Segnatevi i nomi di chi oggi difende quel cretino di Tsipras
Il senso dell’operato della Commissione, che ha respinto la proposta di accordo dei greci (coincidente per il 95% con quella avanzata dalla stessa commissione tre settimane fa) è molto chiaro: farla pagare a Tsipras per il referendum. Le richieste di addolcimento avanzate da Atene erano ridicolaggini già al di sotto della decenza: rinviare l’aumento dell’Iva per le isole ad ottobre, in modo da salvare la stagione in atto, chiedere una dilazione delle prossime rate di pagamento, riservarsi di dettagliare i beni da privatizzare ad un secondo momento. E la speranza di ottenere un taglio del debito. La risposta è stata: non se ne parla nemmeno. E’ evidente il carattere tutto politico del No della Commissione e la sua valenza punitiva. Il referendum è stato uno sgarbo inaccettabile: Tsipras ha fatto passare il precedente di una consultazione popolare su un terreno che deve restare di stretta pertinenza delle tecnocrazie finanziarie dell’Unione. Dunque, possiamo dire che Tsipras “cade in piedi” uscendone da “vincitore morale”? Neanche per sogno: la sua è stata una mossa tardiva e mal congegnata: non si lancia una sfida di quel peso se poi non si è sicuri di difendere il risultato.
Se fai un referendum, e di quel tipo, dopo devi difenderne l’esito sino all’ultima goccia di sangue. Mentre, già con la sua proposta di accordo, Tsipras ha perso la faccia: se dopo che il No vince con quelle percentuali, offri una intesa al 95% coincidente con la proposta bocciata, sei un pagliaccio ed è lecito chiedersi cosa avresti proposto se avessero vinto i Sì. Dunque, Tsipras aveva già perso, ma questo No della commissione, fa tracollare definitivamente Syriza. Questa non è una proposta di accordo, è un diktat: “niente promesse, le riforme le devi fare e in sette giorni, seguiranno altre richieste e non sappiamo nemmeno se così va bene perché di te non ci fidiamo”. Questo è quello che Tsipras si è sentito dire ed ora gli scenari che si aprono sono questi due: o si piega totalmente ai voleri berlinesi ed offre obbedienza pronta, rispettosa e leale anche per il futuro, o niente aiuti se non quelli umanitari e finisce fuori dell’euro in men che non si dica.
Se sceglie la prima cosa Siryza si spacca, la piazza insorge, si va a nuove elezioni e lui non prende nemmeno il 15% dei voti. Se sceglie la seconda le banche non possono dare neppure 10 euro, lo Stato non può più pagare stipendi e pensioni e il paese è alla fame. E, a questo punto, non è nemmeno sicuro di trovare ancora la disponibilità di russi e cinesi a soccorrerlo, perché di uno così non si fida più nessuno. Ormai è diventato “a Dio spiacente e a li nimici sui”. Ha solo una mossa possibile da fare: dimettersi, passare la mano ad un presidente del consiglio più benaccetto nel salotto della Commissione (che, naturalmente farà tutto quel che gli si ordina). Si può solo sperare che, se l’interlocutore non è più il vituperato Alexis, non si senta dire “Di te non ci fidiamo” e, magari, ottenga qualche piccolo sconto. Ovviamente, anche in questo caso Siryza è finita.
C’è chi dice che Alexis sia stato un ingenuo perché non si aspettava la mossa di bloccare i rifornimenti alle banche, paralizzando la vita quotidiana del greci. Uno che non si aspetta una mossa del genere non è un ingenuo, è un cretino. La verità è molto più semplice: Tsipras è un piccolo opportunista con niente in testa, che prova mossa per mossa ad ottenere qualcosa. Lui non ha nessun progetto per il suo paese, non sa dove mettere le mani, “campa” alla giornata e ha condotto le trattative senza nessun disegno. L’errore iniziale, da cui è disceso tutto il resto, è stato il non avere un piano di rilancio dell’economia del suo paese, un piano che non poteva non comportare l’uscita dall’euro, che è un lusso che un paese come la Grecia non si può permettere. Lui ha illuso l’elettorato promettendo di restare nell’euro e finirla con l’austerità e che questo sarebbe bastato a far rifiorire l’economia greca.
Dimenticando (o non sapendo) che: a- lui poteva decidere di uscire dall’euro ma non di restarci, perché questo dipendeva dalla volontà degli altri di tenercelo; b- che l’euro non è separabile dalle politiche di austerity per i paesi indebitati; c- che anche ottenendo, per qualche miracolo speciale, permanenza nell’euro e fine delle politiche di austerity, resterebbe comunque il problema di reimpiantare un tessuto di imprese che risollevi l’economia nazionale esportando, e questo non lo fai con una moneta come l’euro. Pertanto, avere come caposaldo indiscutibile la permanenza nella moneta unica, la partita era già compromessa dall’inizio e la politica di tracheggiamento di questi mesi ha solo peggiorato la condizione di Atene. Per cui, se da un punto di vista tattico Tsipras non vale niente, in compenso, strategicamente è uno zero assoluto. Ed è anche un disonesto: una persona onesta non promette quel che non è certo di poter mantenere. Può dire al massimo “ci proverò”, ma non può promettere per certo.
Uno che dice una cosa del genere o è un incompetente assoluto o è un truffatore, e truffare l’elettorato è l’azione più spregevole che un uomo politico possa fare, peggiore anche del prender tangenti. E mi pare che della stessa pasta siano tutti i neo-socialdemocratici (compresa la nuova stella del firmamento: Podemos) che promettono l’euro e la fine dell’austerità. Come dire: la botte piena, la moglie ubriaca e l’amante della moglie che paga il conto. Ragazzi: ogni tanto studiate qualcosa. Un’ultima considerazione: chi oggi difende Tsipras, sostenendo che si è comportato al meglio, ci sta dicendo che, al suo posto, avrebbe fatto lo stesso e, nel caso si trovasse al governo in Italia, farà lo stesso. Matita e taccuino, segnare i nomi e ricordarsene il giorno delle elezioni politiche. Io me ne ricorderò e, a suo tempo, ripubblicherò quei nomi.
(Aldo Giannuli. “Tsipras: tutto è perduto, anche l’onore”, dal blog di Giannuli dell’11 luglio 2015).
Concordo quasi del tutto questo articolo, l’unica cosa che non mi convince è il passaggio sull’esportazione, ma perchè tutti vogliono esportare in altri paesi quando dovrebbero porsi come primo obbiettivo il mercato interno, e non mi dite che la GRECIA non abbia bisogno per il suo popolo di beni essenziali, cominciamo a farli produrre lì dagli stessi greci, per esportare ci sarà tempo.
Aldo,
ovviamente non si può che essere d’accordo con te!
il problema é: trovare la soluzione per uscire da questo nuovo neonazifascismo che asfissia la libertà, la democrazia e la giustizia sociale (prima che si sparga di nuovo il sangue degli ultimi a fiumi…)!
lei che ha il carisma dell’insegnamento anziché limitarsi all’analisi degli eventi, dovrebbe insegnare – ai semplici come me – come rompere le catene della pazzia dei sacerdoti del dio sterco del diavolo…!
saluti bakuniniani
tonino basile – roma
I mercanti di denaro infiltrano i cavalli di Troia. Tsipras lo potrebbe essere e quindi non cretino ma criminale.
Troppi tipi sospetti nel suo partito anche in Italia.
Ma davvero credevate che lasciassero decidere ” democraticamente ” ad un popolo le sorti del proprio destino ?
Ma quando mai !!! sfido chiunque a portarmi un esempio che vada in tale senso ; le “consultazioni popolari” ( ah ah , sorrido ) servono solo a FAR CREDERE al popolo di contare qualcosa , in realtà il dopo è già prefigurato , e nella fattispecie si prefigura così :
- se ne fregano altamente ( come sta accadendo ) e continuano nell’opera di strozzinaggio
- mettono in conto disordini sociali che alla fine portano di nuovo acqua al mulino
chi è il proprietario del mulino?
Coloro che l’euro lo hanno “creato” per distruggere un’area ( quella europea ) potenziale concorrente di mercato : gli USA , che a loro volta sono nelle mani delle lobbies ebraiche.
Eventuali disordini sociali darebbero la scusa ai grandi destabilizzatori planetari di approfittare tramite i loro servizi ( Cia , mossad ) di instaurare un “regime” che possono controllare , con la scusa di riportare l’ordine , scongiurando anche l’intervento della Russia che potrebbe venire in soccorso dei Greci.
La situazione , oltre che monetaria , è anche geopolitica , un’avanzamento della Russia sulle sponde del mediterraneo sarebbe un colpo non sopportabile dagli usurocrati sopra citati.
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Sono veramente stanco di leggere articoli di economisti veri o presunti che da una parte dicono che l’europa così come è concepita non va e dall’altro affermano che non si può far nulla per cambiarla. Non indovinano mai una cippa perchè il gioco è truccato. Certo cercare un cambiamento mettendosi di traverso come ha fatto la Grecia non va bene perchè se sei alla canna del gas è tardi. Noi italioti potremmo farlo adesso perchè la m…. ci arriva solo fino al collo . Ma chi vuoi che lo faccia ? Renzi? Ma quando mai. Compratevi una scorta di vaselina perchè tra un po’ sarà introvabile. Ciao e buona fortuna a tutti gli amanti dell’europa. E sopratutto continuate a comprare macchine tedesche oppure dell Fica (ex fiat) che paga le tasse fuori dall’Italia dimostrandovi come noto molto intelligenti!
Guardavo il mercato.
La volatilità sta scendendo.
Hanno fatto scendere un po’ di pulci grattandosele via scorsa settimana…
Per ora siam verdi.
Se vogliono dar senso di tranquillità “basta scossoni” per un po’.
I commedianti son andati a nanna stanchi con il sorriso mal celato dietro parole vuote.
Vedremo…
Ma pare tutto normale. I buoi van tenuti a bada oltre a non contare un quazzo.
E per ora son nel recinto tranquilli. Quelli che hanno qualcosa da difendere pensano che poteva andare peggio e gli altri, che non gli cambia nulla. Peggio non può andare.
Noi e altri contribuiamo al salvataggio con soldi che non abbiamo.
Credo si possa festeggiare.
Pare una storia a lieto fine.
Pare. In borsa bisogna sempre non dar nulla per scontato e avere sempre un piano “B” pronto per difendere quel che si è puntato in bisca.
Già. Bisca!
Infatti viviamo tutti in mezzo al NULLA.
Tenuti a bada dalla PAURA.
Minacciati.
Illusi e abbagliati con luci al fondo al tunnel.
Attratti in “nuove” bolle o trappole.
Distratti da tanto rumore di fondo.
Incapaci di valutare liberamente.
Ma siam felici oggi.
Dal recinto si sentono
Muuuuuuuuuu
Muuuuuuuuuu
Muuuuuuuuuu
Muggiti ordinati e composti.
Persino felici oserei dire.
Tra paradisi fiscali, trust, società offshore e chi più ne ha più ne metta in tutto il mondo le tasse le pagano solo i polli. Come me ad esempio!
Sai che novità…
Il problema è che spremi spremi poi scarseggiano i fessi che acquistano.
Anche perché chi ha tutto non rimette in circolo…
Sono tali ovvietà…
Ma con gli esempi che abbiamo avuto tra i vari governi che blateriamo a fare?!
tsipras cretino e battete le manine alla germania, finchè non tocca all’italia.
qui stiamo in una botte di ferro!
merkel ordina fiorentino esegue, mo svendiamo eni, finmeccanica, la rete telecom e ringraziamo!
Una cosa vorrei però dire a favore di Tsipras, ha fatto togliere la maschera a questi nazisti travestiti da democratici e ai loro vassalli. Ora è chiaro anche a chi sino a ieri faceva finta di non vedere.
Tonino.
Gli ultimi non hanno + sangue nelle vene, solo fiele e odio!!!
Prima se ne liberano e megio stanno.
88
La Grecia ha poche risorse naturali poche realtà industriali, solo la flotta mercantile è considerevole, però ben si sa
gli armatori pagano per legge pochissime tasse, e poi c’è il turismo. L’esportazione è necessaria per realizzare valuta pregiata necessaria per importare tutto quello di cui ha bisogno il turismo e le realtà produttive. Per quanto riguarda le risorse alimentari non sono molto informato sulle capacità produttive dell’agricoltura; ma mi sembra che anche per l’alimentare importano parecchio. Morale? Detenendo una moneta forte come l’euro i greci non verranno a capo di nulla, semplicemente vedranno aumentare a dismisura i propri debiti. Piccolo esempio: mi è sempre piaciuto un dolce prodotto in tutta l’area del mediterraneo orientale l’Halva una pasta di sesamo miele ed altro. In un negozio di via Rosmini a Milano l’halva greco costa oltre 10€ e l’halva libanese o di altre provenienze costa da 2,5€ a 3,5-4€ di qualità abbastanza buona, è ovvio che non compro il prodotto greco.
Che si sia trattato di una pura ‘esercitazione’ secondo me era chiaro dall’inizio. Tutta la retorica sull’Europa (o ‘altra’ Europa), assieme a questa apoteosi di ’sinistra’ a tutti i costi mentre la vera questione non è ancora una volta la fasulla conflittualità fra destra e sinistra ma la reale presa del potere di una minoranza di contro al vuoto di Diritto e Democrazia, scavato a forza di Trattati inopportunamente firmati dai parlamenti nazionali dinnanzi alla nuova ed incontrovertibile ‘religione’ dei ‘mercati’ che lasciati liberi da ogni vincolo ed ogni legge certamente condurranno l’umanità verso un futuro …