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Ai vertici dell’Ue una banda di criminali: processateli

Scritto il 08/4/14 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Le politiche di austerità, gli aggiustamenti strutturali, le privatizzazioni imposte agli Stati membri dai vertici Ue, ovvero dalla cosiddetta Troika (Bce, Fmi e Commissione) stanno infliggendo privazioni insostenibili a milioni di cittadini. In Italia, non meno che in Grecia, Spagna e Portogallo, la disoccupazione è alle stelle. Il Pil ha perso oltre 10 punti rispetto al 2007. La combinazione di micidiali indicatori come la deflazione (crollo dei prezzi), la domanda stagnante e la crescita-zero sta portando le rispettive economie, a cominciare dalla nostra, verso il disastro. Errori? No: crimini. Lo sostiene un gruppo di giornalisti e politici greci, che a fine 2012 ha inoltrato alla Corte Penale Internazionale dell’Aja una denuncia per “sospetti crimini contro l’umanità” a carico dei vertici della Troika: il presidente della Commissione Europea, Barroso, la direttrice del Fmi, Lagarde, del presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy, nonché della cancelliera Angela Merkel e del suo ministro delle finanze Wolfgang Schäuble.
A sua volta, aggiunge Luciano Gallino in un intervento su “Repubblica” ripreso da “Micromega”, un’attivista tedesca nel campo dei diritti umani, Sarah Luzia Hassel, appoggiava la denuncia con una documentatissima relazione circa le azioni compiute dalle citate istituzioni a danno sia della Grecia che di altri paesi, europei e no. «Tutte azioni suscettibili di venir configurate addirittura come crimini contro l’umanità, ai sensi dell’articolo 7 dello Statuto di Roma della Corte Penale dell’Aja». Si va dalla liquidazione della sanità pubblica alle politiche agricole che hanno affamato milioni di persone, dalla salvaguardia del sistema finanziario a danno dei cittadini ordinari alle ristrette élite che influenzano le decisioni delle istituzioni stesse, fino agli interventi nel campo del lavoro e della previdenza atti a ledere basilari diritti umani. Un terzo documento, infine, che accusa i vertici Ue di gravi forme d’illegalità, è stato pubblicato a fine 2013 dal centro studi di politiche del diritto europeo di Brema, su richiesta della Camera del Lavoro di Vienna.
Documenti che «giacciono tuttora nei cassetti dei destinatari», benché rinverditi da clamorose denunce come quella della rivista medica “Lancet” «circa i danni che sta infliggendo alla popolazione la crisi della sanità in Grecia per via delle misure di austerità imposte dalle istituzioni Ue». In pratica, «chi soffre di cancro non riesce più a procurarsi le medicine necessarie, divenute troppo costose», e «la quota di bambini a rischio povertà supera il 30%». In Grecia sono ricomparse, dopo quarant’anni, malaria e tubercolosi, mentre i suicidi sono aumentati del 45% e chi fa uso di droga non dispone più di siringhe sterili distribuite dal sistema sanitario, per cui utilizza più volte la stessa siringa. Risultato: i casi di infezione Hiv rilevati sono ormai centinaia. Attenzione: «L’Italia, insieme con Spagna, Portogallo e Irlanda, appare avviata sulla stessa strada della Grecia», avverte Gallino.
Il sistema sanitario nazionale italiano è alle corde: «Anche da noi i tempi di attesa per le visite specialistiche si sono allungati sovente di molti mesi perché i medici che vanno in pensione non sono rimpiazzati». Inoltre, le prestazioni sono sempre più costose, al punto che molti rinviano le analisi o «rinunciano a visite mediche o esami clinici perché i ticket hanno subito forti aumenti e non riescono più a pagarli». Paradossale: «Coloro che vanno in un laboratorio convenzionato si sentono dire che se scelgono la tariffa privata spendono meno del ticket». Senza contare che «molte famiglie non riescono più a mandare i bimbi all’asilo o alla scuola materna perché i posti sono stati ridotti, o la retta è aumentata al punto che non possono farvi fronte».
La Grecia è vicina, ammonisce il rapporto di “Lancet”: «Se le politiche adottate avessero effettivamente migliorato l’economia, allora le conseguenze per la salute potrebbero essere un prezzo che val la pena di pagare. Per contro, i profondi tagli hanno avuto in realtà effetti economici negativi, come ha riconosciuto perfino il Fmi». In altre parole, riassume Gallino, non soltanto i vertici Ue hanno dato prova, con le politiche economiche e sociali che hanno imposto, di una «scandalosa indifferenza per le persone che vi erano soggette», ma queste sciagurate politiche «si sono pure dimostrate clamorosamente sbagliate». Nel 2008, diversi giuristi americani ed europei parlarono di “crimini economici contro l’umanità”, commessi dai dirigenti dei maggiori gruppi finanziari. Ma nel caso della crisi europea non si tratta più di attori privati (banchieri-pirati), bensì dei massimi esponenti della dirigenza pubblica della Ue, cui è stato affidato l’oneroso impegno di presiedere ai destini di 450 milioni di persone ai tempi della crisi.
I vertici dell’Ue «hanno mostrato anzitutto una clamorosa incompetenza della gestione della crisi», e hanno scelto di «favorire gli interessi dei grandi gruppi finanziari andando contro agli interessi vitali delle popolazioni». Di fatto, «hanno dato largo ascolto alle maggiori élite europee, e in più di un caso ne fanno parte». Soprattutto, «hanno mostrato di non tenere in alcun conto le sorti delle persone cui si dirigevano le loro politiche». Stando al documento di Brema, le violazioni dei diritti umani compiute dai vertici Ue, in spregio agli stessi trattati dell’Unione, potrebbero essere portate davanti a varie corti e istituzioni europee, nonché davanti a organizzazioni internazionali quali l’Onu e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Domanda: «È mai possibile che non siano chiamati a rispondere per nulla delle illegalità non meno che degli errori che hanno commesso, e delle sofferenze che hanno causato con l’indifferenza se non addirittura il disprezzo dimostrato verso le popolazioni colpite?».

Le politiche di austerità, gli aggiustamenti strutturali, le privatizzazioni imposte agli Stati membri dai vertici Ue, ovvero dalla cosiddetta Troika (Bce, Fmi e Commissione) stanno infliggendo privazioni insostenibili a milioni di cittadini. In Italia, non meno che in Grecia, Spagna e Portogallo, la disoccupazione è alle stelle. Il Pil ha perso oltre 10 punti rispetto al 2007. La combinazione di micidiali indicatori come la deflazione (crollo dei prezzi), la domanda stagnante e la crescita-zero sta portando le rispettive economie, a cominciare dalla nostra, verso il disastro. Errori? No: crimini. Lo sostiene un gruppo di giornalisti e politici greci, che a fine 2012 ha inoltrato alla Corte Penale Internazionale dell’Aja una denuncia per “sospetti crimini contro l’umanità” a carico dei vertici della Troika: il presidente della Commissione Europea, Barroso, la direttrice del Fmi, Lagarde, del presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy, nonché della cancelliera Angela Merkel e del suo ministro delle finanze Wolfgang Schäuble.

A sua volta, aggiunge Luciano Gallino in un intervento su “Repubblica” ripreso da “Micromega”, un’attivista tedesca nel campo dei diritti umani, Van Rompuy, Barroso e MerkelSarah Luzia Hassel, appoggiava la denuncia con una documentatissima relazione circa le azioni compiute dalle citate istituzioni a danno sia della Grecia che di altri paesi, europei e no. «Tutte azioni suscettibili di venir configurate addirittura come crimini contro l’umanità, ai sensi dell’articolo 7 dello Statuto di Roma della Corte Penale dell’Aja». Si va dalla liquidazione della sanità pubblica alle politiche agricole che hanno affamato milioni di persone, dalla salvaguardia del sistema finanziario a danno dei cittadini ordinari alle ristrette élite che influenzano le decisioni delle istituzioni stesse, fino agli interventi nel campo del lavoro e della previdenza atti a ledere basilari diritti umani. Un terzo documento, infine, che accusa i vertici Ue di gravi forme d’illegalità, è stato pubblicato a fine 2013 dal centro studi di politiche del diritto europeo di Brema, su richiesta della Camera del Lavoro di Vienna.

Documenti che «giacciono tuttora nei cassetti dei destinatari», benché rinverditi da clamorose denunce come quella della rivista medica “Lancet” «circa i danni che sta infliggendo alla popolazione la crisi della sanità in Grecia per via delle misure di austerità imposte dalle istituzioni Ue». In pratica, «chi soffre di cancro non riesce più a procurarsi le medicine necessarie, divenute troppo costose», e «la quota di bambini a rischio povertà supera il 30%». In Grecia sono ricomparse, dopo quarant’anni, malaria e tubercolosi, mentre i suicidi sono aumentati del 45% e chi fa uso di droga non dispone più di siringhe sterili distribuite dal sistema sanitario, per cui utilizza più volte la stessa siringa. Risultato: i casi di infezione Hiv rilevati sono ormai centinaia. Sarah Luzia HasselAttenzione: «L’Italia, insieme con Spagna, Portogallo e Irlanda, appare avviata sulla stessa strada della Grecia», avverte Gallino.

Il sistema sanitario nazionale italiano è alle corde: «Anche da noi i tempi di attesa per le visite specialistiche si sono allungati sovente di molti mesi perché i medici che vanno in pensione non sono rimpiazzati». Inoltre, le prestazioni sono sempre più costose, al punto che molti rinviano le analisi o «rinunciano a visite mediche o esami clinici perché i ticket hanno subito forti aumenti e non riescono più a pagarli». Paradossale: «Coloro che vanno in un laboratorio convenzionato si sentono dire che se scelgono la tariffa privata spendono meno del ticket». Senza contare che «molte famiglie non riescono più a mandare i bimbi all’asilo o alla scuola materna perché i posti sono stati ridotti, o la retta è aumentata al punto che non possono farvi fronte».

La Grecia è vicina, ammonisce il rapporto di “Lancet”: «Se le politiche adottate avessero effettivamente migliorato l’economia, allora le conseguenze per la salute potrebbero essere un prezzo che val la pena di pagare. Per contro, i profondi tagli hanno avuto in realtà effetti economici negativi, come ha riconosciuto perfino il Fmi». In altre parole, riassume Gallino, non soltanto i vertici Ue hanno dato prova, con le politiche economiche e sociali che hanno imposto, di una «scandalosa indifferenza per le persone che vi erano soggette», ma queste sciagurate politiche «si sono pure dimostrate clamorosamente sbagliate». Nel 2008, diversi giuristi americani ed europei parlarono di “crimini economici contro l’umanità”, commessi dai dirigenti dei maggiori gruppi finanziari. Ma nel caso della crisi europea non si tratta più di attori privati (banchieri-pirati), bensì dei massimi esponenti della dirigenza Luciano Gallinopubblica della Ue, cui è stato affidato l’oneroso impegno di presiedere ai destini di 450 milioni di persone ai tempi della crisi.

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Tag: agricoltura, Aids, Angela Merkel, asilo, bambini, banche, Bce, cancro, cittadini, Commissione Europea, consumi, crescita, crimini, crisi, debito pubblico, denuncia, destino, diktat, diritti umani, disoccupazione, disperazione, disprezzo, domanda, droga, economia, élite, euro, fame, famiglie, finanza, Fmi, futuro, Germania, giornalisti, giovani, Grecia, indifferenza, interessi, istituzioni, Italia, La Repubblica, lavoro, legalità, lobby, malaria, medicina, medicine, Micromega, miseria, neoliberismo, Onu, paura, pensioni, pil, politica, Portogallo, povertà, privatizzazioni, recessione, rigore, rischio, Roma, salari, sanità, scandali, scuola, sostenibilità, Spagna, speculazione, spesa pubblica, Stati, tagli, ticket, Ue, Unione Europea, Usa, Vienna, violazioni, welfare

5 Commenti

  1. Nome
    5 luglio 2014 • 12:07

    Per quello che può contare la mia modesta opinione da semplice cittadino Italiano vengo a precisare che mi sono sempre sentito cosmopolita e per questo non condivido la politica dittatoriale imposta dall’Europa delle banche per far fronte al collasso finanziario voluto e diretto dai poteri forti.Il debito pubblico degli Stati e’ una scusa per rendere sudditi i popoli al governo mondiale!Non si parla del massacro nazista,nascosto a dovere dai mass media pilotati e in mano agli intoccabili e invisibili,in Ucraina e dove avvengono quotidianamente massacri di civili con la scusa dei rivoltosi che altro non sono che popolo Ucraino ma filorusso(10 ml circa).Io aborro questo tipo di Europa che avalla pseudodemocrazia invece di integrazione e lo fa in nome della libertà occidentale!Io non posso tollerare che si evochi democrazia laddove scorre sangue innocente per ottenerla.Le svastiche sono un brutto segno per il futuro e ciò che è’ successo a Odessa e’ un obbrobrio che l’Europa tutta se ne dovrà prima o poi farsene carico.Io abito in Italia e giornali e Tv non si occupano di Ucraina e un motivo ci sarà!Il popolo filorusso verrà bombardato anche con bombe al fosforo affinché sgombrino quei territori dove il sottosuolo e’ ricco di risorse energetiche!L’America tira i fili del governo di Timoscenko e dietro non vi è libertà ma sudditanza occidentale! condanno per quel che valgo come cittadino mondiale queste atrocità in nome della liberta!Una libertà,anche se un giorno fosse,così ottenuta creerebbe cittadini insonni e memori del fiume di sangue versato!
    Io cittadino normale sono libero non Voi!A costo della vita sarò sempre me stesso e difenderò sempre i popoli che si oppongono ad ogni tipo di dittatura!Viva i cittadini filorussi che piuttosto che soccombere ad un governo ipocrita scelgono di morire o muoiono a loro insaputa o contro il suo volere!!Abbasso la politica di Timoscenko appoggiata dall’occidente!

  2. antonio
    28 maggio 2015 • 04:43

    La maggioranza del popolo deve costituirsi in movimento di liberazione e farsi riconoscere dall.onu per adire non solo alla Corte penale internazionale ma anche a quella civile dell.aja presentare un dossier dove per analogia si portano se sussistono le prove analogiche che è in atto una colonizzazione causata da eventuali cessioni di sovranità e indipendenza dei popoli con conseguenti riduzioni in stato di condizioni analoghe di schiavitù causate da debito illegittimo _ discriminazione politica schiavitù economica dominio ingerenza economica da parte di organismi sovranazionali che impediscono l.autodeterminazione dei popoli. Altresì portare le prove di più cento anni di lento sterminio della popolazione dove esso non significa necessariamente la distruzione immediata di un popolo esso intende designare un piano coordinato di azioni omissioni comportamenti atti di intelligenza miranti a distruggere i fondamenti della vita di gruppi nazionali con la disintegrazione delle istituzioni politiche sociali della cultura della lingua dei sentimenti anche delle minoranze- altresì la distruzione della sicurezza personale della libertà politica della dignità della salute e persino della vita degli individui in tutte le forme: suicidi per crisi droga debiti di gioco situazioni di detenzione non umana pignoramenti fallimenti di aziende impossibilità di procreare di avere una casa una famiglia ecc ecc altresì di non essere uguale ad altri popoli privilegiati che possono sfruttare leggi migliori delle nostre cosa avvenuta anche nei lontani passati storici…come i referendum istituzionali plebiscito ecc ecc tutti i popoli dovrebbero avere una eguaglianza sovrana come gli stati una pari uguaglianza sovrana senza di essa i popoli e come se fossero occupati militarmente …la pace quella falsa se produce gli stessi morti di una guerra essa stessa e equiparata a un atto ostile violento contro le nazioni.

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