battaglia per la sovranità. NON E’ VERO.
    IN piazza ci saranno tizi che diranno no loro anche se sono euroscettici non devono esistere. E L’ELITE CONTINUERA’ ad assassinarci impunita. Divide et impera.L’italia è maestra, bastano etichette e steccati e saremo per sempre schiavi grazie agli utili idioti.

  3. alessio
    4 dicembre 2013 • 16:47

    E tu che sei un parassita che campi facendo trading?A te ti si è offuscato il cervello a forza di postare tutte quelle foto di (belle)gnocche che tutti i giorni mettevi sul tuo vecchio sito.Sito che alla fine hai dovuto chiudere perchè non ti cagava nessuno.Questa è la verità.Ciao fallito.

  4. IO
    4 dicembre 2013 • 18:19

    Povero IMBECILLE ( abbiamo scoperto il tuo vero mestiere, ossia lo SPECULATORE FINANZIARIO, ossia il PARASSITA PER ECCELLENZA a confronto di cui COSA NOSTRA è 1 ENTE di BENEFICENZA ) se un’azienda NON VENDE e NON FA UTILI perchè le sue MERCI sono SOPRAVVALUTATE del 30% rispetto a quelle ESTERE non ha nè l’INCENTIVO nè i CAPITALI per INVESTIRE e INNOVARE mentre lo STATO se è OBBLIGATO a RISPETTARE VINCOLI di BILANCIO TOTALMENTE INSENSATI non può fare alcun tipo di INVESTIMENTO in RICERCA, INFRASTRUTTURE e SVILUPPO.

  5. paolo
    10 novembre 2014 • 02:23

    ma vai cagare, tu avrai studiato sicuramente con i soldi dei tuoi genitori, e magari sei figlio di quella casta di figli di .putt.. na….. ma vergognati di quello che hai detto, se sei nato in Italia cambia passaporto , non meriti di essere Italiano, vergognati per le cose che hai scritto. sennò sei solo uno stro……zo
    L’Italia è fatta di menti brillanti , dall’operaio all’ingegnere, ingegneri , dallo scienziato all’artista , gente brava finchè non si inca…za , non stro…zi come te, saluti

  6. pietro
    4 dicembre 2013 • 18:43

    http://giorgiofracchiolla.blogspot.it/2009/05/il-grande-bluff.html

  7. Morganion
    4 dicembre 2013 • 19:54

    IMBECILLE..? NON SO SE UN AUTOLESIONISTA SPACCONE E ARROGANTE È ANCHE IMBECILLE.
    MA DI CERTO QUESTI PERSONAGGI SARANNO I PRIMI AD ESSER ABBANDONATI/SCARICATI DAI LORO ATTUALI REFERENTI O TIRAPIEDI… PURTROPPO SUBITO DOPO CHI CONTINUA A LAVORARE. E MAGARI SI ASPETTANO ANCHE UN PREMIO. BRAVI POSIZIONE LUNGIMIRANTE DAVVERO. COME SI FA a fidarsi di chi imbroglia alla velocità della Luce http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista20.nsf/servnavig/17 . COSA VI FA PENSARE CHE NON SARETE POLVERIZZATI 10 SECONDI DOPO!!?

  8. pigrecosan
    6 dicembre 2013 • 10:02

    wee Fra Giorgio sempre su sponde opposte ahahahah…
    IO pagliaccio anti euro come rosichi…

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